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Perché mi piacciono i giochi stealth.

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  • Perché mi piacciono i giochi stealth.

    Devo ammettere che in generale non sono mai andato oltre a Thief per quanto riguarda questo tipo di giochi, in generale mi dedico a RPG, RTS e qualche manageriale/gestionale, più raramente anche a qualcosa di più frenetico, compreso Diablo (primo e secondo non fa molta differenza, preferisco il primo, ma se ho voglia di qualcosa di veloce e semplice è uguale ai miei occhi).
    Recentemente ho pigliato Splinter Cell, allegato ad una rivista, visto che in generale mi pareva se ne parlasse abbastanza bene (oltretutto, per quello che è costato non è che ci abbia fatto un brutto affare), e ho iniziato a giocherellarci tranquillamente.

    Un piccolo OT: Devo dire che, nonostante la trama sia abbastanza carina, Sam Fisher sia abbastanza carismatico e che le mosse da compiere siano varie (oltre ad avere un vero arsenale di attrezzature da spia) il gioco è stato una grossa delusione, principalmente perché il level design è generalmente pessimo e vi è nella maggior parte dei casi solamente una strada da percorrere per giungere alla fine della missione (oltre al fatto che il sistema di allarmi è una delle cose più fastidiose che ci siano).

    Comunque, pur utilizzando un approccio il più furtivo possibile, raramente ho provato le stesse emozioni che mi ha dato (e che ancora mi dà) la serie della Looking Glass. Nello schermo in cui bisognava infiltrarsi nella sede della CIA, però, ho avuto una sorta di illuminazione sul perché adoro questo tipo di giochi: il semplice fatto che tu (tu giocatore), non dovresti assolutamente essere lì, sei semplicemente un estraneo in casa d'altri, ma non solo questo, i padroni di casa non solo non sanno che tu sei lì, ma non devono nemmeno sospettare che tu vi sia stato, sei praticamente un fantasma che infesta le zone buie o la parvenza di un rumore di passi alle loro spalle. Di conseguenza, non sono tanto le azioni degli avatar del giocatore che mi entusiasmano e mi attirano, ma l'ìdea che i vari avversari possono avere della mia presenza (o non-presenza nel caso specifico).

    In maniera più semplice, mi piace la forte sensazione di immedesimazione che mi viene concessa, un'immedesimazione che non riesco ad ottenere con altri videogiochi (non è un caso infatti se solitamente scelgo approcci non letali ogni volta che me ne viene data la possibilità dai designer), ogni volta che vedo una guardia o un soldato innocente, non riesco a non pensare che potrebbe avere una figlioletta che aspetta ansiosa che il papà torni a casa dal lavoro.

    Una cosa ridicola, affezzionarsi alla famiglia di un elemento inserito lì giusto per essere un mero ostacolo all'avatar del giocatore, ma è un'idea che non riesco a scrollarmi di dosso.
    "Thieves respect property. They merely wish the property to become their property that they may more perfectly respect it."
    -G.K. Chesterton

  • #2
    personalemnte da quando ho provato gli steath game, nn sono piu riuscito a giocare a giochi tipo sparatutto ecc perchè in un certo senso avevo come l'ansia di essere scoperto e la mia mente di rifiutava di "fare troppo rumore" sparando all'impazzata. il fascino di questi tipi di giochi credo l'abbia descritto ottimamente tu.. l'essere un'ombra e nn lasciare segni del proprio passaggio.

    Per quanto riguarda la serie di Splinter Cell io nn posso che dare un giudizio tutto sommato piu che positivo pur riconoscendo alcuni limiti (sui quali per godersi il gioco bisogna sorvolare, e nn pensare che sia un thief) ma con la forte attenuante del target che si prefiggono.

    mi spiego meglio anche se credo di aver gia dato il mio parere piu volte su questo e sul vecchio sito.
    splinter cell rispecchia lo standard dei giochi moderni pensati per le varie playstation e per una generazione di giocatori che cmq (nella maggioranza dei casi) preferisce lo spettacolo offerto dalla grafica piuttosto che l'atmosfera generata dalla lettura di testi e pergamene sparse per il livello, che nn sono indispensabili a raggiungere lo scopo del gioco ma che anzi ne rallentano l'avanzamento facendo "perdere tempo" al giocatore. credo che la vera froza di thief invece sia proprio questa capacità di immergere il giocatore in un mondo a se, di vivere quel mondo trovandosi a leggere quasi per caso la lista della spesa di un cuoco o il diario di una dama di corte che si è innamorata di un'umile guardia, ma che crea atmosfera, in sostanza giocando a questo gioco si ha la sensazione di leggere quasi un libro dal quale nn si riesce a staccarsi perchè coinvolgente. questo si rispecchia anche nel level design che se è meno dispersivo riuslta essere paradossalmente piu giocabile in quanto nn bisogna preoccuaprsi di scegliere la via (che può risultare senza sbocco) o esplorare troppo ma al giocatore è richiesto solo di trovare il modo di superare gli ostacoli mano a mano che si presentano senza farsi troppe domande. tutto questo si vede anche in thief 3 che fa fatica a essere paragonato agli altri due sotto questo punto di vista e che propone al giocatore la stessa libertà di azione di splinter cell 3 che è molto migliore dei precedenti garantendo qualche percorso alternativo ma lontano da thief 1 e 2.

    la mia paura quando sento parlare di un thief 4 "piu moderno" è quella che per venire incotro ad un gicoatore appunto "piu moderno" ci sia il pericolo di banalizzare il gioco alla splinter cell proprio in questi punti proprio per la necessità di velocizzarlo

    oltre a tutto questo credo che bisogna anche tenere conto della.. nostra età nel senso che un videogioco (sopratutto di un genere nuovo come lo steath ai tempi dei primi thief) si gioca con uno spitiro differente a 15 anni piuttosto che a 25 tanto per fare un esempio perchè si è piu portati ad "innamorarsene"
    e a farsi rapire dalla magia (un po' come accade per i libri) a 15 anni piuttosto anche quando si hanno altre cose a cui pensare

    ciauz
    nemof

    ****...e Dio digitò: pk-unzip universo ...****

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    • #3
      Ma quello che mi da più fastidio di Splinter Cell è che per certi versi è terribilmente curato, basta vedere l'agilità di Sam Fisher (e qui bisogna dirlo, in confronto Garrett pare veramente un tronco), considerando anche i diversi periodi di uscità del gioco ovviamente. Le potenzialità ci sono, ma il level design è una cosa che ho trovato semplicemente orrenda.
      "Thieves respect property. They merely wish the property to become their property that they may more perfectly respect it."
      -G.K. Chesterton

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      • #4
        Per quanto mi riguarda, Thief, come gioco stealth in particolare, mi piace per tutti i motivi che avete elencato: l'immedesimazione, l'atmosfera misteriosa, il silenzio rotto solo da musiche e rumori tenebrosi, la sconcertante sensazione di essere solo in un mondo arcano e quasi ultraterreno chiuso in una bolla di buio e silenzio, ma anche per la calma con al quale lo si può giocare (escluso rari momenti di breve combattimento o qualche livello con cose da fare a tempo, che però scarto a priori): sarà per l'età non più verde che ho raggiunto, ma la frenesia di certi giochi (soprattutto FSP) ormai mi stressa alla grande e non la reggo più. Invece in Thief in qualunque momento ci si può nascondere in un angolo buio e pianificare con calma azioni e strategie, e ragionare attentamente su quanto fatto e quanto ancora da fare, senza paranoie e/o stress. Insomma un gioco più della mente, che del braccio.

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        • #5
          Originariamente Scritto da Krenim
          il level design è una cosa che ho trovato semplicemente orrenda.
          concordo pienamente come scritto sopra cmq valuto positivamente l'impegno nel migliorarla che ho notato nell'ultimo capitolo.
          come pro di questo gioco inoltre nn mi stancherò mai si segnalare l'on-line davvero bello e interessante soprattutto se si gioca in squadra con un amico (si è in 2 per squadra) con cui pianificare lo mosse, io giocavo con mio cugino e ricrodo serate intere passate davanti alla stampa della mappa del livello con matita e cronometro in mano a pianificare il modo migliore di entrare negli edifici (al contrario del single player qui la libertà di azione è elevatissima) , sceglere i punti in cui piazzare i congegni elettronici per ostacolare gli avversari e il modo migliore (ovvero senza mai farsi vedere) di portare a termine l'obiettivo, era piu bello quasi pianificare che giocare realmente!
          degno di nota poi il fatto che comunicando con il microfono bisognava bisbigliare tenendo d'occhio i picchi della voce perchè se si superava un certo limite si rischiava di farsi sentire (un effeto davvero reale)

          tutto questo detto da una persona a cui nn piace assolutamente giocare on-line!!!!!

          scusate se mi sono dilungato troppo! su questo aspetto ma credo che dopo tanti difetti valga la pena di segnalareqnche un pregio quasi da oscar!
          ciauz
          nemof

          ****...e Dio digitò: pk-unzip universo ...****

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          • #6
            Effettivamente se c'è una cosa di cui ho sentito parlare benissimo è il gioco on-line, appena avrò tempo dovrò decidermi a provarlo.
            "Thieves respect property. They merely wish the property to become their property that they may more perfectly respect it."
            -G.K. Chesterton

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