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    chiedo scusa per il disturbo,ma volevo segnalarvi un'importante iniziativa volta a salvaguardare un bene fondamentale per tutti: l'acqua. Dovete sapere che il governo ha liberalizzato il mercato dell'acqua in pratica ognuno può fare il prezzo che vuole ciò può portare nel sud d'Italia dove l'acqua scarseggia a prezzi esorbitanti .Il progetto H2O si oppone a tutto questo perchè l'acqua è un diritto non un mercato
    Aderite numerosi

    Nasce Progettoh2o –http://www.progettoh2o.org– Per le Acque Sociali
    Data : 30 Novembre 2006

    Con questo comunicato vogliamo annunciare la nascita del ProgettoH2o tale progetto parte come unione di movimenti, partiti e persone, che, senza alcun scopo personalistico, costituiscono una associazione che ha per fine la difesa del pubblico mercato dell’acqua, il controllo sociale delle tariffe e la salvaguardia delle municipalizzate dagli interessi speculativi di singole persone o di aziende private. Tutti possono aderire, senza discriminazione e senza alcuna esclusione. Sostenendo i principi che spingono l’ associazione verso una più equa gestione della risorsa idrica nazionale , verso una maggiore tutela sociale delle famiglie italiane , contro la speculazione di un bene primario che appartiene alla collettività intera , per una gestione oculata delle risorse idriche ,visto che l’acqua potabile è un bene limitato. L’associazione è però collocata politicamente nell’abito del movimentismo di destra, e chi ne aderisce, ne deve prendere atto e accettare i principi ideologici. Il nostro obbiettivo è quello di sensibilizzare la cittadinanza verso le problematiche legate allo sfruttamento dell’ acqua pubblica , attraverso una proposta di legge , e una petizione a livello nazionale FIRMA LA PETIZIONE .
    Perchè nasce ProgettoH2o:
    L’acqua è un bene primario, bene di prima necessità per la regolare vita dei cittadini. Essa è presente in natura, più di ogni altro bene sulla faccia della terra, essa è fonte di vita e di sostentamento per ogni popolo del pianeta. Negli ultimi dieci anni, il Governo italiano ha varato nuove normative , leggi e regolamenti sulla gestione e sulla vendita al consumatore dell’acqua. Questi indirizzi, politici ed economici, hanno maturato l’interesse dei privati ad entrare nelle aziende municipalizzate e a farne di queste, una facile e comoda fonte di speculazione e guadagno assicurato. Dopo pochi anni, i privati hanno iniziato una vera e propria politica aggressiva per la conquista delle maggiori fonti e reti di distribuzione dell’acqua, tentando fino ad oggi, di conquistarne l’interno mercato nazionale. Ad oggi, in Europa e in Italia, si sono formati e radicati enormi gruppi d’interesse e multinazionali che sembrano non frenare la propria fame di conquista del settore economico in questione. Lo stesso settore, appare che sia in grado di soddisfare a pieno le esigenze degli aguzzini dato che esso è applicato in maniera monopolistica (una e non più di una azienda di gestione e distribuzione per area municipale). Questo permette ai monopoli di applicare, con estrema facilità, tariffe fuori da ogni norma morale e ad ogni principio di politica sociale. Ovviamente con il bene placido di enti ed istituzioni politiche ed amministrative.Se ci basiamo sul principio che l’acqua è un bene paragonabile in ogni sua forma all’aria che respiriamo, possiamo facilmente dedurre che la privatizzazione, ma soprattutto, la speculazione è un atto contro i diritti fondamentali naturali e giuridici dell’uomo. E’ ovvio, sia per compensare i costi di gestione degli impianti, sia per evitare degli sprechi, che l’acqua debba avere un costo, ma questo non deve essere fonte di guadagno ma capitale economico destinato a mantenere la struttura dell’azienda distributrice, che deve essere pubblica e senza scopo di lucro. Il nostro progetto :
    Non serve alcun complicato o dettagliato progetto per esprimere ciò che dovrebbe essere ovvio. Le aziende pubbliche che gestiscono e distribuiscono l’acqua devono rimanere o devono nuovamente essere riconvertite in un capitale di azienda al 100% pubblico, senza alcuna infiltrazione di privati. Tutti i consumatori saranno a loro volta soci dell’azienda con pari diritti e doveri. Il maggiore azionista rimarranno i Municipi e le Province che dovranno gestire l’azienda nell’interesse comune Le aziende pubbliche, distribuiscono il bene a tutti i cittadini della propria area di distribuzione presso il proprio domicilio applicando ad essi un primo e modesto costo di gestione della rete acquifera pari a 15 euro ogni due mesi, necessari a mantenere in attivo il bilancio aziendale e ad adempiere, come appena detto, ai costi necessari per la depurazione la manutenzione e la distribuzione. Le aziende pubbliche dovranno fornire ad ogni nucleo familiare (in base anche al numero dei componenti) una quantità media di acqua al mese gratuitamente. Possiamo stimare che una famiglia composta da 4 persone possa usufruire di 4000 litri di acqua al mese gratuitamente . Questa modesta quantità servirà ad adempiere in maniera civile ed umana ai maggiori consumi di acqua che mediamente vengono consumati da una famiglia italiana (igiene personale, elettrodomestici comuni, acqua da bere).Se le famiglie sforeranno la soglia litri mensili standard dovranno allora pagare il surplus in base alla loro condizione economica, ma soprattutto al numero di componenti che le costituiscono. Il costo del surplus deve essere considerato diviso in tre fasce di consumo: Fino a 3.000 litri di acqua in esubero alle quote di fornitura gratuita: tariffa media nazionale al litro su base inflazionale. Quando si superano i 3000 litri di consumo mensile verranno applicate tariffazioni sempre crescenti nell’ordine del 30% in più , fino ad arrivare al 50% di rincaro , rispetto le rispettive soglie di 6000 litri (in surplus )e 10000 litri (in surplus) .Ovviamente tale principio di tariffazione sarà applicato nei casi di utilizzo domestico e dunque privato dell’ acqua , tale proposta non tocca l’ area commerciale , industriale e agricola della richiesta idrica . Il ProgettoH2o si propone dunque di restituire ai cittadini un diritto primario dell’ uomo : quello dell’ acqua . Mira a togliere di mano agli speculatori dell’ acqua i diritti di vendita pubblica e di distribuzione . Cerca di portare avanti con una proposta semplice e chiara , una politica di Risparmio idrico , da anni ignorato dalla politica nazionale e locale .
    L’ acqua è dunque un diritto di tutti ma non per questo è nostro diritto sprecarla .
    www.progettoh2o.org
    A PROGETTOH2O POTRANNO ADERIRE INTERI MOVIMENTI,ASSOCIAZIONI CULTURALI , PARTITI POLITICI E SEZIONI LOCALI DI ESSI .
    INOLTRE , COME SEMPLICI CITTADINI E’ POSSIBILE FIRMARE LA PETIZIONE ON-LINE PER LA PROPOSTA PROGETTOH2O TRAMITE IL SITO INTERNET
    Molte persone esistono.Poche possono dire di aver veramente vissuto la propia vita. (Felix Jaeger)

  • #2
    è aperta una petizione online per questo progetto?
    la trovo un'ottima iniziativa, va bene far pagare l'acqua perchè ci sono i controlli che costano però i prezzi vanno mantenuti bassi proprio perchè è un bene preziosissimo e necessario.
    Ottima iniziativa davvero.
    Aiuta i tuoi, e poi gli altri se vuoi.

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    • #3
      Si è un progetto su cui contiamo molto! Razionalizzare e socializzare l'acqua è un diritto fondamentale .l'acqua è come l'aria indispensabile per la vita è fondamentale renderla disponibile per tutti a buon prezzo e sensibilizzare le persone su un uso intelligente di tale risorsa...Sapevi ad esempio che una famiglia media di 4 persone spende annualmente solo per l'acqua da bere 480 euro? e che le imprese che vendono l'acqua in bottiglia di questi 480 euro ne guadagnano circa 455? un vero furto!
      Molte persone esistono.Poche possono dire di aver veramente vissuto la propia vita. (Felix Jaeger)

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      • #4
        la violenza del capitale porta anche alla privatizzazione dell'acqua

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        • #5
          si davvero un furto, tutto guadagno per loro, marciando sulle nostre necessità, dovrebbero abbassare di molto i prezzi, o dare fino a un tot l'acqua a bassissimo prezzo e superato quel tot necessario, guadagnare sui "per di più"
          Aiuta i tuoi, e poi gli altri se vuoi.

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          • #6
            Originariamente Scritto da Dragonflatxx Visualizza Messaggio
            la violenza del capitale porta anche alla privatizzazione dell'acqua

            l'unica risposta è la distribuzione socialmente utile dell'acqua
            Molte persone esistono.Poche possono dire di aver veramente vissuto la propia vita. (Felix Jaeger)

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            • #7
              aggiornamento sul progetto: primi successi il comitato progetto H2O della provincia di Frosinone si è già distinto per aver contrastato l’azione iniqua del locale Consorzio che pretendeva di far pagare agli agricoltori un assurdo balzello sull’acqua, aldilà che questa venisse poi effettivamente consumata.
              Molte persone esistono.Poche possono dire di aver veramente vissuto la propia vita. (Felix Jaeger)

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              • #8
                AVANTI AUTOBOTTI!!!*

                L’imbottigliamento dell’acqua rappresenta la forma più evidente di
                privatizzazione del bene demaniale pubblico per eccellenza.
                Imbottigliare l’acqua e rivenderla 1000 volte il suo prezzo è
                semplicemente un’operazione speculativa, in cui la rendita è sicura. Le
                aziende di imbottigliamento (il mercato è controllato dalle
                multinazionali come Nestlè, Danone e Coca-Cola) pagano la materia prima
                un’inezia (in alcune regioni versano solo un canone relazionato alla
                superficie della sorgente e non in base alla quantità di acqua
                imbottigliata!) e spendono molto di più per le bottiglie di PET, per il
                trasporto e perla pubblicità. Una volta la gente andava a piedi al pozzo
                a prendere l’acqua ed era gratis. Oggi si va in auto al supermercato e
                la si paga 1000 volte più cara di quella che esce dal rubinetto.
                Altroconsumo ha stimato che gli italiani ne bevono 172 litri a testa,
                all’anno. Le 250 aziende produttrici hanno un fatturato di 2 miliardi di
                Euro.”L’acqua del rubinetto è più garantita e controllata, oltre che
                sicura e salubre.
                Prezzi alti e canoni bassi
                L’acqua minerale è certamente molto più cara dell’acqua potabile: dalle
                300 alle 600 e persino 1000 volte più cara. Secondo i dati derivati da
                un’inchiesta della Federconsumatori il costo medio in Italia di 200
                metri cubi di acqua potabile, corrispondente al consumo medio di una
                famiglia, era pari nel 2000 a 361.269 lire annue, cioè 1.806 al metro
                cubo (0,93 euro). Un litro di Perrier costa più di 1000 litri di acqua
                del rubinetto (quella di Forlì, la più cara d’Italia) e quasi 3.0000
                volte di più dell’acqua potabile di Milano. Il consumo annuo di acqua
                minerale Perrier (1,48 euro a bottiglia)da parte di una famiglia media
                può certamente costare attualmente più di 1000 euro, cioè più di due
                milioni di vecchie lire.Nei bar di Roma un semplice bicchiere di acqua
                minerale costa mediamente cinquanta centesimi di euro (mille lire).
                Secondo Petrella, il successo di mercato dell’acqua minerale è uno
                scandalo. “Ci troviamo di fronte ad un fenomeno di sfruttamento a fine
                di lucro di un bene demaniale pubblico che, secondo quanto ha
                riconfermato la legge sull’acqua del 1994 (la legge Galli) fa parte del
                patrimonio inalienabile delle regioni. Lo sfruttamento avviene con il
                beneplacito formale ed esplicito delle autorità pubbliche. Le Regioni
                hanno ceduto il diritto di gestione delle acque minerali a delle tariffe
                radicalmente basse: Su 2000 miliardi di lire che rappresenta il business
                delle acque minerali in Lombardia, la Regione ha visto arrivare nelle
                sue casse meno di 300 milioni di lire, una miseria rispetto agli incassi
                delle imprese private. Occorre peraltro sottolineare che le Regioni si
                devono anche sobbarcare il costo dello smaltimento dei contenitori di
                plastica (in pet). Più dell’80% delle acque minerali usa infatti
                bottiglie in plastica. E così le Regioni vanno a spendere più di quanto
                incassano dai canoni. Soltanto per favorire alcune multinazionali che
                addossano al potere pubblico il costo del loro inquinamento.
                Le cifre della pubblicità
                Per allargare sempre di più il proprio business, i signori dell’acqua
                spendono annualmente cifre astronomiche in pubblicità .

                I produttori di minerale fanno parlare di sé a ogni spot televisivo,
                invadono le pagine dei giornali,

                ccme sottolinea il coraggioso giornalista di “Famiglia Cristiana”
                Giuseppe Altamore(autore di vari libri sull’argomento tra i quali “I
                predoni dell’acqua”San Paolo editrice, e “Qualcuno vuol darcela a
                bere”Fratelli Frilli Ed itori)” rimpinguano gli esausti bilanci delle
                case editrici che accettano ben volentieri milioni di euro di pubblicità
                in cambio di un tacito silenzio nel migliore dei casi. E’ difficile
                infatti trovare sulla stampa articoli non elogiativi sulle miracolose
                proprietà delle bollicine……Un fiume di milioni di euro sommerge i mass
                media e spegne, molto spesso, qualsiasi approccio critico
                all’informazione in questo delicato settore”. Spesso i produttori, nella
                loro ansia di convincere i consumatori, incappano nelle ire del garante,
                che pone un freno agli spot giudicandoli pubblicità ingannevole. Ma che
                importa! Le sanzioni sono talmente lievi che quasi nessuno se ne accorge.

                L’entità degli investimenti pubblicitari effettuati da tutta l’industria
                delle acque minerali ammontava a 296.409.000 di euro per l’anno
                2002(fonte Nielsen), a circa 317.157.000 euro per l’anno 2003 ( elab.
                Ares) ed a circa 342.530.240 euro per l’anno 2004 (elab. Ares),pari a
                circa 600 miliardi di lire.

                Gli investimenti pubblicitari vengono effettuati per il 62% nella
                televisione, per il 14% sui quotidiani, per l’11% sulle radio, per il
                10% sui periodici e per il 3% nelle affissioni

                Il mistero dell’acqua da tavola

                Sugli scaffali dei super mercati non trovate soltanto acque minerali,
                trovate per esempio la cosiddetta acqua di sorgente. Questo prodotto è
                disciplinato dal D.L. 4 agosto 1999 n. 339 ed è una via di mezzo tra
                l’acqua potabile e la minerale. Deve avere un’origine rigorosamente
                sotterranea, non può essere disinfettata ma può essere trattata (con
                l’ozono?) per rimuovere l’arsenico, il ferro e il manganese.

                E , dulcis in fundo, trovate, guarda caso l’acqua potabile
                imbottigliata. All’apparenza può sembrare acqua minerale, invece è acqua
                ad uso umano (cioè di rubinetto)” microfiltrata” e ricostituita con
                l’aggiunta di sali minerali. Insomma si tratta di acqua comune sotto
                mentite spoglie.

                Nel mondo l’azienda leader di quest’acqua è la Coca Cola che vende
                l’acqua comune in bottiglia nei paesi del terzo mondo privati dell=9
                2acqua come bene comune. L’acqua Dasani(Coca-Cola),

                imbottigliata e venduta in Gran Bretagna, è stata peraltro ritirata dal
                mercato perché conteneva una elevata percentuale di bromato, una
                sostanza che, come si è già detto, può svilupparsi per reazione nelle
                acque trattate con ozono.

                In Italia 25 produttori di filtri per il trattamento dell’acqua potabile
                sono nel “mirino” di una indagine dei NAS(Nucleo Antisofisticazione dei
                carabinieri). L’inchiesta ha preso l’avvio da un esposto di
                “Mineracqua”, in cui si faceva riferimento alla somministrazione da
                parte di alcuni ristoranti di Roma, delle cosiddette acque in caraffa
                “spacciate” per acqua minerale. Diversi ristoranti sono stati indagati e
                condannati per aver somministrato acqua che aveva perduto i requisiti di
                potabilità.

                Il fenomeno dell’acqua potabile imbottigliata meriterebbe un discorso a
                parte; nel nostro paese imbottigliare l’acqua del rubinetto è
                perfettamente legittimo, basta sapersi organizzare.

                Per ora questa vera e propria truffa legalizzata è limitata, si ritiene
                infatti che non raggiunga il 4% della produzione totale di acqua
                minerale. Vale a dire un fatturato prevedibile in circa 200 milioni di euro.

                Ma il fenomeno potrebbe crescere data la tendenza generalizzata a
                privatizzare gli acquedotti pubblici. Contro la gestione privata
                dell’acqua è stata proposta in Toscana una legge regionale di iniziativa
                popolare (promotori Social Forum Europeo, Arci e Beati costruttori di
                pace) che tende appunto a sottrarre le reti idriche toscane alla
                gestione di privati.
                Last edited by stregatto19; 23 July 2007, 18:08.
                Molte persone esistono.Poche possono dire di aver veramente vissuto la propia vita. (Felix Jaeger)

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                • #9
                  Informiamo che dal 28 al 31 Luglio alla “BluFest – Fiera e festa del
                  mare di Anzio” sarà presente L'associazione Fare Verde di Anzio-Nettuno
                  che tra le altre cose presenterà il ProgettoH2o, chiunque volesse
                  maggiori informazioni può rivolgersi a: progettoh2o@ladestra.info oppure
                  direttamente a: valerio.scalia@yahoo.it <mailto:valerio.scalia@yahoo.it>
                  Molte persone esistono.Poche possono dire di aver veramente vissuto la propia vita. (Felix Jaeger)

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