Annuncio

Collapse
No announcement yet.

In Girum Imus Nocte Et Consumimur Igni.

Collapse
X
 
  • Filter
  • Ora
  • Show
Clear All
new posts

  • In Girum Imus Nocte Et Consumimur Igni.

    Sapete che cos'è il verso latino

    In girum imus nocte et consumimur igni?

    Sapete individuare (sicuramente sì!) la sua caratteristica formale intrinseca?
    Sentio, fugit hiems, Zephyrisque moventibus orbem / iam tepet Eurus aquis; sentio, fugit hiems.

  • #2
    Considerando la recente discussione sul quadrato Sator, e che sto leggendo "Gödel, Escher, Bach" di Hofstadter, l'ho trovata in circa 0,3 secondi...
    Spoiler:
    È palindroma.
    #include <stdio.h>
    char s[]="\16Jsa ukenethr ,cto haCr\n";int main(void){*s*=5;*
    s%=23;putchar(s[0][s]);return*s-14?main():!putchar(9[s+*s]);}

    Comment


    • #3
      Bello, il palindromo!

      Ed io che pensavo di essere l'unico al quale potessero interessare i versi palindromi e le curiosità metriche!

      Il verso citato da Tenni è un palindromo. Può essere letto da sinistra verso destra e da destra verso sinistra, senza mutare il suo senso, cambiando, soltanto, la divisione delle parole (il che è trascurabile, nel gioco fonico e nella lettura).

      Questo verso è stato erroneamente attribuito al grammatico latino Terenziano Mauro, vissuto, probabilmente, nel II secolo d. C., nell'età di Adriano e teorico della poetica del gruppo dei cosiddetti poetae novelli, i quali si ispiravano ai neoteroi catulliani (I secolo a. C. ca.) e che, soprattutto nella figura di Levio, sperimentavano forme metriche e soluzioni stilistiche innovative. L'opera più celebre, in questo senso, sono gli Erotopaegnia dello stesso Levio. Il verso in questione, probabilmente, è citato, non scritto di suo pugno, da Terenziano Mauro, il quale elaborò, tra le altre sue opere, anche un trattato grammaticale in versi.

      In girum imus nocte et consumimur igni fu considerato, nel Medioevo (e, anche, antecedentemente) un verso misterico, capace di evocare non si sa bene che cosa, ma qualcosa di sicuro.

      Ha ispirato, nel Novecento, anche un film d'avanguardia, che s'intitola, appunto, In girum imus nocte et consumimur igni.

      Compose versi palindromi, anche se più giocosi, e meno misterici, Sidonio Apollinare, Autore latino vissuto nel V secolo d. C.

      Non capisco cosa c'entri il libro di Hofstadter nell'interpretazione e nel disvelamento di questo verso. Può essere, probabilmente, che aiuti a capire la struttura interna del verso stesso.

      Sono belle queste discussioni su curiosità letterarie e su aspetti poco conosciuti della versificazione. Tenni, se ne hai voglia, fanne altre!

      Comment


      • #4
        Risposta a Stealth F. P.

        Grazie, Stealth F. P., per la tua spiegazione. E' proprio così come dici. Mi è dispiaciuto molto che a quasi nessuno sia interessata la discussione sul verso palindromo. Spero ce ne saranno altre, in avvenire. E mi auguro che, su questa, qualcuno voglia aggiungere qualcosa.

        Saluti cordiali!

        Francesco Tenni
        Sentio, fugit hiems, Zephyrisque moventibus orbem / iam tepet Eurus aquis; sentio, fugit hiems.

        Comment

        Working...
        X