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Venerdì il 12esimo capitolo del videogioco che in due decenni
ha venduto 70 milioni di copie. Serviti cinque anni di lavoro
Final Fantasy, viaggio da 60 ore
un affresco tra città cosmopolite
Intrighi, lotte politiche e di scontri militari sempre più occidentali
di JAIME D'ALESSANDRO
SETTANTA milioni di copie in venti anni esatti. Più o meno quel che sono riusciti a fare i Duran Duran o i Dire Straits in tutta la loro carriera. Qui però non stiamo parlando di un gruppo pop, ma di una serie di videogame intitolati Final Fantasy. Serie giunta al dodicesimo capitolo, senza contare gli episodi paralleli e i film d'animazione, che venerdì sarà nei negozi italiani per PlayStation 2.
Per realizzarlo i ragazzi della Square Enix, una delle maggiori software house giapponesi, hanno lavorato cinque anni. Il risultato? Un colossal spettacolare, barocco e lunghissimo quanto un film di Bollywood. Arrivare a intravedere l'epilogo significa infatti vivere un'avventura digitale di oltre sessanta ore. Quasi un primato, anche se da questo punto di vista c'è chi si è spinto oltre sfiorando le cento (DragonQuest VIII ad esempio). Ma al di la della lunghezza, quel che colpisce di Final Fantasy XII è la qualità degli scenari e delle sequenze in computer grafica che sono perfino più curate di quelle del decimo capitolo. Dando un occhiata al trailer ufficiale se ne può avere un'idea.
E' un mondo digitale immenso che a tratti ricorda il Mediterraneo orientale, con le sue città affollate e cosmopolite dove l'architettura bizantina si mischia a quella ottomana (non a caso parte del team ha passato due settimane a Istanbul). Ambientazioni che fanno da sfondo a una vicenda complessa dove si narra della fine del piccolo regno di Dalmasca conquistato dall'impero militarista di Archadia. Inizialmente si gestisce il solo Vaan, un diciassettenne orfano di guerra che non vede l'ora di vendicarsi attaccando le forze di occupazione dell'impero. Poi, durante le prime dieci ore, si aggiungeranno gli altri cinque protagonisti. E le loro storie personali, fra colpi di scena e capovolgimenti di fronte, finiranno ovviamente per intrecciarsi con i destini dell'impero.
In questo grande affresco fatto di intrighi, lotte politiche e di scontri militari, le citazioni più o meno velate a Star Wars sono parecchie. Troppe, secondo alcuni. Final Fantasy XII è infatti il più occidentale di tutta la serie. Certo, ogni capitolo ha sempre avuto protagonisti, contesto e trama diversi (eccezion fatta per Final Fantasy X-2 e Dirge of Cerberus). Ma questa volta ci si è spinti oltre l'abituale discontinuità. Segno dei tempi forse. Il Vecchio Continente infatti in termini di vendite ha ormai superato da tempo il Giappone, mentre i videogame online stanno acquisendo sempre più importanza. Di qui il nuovo sistema di combattimento non più a turni e i tantissimi personaggi con i quali interagire che danno l'impressione di giocare in Rete. Anche le suggestioni scintoiste e l'ambientalismo radicale che ha segnato molti degli episodi precedenti sono quasi scomparsi.
Eppure resta comunque un gioco molto giapponese, soprattutto nella sostanza. Videogame tanto lunghi, curati e complessi da noi li fanno davvero in pochi e sono proprio questi gli elementi comuni a tutti i capitoli della serie e la base del loro successo. E' così fin dall'esordio, ovvero dal 1987. Alla Square pensavano sarebbe stato il loro ultimo videogame prima della bancarotta, per questo lo chiamarono Fantasia Finale. Le cose però, per loro fortuna, sono andate in tutt'altra maniera.
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