Originariamente Scritto da sands of time
Quei due Basquat e McGee che ha postato mi sembra sono davvero forti. Specie il secondo, ha un gusto molto surrealista, urbano e tetro. Del resto l'ottima arte si può trovare in galleria o per le strade, indipendentemente dal mezzo attraverso cui si esprime. Forse l'esempio degli artisti di strada che vengono esposti nelle gallerie è uno dei pochi esempi di meritocrazia artistica, ovvero in cui l'artista si afferma facendo un'arte da cui non può ottenere denaro e poi gli viene dato un riconoscimento per la qualità dei suoi lavori.
Il fascino del writing però è proprio questa sua enigmatica anonimia: ci ritroviamo intorno delle opere d'arte senza sapere chi e come le ha fatte, e ci soffermiamo ad osservare questo segno lasciato nel luogo comune che noi tutti attraversiamo nell'affaccendarci quotidiano; come delle voci ignote, essi richiamano la gente al di fuori della propria esperienza quotidiana e la trascina di forza di fronte all'ineffabilità del simbolo artistico. Per quei momenti in cui si dà attenzione ai graffiti scompare tutto il chiacchiericcio della gente, scompare l'indaffaratezza, scompare l'instancabile susseguirsi degli attimi temporali e si coglie ciò che più sembra atemporale: l'eternità dell'attimo, il perdurare nel mondo quotidiano di qualcosa che attraversa i semplici oggetti, che prima sembravano tanto insignificanti, su cui l'opera d'arte viene posta. L'opera d'arte non ha utilizzo, non è un mezzo per fare qualcosa, bensì un mezzo in sé; proprio perché non porta utilizzo, e anzi mostra gli oggetti nudi dalla propria funzione pratica nel tempo, essa rivela istantaneamente qualcosa che va oltre il noto, risvegliando le persone dalla narcosi imposta come società.
Proprio perché ci troviamo in una società dove gli individui scompaiono in favore del mezzo, dove il particolare viene fagocitato dall'universale insignificante che sa già tutto e in realtà non sa niente, le forme d'arte appaiono nei luoghi comuni perché possano dare una scossa in profondità, silenziosa, a chi può dare loro ascolto raccogliendo i frammenti sparpagliati dell'ormai scomparsa umanità. Così si può scoprire ciò che attraversa il tempo in qualsiasi luogo, dalle scritte sui banchi dell'università (che da me sono sempre presenti e assai numerose) al muretto della casa dietro l'angolo. Così l'arte si riguadagna il suo vero ruolo di silente guardiana sulle disgrazie dell'umanità.
Qualcuno del resto lo disse anche in musica:
"And the words of the prophets are written on the subway walls and tenement halls, and whispered the sound of silence..."
(Simon & Garfunkel - The Sound Of Silence)
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