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"Un'altra lingua che si parlava sulla Terra è scomparsa per sempre, un altro patrimonio che non sarà più recuperabile in alcun modo, non c'è tecnologia che tenga."
Ma possibile che nonostante questa situazione limite di "idioma a rischio di estinzione" fosse nota a professionisti del campo, non c'è stato modo, approfittando delle conoscenze di Boa Sr., di capirlo ed impararlo? Si è stati capaci, secoli fa, di "ricostruire" lingue a partire soltanto da documentazioni e reperti scritti, mentre oggi, nel 2010, non si è in grado di parlare e interagire con una persona ai fini di studiarne il linguaggio?
"Dopo aver creato la mappa delle aree del globo in cui le lingue stanno scomparendo più rapidamente, gli studiosi si sono recati sul posto per registrare e successivamente documentare linguaggi che non possiedono una tradizione scritta e che appartengono a comunità assai ristrette, se non a singoli individui, ultimi custodi di parole che prima o poi spariranno per sempre, assieme a loro."
Ma nel caso in esame non mi pare abbia dato molti frutti, questo ponderato progetto Enduring Voices.
non che mi interessi l'argomento, ma a chi interessa parlare il bo? (bo, e chi lo sa!)
non e' vero che i videogiochi influenzano le persone! cioe',se mi fossi fatto influenzare da sonic adesso starei a correre per scenari chilometrici e a raccogliere degli anellini per sopravvivere
sigpic
Un po' dispiace.
E la lingua più diffusa sta diventando un inglese sempliciotto e piatto.
Purtroppo vedo che le lingue vanno a semplificarsi e a scomparire.
Mi viene in mente il sardo che sta trasformandosi (se non lo ha già fatto) in un semplice dialetto per poi scomparire in un mucchio di parole scurrili con la "u" finale.
Originariamente Scritto da GiovanniAuditore ironico
la grafica è l'ultima cosa che guardo in un videogame, se ho un computer di ultimissima generazione è perché voglio giocare fluido a diablo1.
Un po' dispiace.
E la lingua più diffusa sta diventando un inglese sempliciotto e piatto.
Purtroppo vedo che le lingue vanno a semplificarsi e a scomparire.
Mi viene in mente il sardo che sta trasformandosi (se non lo ha già fatto) in un semplice dialetto per poi scomparire in un mucchio di parole scurrili con la "u" finale.
Da noi la cultura sarda viene valorizzata e ci sono varie manifestazioni, e quasi tutti lo sanno parlare bene, perciò dipende anche dalla zona e dall'interesse della popolazione. Ho rabbrividito leggendo il tuo parere sul piatto inglese, mi è venuto da pensare alla neolingua, che, stranamente si sta formando, anche se non per volere preciso di chicchessia.
1984 da veramente certi spunti sulla realtà.
Per questa lingua, peccato, ma se non ci sono fonti scritte la colpa non è di nessuno. Pazienza...
non che mi interessi l'argomento, ma a chi interessa parlare il bo? (bo, e chi lo sa!)
Battuta orribile e frase banale.
La scomparsa di una lingua significa anche la scomparsa del popolo che lo parlava, la cancellazione della storia di questo popolo. Un pezzo del mondo che se ne va (anche se piccolo, ma se ne va).
Da noi la cultura sarda viene valorizzata e ci sono varie manifestazioni, e quasi tutti lo sanno parlare bene, perciò dipende anche dalla zona e dall'interesse della popolazione. Ho rabbrividito leggendo il tuo parere sul piatto inglese, mi è venuto da pensare alla neolingua, che, stranamente si sta formando, anche se non per volere preciso di chicchessia.
1984 da veramente certi spunti sulla realtà.
Per questa lingua, peccato, ma se non ci sono fonti scritte la colpa non è di nessuno. Pazienza...
Tu sei del nuorese giusto? Io ci sono stato ed è meraviglioso il fatto che il vostro sardo sia così diffuso (e pure il mirto).
Io sono a meno di 15 chilometri da cagliari e sento i ragazzini che usano solo certe parole vagamente sarde e per di più anche volgari.
Grazie al cielo io il campidanese lo parlo decentemente però, ad esempio, nella mia classe siamo a malapena in due a farlo
Originariamente Scritto da GiovanniAuditore ironico
la grafica è l'ultima cosa che guardo in un videogame, se ho un computer di ultimissima generazione è perché voglio giocare fluido a diablo1.
È anche vero che il dialetto non deve sostituire l'italiano, ma conoscerlo e parlarlo bene secondo me ti permette di capire le tradizioni del tuo popolo.
E la lingua più diffusa sta diventando un inglese sempliciotto e piatto.
L'inglese non è per niente una lingua sempliciotta e piatta. Ma che ci vuoi fare, il solito elitarismo scolastico italiano, tendiamo sempre a considerare le altre opere e lingue "inferiori".
Se ti leggi una poesia di Tennyson, o anche una recente opera di Pinter (giusto per citare un grande poeta e un grande autore teatrale), ti accorgi come l'inglese sia una lingua flessibile e meravigliosa.
Comunque, non mi dispiace per niente della scomparsa di una lingua. Gli idiomi sono così, i processi linguistici sono frutto di un bisogno collettivo, (sempre che, come nel caso di alcune popolazioni americane o africane, non si sterminino tutti quelli che parlano una determinata lingua) e si adeguano sempre alle circostanze in cui si trovano, o scompaiono direttamente.
Forse quando rimarrà solo sale e terra e le stelle cadranno, ti sentirai a casa.
Tu sei del nuorese giusto? Io ci sono stato ed è meraviglioso il fatto che il vostro sardo sia così diffuso (e pure il mirto).
Io sono a meno di 15 chilometri da cagliari e sento i ragazzini che usano solo certe parole vagamente sarde e per di più anche volgari.
Grazie al cielo io il campidanese lo parlo decentemente però, ad esempio, nella mia classe siamo a malapena in due a farlo
Ma poi ora tutti i dialetti italiani sono un pretesto per inserirci solo volgarità in mezzo, senza parlare magari di altro
Conosco molti ragazzini anche più piccoli che lo fanno, e sono veramente ridicoli, perchè alternano insulti di cui non conoscono il significato a congiunzioni in italiano
Secondo me si dovrebbero preservare le lingue, per ricordare, e anche perchè la lingua è una parte integrante di ogni popolo.
L'inglese non è per niente una lingua sempliciotta e piatta. Ma che ci vuoi fare, il solito elitarismo scolastico italiano, tendiamo sempre a considerare le altre opere e lingue "inferiori".
Se ti leggi una poesia di Tennyson, o anche una recente opera di Pinter (giusto per citare un grande poeta e un grande autore teatrale), ti accorgi come l'inglese sia una lingua flessibile e meravigliosa.
Infatti io ho parlato di un inglese. Un inglese imparato su internet e su mtv che non è minimamente in grado di esprimere i concetti che l'italiano può esprimere tranquillamente.
P.S.: Io adoro l'inglese però quello dei poeti (Blake su tutti) e dei grandi scrittori.
Originariamente Scritto da GiovanniAuditore ironico
la grafica è l'ultima cosa che guardo in un videogame, se ho un computer di ultimissima generazione è perché voglio giocare fluido a diablo1.
L'inglese non è per niente una lingua sempliciotta e piatta. Ma che ci vuoi fare, il solito elitarismo scolastico italiano, tendiamo sempre a considerare le altre opere e lingue "inferiori".
Se ti leggi una poesia di Tennyson, o anche una recente opera di Pinter (giusto per citare un grande poeta e un grande autore teatrale), ti accorgi come l'inglese sia una lingua flessibile e meravigliosa.
Comunque, non mi dispiace per niente della scomparsa di una lingua. Gli idiomi sono così, i processi linguistici sono frutto di un bisogno collettivo, (sempre che, come nel caso di alcune popolazioni americane o africane, non si sterminino tutti quelli che parlano una determinata lingua) e si adeguano sempre alle circostanze in cui si trovano, o scompaiono direttamente.
Beh esistono molti autori in lingua inglese che hanno sfornato lavori meravigliosi, tuttavia in alcuni periodi storici, i britannici mancavano di inventiva e raffinatezza, mentre invece francesi e italiani (o meglio i cittadini dei vari piccoli regni d'Italia) ne avevano da vendere. E' da questo che nasce il luogo comune, non tanto dal volume di opere, tanto da questa mancanza inglese nel passato. Per quanto riguarda poi la perdita delle lingue, bisogna dire che è un processo inevitabile, soprattutto per le lingue tribali, mica si può pretendere che la gente viva in mutande nelle foreste parlando idiomi incomprensibili, perchè noi mollaccioni abbiamo paura di perdere la diversità. In ogni caso la perdita è una cosa, ma tuttavia sarebbe opportuno che quando avviene in maniera esplicita come in questo caso, farci su una bella ricerca, che non si sa mai, non sarebbe una cattiva idea, prima che sia troppo tardi.
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