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Dragon Ball sottovalutato?

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  • Dragon Ball sottovalutato?

    Leggendo Dragon Ball Landmark mi imbatto nei commenti degli altri mangaka (oda ecc.) riguardo l'opera di Toriyama... ed in effetti, per una sorta di neofita come me, che avrà visto l'anime al massimo una volta e letto il manga solamente due, il fumetto risulta molto godibile e raramente noioso (giusto durante la saga di 17 e 18).
    Mi rendo conto che fino all'esplosione di Namecc è davvero un titolo validissimo, e per tutti quelli che si imbattono in analisi psicologiche snobbandolo e nominando altri manga decisamente più maturi ricordo una cosa: è uno shonen. Dragon Ball NON VUOLE essere introspettivo, vuole DIVERTIRE, e sinceramente, almeno per me, ci riesce alla grande fino a un certo punto della storia.
    Ammetto che soltanto da poco ho letto la saga di Piccolo senior, e la ritengo un capolavoro assoluto! Ok, è una trama semplice ma efficace dove si combatte contro il cattivo di turno, ma ricordiamoci che Dragon Ball (o forse qualche manga prima di lui) è stato il primo a dare vita a questo filone narrativo di shonen da combattimenti, tutti i clichè triti e ritriti che troviamo in altre opere sono stati introdotti grazie a Toriyama, al massimo è annoverato fra i primi.
    E poi nella prima serie vi sono tocchi di classe veramente belli, ad esempio le minacce che si scambiano Goku e Piccolo (''Uno di noi due mangerà la polvere'' ''Buon appetito allora'') o l'immagine dell'Ohzaru che compare dietro il saiyan quando sferra i colpi più potenti o beve l'acqua del dio maestoso (ai tempi era la potenza nascosta di Goku).
    Senza dilungarmi ulteriormente, togliendo il fattore ''lo so a memoria'' come lo giudichereste Dragon Ball adesso? Prendendolo ovviamente per quello che è, un manga avventuroso che non è e non vuole essere una sorta di Monster o Death Note.

  • #2
    Originariamente Scritto da Creed Visualizza Messaggio
    ma ricordiamoci che Dragon Ball (o forse qualche manga prima di lui) è stato il primo a dare vita a questo filone narrativo di shonen da combattimenti, tutti i clichè triti e ritriti che troviamo in altre opere sono stati introdotti grazie a Toriyama, al massimo è annoverato fra i primi.
    Questo è il punto. Bisognerebbe determinare se la nascita di questi cliché ha fatto bene all'industria o no, almeno sul profilo qualitativo.
    Io dal mio canto preferisco proprio gli shonen che escono da questi schemi in modo assoluto o parziale, vedi Full Metal Alchemist, quindi si capisce la mia posizione.
    M'illumino d'immenso.
    Shepard

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    • #3
      Se molti autori lo copiano non è certo colpa di Toriyama
      E c'è da dire che pochi manga possono vantare dei disegni come quelli di Dragon Ball e un character design così variopinto e originale

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      • #4
        Spoiler:
        Last edited by ~Snake Eater; 11 October 2013, 23:53.
        sigpic
        Too proud to show your true face, eh? But a sporting hunt, it was.
        Spoiler:
        Snake-Strife

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        • #5
          Originariamente Scritto da Creed Visualizza Messaggio
          Se molti autori lo copiano non è certo colpa di Toriyama
          E c'è da dire che pochi manga possono vantare dei disegni come quelli di Dragon Ball e un character design così variopinto e originale
          Scusa, ma stai già facendo retromarcia. Prima parli del valore storico di Dragon Ball e di come Toryiama sia stato un pioniere dello shonen, poi però scarichi da lui ogni responsabilità negativa.
          Io penso sempre che il peso storico non sia positivo né negativo, è un dato che poi sta a noi analizzare e ponderare.
          Il disegno è probabilmente l'aspetto più riuscito di DB, nonostante si sia visto un certo calo dopo la seconda metà dell'opera. È piuttosto bravo nel dirigere gli scontri, soprattutto nelle prime fasi quando ancora i personaggi hanno dei moveset caratteristici.
          M'illumino d'immenso.
          Shepard

          Comment


          • #6
            Originariamente Scritto da Dragon Slayer Visualizza Messaggio
            Scusa, ma stai già facendo retromarcia. Prima parli del valore storico di Dragon Ball e di come Toryiama sia stato un pioniere dello shonen, poi però scarichi da lui ogni responsabilità negativa.
            Io penso sempre che il peso storico non sia positivo né negativo, è un dato che poi sta a noi analizzare e ponderare.
            Il disegno è probabilmente l'aspetto più riuscito di DB, nonostante si sia visto un certo calo dopo la seconda metà dell'opera. È piuttosto bravo nel dirigere gli scontri, soprattutto nelle prime fasi quando ancora i personaggi hanno dei moveset caratteristici.
            Ho scritto che NON è colpa sua, quando ha ideato DB non pensava certo di fare il manga del secolo, eppure la sua opera ha avuto un peso grandissimo nell'industria dei fumetti, così grande che tantissimi autori venuti dopo di lui hanno ripreso molti aspetti di Dragon Ball per le loro opere.
            So che comunque magari non è stato un vero e proprio pioniere, ma se mettiamo da parte la questione ''manga di genere diverso'' e la noia dovuta alle continue repliche in tv, tu come lo reputeresti?

            @Snake Eater: quello è bellissimo

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            • #7
              E quello che stavo appunto dicendo che la sua influenza c'è ed è evidente, ciò che metto in dubbio è che questo sia un fatto positivo. Non è tanto un discorso di colpa o non colpa, quanto di contestualizzazione storica.

              Comunque la prima parte dell'opera è ben realizzata, ha quel tocco comedy leggero e un ritmo molto incalzante, la caratterizzazione dei personaggi funziona e i combattimenti sono molto belli a vedersi.
              Purtroppo, non appena si allontana da quell'atmosfera genuina e adolescente per dare un tono più maturo, escono fuori tutti i suoi enormi limiti come sceneggiatore. La saga di Piccolo Daimao funziona perché l'espediente narrativo dell'acqua miracolosa rappresenta solo il primo dell'infinità di power up che poi andranno a demolire l'omogeneità della trama.
              La saga dei saiyan è piuttosto interessante, nonostante tutto, mentre trovo quella di Freezer piuttosto sopravvaluta e forzata, salvata unicamente da un duello finale preannunciato che non delude.
              Il resto è pessimo.
              M'illumino d'immenso.
              Shepard

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              • #8
                Perlomeno fino a Freezer c'è anche una motivazione abbastanza sensata per la quale si combatte: le sfere del drago, che hanno ancora un ruolo chiave arrivati a quel punto dell'avventura.
                O la conquista e la vendita dei pianeti, l'ambizione: Freezer è come il capo di un'associazione mafiosa in un certo senso, e come cattivo funziona secondo me, inoltre è l'arco narrativo dove viene svelato il passato di Goku e tutto ha un senso.

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                • #9
                  Originariamente Scritto da Creed Visualizza Messaggio
                  Mi rendo conto che fino all'esplosione di Namecc è davvero un titolo validissimo, e per tutti quelli che si imbattono in analisi psicologiche snobbandolo e nominando altri manga decisamente più maturi ricordo una cosa: è uno shonen. Dragon Ball NON VUOLE essere introspettivo, vuole DIVERTIRE, e sinceramente, almeno per me, ci riesce alla grande fino a un certo punto della storia.
                  Ammetto che soltanto da poco ho letto la saga di Piccolo senior, e la ritengo un capolavoro assoluto! Ok, è una trama semplice ma efficace dove si combatte contro il cattivo di turno, ma ricordiamoci che Dragon Ball (o forse qualche manga prima di lui) è stato il primo a dare vita a questo filone narrativo di shonen da combattimenti, tutti i clichè triti e ritriti che troviamo in altre opere sono stati introdotti grazie a Toriyama, al massimo è annoverato fra i primi.
                  E poi nella prima serie vi sono tocchi di classe veramente belli, ad esempio le minacce che si scambiano Goku e Piccolo (''Uno di noi due mangerà la polvere'' ''Buon appetito allora'') o l'immagine dell'Ohzaru che compare dietro il saiyan quando sferra i colpi più potenti o beve l'acqua del dio maestoso (ai tempi era la potenza nascosta di Goku).
                  Senza dilungarmi ulteriormente, togliendo il fattore ''lo so a memoria'' come lo giudichereste Dragon Ball adesso? Prendendolo ovviamente per quello che è, un manga avventuroso che non è e non vuole essere una sorta di Monster o Death Note.
                  Parto dalla fine. Le minacce che si scambiano Goku e il GMP sono frutto del mediocre adattamento della Deluxe et similia (persino il censuratissimo adattamento Merak è fedele all'originale, in quell'occasione), così come "l'acqua del dio maestoso", nome ridicolmente pomposo per una cosa si chiama semplicemente acqua sacra (va bene persino l'acqua miracolosa della Merak).

                  La saga del GMP... bah, una volta che si è passati definitivamente all'azione, è di gran lunga la peggiore saga del manga. Peggio persino di quella di Bu: raffazzonata, sbrigativa, piena di passaggi di trama risibili, a tratti persino noiosa. La ricerca delle sfere del drago è di gran lunga la peggiore di tutto il manga (ammesso che si possa definire degna di questo nome), la stessa saga non ha nemmeno una vera conclusione (che è quella, infinitamente più godibile e significativa, della finale del 23° Tenkaichi). Come se non bastasse, è l'unica saga che nel manga è appena superiore alla sua versione animata, e con questo penso di aver detto tutto.

                  Poi sì è vero, vuole solo intrattenere, questo si nota in tutto (ci riesce persino in incongruenze e buchi di trama ), è inutile cercarci chissà cosa. Anche se francamente mi chiedo cosa abbia di valido la fase tra Red Ribbon e la saga del GMP, una parte di storia in cui Toriyama ha chiaramente il fiato corto, tra gag stantie (praticamente si riducono tutte a "ho fame" e "fammela vedere") e trama che si trascina sempre allo stesso modo, cioè con le side-quest nell'insulso villaggio di turno ad ogni sfera del drago (ad un certo punto ricicla persino Arale e il villaggio dei pinguini, rendiamoci conto...) e tornei sempre meno originali, mentre i personaggi di contorno sono sempre peggio caratterizzati. E si potrebbe dire che la mini-saga iniziale (la primissima ricerca delle sfere), per quanto riuscita, messa a confronto con quello che è venuto dopo, appare semplicemente insignificante. Ecco, in questa fase al massimo ci vedo sopravvalutazione, altro che Dragon Ball sottovalutato.
                  Last edited by Red; 13 October 2013, 15:23.
                  Piccola guida all'ineguagliato fandom italiano di DB... e anche al suo ex-rappresentante numero 1.

                  "It's spreading, tho".

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                  • #10
                    Mah, sottovalutato o sopravvalutato penso che alla fine dipenda da persona a persona, io ho visto fare entrambe le cose e quindi mi chiedo un po' il senso della domanda. Sottovalutato da chi, esattamente?

                    Io nel valutare Dragon Ball parto da un presupposto, forse sbagliato: Toriyama inizialmente non voleva creare uno shonen, ma una storia comica. Ovviamente nell'affermare questo mi baso su deduzioni che possono essere messe in discussione: le altre opere che ha disegnato, per esempio, che a parte quelle fatte dopo Dragon Ball per seguirne il filone (Sanland e Kajika) sono tutte storie comiche, e soprattutto i primi due manga di Dragon Ball (la saga di Pilaf, per intenderci) che non sono altro che una storia comica-parodistica di una famosa leggenda cinese, dove di "shonen" di fatto c'è ben poco.

                    Vista in quest'ottica e soprattutto inserita nel giusto target (ragazzini delle elementari o delle medie), la storia intrattiene e svolge la sua funzione, secondo me dall'inizio alla fine (come Red non identifico ogni male nella saga di Bu), magari con alti e bassi ma senza mai scadere nella noia mortale del GT (che ammetto che da piccola non guardavo mai fino alla fine perché mi stancavo prima).

                    Ovvio che se si inizia a valutarlo seriamente come shonen nudo e crudo, prendendo in considerazione anche i momenti più drammatici (la parte che va dalla saga del Grande Mago Piccolo a quella di Cell), allora per forza di cose si deve fare attenzione anche a tutti i difetti della storia, dai buchi narrativi ai personaggi stereotipati. Insomma, se la domanda è "meglio Dragon Ball o Fullmetal Alchemist?" la risposta è piuttosto scontata, ma il punto è che secondo me Fullmetal Alchemist nasce con un target e degli obiettivi completamente diversi.

                    Se posso rispondere sulle parti che a mio avviso funzionano di più e sulle parti che funzionano di meno, secondo me la saga di Pilaf per gli scopi che ha è quella che funziona meglio: c'è l'intento parodistico nei confronti della leggenda cinese, c'è tanta avventura, ci sono gag divertenti (ok, per gli anni '80 del Giappone, ma d'altra parte ogni cosa va collocata temporalmente), ci sono personaggi dal character design vario e un mondo variegato e "fumettoso".
                    I problemi secondo me iniziano subito dopo, quando viene citato il torneo di arti marziali e quindi inizia la parte più propriamente shonen. Nel primo Tenkaichi a mio avviso si vede tutta la difficoltà di un autore che si ritrova a disegnare e inventare qualcosa a lui completamente estranea: da lì ne esce un risultato alquanto difficile da giudicare, dove l'autore con la comicità cerca secondo me di riparare alle sue carenze (l'allenamento di Goku e Crilin dal punto di vista realistico non ha alcun senso, potenziare la massa muscolare e la velocità non serve a nulla senza tecnica, a maggior ragione se loro in quelle settimane non si allenano mai nemmeno con quella che già conoscono).

                    Le parti che mi hanno annoiato maggiormente comunque sono alcune della saga del Red Ribbon, praticamente tutte quelle dove Goku agisce da solo senza il supporto di amici o nemici interessanti. Il premio "epic fail" secondo me va alla parte dove Yamcha, Muten, Lunch & co partono in aiuto di Goku, facendo credere al lettore che finalmente ci sarà un po' di varietà, e invece quando arrivano Goku ha già finito. Non so, forse quella scena è stata messa perché fosse divertente, ma a me sembra più una soluzione frettolosa e mal riuscita di qualcuno a cui la trama stava sfuggendo di mano. Che senso ha far entrare in gioco dei personaggi importanti se poi non avranno alcun ruolo? Idem per il colonnello Violet, che nel manga appare in una scena per poi sparire senza che di lei si sappia mai nulla. Perché era stata introdotta dicendone pure il nome? A cosa serve?

                    Sulle parti più riuscite comunque ammetto di essere più in difficoltà, perché a parte la già citata saga di Pilaf credo di essere troppo coinvolta dai gusti personali, e non essendo espertissima di shonen non saprei indicare con precisione i combattimenti fatti bene. Così a occhio direi Goku VS Piccolo e Goku VS Freezer (mentre nel primo Goku VS Vegeta sinceramente ho notato un sacco di riciclaggi dallo scontro con Piccolo ). Ci sono anche varie scene più leggere che mi sono piaciute, ma mi sa proprio che entro troppo nel soggettivo.

                    Scusate il papiro. XD
                    Last edited by Feleset; 22 January 2014, 00:03.
                    sigpic

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                    • #11
                      Originariamente Scritto da Feleset Visualizza Messaggio
                      I problemi secondo me iniziano subito dopo, quando viene citato il torneo di arti marziali e quindi inizia la parte più propriamente shonen. Nel primo Tenkaichi a mio avviso si vede tutta la difficoltà di un autore che si ritrova a disegnare e inventare qualcosa a lui completamente estranea: da lì ne esce un risultato alquanto difficile da giudicare, dove l'autore con la comicità cerca secondo me di riparare alle sue carenze (l'allenamento di Goku e Crilin dal punto di vista realistico non ha alcun senso, potenziare la massa muscolare e la velocità non serve a nulla senza tecnica, a maggior ragione se loro in quelle settimane non si allenano mai nemmeno con quella che già conoscono).
                      Avendo riletto proprio in questi giorni il manga fino al 21esimo torneo, sinceramente non ho notato questo calo e nemmeno un fastidio legato alla, mi pare di capire, incongruenza tra quello che l'autore dovrebbe voler rappresentare e ciò che realmente prende forma, a causa della sua incapacità di muoversi in un contesto più serioso e, boh, professionale (o meglio, richiedente conoscenze più specifiche)?

                      Imo la comicità resta un elemento preponderante quanto lo era prima, solo che cambia il contesto della storia, da un' avventura per il mondo al famoso tenkaichi.

                      Insomma, cosa intendi parlando di shonen? Può uno shonen avere una spiccata componente demenziale o assolutamente no? Toriyama intendeva realizzare un manga di questo tipo già al 21° tenk. o l'ossatura del manga doveva rimanere immutata?

                      Anche perchè, se parliamo di realismo/bellezza/pulizia dei combattimenti penso che in seguito dia un po' le bucce a tanti manga del genere, OP compreso (lo amo ed è superiore quasi su ogni punto di vista, ma non nei combattimenti) e se si vuole il realismo negli allenamenti, fatico a definirlo nell'ottica di un'opera fantasiosa come DB


                      Onestamente ritengo DB sottovalutato in quanto lo si vorrebbe misurare secondo parametri di manga molto diversi per target e obiettivi, non riconoscendo la validità del campo in cui invece andrebbe inquadrato e dell'ottica nella quale ritengo sia stato scritto.
                      Un po' come valutare quanto è bravo un pesce dalla sua capacità di arrampicarsi sugli alberi..
                      Last edited by Ssj 3; 22 January 2014, 00:21.
                      sigpic

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                      • #12
                        Originariamente Scritto da Ssj 3 Visualizza Messaggio
                        Avendo riletto proprio in questi giorni il manga fino al 21esimo torneo, sinceramente non ho notato questo calo e nemmeno un fastidio legato alla, mi pare di capire, incongruenza tra quello che l'autore dovrebbe voler rappresentare e ciò che realmente prende forma, a causa della sua incapacità di muoversi in un contesto più serioso e, boh, professionale (o meglio, richiedente conoscenze più specifiche)?
                        Anche io la prima serie ce l'ho abbastanza fresca (penso di un annetto, forse meno, ma comunque i manga li ho qui e posso controllarli).
                        Non è che abbia notato un vero "calo" come intrattenimento, solo che dal punto di vista dei combattimenti si vede che Toriyama si sta addentrando in un campo che non conosce. Senza girarci troppo intorno, il primo Tenkaichi è quasi tutto basato su personaggi comici che devono fare scontri comici (non sempre divertenti a mio avviso per un lettore adulto, alla fine si basa tutto su puzza e perversioni XD); perfino lo scontro Muten VS Crilin, che dovrebbe essere più serio, contiene una gag sulla velocità di movimento, quella dove il presentatore chiede di rifarla al rallentatore, che secondo me se potesse parlare direbbe "Toriyama mi ha fatto così perché non aveva idea di come disegnare un combattimento serio!"
                        Poi è ovvio che, una volta che l'autore ha capito che avere Goku come protagonista lo portava inevitabilmente nella direzione dello shonen (a differenza di Arale dove in qualche modo è riuscito a evitare questo effetto, forse perché ha evitato di farla partire per un viaggio), si è dovuto adattare e ha studiato il modo di disegnare i combattimenti. In questo sicuramente gli riconosco l'impegno, tant'è che pur non essendo esperta di lotta credo che alcuni scontri siano disegnati davvero bene, ma questo non toglie che al di là degli scontri veri e propri la trama e i personaggi abbiano vari difetti.


                        Insomma, cosa intendi parlando di shonen? Può uno shonen avere una spiccata componente demenziale o assolutamente no? Toriyama intendeva realizzare un manga di questo tipo già al 21° tenk. o l'ossatura del manga doveva rimanere immutata?
                        Dunque, vediamo di capirci.
                        Il fatto che uno shonen abbia una componente comica più o meno forte per me non è assolutamente un problema, anzi se ben fatta non può far altro che arricchire una storia. Il punto è che se un'opera viene definita shonen non si può valutarla solo dal punto di vista comico e dell'intrattenimento (dove secondo me con alti e bassi funziona), ma anche dal punto di vista della trama vera e propria.
                        Per questo io cerco un po' di sfatare il mito che Dragon Ball vada confrontato con shonen tipo Fullmetal Alchemist solo perché ha la stessa etichetta: perché secondo me visto in quest'ottica non può che uscirne sconfitto, e a ragione. Ma i due non sono la stessa cosa.

                        Per fare un esempio che spero chiarisca un po' le idee, è come mettersi a confrontare Futurama con un qualsiasi cartone/anime "serio" di fantascienza. Ovvio che se si tralascia la parte comica e parodistica, lasciando solo la trama, Futurama ha tantissimi buchi narrativi e personaggi che a volte si comportano in maniera incoerente, ma perché lo scopo degli sceneggiatori non è lo stesso di chi ha sceneggiato un anime apocalittico con i mecha. E a me piace un sacco Futurama, eh.

                        A questo punto forse la domanda che uno dovrebbe porsi è: Dragon Ball vuole essere una storia comico-parodistica o no? Secondo me nella saga di Pilaf e in parte nel primo Tenkaichi sì. Poi piano piano tenta di diventare uno shonen a tutti gli effetti, ma mantenendo sempre e comunque parti comiche (perfino nelle parti che dovrebbero essere più drammatiche, basti pensare che contro Cell nella scena dopo l'addio di Goku alla Terra si vede la battuta sul fatto che abbia portato Cell da Re Kaioh). E in questo "cambio di rotta" da comico a shonen secondo me Toriyama ci ha un po' perso, perché non si può evitare di classificarlo come tale e quindi almeno in parte di fargli pesare il confronto con "i grandi" del genere.
                        Da una parte però ci ha anche un po' guadagnato (non solo economicamente ), perché come si diceva andando avanti è migliorato molto nel disegnare i combattimenti ed è stato in grado di farne senza ricorrere a strani stratagemmi.
                        Last edited by Feleset; 22 January 2014, 00:55.
                        sigpic

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                        • #13
                          Originariamente Scritto da Feleset Visualizza Messaggio
                          Poi è ovvio che, una volta che l'autore ha capito che avere Goku come protagonista lo portava inevitabilmente nella direzione dello shonen (a differenza di Arale dove in qualche modo è riuscito a evitare questo effetto, forse perché ha evitato di farla partire per un viaggio), si è dovuto adattare e ha studiato il modo di disegnare i combattimenti. In questo sicuramente gli riconosco l'impegno, tant'è che pur non essendo esperta di lotta credo che alcuni scontri siano disegnati davvero bene, ma questo non toglie che al di là degli scontri veri e propri la trama e i personaggi abbiano vari difetti.
                          Già dal 22esimo torneo i combattimenti sono ottimi, quindi sì sono d'accordo nel dire che si sia rimboccato le maniche raggiungendo in questo campo un livello almeno ottimale.

                          La trama è piena di buchi e molto lineare, però secondo me i personaggi non hanno particolari difetti, almeno i protagonisti e i main antagonists.
                          Si può dire che siano pochini, ma hanno tutti un'ottima caratterizzazione (design, tratti caratteriali ben definiti), che poi può trovare un limite nell'eccessiva piattezza di alcuni di loro (specie i cattivi), dovuta però al fatto che sono creati per durare il tempo di essere menati da Goku

                          I vari GMP, Freezer, Cell non devono vivere per anni e affrontare un percorso di crescita. Non hanno tempo di cambiare e mi stupirei del contrario.
                          Quelli che invece cambiano sono Piccolo e Vegeta e non mi pare che nel loro percorso siano resi peggio della media, certo non raggiungono l'eccellenza assoluta ma amen.


                          A mio avviso non si riconosce o non si vuole riconoscere la validità/legittimità/dignità del campo in cui si muove DB.

                          DB nasce come manga demenziale e conserva per tutto il corso dell'opera lo scopo dell'intrattenimento puro e leggero.
                          E in questo il Tory riesce molto bene.
                          Anche riguardandolo oggi, la storia scorre veloce e si legge che è un piacere, non ci sono quasi mai capitoli noiosi (a differenza dell'anime) e finiscono spesso e volentieri con un buon cliffhanger.
                          Gli altri due manga che seguo al momento, OP e SnK, pur avendo entrambi una trama infinitamente più complessa, ogni tanto presentano pagine e/o interi capitoli che lasciano un senso di superfluo, di innecessariamente prolisso, talvolta persino di noia.
                          Ed è l'ovvio rovescio della medaglia che si paga per avere una trama intricatissima e coerente (che poi, son 2 opere molto diverse, OP è di gran lunga più simile a DB, inoltre presenta ancor meno momenti introspettivi, direi quasi nessuno).



                          Lo si vuol sempre misurare con parametri in cui non spicca ma che volutamente non gli appartengono (per limiti o scelte del Tory di cui credo sia ben consapevole egli stesso), paragonandolo a opere stilisticamente diverse ma soprattutto differenti, ripeto ancora, per target e obiettivi.


                          E' chiaro che se leggo DB voglio divertirmi e basta, se cerco cose più profonde/impegnate leggo altro, anche rimanendo in ambito "shonen" (posto che a mio avviso la generalizzazione e il raggruppamento in simili gruppi può portare a incomprensioni e difficoltà valutative e può rivelarsi una forzatura).
                          Last edited by Ssj 3; 22 January 2014, 16:01.
                          sigpic

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                          • #14
                            Dunque, sui personaggi diciamo che sono d'accordo così e così, tenendo conto che sto volutamente cercando di non farmi influenzare troppo dai gusti personali (io adoro un sacco di personaggi di Dragon Ball, ma è più che altro perché sono i primi che ho conosciuto di un certo tipo, non perché siano fatti particolarmente bene). In generale, in tutta questa discussione sto cercando di discutere in maniera il più distaccata possibile, perché è ovvio che se parliamo di passione allora io amo Dragon Ball anche con tutti i difetti che ha.

                            Detto ciò, sono d'accordo sul fatto che i nemici siano spesso i personaggi fatti peggio, in generale hanno più o meno tutti lo stesso carattere e la stessa voce, tanto che la loro originalità riguarda più che altro il character design. Insomma, se non fosse per quello, un Radish rispetto a un Dodoria non sarebbe poi così distinguibile, e anche un personaggio come Freezer di fatto ha lo stesso scopo di qualunque altro nemico. Insomma, sono un po' tutti "cattivi perché sì", il motivo per cui Freezer spicca in mezzo agli altri secondo me è per l'atmosfera di puro terrore che l'autore gli ha creato intorno. E' un po' l'Hitler del mondo di Dragon Ball, inutile negarlo.
                            Poi ovviamente ci sono varie eccezioni, il mio discorso è volutamente generale.

                            Riguardo ai personaggi come Piccolo e Vegeta, sicuramente avendo una crescita evidente risultano tra quelli migliori, però c'è da dire che ricalcano uno stereotipo abbastanza noto, quello del personaggio orgoglioso che prova affetto per qualcuno, per cui in realtà non richiedono chissà quale capacità da parte dell'autore nel descriverli. Ed è una cosa che negli anni ho notato anche in altre opere, ultima tra queste un romanzo fantasy che ho letto di recente: l'autrice di quel libro aveva presentato personaggi piuttosto piatti, peggio di quelli di Dragon Ball perché non avevano nemmeno dei veri tratti caratteristici; ma c'era un personaggio dello stesso stampo di Vegeta, il classico principe bello e dannato che odia tutti tranne un'unica persona che vuole proteggere. Ecco, quel personaggio guarda caso funzionava più degli altri. Ma non perché l'autrice fosse stata più brava, semplicemente perché è un cliché che richiede la presenza obbligatoria di un personaggio "né totalmente buono né totalmente cattivo", ed è ovvio che in mezzo agli altri fatti a caso spicchi di più.

                            In Dragon Ball in un certo senso succede qualcosa di simile, di fatto le caratterizzazioni dei personaggi sono fatte in funzione della comicità, per cui è naturale che "perdano" se confrontate con quelle più serie. Una Bulma sempre attenta all'aspetto fisico, un Olong perverito o una Chichi fissata con il matrimonio possono far ridere, ma se non vengono usati come basi per qualcosa di più profondo è difficile che restino impressi.

                            Quindi ecco, alla fine si cade sempre nella solita questione: i personaggi sono ben caratterizzati? In ambito comico-parodistico sì, in ambito shonen insomma.

                            Rivaluterei però la caratterizzazione di Goku, perché effettivamente la sua presunta "purezza" offre in realtà molti spunti di riflessione. Non è il classico eroe super altruista, quello per me è Gohan.


                            P.S. Definire che cos'è uno "shonen" è un'operazione persa in partenza, visto che letteralmente "shonen" vuol dire "ragazzo", quindi indica semplicemente quelli che in quegli anni in Giappone venivano identificati come "letture per maschi". Non è quindi assolutamente un genere, ma al massimo un target. Ovvio che poi fuori dal Giappone, dove certe etichette risultano abbastanza senza senso, si è finiti per identificare con "shonen" un vero e proprio genere, ovvero un'opera incentrata sui combattimenti di tipo fantastico. E questa è anche la definizione che uso io e che ritengo di uso comune, perché mi sembra la più appropriata. Ovviamente se qualcuno utilizza una definizione diversa, magari più vicina al termine originale, basta specificarlo. XD
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                            • #15
                              Originariamente Scritto da Feleset Visualizza Messaggio
                              Detto ciò, sono d'accordo sul fatto che i nemici siano spesso i personaggi fatti peggio, in generale hanno più o meno tutti lo stesso carattere e la stessa voce, tanto che la loro originalità riguarda più che altro il character design. Insomma, se non fosse per quello, un Radish rispetto a un Dodoria non sarebbe poi così distinguibile, e anche un personaggio come Freezer di fatto ha lo stesso scopo di qualunque altro nemico. Insomma, sono un po' tutti "cattivi perché sì", il motivo per cui Freezer spicca in mezzo agli altri secondo me è per l'atmosfera di puro terrore che l'autore gli ha creato intorno. E' un po' l'Hitler del mondo di Dragon Ball, inutile negarlo.
                              Poi ovviamente ci sono varie eccezioni, il mio discorso è volutamente generale.
                              Se estendiamo le nostre considerazioni anche ai nemici minori non posso che concordare (in cosa cambiano i vari Appule, Dodoria, Tamburo, Cembalo, Pui Pui, Yakon ecc?)

                              Però i main villain sono molto diversi: Bu è completamente differente da Freezer, o da Cell.
                              Freezer a mio parere è riuscitissimo, per l'aura di terrore che gli ha costruito intorno, il modo in cui combatte o elimina gli insetti, le trasformazioni.
                              Poi certo, è semplicemente un semidio sadico con un impero da gestire, e di quì non si schioda nè offre particolari introspezioni su sè stesso.
                              Ma per gli obiettivi di intrattenimento Dragonballiani è perfetto. Chi non è stato portato a odiarlo o a voler leggere a tutti i costi il capitolo successivo per sapere cosa avrebbe fatto?


                              Comunque di DB si citano le incongruenze avvenute da un certo punto in poi, ma il fatto che quasi ognuno di quei capitoli regalasse almeno un colpo di scena dovrà pur avere un suo preponderante peso, no?

                              Quindi ecco, alla fine si cade sempre nella solita questione: i personaggi sono ben caratterizzati? In ambito comico-parodistico sì, in ambito shonen insomma.
                              Sì, in particolare pecca riguardo la costruzione di una buona numerosità delle sfaccettature comportamentali di molti pg (non tutti), però ad esempio eccelle nel design.
                              Quindi reputo il livello complessivo medio, con un alcuni pg nel complesso ottimi (altrimenti non sarebbero tutt'ora così radicati nell'immaginario collettivo)

                              Rivaluterei però la caratterizzazione di Goku, perché effettivamente la sua presunta "purezza" offre in realtà molti spunti di riflessione. Non è il classico eroe super altruista, quello per me è Gohan.
                              Quoto assolutamente!
                              Alla fine Goku non è l'eroe perfetto, si ritrova in più occasioni a lottare per sè stesso e prendere decisioni più per il suo piacere di combattere che per la famiglia o le sorti della Terra.
                              Diciamo che anche lui è in bilico tanto quanto Vegeta tra la sua parte umana e quella saiyan..

                              P.S. Definire che cos'è uno "shonen" è un'operazione persa in partenza, visto che letteralmente "shonen" vuol dire "ragazzo", quindi indica semplicemente quelli che in quegli anni in Giappone venivano identificati come "letture per maschi". Non è quindi assolutamente un genere, ma al massimo un target. Ovvio che poi fuori dal Giappone, dove certe etichette risultano abbastanza senza senso, si è finiti per identificare con "shonen" un vero e proprio genere, ovvero un'opera incentrata sui combattimenti di tipo fantastico. E questa è anche la definizione che uso io e che ritengo di uso comune, perché mi sembra la più appropriata. Ovviamente se qualcuno utilizza una definizione diversa, magari più vicina al termine originale, basta specificarlo. XD
                              Oh ecco! Allora è chiaro che volendo a tutti i costi mettere opere diverse per stile e intenti nello stesso calderone, non si può pervenire a un confronto oggettivo e finale tra loro in quanto i gusti personali sulla validità o meno di un certo modo di raccontare (nell'accezione più ampia) risultano, legittimamente, fin troppo decisivi.
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