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Conan Il Barbaro o Terminator?

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  • Conan Il Barbaro o Terminator?

    Come definireste voi il caro Arnold Schwarzenegger dopo la carognata che ha avuto il coraggio di fare a quel poveretto?
    Mandarlo a morte dopo 26 anni e in barba a tutto quello che ha fatto durante la sua detenzione. Se c'era uno che meritava la grazia era proprio lui...
    Certo che negli U.S.A. il concetto di rieducazione penitenziaria è come l'arabo o il giapponese per noi e questa è la prova che Schwarzie, oltre ad avere sangue hitleriano nelle vene, si è immedesimato troppo nei personaggi che ha interpretato.
    In definitiva è solo un boia di merda!!!
    TOKIO HOTEL & CINEMA BIZARRE: I TRAVONI DELLA VERA MUSICA!!!

  • #2
    Personalmente sono contrario alla pena di morte solo per un motivo: non si può essere sicuri al 100% della colpevolezza di una persona. Altri motivi non ne vedo...
    Heavy Metal Rules :ok:

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    • #3
      Originariamente Scritto da Alucard666
      Personalmente sono contrario alla pena di morte solo per un motivo: non si può essere sicuri al 100% della colpevolezza di una persona.
      Ed è per questo che la gente passa anche trent'anni nel braccio della morte.
      Ma se, da un lato, ciò può essere giustificato, come hai sottolineato, per essere maggiormente sicuri della sua colpevolezza, dall'altro è da condannare perché non considera minimamente i progressi che il condannato può aver fatto durante il suo periodo di detenzione.
      Dal punto di vista della concezione della pena, siamo avanti anni luce rispetto agli U.S.A.. Da noi è vista in funzione prevalentemente rieducativa e mai punitiva fine a sé stessa.
      Loro sono una massa di animali rimasti all'epoca del codice di Hammurabi...

      Originariamente Scritto da Alucard666
      Altri motivi non ne vedo...
      Il rispetto della vita umana non ti dice niente?
      TOKIO HOTEL & CINEMA BIZARRE: I TRAVONI DELLA VERA MUSICA!!!

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      • #4
        e poi allora non vi dice niente che quest' uomo meritava di essere scarcerato perchè si era redento e aveva salvato molti giovani dalla delinquenza coi suoi libri, e anche che lo stato dice di non uccidere quando dopo uccide lui???



        w tookie.
        http://img349.imageshack.us/img349/1...erfirmaok2.gif
        "There are many worlds, but they share the same sky.... One sky, one destiny"

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        • #5
          Purtroppo, "Arnold il barbaro" incarna a pieno i sentimenti della maggioranza assoluta degli statunitensi. Gli americani sono fermamente convinti della giustezza morale della pena di morte.
          In parte è un retaggio delle radici culturali americane: i fondatori degli USA erano estremisti protestanti esiliati in america...
          Il concetto di perdono e recupero sociale è molto più legato alla morale cattolica.

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          • #6
            Originariamente Scritto da sirbone72
            Purtroppo, "Arnold il barbaro" incarna a pieno i sentimenti della maggioranza assoluta degli statunitensi. Gli americani sono fermamente convinti della giustezza morale della pena di morte.
            In parte è un retaggio delle radici culturali americane: i fondatori degli USA erano estremisti protestanti esiliati in america...
            Il concetto di perdono e recupero sociale è molto più legato alla morale cattolica.
            Hai ragione Sirbone. L'impressione che ho degli americani è che siano rimasti legati ad una concezione pionieristica: la difesa della proprietà con le armi, la libertà di comprarsi un'arma sensa problemi e il fascino che ancora esercita in questo popolo l'impiccaggione sull'albero più vicino del criminale di turno (senza peraltro accertarsi della colpevolezza certa o della redenzione dello stesso).
            è un popolo dominato dalla paura dell'altro.
            un controsenso se pensiamo che l'America ospita un crogiuolo di razze differenti.
            ... bello è il bosco, buio e profondo,
            ma io ho promesse da non tradire,
            miglia da percorrere prima di dormire,
            miglia da percorrere prima di dormire


            My blog

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            • #7
              come si fa a giustiziare un candidato al nobel per la pace, dico io?
              #include <stdio.h>
              char s[]="\16Jsa ukenethr ,cto haCr\n";int main(void){*s*=5;*
              s%=23;putchar(s[0][s]);return*s-14?main():!putchar(9[s+*s]);}

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              • #8
                Originariamente Scritto da Casper
                Dal punto di vista della concezione della pena, siamo avanti anni luce rispetto agli U.S.A.. Da noi è vista in funzione prevalentemente rieducativa e mai punitiva fine a sé stessa.
                Non per difendere gli amerikanski, ma da noi uno stupratore è fuori dopo poco tempo, chi rimane più a lungo in carcere più che rieducazione si fa una vacanza in albergo e molti quando escono sono tutt'altro che redenti.
                You're an island of tranquillity in a sea of chaos.

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                • #9
                  Originariamente Scritto da Connacht
                  Non per difendere gli amerikanski, ma da noi uno stupratore è fuori dopo poco tempo, chi rimane più a lungo in carcere più che rieducazione si fa una vacanza in albergo e molti quando escono sono tutt'altro che redenti.
                  Completamente d'accordo! In Italia il carcere non è nè punitivo nè rieducativo: insomma una cosa all'italiana!
                  Casper nomina i diritti civili: per me chi ammazza o chi stupra (specialmente se le vittime sono bambini) non ha più diritto a nulla... Redenzione? Pentimento? Sarò ignorante, e sono consapevole che la pena di morte è più una vendetta che una punizione, ma spesso mi metto nei panni di un parente di una vittima...
                  Heavy Metal Rules :ok:

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                  • #10
                    Originariamente Scritto da Alucard666
                    In Italia il carcere non è nè punitivo nè rieducativo: insomma una cosa all'italiana!
                    Dire che è una cosa all'italiana è eccessivo. Posso darti ragione sul fatto che, allo stato, non sono stati raggiunti dei risultati concreti, ma la colpa non è solo dell'istituzione penitenziaria.
                    Devi tenere presente che la risocializzazione del detenuto è un traguardo che richiede il contributo di una moltitudine di soggetti, enti ed istituzioni.
                    Se tutte queste forze non sono ben coordinate allora non si arriva a nulla.
                    Il problema principale è che lo Stato non è disposto a spendere più di tanto per il recupero dei detenuti. In Italia, infatti, gli educatori penitenziari sono pochissimi, specie in confronto alla popolazione carceraria.

                    Originariamente Scritto da Alucard666
                    Casper nomina i diritti civili: per me chi ammazza o chi stupra (specialmente se le vittime sono bambini) non ha più diritto a nulla... Redenzione? Pentimento? Sarò ignorante, e sono consapevole che la pena di morte è più una vendetta che una punizione, ma spesso mi metto nei panni di un parente di una vittima...
                    Istintivamente anch'io farei a pezzi un pedofilo. Ma che ne so io della sua storia e di quello che ha passato nel corso della sua vita?
                    Il crimine ha sempre un grave problema alla base, che può essere di svariate tipologie: affettivo, educativo, sociale etc.
                    Certo, se ci mettiamo nei panni della vittima ce ne sbattiamo altamente del fatto che tale è anche il reo...
                    Non possiamo negare, anche a chi ha commesso crimini atroci, il diritto ad essere curato dai mali che hanno segnato profondamente il suo percorso di vita. Di sicuro la soppressione fisica elimina alla radice la possibilità di un recupero.
                    La nostra normativa penitenziaria è sulla carta adeguata a favorire un pieno recupero sociale del detenuto, ma la sua attuazione concreta comporta il superamento di tanti ostacoli, non ultimo quello rappresentato dai pregiudizi e dall'ignoranza della comunità esterna.
                    E' inutile l'intervento di educatori, assistenti sociali, psicologi e criminologi, se la società non è disposta ad aprirsi al carcere ed a ri-accogliere il detenuto al suo interno, senza imprimergli a fuoco il marchio del delinquente sempre comunque e dovunque.
                    Forse nessuno sarà d'accordo con me, ma vi dico una cosa: prima di fare certe affermazioni, documentatevi sulla realtà penitenziaria... Scoprirete tantissime cose che prima ignoravate
                    Last edited by Casper; 17 December 2005, 09:36.
                    TOKIO HOTEL & CINEMA BIZARRE: I TRAVONI DELLA VERA MUSICA!!!

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                    • #11
                      Uno stato di diritto non può emanare leggi "mettendosi dalla parte della vittima", altrimenti non ha più senso di esistere: la "legge del taglione" è semplice vendetta.

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                      • #12
                        La realtà penitenziaria la conosco abbastanza bene. Non sono un ex "galeotto" , ma sia per volontariato che per altri motivi ho avuto modo di avere contatti con gente che è finita "dentro". La realtà (al di là della teorica normativa penitenziaria) è che il carcere italiano non è punitivo, ma neanche rieducativo. Anzi! E' una sorta di università del crimine, dove si hanno nuovi contatti e conoscenze "giuste", dove spesso l'essere umano si imbarbarisce creando tremende gerarchie all'interno dell'istituto di pena. Ci sono mille altri problemi, ma credo che questi dovrebbero essere motivi per indurre una persona a condurre una vita tale da evitare di finire in carcere. E poi non dimentichiamo che nel codice penale è scritto (più o meno): chi ammazza è punito con tot anni di reclusione. E non "è rieducato"...
                        Heavy Metal Rules :ok:

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                        • #13
                          Originariamente Scritto da Alucard666
                          La realtà penitenziaria la conosco abbastanza bene. Non sono un ex "galeotto" , ma sia per volontariato che per altri motivi ho avuto modo di avere contatti con gente che è finita "dentro".
                          Questo ti fa davvero onore, complimenti

                          Originariamente Scritto da Alucard666
                          La realtà (al di là della teorica normativa penitenziaria) è che il carcere italiano non è punitivo, ma neanche rieducativo. Anzi! E' una sorta di università del crimine, dove si hanno nuovi contatti e conoscenze "giuste", dove spesso l'essere umano si imbarbarisce creando tremende gerarchie all'interno dell'istituto di pena. Ci sono mille altri problemi, ma credo che questi dovrebbero essere motivi per indurre una persona a condurre una vita tale da evitare di finire in carcere.
                          Il problema a cui tu fai, giustamente, riferimento è quello della c.d. subcultura carceraria.
                          Dove sta il nocciolo della questione? Il detenuto, all'interno del penitenziario, si trova alla mercé di personalità criminali forti e radicate che possono esercitare una pressione psicologica devastante su di lui. Se l'equipe di osservazione e trattamento non riesce a prospettargli un modello di vita alternativo ma, cionondimeno, in linea con le sue aspirazioni, costui sarà facile preda di "amicizie sbagliate" che accentueranno la sua propensione al reato.
                          E' proprio questo il compito, estremamente difficile, dell'educatore: favorire, attraverso l'instaurazione di un rapporto umano e, soprattutto, paritario ed orizzontale col detenuto, un suo intimo e consapevole ravvedimento, poiché solo così sarà realmente portato a staccarsi dalla subcultura criminale e a partecipare attivamente alle attività rieducative
                          Per quanto riguarda il carcere in sé, non deve essere punitivo, perché la punizione fine a sé stessa è solo un'inutile vessazione che non elimina il problema ma, anzi, lo accentua e, per come è disciplinato in Italia, può essere davvero rieducativo

                          Originariamente Scritto da Alucard666
                          E poi non dimentichiamo che nel codice penale è scritto (più o meno): chi ammazza è punito con tot anni di reclusione. E non "è rieducato"...
                          La componente "retributiva" della sanzione penale non può mancare, per il semplice fatto che, in caso contrario, nessuno sarebbe dissuaso dal delinquere Il cittadino deve sapere che, se viola il codice penale, la sanzione sarà certa.
                          Il fatto che, poi, l'ordinamento prevede tutta una serie di strumenti per mitigare la pena, dimostra come la condanna non è sacra ed immutabile ed il detenuto ha la possibilità di mutare il suo destino.
                          E' proprio questo che in America non viene assolutamente considerato. Lì se commetti un crimine punito con la pena capitale non importa quello che hai fatto nella sua attesa. Puoi anche aver vinto il Nobel per la pace ma se dovevi essere tolto di mezzo, sarai tolto di mezzo.
                          Qui è diverso. Anche l'ergastolano ha la possibilità di rimediare al male che ha fatto e di uscire di galera...
                          Il problema sta nei nostri giudici che, purtroppo assai spesso, sono eccessivamente indulgenti verso soggetti che non sono sufficientemente pronti a riaffrontare la vita libera ma ciò non toglie che la colpa è loro e non del sistema che, ove funzionasse come il legislatore ha, a suo tempo, previsto, potrebbe portare a risultati di un certo peso...
                          TOKIO HOTEL & CINEMA BIZARRE: I TRAVONI DELLA VERA MUSICA!!!

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                          • #14
                            Originariamente Scritto da Alucard666
                            Completamente d'accordo! In Italia il carcere non è nè punitivo nè rieducativo: insomma una cosa all'italiana!
                            Casper nomina i diritti civili: per me chi ammazza o chi stupra (specialmente se le vittime sono bambini) non ha più diritto a nulla... Redenzione? Pentimento? Sarò ignorante, e sono consapevole che la pena di morte è più una vendetta che una punizione, ma spesso mi metto nei panni di un parente di una vittima...
                            Potrei capire nel caso generale, anche se non sono d'accordo. Ma qui stiamo parlando di uno che è stato candidato 5 volte al Nobel. Inoltre quegli omicidi erano di 30 anni fa (mentre in Italia c'è gente che viene proscritta molto prima, vero, Silvio?) Cos'altro doveva fare?
                            E poi, perché mettersi solo nei panni dei parenti della vittima e non anche in quelli dei parenti del condannato?
                            #include <stdio.h>
                            char s[]="\16Jsa ukenethr ,cto haCr\n";int main(void){*s*=5;*
                            s%=23;putchar(s[0][s]);return*s-14?main():!putchar(9[s+*s]);}

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                            • #15
                              Originariamente Scritto da DARK GOKU
                              scusate.
                              come faccio creare una mia sezione???????'
                              SCUSATE E BUON NATALE
                              Perché non chiedi alla redazione?
                              TOKIO HOTEL & CINEMA BIZARRE: I TRAVONI DELLA VERA MUSICA!!!

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