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http://www.gazzettino.it/ParteMobile...14-05-2004.pdf
Posto ma non commento, dico solo che è una vergogna.
Posto ma non commento, dico solo che è una vergogna.
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Sono indeciso fra il ridere, il piangere o l'arrabbiarsi. -
Da quel che so io l'articolo quello che dice l'articolo è falso.
Non tanto per il fatto che gli alpini debbano pagare la SIAE per poter cantare l'inno(cosa ahimè verissima),quanto per il discorso del diritto d'autore.
Sull'inno nazionale il diritto d'autore è decaduto,essendo l'autore morto da più di un tot di anni(mi pare debbano essere o 45 o 50).Da quel che mi risulta gli alpini pagano in questo caso la SIAE per poter fare uno spettacolo pubblico a cui partecipano più di 8 persone(ricordo che è questo il numero).
Per portare l'esempio dell'articolo,l'inno nazionale durante una partita di calcio lo possono cantare,così come potrebbero cantare anche "Bella"di Jovanotti se volessero,la SIAE infatti viene pagata all'ingresso dello stadio,ma non perchè si paga un diritto d'autore,ma perchè c'è uno spettacolo pubblico a pagamento.E' come quando si và negli oratori a guardare le partite,anche in quel caso si paga la SIAE anche senza cantare canzoni.A torme, di terra passarono in terra,
Cantando giulive canzoni di guerra,
Ma i dolci castelli pensando nel cor;
Per valli petrose, per balzi dirotti,
Vegliaron nell’arme le gelide notti,
Membrando i fidati colloqui d’amor.Comment
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Già, infatti mi ero meravigliato ieri quando mi sono accorto del timbro SIAE sul biglietto di una partita di basket che andavo a vedere. Mio padre (maresciallo GdF) mi ha spiegato il fatto degli spettacoli pubblici.
Ciò che non capisco è perché si chiami Società Italiana Autori ed Editori se prende soldi anche da parti dove gli autori e gli editori non dovrebbero entrarci un razzo...#include <stdio.h>
char s[]="\16Jsa ukenethr ,cto haCr\n";int main(void){*s*=5;*
s%=23;putchar(s[0][s]);return*s-14?main():!putchar(9[s+*s]);}Comment
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