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La cultura politica in Italia

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  • #16
    Eh ho capito ma non puoi usare come insulto una parola che tuttora ha un uso legittimo, anche perchè è poco rispettoso per chi si definisce attualmente comunista in un senso assolutamente condivisibile, come appunto quello per l'uguaglianza di diritti e possibilità di partenza.
    Già il fascismo è diverso, perchè attualmente il riferimento al fascismo è direttissimo al regime del duce. E visto che il riferimento è quello è pure meschino cercare di dare al termine nuovi significati. Ma il termine comunismo anche per fattori storici e culturali ha molte più direzioni da sempre. Un pò come se io dicessi a qualcuno "cristiano" per insultarlo, riferendomi alle crociate. Diverso invece sarebbe farlo rivolgendomi a un fondamentalista talebano, per cui dire talebano a qualcuno può avere davvero un senso dispregiativo giustificato, perchè è diretto, preciso e non lascia spazio a possibili, legittime, interpretazioni.

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    • #17
      Mi sembra che stiate dando a questo discorso una veste un po' troppo intellettuale.
      Cosa vuol dire comunista per queste persone? L'accezione del termine ha perso totalmente le sue connotazioni storiche e filosofiche.
      Ora l'unico significato del termine 'comunista' è quello berlusconiano e cioè: è comunista chiunque non la pensi come lui. Punto e basta.

      Sull'ignoranza della generazione dei venti-trentenni posso solo confermare il dato con la mia esperienza lavorativa. Anche gli universitari scindono completamente ciò che studiano dalla vita quotidiana, con la conseguente incapacità di formulare un pensiero proprio e coerente sull'attuale politica.
      L'ideologia imperante al momento è il qualunquismo di chi pensa al suo orticello perchè tanto rubano tutti e sono tutti uguali.
      ... bello è il bosco, buio e profondo,
      ma io ho promesse da non tradire,
      miglia da percorrere prima di dormire,
      miglia da percorrere prima di dormire


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      • #18
        Originariamente Scritto da VNSmatrix Visualizza Messaggio
        Cosa vuol dire comunista per queste persone? L'accezione del termine ha perso totalmente le sue connotazioni storiche e filosofiche.
        Ora l'unico significato del termine 'comunista' è quello berlusconiano e cioè: è comunista chiunque non la pensi come lui. Punto e basta.
        Infatti io ho fatto la domanda proprio cercando una risposta basata sull'accezzione comune e attuale del termine. Figurarsi poi se quelli che usano "comunista" come un insulto, indicano una persona che lotta per un società più equa....
        In definitiva il termine, attualmente, ha esattamente il significato che gli dai tu: chi non la pensa come Berlusconi è comunista.
        Nella società incosciente e illetterata in cui viviamo non ha senso parlare basandosi sulla convinzione che gli altri abbiano le strutture intellettuali e culturali idonee a comprendere discorsi complessi, basta semplicemente lanciare uno slogan, una battuta, di semplice comprensione perchè semplice è il pubblico verso cui è rivolta. Ed ecco che "comunista", che sta ad indicare una persona seguace di una determinata ideologia o comunque simpatizzante verso le idee di Marx ed Engels, diventa tutto d'un tratto sinonimo di "interista". Cioè un semplice insulto da lanciare verso il nemico. Il ragazzo nell'intervista risponde correttamente: è un pò come dire interista. Cioè una cosa da stadio, da tifoso, da fedele. E ormai è fede quella che lega gli elettori a Berlusconi e al PDL.
        A torme, di terra passarono in terra,
        Cantando giulive canzoni di guerra,
        Ma i dolci castelli pensando nel cor;
        Per valli petrose, per balzi dirotti,
        Vegliaron nell’arme le gelide notti,
        Membrando i fidati colloqui d’amor.

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        • #19
          EH già... benvenuti nella vostra desertica nuova realtà
          ... bello è il bosco, buio e profondo,
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          • #20
            Ma vedi, già un milanista che dà a qualcuno dell'interista, o un interista che dice a qualcuno "juventino" lo fa più bonariamente, che insulto sarebbe essere interista o essere juventino per una persona qualunque? è una cosa detta così rivolgendosi alla propria personale antipatia per una squadra che si detesta. Il comunismo non è una squadra di calcio e il problema sorge quando se voi mi dite che viene usato per indicare chi non la pensa come Berlusconi, io debbo chiedermi per quale motivo sarebbe un insulto pensarla diversamente da lui. Quindi io credo che il fenomeno sia molto più complesso, anche se poi in effetti l'analogia "emozionale", "da tifo", con le squadre di calcio ci stà come dirò tra poco.
            È semplice: Nelle nostre precedenti analisi abbiamo visto che in effetti non viene usato il termine con riferimenti precisi. Berlusconi ha associato al termine comunista un emozione negativa, ragion per cui quella parola è diventata un insulto. Il problema è: perchè Berlusconi ha voluto dare questa pregnanza negativa a questa parola?
            E se le ragioni concrete, che non siano un suo interesse personale, sono assenti, per quale motivo tanta gente usa la parola comunista come un insulto? Ripeto: se quest'insulto nasce dagli interessi di Berlusconi, perchè la gente dovrebbe fare propri i suoi interessi?
            Qua dobbiamo seriamente preoccuparci e a questo punto centra il discorso sulla fede ben sintetizzato da Naoto.
            A questo punto resta il "che dobbiamo fare" per contrastare questa pericolosa tendenza?

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            • #21
              Originariamente Scritto da VNSmatrix Visualizza Messaggio
              EH già... benvenuti nella vostra desertica nuova realtà
              Questa l'ho già sentita. Matrix, giusto?

              Comunque sono daccordo con quello che dici.
              La politica non viene insegnata nelle scuole. E questo è sbagliato, perchè si finisce per impararla attraverso i media. E tutti sappiamo cosa significhi questo.
              Educazione civica, una materia con moltissime connessioni con le varie ideologie politiche (che porta a studiare le differrenze tra stato liberale e totalitario, ecc...), viene troppo spesso considerata una semplice materia di supporto.
              Last edited by Archie Hicox; 27 May 2009, 14:56.

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              • #22
                Si era Matrix

                il problema forse non è neanche (o non solo) nella scuola.
                Io ho fatto il classico in una scuola piuttosto reazionaria. Si studiava e basta. Eravamo pochi ad avere un po' di coscienza politica e abbiamo fatto quello che potevamo.
                Il problema vero secondo me è nelle famiglie che invece di parlare a cena guardano striscia la notizia e la scambiano per un telegiornale (il che non è poi così lontano dalla realtà).
                Nel nostro paese manca l'informazione, mancano le notizie e solo chi naviga e chi legge i quotidiani riesce a sapere cose che la tv non passa.
                Ma le notizie comunque bisogna andarsele a cercare. Ci vuole un po' di voglia di sapere come sono andate veramente le cose.
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                • #23
                  Sicuramente il problema non dipende solo dalla scuola.
                  Per quanto riguarda le famiglie, è vero che molte guardano Striscia o altro anzichè parlare, però io non credo che prima dell'invenzione della TV le famiglie parlassero tra loro di politica. Sicuramente lo facevano più di oggi.
                  E sono convinto anch'io che in questo Paese manchi l'informazione.

                  Però scusa, dove si dovrebbero imparare la politica e le ideologie se non a scuola?
                  Non riesco ad immaginarmi un altro luogo, davvero.
                  Last edited by Archie Hicox; 27 May 2009, 14:51.

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                  • #24
                    Ma guarda VNS, anche la mia è una famiglia molto media, veramente per la serie: a colazione vivere e centrovetrine, di pomeriggio uomini e donne e di sera striscia e tg5 stop e d notte stranamore o c'è posta per te. La domenica partite. Sempre questa routine, tutti i giorni.
                    Tuttavia basta ragionare un pochetto, discutere e avere internet e già cambiano molte cose. Io ho solo mia nonna traviata dalla fede in Berlusconi, i miei lo erano inizialmente (e anche io ero favorevole a votarlo la prima volta che si candidò visto che non sopportavo la sinistra di quegli anni), ma arrivati a questo punto ci vuole davvero poco ad aprire gli occhi.
                    Ora però la palese pericolosità di quest'uomo non basta, per il semplice fatto che ai suoi fedeli si sono aggiunti fascisti, leghisti e indecisi che vedono in che stato è l'opposizione o che soffrono la fame e si accontentano dell'elemosina del premier (trall'altro il bollo nemmeno mi risulta l'abbia tolto).
                    È un circolo vizioso in cui tante cose hanno influenza: la scuola, i media, la classe politica, la crisi, il carattere tipico dell'italiano medio, ecc
                    Certo che c'è qualcosa di profondamente preoccupante in ragazzi di oltre 30 anni che usano la parola comunista come un insulto e poi balbettano quando gli si chiedono spiegazioni...
                    Fatta l'analisi però, oltre che strapparci i capelli e sperare in un cambiamento col passare del tempo e con lo scorrere della storia, cosa possiamo fare, NON per trasmettere a chi ha difficoltà di pensiero le nostre idee, ma per aiutarli a ragionare autonomamente?
                    Lo chiedo da individuo che vuole studiare e lavorare su tutte queste cose

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                    • #25
                      Non dico che la scuola non debba fare la sua parte ma i programmi scolastici non arrivano mai a toccare la storia recente ad esempio.
                      Il panorama politico attuale eredita scelte fatte dal dopoguerra ad oggi.

                      E' importante sapere perchè la mafia ha acquisito un tale potere stringendo un legame stretto con la politica. Questo è successo quando gli americani sbarcarono in Sicilia, con l'aiuto appunto della mafia.

                      E' importante sapere che quando la Democrazia Cristiana (ad opera di Aldo Moro) stava per chiudere un accordo di governo cui doveva partecipare il Partito Comunista, Moro fu sequestrato e ucciso dalle Brigate Rosse, senza che nessuno si muovesse per liberarlo (a parte qualche soggetto singolo). Anzi, esponenti importanti della Banda della Magliana (Maurizio Abbatino alias Il Freddo della serie tv) testimoniano un incontro con alcuni esponenti politici DC che fecero espresso divieto di comunicare quale fosse il covo in cui era tenuto prigioniero Moro.

                      E' importante sapere che Berlusconi faceva parte della Loggia massonica P2 di Licio Gelli, dichiarata illegale, con tessera n°1816; che stipendiava un killer della mafia di nome Vittorio Mangano condannato nel maxiprocesso ad opera di Giovanni Falcone.

                      Non continuo per non annoiare. Quello che intendo è che queste informazioni e ben altre non si trovano nei libri scolastici di storia ma nelle inchieste giornalistiche, nei libri e in tante trasmissioni ben fatte come La storia siamo noi o Blu notte e similari.

                      Ecco perchè parlo di curiosità personale.
                      Last edited by VNSmatrix; 27 May 2009, 15:20.
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                      • #26
                        Sinceramente non credo che sia possibile "recuperare" questo genere di ventenni/trentenni. Davvero saremmo in grado di farli ragionare da soli? Tentar non nuoce, ma in che modo?

                        E poi, se vogliamo cambiare qualcosa, forse bisognerebbe iniziare con i più piccoli. Fargli capire fin da subito l'importanza di pensare autonomamente. Ma anche questo richiederebbe qualche cambiamento a livello scolastico (a partire da materie come l'educazione civica, la politica, e già che ci siamo anche quella sessuale [non capisco il perchè di certi tabù]).
                        E' tutto parecchio complicato.

                        Ovvio che poi, come dice VNSmatrix, la curiosità personale è necessaria, anche se non sufficiente.
                        Last edited by Archie Hicox; 27 May 2009, 15:21.

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                        • #27
                          Sarebbe un grosso passo avanti, ma basterebbe molto meno. E finchè a priori si cambia canale appena si dice qualcosa di negativo su Berlusconi perchè si pensa a un complotto contro di lui non si arriverebbe nemmeno a questo molto meno.
                          Poi c'è anche chi sà ma non gli interessa. O chi ancora peggio fa questo ragionamento: Tutti i politici fanno i loro interessi, allora votiamo chi i propri interessi li fa bene. Oppure, se dobbiamo fare i pagliacci ed essere gli zimbelli del mondo, facciamo i pagliacci per bene. O tutto o niente.
                          Questi sono i grandi problemi, ma questa curiosità citata da VNS matrix si può in qualche modo far elaborare alle persone? C'è un modo per promuovere il ragionamento? Per far smuovere qualcosa? o dobbiamo essere schiavi degli eventi?

                          ps:

                          E poi, se vogliamo cambiare qualcosa, forse bisognerebbe iniziare con i più piccoli. Fargli capire fin da subito l'importanza di pensare autonomamente. Ma anche questo richiederebbe qualche cambiamento a livello scolastico
                          Eh ma non è in nostro potere riformare il sistema scolatico.
                          Anche perchè ci sarebbero molti insegnanti da riformare ancor prima delle materie
                          Sono pochi gli insegnanti in gamba che fanno ragionare i ragazzi e spesso sono contrastati dai colleghi più rigidi o dagli interessi economici nelle scuole private.
                          Io credo si debba concentrare tutto sui media, cercare di entrare negli attuali canali malati e risanarli o/e aprirne di nuovi (com'è stato fatto in questi anni con i blog)
                          Last edited by IISNT; 27 May 2009, 15:29.

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                          • #28
                            Originariamente Scritto da IISNT Visualizza Messaggio
                            Eh ma non è in nostro potere riformare il sistema scolatico.
                            Anche perchè ci sarebbero molti insegnanti da riformare ancor prima delle materie
                            Sono pochi gli insegnanti in gamba che fanno ragionare i ragazzi e spesso sono contrastati dai colleghi più rigidi o dagli interessi economici nelle scuole private.
                            Io credo si debba concentrare tutto sui media, cercare di entrare negli attuali canali malati e risanarli o/e aprirne di nuovi (com'è stato fatto in questi anni con i blog)
                            Non ne abbiamo il potere...Cavolo noi siamo il popolo, noi dovremmo decidere per noi stessi.
                            Ora, pensiamo a quello che stiamo tentando di fare. Abbattere un'ideologia. Perchè si tratta di una vera e propria ideologia (per quanto rozza) quella che la classe politica ha creato, fatta di gossip, promesse utopiche (per non dire distopiche ), personaggi-cavalieri. Ma dove cavolo siamo finiti?
                            Come si può abbattere un'ideologia? Visto che di "Grande Anima" ce n'è stata una sola, io ricordo solo un modo per abbattere un'ideologia del genere: la rivoluzione.
                            Guardate che non sto scherzando su questa cosa, provate a riflettere sulla storia: come era possibile attuare un combiamento profondo quando non se ne aveva il potere?

                            Oggi, per fortuna, esistono armi che non tagliano, non feriscono e non uccidono fisicamente.
                            Come fai notare tu, i media, appunto. Forse è con questi che dovremmo combattere la nostra rivoluzione.
                            Last edited by Archie Hicox; 27 May 2009, 15:45.

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                            • #29
                              Guarda, solo per la legge della Gelmini ho visto con i miei occhi sbattere la finestra in faccia a migliaia e migliaia di persone sotto la pioggia, incazzate nere, per poi continuare ad approvarla tranquillamente. Ci avevano pure preso in giro dicendo che l'assemblea veniva rimandata al giorno dopo, così molti se ne sono andati pensando di tornare la mattina e invece hanno continuato la sera stessa approvandola. Poi successivamente è successo quel che è successo, ma intanto il popolo che fuori si lamentava l'hanno ignorato malamente.
                              Figuriamoci riformare un sistema scolastico marcio, in cui oltre alla regolamentazione bisogna fare i conti con professori frustrati e spesso pure ignoranti

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                              • #30
                                Ma allora, scusa, se se ne sbattono di migliaia di persone incazzate, convinti del fatto che ormai siamo nel 21° secolo e nessuno farà loro del male, a questo punto persino i media non sarebbero efficaci.
                                Sarebbero solo persone che hanno cambiato modo di lamentarsi.
                                O sbaglio?

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