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La nostrha economia

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  • La nostrha economia

    "Frhancia e Gerhmania parhlano tanto di crhisi ma io tutta questa crhisi non la vedo. Noi perhdiamo meno degli altrhi, e più lentamente. Le banche tengono bene perhchè quì non abbiamo concesso il crhedito a casaccio" Ministro Tremonti

    http://www.ansa.it/web/notizie/rubri...732034604.html

  • #2
    Originariamente Scritto da Andrew Clemence Visualizza Messaggio
    "Frhancia e Gerhmania parhlano tanto di crhisi ma io tutta questa crhisi non la vedo. Noi perhdiamo meno degli altrhi, e più lentamente. Le banche tengono bene perhchè quì non abbiamo concesso il crhedito a casaccio" Ministro Tremonti

    http://www.ansa.it/web/notizie/rubri...732034604.html
    Se vuoi un parere sul nostro settore industriale, nello specifico idraulica/oleodinamica ti posso ragguagliare sulla situazione, visto che la viviamo nella mia azienda (che fra l'altro è diversificata in tutto il mondo in altri 5 macro-settori) ma credo che questo topic verrebbe chiuso ignominiosamente per noia di chi legge...

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    • #3
      Originariamente Scritto da foppa21 Visualizza Messaggio
      Se vuoi un parere sul nostro settore industriale, nello specifico idraulica/oleodinamica ti posso ragguagliare sulla situazione, visto che la viviamo nella mia azienda (che fra l'altro è diversificata in tutto il mondo in altri 5 macro-settori) ma credo che questo topic verrebbe chiuso ignominiosamente per noia di chi legge...
      no, si parla più di politica economica che di economia nello specifico. Se andiamo settore per settore il governo non è la sola forza determinante... però se vuoi darci qualche ragguaglio fa sempre piacere.. anche se comunque non dubito della sanità di settori che direttamente o indirettamente hanno a che fare con olii petrolii gas e simili. Sono sempre gli ultimi a ingolfarsi. Ma se vuoi qualche indicazione di base, ti basti sapere che visti gli attuali consumi, gli esportatori sono abbastanza fortunati, perchè nonostante anche fuori ci sia crisi, non è paragonabile alla nostra. Gli importatori idem, c' è talmente tanto squilibrio tra valute, che un dvd prodotto in Cina oramai costa meno di un pomodoro prodotto quì da noi. E valutando anche il trasporto. La tanto millantata attenuazione della pressione fiscale, si è tradotta in un'oppressione dell'omino comune per finanziare quei punticini di ires in meno a favore delle imprese, che si traducono di solito nel finanziare operazioni di saccheggio, visto che difficilmente si riesce ad ampliare o migliorare la propria attività. Il fisco si fa più cattivo. Non più equo, ma più cattivo proprio. Possiede strumenti addirittura incostituzionali ( e quì non scrivo io, sennò si che chiudono il topic ), perciò se sei abbastanza furbo e istruito da barare te la cavi, dovendo star dietro agli uffici, ti trovi subito chiappe a terra. Infine, quello che stiamo davvero perdendo è il settore interno. L'italia con import-export è sempre stato una chiavica (con le eccezioni di particolari beni di lusso), ma per quanto riguarda il fronte interno, abbiamo sempre avuto un sano consumo, visto che i beni prodotti in italia sono sempre stati a prezzi e qualità più competitiva, e accompagnati anche da un reddito pro-capite, se non alto dignitoso. Non si riesce più a vendere niente. Cadono le piccole imprese come mosche. Poi c' è il problema delle banche e della distribuzione... ma di questo parleremo in futuro
      Last edited by Andrew Clemence; 10 March 2010, 17:52.

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      • #4
        Già con l'Euro a mio avviso l'Italia si è calata le braghe accettando un taglio di moneta che con la Lira non c'entra niente.(tra l'altro tutto quel metallo è una spesa non da nulla,dato che prima le mille e duemila lire erano di carta).I prezzi sono raddoppiati e le fasce di reddito medio basse si sono ritrovate strozzate.Potevano sicuramente contrattare meglio.Ultimamente poi mi sembra che la grande impresa si stia arricchendo sempre di più a scapito della piccola/media:in Europa stanno entrando porci e cani e la grande industria si disloca in questi paesi poveri,risparmiando su salari e costi di produzione.I salari in Italia così si abbassano ulteriormente(e ulteriormente ancora con la manodopera in nero...fantastiche poi le leggi sui "contratti a progetto") e i piccoli produttori di materie prime e semilavorati italiani non vendono.Ad aggravare la situazione c'e' la Cina(bel paese emergente del cazzo...emerge nel più completo disprezzo dell'etica e nessuno dice niente.Noi fissiamo tetti per l'inquinamento e loro inquinano come cani,noi cerchiamo di dare dignità al lavoro e loro trattano i lavoratori come bestie.) che vende materiali a basso costo e importa beni falsificati.E i governi occidentali fanno finta di niente.
        A volte servirebbe un minimo di protezionismo per la nostra povera economia,ma niente.Pare quasi che lo Stato debba favorire pochi grandi imprenditori che fanno pressione.Le banche hanno tenuto anche perchè ladre come pochi...Per un piccolo prestito tassi d'interesse bestiali e invece quando noi depositiamo una somma(e quindi glie la prestiamo)grasso che cola che non si prendono loro una percentuale.
        Di recente ci sono state parecchie fusioni tra banche,di sicuro per tornaconti vari(ma dovrei documentarmi meglio su questo punto,non vorrei sparare cretinate).
        Oh,poi ci sono tutti quei bei movimenti tipo "No Tav""No al nucleare""No a tutto",che come si tenta di far un'opera per rilanciare l'economia iniziano a rompere le balle....
        Secondo me se non ritorna un minimo di etica e di responsabilità va a finire male.
        Mi scuso per il "vaneggiamento"(opinioni personali)

        Comment


        • #5
          Originariamente Scritto da Quantocepiacegioca'! Visualizza Messaggio
          Già con l'Euro a mio avviso l'Italia si è calata le braghe accettando un taglio di moneta che con la Lira non c'entra niente.(tra l'altro tutto quel metallo è una spesa non da nulla,dato che prima le mille e duemila lire erano di carta).I prezzi sono raddoppiati e le fasce di reddito medio basse si sono ritrovate strozzate.Potevano sicuramente contrattare meglio.Ultimamente poi mi sembra che la grande impresa si stia arricchendo sempre di più a scapito della piccola/media:in Europa stanno entrando porci e cani e la grande industria si disloca in questi paesi poveri,risparmiando su salari e costi di produzione.I salari in Italia così si abbassano ulteriormente(e ulteriormente ancora con la manodopera in nero...fantastiche poi le leggi sui "contratti a progetto") e i piccoli produttori di materie prime e semilavorati italiani non vendono.Ad aggravare la situazione c'e' la Cina(bel paese emergente del cazzo...emerge nel più completo disprezzo dell'etica e nessuno dice niente.Noi fissiamo tetti per l'inquinamento e loro inquinano come cani,noi cerchiamo di dare dignità al lavoro e loro trattano i lavoratori come bestie.) che vende materiali a basso costo e importa beni falsificati.E i governi occidentali fanno finta di niente.
          A volte servirebbe un minimo di protezionismo per la nostra povera economia,ma niente.Pare quasi che lo Stato debba favorire pochi grandi imprenditori che fanno pressione.Le banche hanno tenuto anche perchè ladre come pochi...Per un piccolo prestito tassi d'interesse bestiali e invece quando noi depositiamo una somma(e quindi glie la prestiamo)grasso che cola che non si prendono loro una percentuale.
          Di recente ci sono state parecchie fusioni tra banche,di sicuro per tornaconti vari(ma dovrei documentarmi meglio su questo punto,non vorrei sparare cretinate).
          Oh,poi ci sono tutti quei bei movimenti tipo "No Tav""No al nucleare""No a tutto",che come si tenta di far un'opera per rilanciare l'economia iniziano a rompere le balle....
          Secondo me se non ritorna un minimo di etica e di responsabilità va a finire male.
          Mi scuso per il "vaneggiamento"(opinioni personali)
          Vaneggiamento per vaneggiamento, io penso che la UE esista per questioni strettamente burocratiche ed economiche. Intendo dire che probabilmente a un certo punto qualcuno si è reso conto che gli intrallazzi internazionali riuscivano meglio se gli interlocutori sventolavano la stessa bandiera. Altrimenti non mi spiego, se ho capito bene cosa intendi, in base a quali criteri gli Stati entrino a far parte della cazzo di Unione Europea. Ne chiacchieravo giusto un paio di sere addietro: l'esempio della Grecia mi sembra incarni a sufficienza questa situazione: in questi giorni la Grecia è stata ribaltata da capo a piedi a causa dei tagli del Governo; non è la prima volta tra l'altro, anche se i precedenti sono legati a movimenti studenteschi; tagli che, ho recepito così, sarebbero stati effettuati dal Governo a causa della crysis. Il che avrebbe una sua logica. Da qualche articolo letto qua e là, da qualche intervento che mi è capitato di leggere su qualche blog (detesto questo modo di argomentare, ma temo di non poter essere più preciso. Non ho pensato a rendere le fonti tracciabili, purtroppo) mi sono però fatto l'idea che in un sistema come quello comunitario non è possibile che uno scossone come il crollo delle banche americane (ammesso che il casus belli sia stato quello) non abbia direttissime conseguenze anche su un insieme di nazioni organizzato come quello di cui parlo. Insomma l'insieme è troppo eterogeneo, è troppo poco spontaneo trovare un minimo comune multiplo. Mi piacerebbe approfondire anche il discorso dei "movimenti del no", ma temo di aver già esagerato.

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          • #6
            Nella contrattazione euro-lira, più di quello che abbiamo ottenuto non potevamo ottenere. Bisognava vigilare quando c'è stata la mania del trasformare 1 euro in mille lire, raddoppiando di fatto il costo di beni e servizi.
            A torme, di terra passarono in terra,
            Cantando giulive canzoni di guerra,
            Ma i dolci castelli pensando nel cor;
            Per valli petrose, per balzi dirotti,
            Vegliaron nell’arme le gelide notti,
            Membrando i fidati colloqui d’amor.

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            • #7
              Originariamente Scritto da Naoto Visualizza Messaggio
              Nella contrattazione euro-lira, più di quello che abbiamo ottenuto non potevamo ottenere. Bisognava vigilare quando c'è stata la mania del trasformare 1 euro in mille lire, raddoppiando di fatto il costo di beni e servizi.
              Infatti,ed oggi mi ritrovo in braghe di tela!
              Domanda:chi doveva vigilare?
              "Non è grave il clamore chiassoso dei violenti,bensì il silenzio spaventoso delle persone oneste".
              cit M.L.KING

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              • #8
                Originariamente Scritto da enzo680 Visualizza Messaggio
                Domanda:chi doveva vigilare?
                Indovina tu.
                Lo stesso che sostiene che con l'euro le cose sono peggiorate perchè, essendo 1 euro in moneta e non di carta, noi (tonti fino all'osso) lo scambiavamo come fossero le vecchie monetine delle lire.
                A torme, di terra passarono in terra,
                Cantando giulive canzoni di guerra,
                Ma i dolci castelli pensando nel cor;
                Per valli petrose, per balzi dirotti,
                Vegliaron nell’arme le gelide notti,
                Membrando i fidati colloqui d’amor.

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                • #9
                  Originariamente Scritto da enzo680 Visualizza Messaggio
                  Infatti,ed oggi mi ritrovo in braghe di tela!
                  Domanda:chi doveva vigilare?
                  bisognerebbe scrivere un bel pò per spiegarvi il perchè. In ogni caso, l'evento monetario del decennio è sicuramente l' euro, e in questo decennio la qualità della vita è scesa a picco. Le due cose però non sono collegate. basti pensare che già nel 91-92 iniziava la crisi finanziaria, e si perdeva di valore. Un tempo come si rimediava? Scala mobile, ma è ovvio!ma non poteva funzionare per sempre. L'euro ha messo un freno a questi giochini, prima che fosse troppo tardi. E con i grandi crack che ci sono stati Parmalat Cirio crisi Fiat, senza l' euro, con la lira non ci avresti comprato nemmeno un bicchiere di petrolio. I beni di lusso si sarebbero impennati, addio console o tv ad esempio, e saremo cascati dritti in una recessione terribile. Ora l'economia va male, ma abbiamo qualche anno per manovrare.. Che in realtà stiamo male utilizzando.. Se il tuo potere d'acquisto diminuisce (ed è verissimo) te la devi prendere con la vigilanza, ma solo per il primo periodo, perchè oramai a tanti anni dall' introduzione dell' euro, i prezzi sono scesi al loro stato naturale. Altrimenti soprattutto in stato di crisi, ci sarebbero sicuri ribassi, per la lotta alle quote di mercato. Ma non è così, se puoi comprare poco lo devi ad uno stato che ha ben pensato di far gravare tutto il peso della crisi sul lavoratore dipendente, non adeguando più i salari da oramai troppo tempo, e a questo gioco hanno partecipato anche gli imprenditori, che hanno mantenuto alto il loro stile di vita a spese di chi lavora, modificando persino i contratti di lavoro. In pratica l' euro poteva entrarci qualcosa il primo anno forse, ma ci ha parato più il culo che altro, i motivi sono ben altri... magari si potessero risolvere cambiando valuta...

                  @Cattivocervello: I motivi dell' ue sono burocratici? perchè dici questo? sono prettamente politici, per creare un terzo blocco, e economici!
                  Last edited by Andrew Clemence; 23 March 2010, 13:18.

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                  • #10
                    Originariamente Scritto da Naoto Visualizza Messaggio
                    Indovina tu.
                    Lo stesso che sostiene che con l'euro le cose sono peggiorate perchè, essendo 1 euro in moneta e non di carta, noi (tonti fino all'osso) lo scambiavamo come fossero le vecchie monetine delle lire.
                    Lasciamo perdere le imbecillità!
                    Io vorrei tanto prendere a calci,tutti quelli che hanno fatto credere che 1 euro equivalesse a 1000lire!
                    maledetti!
                    sai quante volte ho sentito dire da mia moglie: oggi ho speso 50 euro (100 mila lire,non cinquantamila) ma nella spesa non c'è quasi nulla da mangiare?
                    p.s. ciao Andrew,gli stipendi non si sono adeguati però!
                    "Non è grave il clamore chiassoso dei violenti,bensì il silenzio spaventoso delle persone oneste".
                    cit M.L.KING

                    Comment


                    • #11
                      Originariamente Scritto da cattivocervello Visualizza Messaggio
                      Vaneggiamento per vaneggiamento, io penso che la UE esista per questioni strettamente burocratiche ed economiche. Intendo dire che probabilmente a un certo punto qualcuno si è reso conto che gli intrallazzi internazionali riuscivano meglio se gli interlocutori sventolavano la stessa bandiera. Altrimenti non mi spiego, se ho capito bene cosa intendi, in base a quali criteri gli Stati entrino a far parte della cazzo di Unione Europea. Ne chiacchieravo giusto un paio di sere addietro: l'esempio della Grecia mi sembra incarni a sufficienza questa situazione: in questi giorni la Grecia è stata ribaltata da capo a piedi a causa dei tagli del Governo; non è la prima volta tra l'altro, anche se i precedenti sono legati a movimenti studenteschi; tagli che, ho recepito così, sarebbero stati effettuati dal Governo a causa della crysis. Il che avrebbe una sua logica. Da qualche articolo letto qua e là, da qualche intervento che mi è capitato di leggere su qualche blog (detesto questo modo di argomentare, ma temo di non poter essere più preciso. Non ho pensato a rendere le fonti tracciabili, purtroppo) mi sono però fatto l'idea che in un sistema come quello comunitario non è possibile che uno scossone come il crollo delle banche americane (ammesso che il casus belli sia stato quello) non abbia direttissime conseguenze anche su un insieme di nazioni organizzato come quello di cui parlo. Insomma l'insieme è troppo eterogeneo, è troppo poco spontaneo trovare un minimo comune multiplo. Mi piacerebbe approfondire anche il discorso dei "movimenti del no", ma temo di aver già esagerato.

                      uhm gli intrallazzi internazionali vengono meglio in tanti? ma potresti riferirti ad un caso specifico? Comunque non condivido.. Per fortuna che abbiamo l'Ue.. Altrimenti addio a questo punto...

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                      • #12
                        Originariamente Scritto da cattivocervello Visualizza Messaggio
                        Vaneggiamento per vaneggiamento, io penso che la UE esista per questioni strettamente burocratiche ed economiche. Intendo dire che probabilmente a un certo punto qualcuno si è reso conto che gli intrallazzi internazionali riuscivano meglio se gli interlocutori sventolavano la stessa bandiera. Altrimenti non mi spiego, se ho capito bene cosa intendi, in base a quali criteri gli Stati entrino a far parte della cazzo di Unione Europea. Ne chiacchieravo giusto un paio di sere addietro: l'esempio della Grecia mi sembra incarni a sufficienza questa situazione: in questi giorni la Grecia è stata ribaltata da capo a piedi a causa dei tagli del Governo; non è la prima volta tra l'altro, anche se i precedenti sono legati a movimenti studenteschi; tagli che, ho recepito così, sarebbero stati effettuati dal Governo a causa della crysis. Il che avrebbe una sua logica. Da qualche articolo letto qua e là, da qualche intervento che mi è capitato di leggere su qualche blog (detesto questo modo di argomentare, ma temo di non poter essere più preciso. Non ho pensato a rendere le fonti tracciabili, purtroppo) mi sono però fatto l'idea che in un sistema come quello comunitario non è possibile che uno scossone come il crollo delle banche americane (ammesso che il casus belli sia stato quello) non abbia direttissime conseguenze anche su un insieme di nazioni organizzato come quello di cui parlo. Insomma l'insieme è troppo eterogeneo, è troppo poco spontaneo trovare un minimo comune multiplo. Mi piacerebbe approfondire anche il discorso dei "movimenti del no", ma temo di aver già esagerato.
                        Per la verità in origine,la C.E.E. nacque per scopi nobilissimi,riunendo Stati virtuosi che trainavano lo sviluppo dell'economia mondiale.Lo scopo(in parole povere) era quello di rendere i tassi di cambio stabili affinchè non si ripetessero le crisi economiche avvenute in passato( in confronto quelle di oggi sono molto più blande proprio grazie agli accordi presi tra gli Stati membri ).
                        Ultimamente tuttavia ho l'impressione che l'antico virtuosismo di un tempo stia via via scemando sotto la pressione di potenti gruppi di interesse.
                        Mi chiedo se alcuni Stati entrati di recente siano effettivamente in grado di rispettare i parametri di Maastricht,o siano il risultato delle pressioni suddette e quindi soddisfino l'interesse di pochi,togliendo risorse al resto della comunità.
                        Mi chiedo perchè lasciare la piccola e media impresa(che in Italia tra l'altro costituiva(non so se ancora lo fa di questi tempi)un'eccellenza) in balia di meccanismi che la penalizzano,favorendo solo la grande impresa che disloca e compra all'estero.
                        Con il fatto che il costo della vita è raddoppiato(ma gli stipendi no) poi,quando si muove l'economia...un cristiano normale,pagate le bollette e fatta la spesa ha finito lo stipendio.Poi quando arriva il mese dell'assicurazione della macchina ti saluto....

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                        • #13
                          Originariamente Scritto da Quantocepiacegioca'! Visualizza Messaggio
                          Per la verità in origine,la C.E.E. nacque per scopi nobilissimi,riunendo Stati virtuosi che trainavano lo sviluppo dell'economia mondiale.Lo scopo(in parole povere) era quello di rendere i tassi di cambio stabili affinchè non si ripetessero le crisi economiche avvenute in passato( in confronto quelle di oggi sono molto più blande proprio grazie agli accordi presi tra gli Stati membri ).
                          Ultimamente tuttavia ho l'impressione che l'antico virtuosismo di un tempo stia via via scemando sotto la pressione di potenti gruppi di interesse.
                          Mi chiedo se alcuni Stati entrati di recente siano effettivamente in grado di rispettare i parametri di Maastricht,o siano il risultato delle pressioni suddette e quindi soddisfino l'interesse di pochi,togliendo risorse al resto della comunità.
                          Mi chiedo perchè lasciare la piccola e media impresa(che in Italia tra l'altro costituiva(non so se ancora lo fa di questi tempi)un'eccellenza) in balia di meccanismi che la penalizzano,favorendo solo la grande impresa che disloca e compra all'estero.
                          Con il fatto che il costo della vita è raddoppiato(ma gli stipendi no) poi,quando si muove l'economia...un cristiano normale,pagate le bollette e fatta la spesa ha finito lo stipendio.Poi quando arriva il mese dell'assicurazione della macchina ti saluto....
                          gli attuali stati non rispettano i parametri di mastricht, ma non sono a tutti gli effetti dei membri, alcuni di loro non adottano la moneta, non usufruiscono della cassa comune, non hanno obblighi ne benefici, ma sunbiscono le direttive in prospettiva di una futura ammissione . E' questo il caso di molti stati dell 'est. è bene che questo si comprenda per bene. Quegli stati, non votano nemmeno nelle assemblee comunitarie.

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                          • #14
                            Tuttavia ,a mio avviso,sembra che la delocalizzazione in questi paesi stia giovando solo a poche grandi imprese.Le altre,di dimensioni più ridotte,e quelle che non esportano beni finali sono penalizzate.I nostri lavoratori poi ci rimettono.Ad esempio la Fiat delocalizza in Polonia e sfancula gli stabilimenti in Italia,mettendo i dipendenti in cassa integrazione.Come possono poi quei poveracci consumare e smuovere l'economia del paese...
                            Gli stati dell'Est dovrebbero esportare i loro prodotti in Europa,per bilanciare la situazione,invece a quanto mi pare di notare,a occhio e croce si limitano ad importare prodotti finiti(delle imprese europee che delocalizzano la produzione).Se la prassi sarà questa la loro crescita potrebbe calare negli anni a venire,impedendogli di diventare membri dell'U.E. a tutti gli effetti.Praticamente ci guadagna solo qualche grande industriale.
                            Speriamo che i piccoli/medi produttori di beni d'alta qualità qui in Italia resistano alla tentazione di vendere l'azienda a qualche multimiliardario cinese o russo o di fare i bagagli e trasferirsi da qualche altra parte.

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                            • #15
                              Originariamente Scritto da Quantocepiacegioca'! Visualizza Messaggio
                              Tuttavia ,a mio avviso,sembra che la delocalizzazione in questi paesi stia giovando solo a poche grandi imprese.Le altre,di dimensioni più ridotte,e quelle che non esportano beni finali sono penalizzate.I nostri lavoratori poi ci rimettono.Ad esempio la Fiat delocalizza in Polonia e sfancula gli stabilimenti in Italia,mettendo i dipendenti in cassa integrazione.Come possono poi quei poveracci consumare e smuovere l'economia del paese...
                              Gli stati dell'Est dovrebbero esportare i loro prodotti in Europa,per bilanciare la situazione,invece a quanto mi pare di notare,a occhio e croce si limitano ad importare prodotti finiti(delle imprese europee che delocalizzano la produzione).Se la prassi sarà questa la loro crescita potrebbe calare negli anni a venire,impedendogli di diventare membri dell'U.E. a tutti gli effetti.Praticamente ci guadagna solo qualche grande industriale.
                              Speriamo che i piccoli/medi produttori di beni d'alta qualità qui in Italia resistano alla tentazione di vendere l'azienda a qualche multimiliardario cinese o russo o di fare i bagagli e trasferirsi da qualche altra parte.
                              eh la decentralizzazione non avviene per colpa del mercato comune.. basta pensare alla geox o alla piaggio in cina.. avviene e basta, e per gli scopi più ovvi, ossia vicinanza alle materie prime (l'energia dell'est) o imposte e manodopera regalati, (un pò tutti i paesi poveri) O realizzazione di qualunque progetto anche ai danni di tutti se si dispone della pecunia (Cina). in realtà l' apertura di questi mercati aiuta proprio le piccole imprese che dispongono di un mercato più vasto a bassa imposizione, e con formalità semplicissime da espletare.

                              non ho ben capito la parte in grassetto.

                              Per quanto riguarda i piccoli imprenditori in Italia, adesso hanno un predatore molto più pericoloso di tutti i magnati russi e cinesi messi insieme. Un fisco terribile e sempre affamato, che chissà perchè abbassa dal 33 al 27 l'ires (classica imposta da grande impresa) ma non si sogna nemmeno di aiutare la stragrande maggioranza delle partite iva...
                              Last edited by Andrew Clemence; 24 March 2010, 00:00.

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