L'Emory Land ha lasciato l'arcipelago sardo questa mattina con 1500 soldati
La dismissione della struttura sarà completata entro febbraio 2008
Addio Usa alla base della Maddalena
se ne va la nave appoggio dei sottomarini
L'Emory Land
CAGLIARI - Alla fine il giorno è arrivato. Tanto atteso quanto temuto, è venuto il momento della partenza degli americani dall'arcipelago della Maddalena. La nave appoggio per sottomarini a propulsione nucleare Uss Emory Land ha mollato gli ormeggi questa mattina intorno alle 13.30, lasciando la banchina di Santo Stefano. A bordo circa 1500 soldati statunitensi in linea con il piano di dismissione Usa. Gli altri 400 rimasti sull'isola partiranno entro il febbraio 2008.
La svolta di Soru. Un addio che segna anche l'inizio di una nuova sfida per la regione guidata da Renato Soru. Fin dalla sua elezione, infatti il governatore della Sardegna aveva indicato tra le priorità del suo esecutivo, la riduzione delle servitù militari. Una battaglia ben rappresentata dal motto: "siamo amici degli americani, ma in futuro vogliamo che tornino da noi come turisti".
La svolta è arrivata nel novembre del 2005, con l'annuncio da parte del dipartimento della Difesa americano che la Us Navy avrebbe lasciato l'arcipelago della Maddalena entro il 2008. Nel marzo scorso, nuova accelerazione al processo di dismissione con la firma dell'intesa tra la Regione e il ministero della Difesa italiano per il trasferimento diretto di dieci beni militari al demanio regionale. Tra questi l'ex Arsenale, da riconvertire in chiave turistica (si pensa a un cantiere navale di appoggio ad attività da diporto), su cui Comune e Regione puntano per assorbire i lavoratori, circa 200, impiegati finora dai militari.
Trentacinque anni controversi. Si concludono così trentacinque anni di presenza controversa dei militari a stelle e strisce, in un angolo del Mediterraneo, diventato parco nazionale per la sua straordinaria bellezza. La prima nave appoggio, la Uss Fulton, era arrivata il 2 agosto 1972, ormeggiandosi alla banchina dell'isola di Santo Stefano. L'arrivo degli americani aveva subito scatenato polemiche per il rischio di contaminazione nucleare. Discussioni che si sono fatte più intense nel 2002 e nel 2003 con gli incidenti ai sottomarini Uss Oklahoma City e Uss Hartford e rinfocolate dal periodico ripetersi di allarmi per l'aumento di malformazioni fetali attribuite alla radioattività.
Finita la guerra fredda, gli interessi strategici degli Stati Uniti e della Nato si sono spostati progressivamente in prossimità delle aree di crisi mediorentali. È stato così possibile liberare il parco nazionale dell'Arcipelago della Maddalena e delle Bocche da una presenza "ingombrante" che cesserà definitivamente alla fine di febbraio quando darà completato il trasferimento di tutto il personale e delle attrezzature statunitensi.
Futuro e nostalgia. Dopo la partenza della nave appoggio, squadre di sommozzatori, con camere iperbariche al seguito hanno cominciato la pulizia dei fondali lungo tutta la banchina che ha ospitato navi e sottomarini Usa.
evviva! fuori dalle balle..uno dei posti più belli d'Italia torna totalmete italiano
La dismissione della struttura sarà completata entro febbraio 2008
Addio Usa alla base della Maddalena
se ne va la nave appoggio dei sottomarini
L'Emory Land
CAGLIARI - Alla fine il giorno è arrivato. Tanto atteso quanto temuto, è venuto il momento della partenza degli americani dall'arcipelago della Maddalena. La nave appoggio per sottomarini a propulsione nucleare Uss Emory Land ha mollato gli ormeggi questa mattina intorno alle 13.30, lasciando la banchina di Santo Stefano. A bordo circa 1500 soldati statunitensi in linea con il piano di dismissione Usa. Gli altri 400 rimasti sull'isola partiranno entro il febbraio 2008.
La svolta di Soru. Un addio che segna anche l'inizio di una nuova sfida per la regione guidata da Renato Soru. Fin dalla sua elezione, infatti il governatore della Sardegna aveva indicato tra le priorità del suo esecutivo, la riduzione delle servitù militari. Una battaglia ben rappresentata dal motto: "siamo amici degli americani, ma in futuro vogliamo che tornino da noi come turisti".
La svolta è arrivata nel novembre del 2005, con l'annuncio da parte del dipartimento della Difesa americano che la Us Navy avrebbe lasciato l'arcipelago della Maddalena entro il 2008. Nel marzo scorso, nuova accelerazione al processo di dismissione con la firma dell'intesa tra la Regione e il ministero della Difesa italiano per il trasferimento diretto di dieci beni militari al demanio regionale. Tra questi l'ex Arsenale, da riconvertire in chiave turistica (si pensa a un cantiere navale di appoggio ad attività da diporto), su cui Comune e Regione puntano per assorbire i lavoratori, circa 200, impiegati finora dai militari.
Trentacinque anni controversi. Si concludono così trentacinque anni di presenza controversa dei militari a stelle e strisce, in un angolo del Mediterraneo, diventato parco nazionale per la sua straordinaria bellezza. La prima nave appoggio, la Uss Fulton, era arrivata il 2 agosto 1972, ormeggiandosi alla banchina dell'isola di Santo Stefano. L'arrivo degli americani aveva subito scatenato polemiche per il rischio di contaminazione nucleare. Discussioni che si sono fatte più intense nel 2002 e nel 2003 con gli incidenti ai sottomarini Uss Oklahoma City e Uss Hartford e rinfocolate dal periodico ripetersi di allarmi per l'aumento di malformazioni fetali attribuite alla radioattività.
Finita la guerra fredda, gli interessi strategici degli Stati Uniti e della Nato si sono spostati progressivamente in prossimità delle aree di crisi mediorentali. È stato così possibile liberare il parco nazionale dell'Arcipelago della Maddalena e delle Bocche da una presenza "ingombrante" che cesserà definitivamente alla fine di febbraio quando darà completato il trasferimento di tutto il personale e delle attrezzature statunitensi.
Futuro e nostalgia. Dopo la partenza della nave appoggio, squadre di sommozzatori, con camere iperbariche al seguito hanno cominciato la pulizia dei fondali lungo tutta la banchina che ha ospitato navi e sottomarini Usa.
evviva! fuori dalle balle..uno dei posti più belli d'Italia torna totalmete italiano
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