Riporto alcuni stralci di deposizioni rilasciate da alcuni arrestati. Tali deposizioni sono contenute in una sentenza emessa da un giudice il quale si giustifica, per non aver potuto condannare i rei per il reato di tortura, dicendo che nel codice penale cui si deve attenere non esiste il reato di tortura, quindi ha dovuto condannare gli imputati per "condotte inumane e degradanti".
Ecco alcuni stralci, da brividi:
“…la stanza della Squadra Mobile, la seconda a destra partendo dal basso…entravi, c’era un tavolo così lungo tutta la parete, c’era un ispettore…il capo, quello seduto al tavolo, e altri tre…lui prende la dichiarazione e la mette al lato del tavolo, si mette i guanti e inizia a picchiarmi, mentre gli altri due mi tenevano per le braccia…più io dicevo che non firmavo, più loro diventavano aggressivi. Uno prese un coltello e mi cominciò a tagliare i capelli a colpi di coltello…un coltello a serramanico…dissero che lo portavo io ma non era mio .Presero anche un salame e mi colpirono al collo con un salame commestibile, tutto questo per obbligarmi a firmare. Io continuavo a dire di no, che volevo leggerlo e cominciavano a colpire la testa contro il tavolo, io dissi che avrei firmato, stavo sanguinando…erano quattro le persone, il capo più tre agenti…il capo non si mosse da dietro la sua scrivania…erano i tre che facevano il lavoro di picchiare…il capo ha indossato guanti, penso, neri…si è messo i guanti e iniziò a picchiarmi si alzò in piedi…continuavano a picchiare, firmai e mi riportarono nella cella…”
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“…a un certo punto un agente è venuto dentro con un ragazzone che aveva ancora i laccetti dietro la schiena…della penitenziaria. Ha accompagnato questo ragazzo qui e si è messo davanti al tavolo del Dottor XXXXX al quale…il quale ha chiesto il nome e il cognome a questo ed io ero deputato a scrivere, insomma, questo Garcia…Garcia sì…spagnolo…e allora lì all’improvviso, io ero di fianco, cioè se posso spiegare… il Dr. XXXXX era a sedere come sono io, io ero lì di fianco al tavolo che scrivevo questa scheda in modo tranquillo, è venuto accompagnato e a un certo punto ho visto questo agente che si è messo un paio di guanti imbottiti…il moro…quello delle perquisizioni…in quel momento il biondo non c’era perché era andato, credo, a prendere qualcuno con l’auto da portare alla caserma ed era rimasto il moro con noi… era andato a fare un servizio di automobile…l’ha portato dentro un altro agente…e quando è arrivato dentro che lui era lì in piedi a dire nome e cognome l’agente inaspettatamente ho visto che si infilato i guanti, poi gli ha detto “Tu che cazzo hai intenzione di fare, stronzo”, poi gli ha dato un cazzotto alla bocca dello stomaco, che il ragazzo è caduto sul tavolo cioè si è appoggiato sul tavolo…questo io l’ho chiesto al Dottor XXXXX, gli ho chiesto “Ma che cosa ha fatto questo?” e XXXXXX mi ha detto che ha offeso qualcuno di grosso…io non lo so quello che era accaduto fuori. Dopo di che lui si è rimesso in piedi con una paura, rabbia, non so cosa e poi si è appoggiato sul lettino che stava dietro con lo stomaco e dopo hanno continuato a dargli un po’ di pugni ai reni…i due agenti quello che lo aveva accompagnato e l’altro…lo colpirono sulla schiena ed ai reni lui aveva le braccia ancora…aveva ancora i laccetti… (alla domanda se avessero dato più colpi) sì pugni…(pagg. da 152 a 155 trascrizione); circa la presenza dell’altro infermiere YYYYi: ”no, non c’era…YYYYY non c’era, era fuori…gliel’ho detto dopo. Gli ho detto”Dio santo”…ho detto “Oh YYYYY, ma dove siamo capitati!...gliel’ho detto il sabato…
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Ecco alcuni stralci, da brividi:
“…la stanza della Squadra Mobile, la seconda a destra partendo dal basso…entravi, c’era un tavolo così lungo tutta la parete, c’era un ispettore…il capo, quello seduto al tavolo, e altri tre…lui prende la dichiarazione e la mette al lato del tavolo, si mette i guanti e inizia a picchiarmi, mentre gli altri due mi tenevano per le braccia…più io dicevo che non firmavo, più loro diventavano aggressivi. Uno prese un coltello e mi cominciò a tagliare i capelli a colpi di coltello…un coltello a serramanico…dissero che lo portavo io ma non era mio .Presero anche un salame e mi colpirono al collo con un salame commestibile, tutto questo per obbligarmi a firmare. Io continuavo a dire di no, che volevo leggerlo e cominciavano a colpire la testa contro il tavolo, io dissi che avrei firmato, stavo sanguinando…erano quattro le persone, il capo più tre agenti…il capo non si mosse da dietro la sua scrivania…erano i tre che facevano il lavoro di picchiare…il capo ha indossato guanti, penso, neri…si è messo i guanti e iniziò a picchiarmi si alzò in piedi…continuavano a picchiare, firmai e mi riportarono nella cella…”
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“…a un certo punto un agente è venuto dentro con un ragazzone che aveva ancora i laccetti dietro la schiena…della penitenziaria. Ha accompagnato questo ragazzo qui e si è messo davanti al tavolo del Dottor XXXXX al quale…il quale ha chiesto il nome e il cognome a questo ed io ero deputato a scrivere, insomma, questo Garcia…Garcia sì…spagnolo…e allora lì all’improvviso, io ero di fianco, cioè se posso spiegare… il Dr. XXXXX era a sedere come sono io, io ero lì di fianco al tavolo che scrivevo questa scheda in modo tranquillo, è venuto accompagnato e a un certo punto ho visto questo agente che si è messo un paio di guanti imbottiti…il moro…quello delle perquisizioni…in quel momento il biondo non c’era perché era andato, credo, a prendere qualcuno con l’auto da portare alla caserma ed era rimasto il moro con noi… era andato a fare un servizio di automobile…l’ha portato dentro un altro agente…e quando è arrivato dentro che lui era lì in piedi a dire nome e cognome l’agente inaspettatamente ho visto che si infilato i guanti, poi gli ha detto “Tu che cazzo hai intenzione di fare, stronzo”, poi gli ha dato un cazzotto alla bocca dello stomaco, che il ragazzo è caduto sul tavolo cioè si è appoggiato sul tavolo…questo io l’ho chiesto al Dottor XXXXX, gli ho chiesto “Ma che cosa ha fatto questo?” e XXXXXX mi ha detto che ha offeso qualcuno di grosso…io non lo so quello che era accaduto fuori. Dopo di che lui si è rimesso in piedi con una paura, rabbia, non so cosa e poi si è appoggiato sul lettino che stava dietro con lo stomaco e dopo hanno continuato a dargli un po’ di pugni ai reni…i due agenti quello che lo aveva accompagnato e l’altro…lo colpirono sulla schiena ed ai reni lui aveva le braccia ancora…aveva ancora i laccetti… (alla domanda se avessero dato più colpi) sì pugni…(pagg. da 152 a 155 trascrizione); circa la presenza dell’altro infermiere YYYYi: ”no, non c’era…YYYYY non c’era, era fuori…gliel’ho detto dopo. Gli ho detto”Dio santo”…ho detto “Oh YYYYY, ma dove siamo capitati!...gliel’ho detto il sabato…
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