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Blutrache

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  • #91
    Capitolo otto: Va tutto bene…

    La diligenza si fermò a Winner Town e Gohan ne scese, si guardò intorno, finchè localizzo la discoteca che cercava.
    Entrò a passo spedito, pagando il prezzo e, una volta dentro, si sentì mancare a causa del fumo, delle luci e della musica rimbombante.
    Rintronato, si diresse al guardaroba “Scusi, dove posso trovare Miccha Barton?”
    “Al suo ufficio, vieni”
    Lo fece entrare e lo condusse in una stanzetta, dentro la quale vi erano delle scale “Entra e sali, ma dubito Miccha ti riceverà”.
    Gohan fece spallucce ed iniziò a salire le scale, finchè arrivò ad una porticina marrone, lugubre, cercò di aprirla ma era chiusa, così busso.

    “Che vuoi ragazzino?” quella voce burbera fece ribollire il sangue nelle vene di Gohan, che fosse quello Miccha?
    “Devo parlare con Miccha Barton!”
    La porta si aprì, ed un uomo alto, biondo e magro rimase fermo sull’uscio a guardare il ragazzino.
    Gohan lo squadrò, sì, quello era sicuramente Miccha, era lui l’uomo del sogno.
    “Sono io Miccha Barton, cosa vuoi da me?”
    Gohan avrebbe voluto spaventarlo, come per gli altri, ma si sentiva stanco, sentiva che gli occhi gli si stavano chiudendo
    “Tu eri con gli assalitori della mia amica C18, ricordi?”
    “Sì” rispose Miccha con arroganza
    “Quindi, devi morire!” ribattè Gohan con decisione.
    “Pfui, morire per aver contribuito all’uccisione di un robot?”
    Gohan in quel momento non ci vide più, una rabbia accecante l’avvolse e lui non controllò più il suo corpo.
    Una grande aura dorata l’avvolse, sentì un calore nel suo corpo, come mai gli era capitato, i capelli, prima neri come la notte, divennero dorati, gli occhi marroni in un secondo si trasformarono in affascinanti occhi azzurri, Gohan si era trasformato in super sayan.
    Affondò il coltello nel petto di Miccha e lo guardò morire, felice.
    Aveva finito, li aveva uccisi tutti. Tornò normale e si rilassò, la trasformazione in super sayan gli aveva lasciato una vago stato di eccitazione.

    Gohan uscì dalla discoteca e si diresse nuovamente verso una diligenza.
    “Scusi, cocchiere, questa diligenza dov’è diretta?”
    “A città dell’Ovest”
    Gohan respirò profondamente, là c’era la Capsule Corporation, all’improvviso un’idea gli balenò in mente.
    “Perfetto, vado là”
    Salì sulla diligenza e si preparò ad affrontare Bulma. Erano tanti anni che non la vedeva, non voleva spiegarle tutto, bastava che lei gli desse il radar per cercare le sfere del drago.

    L’arrivo a città dell’Ovest fu per il ragazzo un vero sollievo, si diresse subito verso la Capsule Corporation.

    “Go-Gohan?! Oddio, sono quattro anni che sei sparito, se-sei ancora vivo! Devo dirlo subito a tua madre, la chiamo immediatamente!”
    “Aspetta! La chiamerai dopo ora mi serve il radar per cercare le sfere!”
    “Cosa? Ma…”
    “Ti prego, è importante!”
    Gohan aveva gli occhi lucidi, fu questo a convincere Bulma.
    “Ecco, tieni”
    “Bene, ora chiama pure mia madre! Intanto devo fare una cosa importante!”

    Il moro uscì velocemente dall’edificio, volando, ed in breve riuscì a trovare tutte e sette le sfere.
    “Bene, adesso ci siamo!”
    Invocò il drago e si preparò ad esprimere il suo desiderio.
    “Drago Scenron, ti ho chiamato per esprimere i miei due desideri”
    “Bene, dimmeli, ed io li esaudirò”
    “Bene, il mio primo desiderio è questo: voglio che resusciti C18”
    Gli occhi del drago brillarono “Bene, il tuo desiderio è stato esaudito, qual è il tuo secondo desiderio?”
    “Voglio che il corpo di C18 non abbia più i segni della violenza e che me la porti qui”
    “Questi sono due desideri, ma non importa…” gli occhi del drago brillarono di nuovo, e C18 si ritrovò in quel posto “Il tuo desiderio è stato esaudito, ed ora, addio!” il drago scomparve e le sfere volarono via per distribuirsi nuovamente su tutto il pianeta.

    “C-ciao 18!”
    “Uh? Gohan?? Ma…quanto è passato??”
    “Sono passati quattro anni da quando sei morta”
    “Ohh, e…come mai mi hai fatto resuscitare?”
    “Bè, non era giusto morissi così…io…ho ucciso tutti i tuoi assalitori…bè, non tutti…ma quasi”
    La bionda cyborg non sapeva cosa ribattere, avrebbe voluto ringraziarlo, ma per orgoglio preferiva non farlo, tuttavia non poteva neppure insultarlo dopo che aveva fatto così tanto per lei.
    Gohan sorrise “Sono contento tu sia di nuovo viva!”
    “Oh, bè, anche io sono contenta di esserlo se è per questo…hai detto che li hai uccisi quasi tutti…quanti?”
    “Bè, quattro…”
    “Tu hai ucciso quattro persone??”.
    Gli occhi di Gohan iniziarono a lacrimare, e la bionda se ne accorse subito
    “Sì…ma fa male…io…”
    Il ragazzo iniziò a piangere silenziosamente, il dolore lo stava uccidendo, aveva ucciso quattro persone, strappato quattro vite, senza averne il diritto.
    C18 si alzò e si avvicinò a lui, quindi si inginocchiò per essere alla sua stessa altezza.
    “Va tutto bene, Gohan…non è niente, va tutto bene…”
    Gli passò una mano tra i capelli e lo tirò leggermente verso di sé.
    Il ragazzo chiuse gli occhi continuando però a piangere e appoggiò la testa contro la spalla della ragazza, che lo cinse con le braccia, muovendo le mani lungo la sua schiena in un gesto di conforto.
    “Sta calmo, va tutto bene, non piangere…”
    C18 gli diede un bacio sulle nuca, tra i capelli e continuò ad accarezzargli la schiena.
    Gohan smise finalmente di piangere e si staccò da lei, con un sorriso.
    “Va tutto bene, Gohan?”
    “Sì, adesso sì, grazie…credo che tornerò a casa, ora…tu?”
    C18 lo guardò, in effetti non aveva idea di dove andare
    “Non lo so…conosci qualche posto dove potrei stare?”
    “Uhm…credo che alla Kame House ti accoglierebbero volentieri!”
    “Va bene, allora portami là e sentiamo se mi tengono, conosco qualcuno là?”
    Gohan sorrise “Bé, Crilin…ti ricordi chi è?”
    “Sì! Quel ragazzo basso, pelato e con quell’aria così tenera. Sì, me lo ricordo, ci abita lui lì?”
    “Bè, la casa non è sua, ma sta lì anche lui, e sono sicuro che ci potrai stare anche tu senza problemi!”
    La ragazza sorrise e lo seguì, mentre lui la portava alla Kame House, prima di fare ritorno a casa sua.
    All’improvviso Gohan si fermò, voleva fare una richiesta a C18, ma non sapeva come. Alla fine fece un bel respirò e si preparò.
    “18…”
    “Uhm?”
    “Mi abbracceresti ancora?”
    C18 rimase interdetta per un secondo, quindi si riabbassò e lo abbracciò come prima.
    Gohan sorrise e si staccò poco dopo, quindi la scortò fino alla sua meta.

    Il moro stava volando…C18 era stata accolta tranquillamente alla Kame House, anzi, Crilin sembrava stranamente su di giri al pensiero di abitare con lei.
    Gohan sospirò, era il momento di arrivare a casa.
    Entrò e sua madre si alzò non appena lo vide.
    “Mamma…io…” Gohan si preparò ad una sfuriata, invece sua madre si gettò su di lui e lo abbracciò talmente stretto da soffocarlo.
    “Gohan, piccolo mio! Temevo di non vederti mai più!”
    “No mamma…sono tornato, e non ti lascerò mai più…”
    Chichi portò il figlio in camera e lo fece sdraiare sul letto, quindi gli accarezzò i capelli mentre lui chiuse gli occhi e si addormentò sereno, per la prima volta dopo quattro anni, felice.
    sigpic
    ~E' meglio esser odiati per ciò che siamo, che essere amati per la maschera che portiamo~

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    • #92
      ma perche gli ammazza cn il coltello?? e un sayan gli puo far saltare in aria o ucciderli di botte e nn usare un coltello
      cmq bella
      sigpic
      custodians of the sanctuaryhttp://custodiansofthesanctuary.forumfree.net/
      lela,alex vi stimo

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      • #93
        Il coltello è + cruento se ci pensi bene.
        sigpic
        ~E' meglio esser odiati per ciò che siamo, che essere amati per la maschera che portiamo~

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        • #94
          Questo è l'ultimo capitolo, con questo la storia è conclusa ^^

          Capitolo Nove: Felicità

          Sono passati due anni da quel giorno, Gohan è un tranquillo diciassettenne che va a scuola, ha una fidanzata, Videl, di cui è innamoratissimo, ha una migliore amica, C18 che alla fine si è messa con Crilin, Gohan se l’aspettava, dopotutto.

          Il ragazzo tornò a casa, poggiò la cartella con i libri di scuola in camera sua, diede un bacio sulla guancia a sua madre, pranzò e quindi si diresse alla Kame House.
          Un sorridente Crilin gli aprì la porta, C18 era alle sue spalle con la pancia bella gonfia.
          “Allora, come va?”
          “Ehh, tutto bene, ancora un mesetto e ci siamo!”
          “Maschio o femmina?”
          “Questo non lo sappiamo, vogliamo sia una sorpresa!”
          “Bene! Adesso vado, ci si rivede!!”
          C18 lo fermò per un braccio, gli scioccò un bacio sulla guancia e gli sussurrò “Grazie…di tutto…se viene un maschio lo chiamo Gohan!”
          “Bene!”
          Il ragazzo spiccò il volo, felice, veramente felice.

          Il cielo era di un blu acceso che gli metteva allegria, la vita non poteva andargli meglio di così!
          Aveva anche avuto un fratellino, il piccolo Goten, ne era più che contento, lui aveva sofferto tanto in quel periodo, senza una casa, senza una famiglia, con l’idea della vendetta che gli pesava sulla testa e la colpa degli omicidi che gli pesava sul cuore, il suo fratellino sarebbe stato felice per tutta la vita, ci avrebbe pensato lui, era una promessa!!

          Volò veloce urlando per la gioia, schivando velocemente le montagne che si paravano sul suo cammino, con il vento che gli solleticava la pelle, con la libertà nel cuore.

          Con lo sguardo scorse distrattamente il paesaggio intorno a lui, senza accorgersene stava volando per tutte le tappe del suo viaggio, ricordava ogni singolo momento.

          I delitti non erano mai stati risolti, nessuno l’aveva mai sospettato, sicuramente perché nessuno mai l’aveva collegato ai delitti.

          Aumentò la velocità per allontanarsi da quei luoghi che lo facevano soffrire, in breve giunse a casa di Videl.

          Si rifugiò da lei, tra le sue braccia, mentre la baciava, sentiva un tremendo bisogno di lei.
          La buttò sul letto e passarono una nottata d’amore.

          Il mattino dopo Gohan si svegliò e uscì dalla finestra della ragazza, tornando a casa, era rilassato, i ricordi se n’erano andati.

          Il giorno dopo avrebbe chiesto a Videl di sposarlo, voleva ricominciare una vita, tornare ad essere il Gohan di sempre, anche se sapeva che non sarebbe mai stato come prima, ma forse poteva cercare di essere migliore.
          sigpic
          ~E' meglio esser odiati per ciò che siamo, che essere amati per la maschera che portiamo~

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          • #95
            bene, cm sempre vi kiedo cs preferite cm prox ff da postare ^^

            Vacanze=Relax?
            Una ff in cui Gohan, Chichi, Vegeta, Bulma, C18, Crilin, Ianko e Cristina (la sua fidanzata) vann in vacanza insieme ^^ (18 e cri sn fidanzati, ma nn sposati)...peccato ke ne succedono di tt i colori!!!

            Weiblich
            C18 trova un lavoro, ma è costretta a lavorare cn una persona ke nn le sta molto simpatika...le due diventeranno amiche o no?
            sigpic
            ~E' meglio esser odiati per ciò che siamo, che essere amati per la maschera che portiamo~

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