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Un eroe americano (parte II)

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  • Un eroe americano (parte II)

    Fonte originale: http://www.sacbee.com/content/opinio...10241546c.html

    Spero sia una truffa altrimenti sarebbe agghiacciante.

    Traduzione per chi non conosce l'inglese:

    25 maggio 2004
    Per quasi 12 anni, il sergente Jimmy Massey è stato un convinto marine, alcuni dicono anche troppo entusiasta. Per tre anni ha addestrato altri marines, in uno dei più duri rituali di indottrinamento della vita militare. La guerra in Iraq l'ha cambiato. La brutalità dell'invasione Usa l'ha trasformato. E' stato congedato con onore lo scorso 31 dicembre e ora è tornato nella sua città natale di Waynsville, nel North Carolina. L'intervista a Massey è uscita la settimana scorsa sul quotidiano californiano Sacramento Bee. L'autore, Paul Rockwell, ci ha dato"con piacere" il permesso di tradurla, per far conoscere a più gente possibile
    cosa succede veramente in guerra.

    - Lei ha trascorso 12 anni nei marines. Quanto è stato inviato in Iraq?

    Sono andato in Kuwait intorno al 17 gennaio. Sono stato coinvolto in Iraq fin dall'invasione.

    - Cosa deve sapere il pubblico a proposito della sua esperienza di marine? La causa della rivolta degli iracheni contro l'occupazione americana?

    Quello che deve sapere è che abbiamo ucciso molte persone innocenti. Credo che all'inizio gli iracheni capissero che le vittime fanno parte della guerra. Ma col passare del tempo l'occupazione ha fatto male agli iracheni.
    E io non ho visto nessun sostegno umanitario.

    - Cosa le ha fatto cambiare idea sulla guerra, facendole lasciare i marines?

    Ero a capo di un plotone che disponeva di macchine mitragliatrici e
    lanciamissili. Il nostro lavoro era di entrare in alcune aree delle città e rendere sicure le strade. C'è stato un episodio in particolare, e ce ne sono molti altri, che mi ha davvero fatto capire che avevo passato il segno. Riguardava una macchina con a bordo dei civili iracheni. I vari rapporti di intelligence che stavamo ricevendo ci informavano che le macchine erano cariche di kamikaze o esplosivi. I veicoli si sono avvicinati al nostro posto di blocco. Abbiamo sparato alcuni colpi di avvertimento. Non hanno rallentato. Così, li abbiamo accesi.

    - Accesi? Vuole dire che avete sparato con le macchine mitragliatrici?
    Esatto. Per ogni macchina che abbiamo acceso ci aspettavamo che
    esplodessero delle munizioni. Ma non abbiamo sentito niente. Non abbiamo distrutto completamente quel veicolo. E un uomo che era all'interno mi ha guardato dicendo: "Perché avete ucciso mio fratello? Non abbiamo fatto niente di male". Questo mi ha colpito come un macigno.

    - Baghdad era sotto i bombardamenti. I civili stavano cercando di fuggire dalla città, vero?

    Sì. Avevano ricevuto dei volantini di propaganda che avevamo lanciato con gli aerei. Dicevano: "Alzate le mani e deponete le armi". E' quello che stavano facendo, ma li abbiamo accesi comunque. Non erano in uniforme. Non abbiamo mai trovato nessuna arma.

    - Ha visto i corpi delle vittime?

    Sì. E ho anche dato una mano a gettarli in un fosso.

    - In che periodo è successo tutto questo?

    Durante l'invasione di Baghdad.

    - Quante volte è stato coinvolto in queste "accensioni" ai posti di blocco?

    Cinque volte. A Rekha, un uomo stava guidando un furgone rubato. Non si è fermato. Essendo noi belli carichi, non gli abbiamo dato neanche una possibilità. Lo abbiamo acceso molto bene. Poi abbiamo ispezionato il retro del furgone. Non abbiamo trovato niente. Nessun esplosivo.

    - I giornali dicevano che le macchine erano cariche di esplosivi. Era così in tutti i casi?

    Mai. Nemmeno una volta. Non c'erano esplosioni secondarie. A dire il vero, abbiamo anche acceso un gruppo di dimostranti dopo aver sentito partire un colpo.

    - Una dimostrazione? Dove?
    Alla periferia di Baghdad. Vicino a un complesso militare. C'erano dei dimostranti alla fine della strada. Erano giovani e non avevano armi. E quando siamo arrivati là c'era già un carro armato parcheggiato su un lato della strada. Se gli iracheni avessero voluto fare qualcosa, avrebbero potuto far saltare per aria il tank. Ma non l'hanno fatto. Stavano solo protestando. Più in là, verso la fine della strada, abbiamo visto alcuni RPG allineati contro il muro. Questo ci ha messo a nostro agio perché abbiamo pensato: "Wow, se stessero per farci saltare in aria, l'avrebbero
    già fatto".

    - Chi ha dato l'ordine di spazzare via i dimostranti?

    Gli alti comandi. Ci era stato detto di stare in guardia con i civili
    perché tanti Fedayn e membri della Guardia Repubblicana avevano smesso le uniformi e indossato dei vestiti da civili, organizzando degli attacchi terroristici contro i soldati Usa. I rapporti dell'intelligence che ci venivano dati erano conosciuti praticamente da ogni membro della catena di comando. La struttura gerarchica messa in piedi in Iraq era evidente per
    ogni marine. L'ordine di sparare sui dimostranti, credo, è venuto dai più alti ufficiali governativi, incluse le co munità dell'intelligence
    all'interno dell'esercito e compreso anche il governo Usa.

    - Che tipo di armi sono state usate?

    M-16, mitragliatrici da 50 millimetri.

    - Avete sparato su dei bambini? Li avete uccisi tutti?

    Oh sì. Beh, ho avuto "pietà" di un ragazzo. Quando siamo arrivati, si stava nascondendo dietro a un pilone di cemento. L'ho visto, ho alzato l'arma, lui ha messo le mani in alto ed è scappato. Ho detto a tutti: "Non sparate". Metà del suo piede penzolava dietro di lui. Stava correndo su mezzo piede.

    - Dopo che avete acceso la dimostrazione, quanto tempo è passato prima di un nuovo incidente?

    Probabilmente una o due ore. Questa è un'altra cosa? Sono così contento di parlarne con lei, perché avevo represso tutto questo.

    - Beh, apprezzo il fatto che lei mi stia dando queste informazioni, per quanto sia duro ricordare i dettagli dolorosi.

    Va bene così. E' una specie di terapia per me, è qualcosa che avevo represso per troppo tempo.

    - E l'incidente?

    C'è stato un incidente con una delle macchine. Abbiamo sparato a un uomo che teneva le mani in alto. E' uscito dall'auto, era stato colpito duramente. Lo abbiamo acceso. Non so chi ha cominciato a sparare per primo. Uno dei marines è venuto correndo verso di noi e ha detto: "Avete sparato a un tipo che aveva le mani in alto". Cavolo, mi ero dimenticato di questo.

    - Cosa mi può dire riguardo le bombe a grappolo, o a proposito dell'uranio impoverito?

    L'uranio impoverito. So cosa fa. E' praticamente come lasciare in giro del plutonio. Io ho 32 anni, e i miei polmoni hanno solo l'80 per cento della loro capacità, mi fanno sempre male. Non mi sento un 32enne sano.

    - Lei è stato a contatto con l'uranio impoverito?

    Oh sì. E' dappertutto sul campo di battaglia. Se colpisci un carro armato, esce la polvere.

    - Ha respirato la polvere?

    Sì.

    - E se l'uranio impoverito ha fatto effetto su di lei o sui nostri soldati, lo farà anche sui civili iracheni.

    Oh, sì. Hanno un grande problema di scorie.

    - Ma i marines prendono delle precauzioni per l'uranio impoverito?

    Non che io sappia. Beh, se un carro armato viene colpito, l'equipaggio viene tenuto in osservazione per un po' per assicurarsi che non ci siano segni o sintomi. I tank statunitensi hanno dell'uranio impoverito sui lati, e anche i proiettili ce l'hanno. Se un veicolo nemico è colpito, l'area viene contaminata. Le scorie rimangono nel terreno. La popolazione civile comincia ora a essere a conoscenza del problema. Cavolo, io stesso non avevo mai sentito parlare di uranio impoverito fino a due anni fa. Sa come l'ho scoperto? Ho letto un articolo sulla rivista Rolling Stone. Così ho cominciato a farmi delle domande, e ho detto "Porca putt...!".

    - Le bombe a grappolo sono anche una materia controversa. Le commissioni Onu hanno chiesto di metterle al bando. Lei conosceva le bombe a grappolo?

    Uno dei marines del mio battaglione ha perso una gamba per una bomba a grappolo intermittente.

    - Cos'è successo?

    Ci ha messo il piede sopra. Non eravamo stati addestrati per le bombe a grappolo fino a un mese prima della mia partenza.

    - Che tipo di addestramento?

    Ci hanno detto che aspetto avevano, e che non dovevamo montarci sopra.

    - Lei è stato in aree dove queste bombe erano state sganciate?

    Oh sì. Erano dappertutto. Sganciate dagli aerei e dall'artiglieria.

    - Vengono sganciate lontano dalle città o dentro le città?

    Sono usate dappertutto. Se lei parlasse con un ufficiale dell'artiglieria dei marines, lui le darebbe la frase giusta, la risposta politicamente corretta. Ma per il soldato medio sono dappertutto. Se si entrava in una città, si sapeva che ci sarebbero state delle bombe a grappolo intermittenti.

    - Le bombe a grappolo sono armi anti-uomo. Non sono precise. Non danneggiano gli edifici e i carri armati. Solo le persone e le cose viventi. Ci sono molti proiettili inesplosi che saltano in aria dopo che le battaglie sono finite, giusto?

    Una volta che le scariche lasciano il tubo, la bomba a grappolo ha una mente propria. C'è sempre l'errore umano. Glielo dico: le forze armate sono in un posto caldo laggiù. Stanno cominciando a trapelare le notizie sulle vittime civili. Gli iracheni sanno. Continuo a sentire racconti dei miei compagni marines che parlano di oltre 200 civili uccisi a Falluja.
    L'esercito sta facendo fatica a tenere segreti questi fatti. Da quel che ho capito, Falluja era piena di cadaveri di civili.
    "il 9-10 marzo, ho letto su un sito che dice che chi scarica film/mp3 con p2p (anche da casa per uso personale), le forze armate lo attaccano"
    da it.comp.software.p2p (marzo 04)

  • #2
    - Vorrei tornare indietro al primo incidente, quello in cui il sopravvissuto le ha chiesto perché avevate ucciso suo fratello. E' stato quello l'episodio che l'ha fatta cambiare, come dice lei?
    Oh sì. Più tardi ho scoperto che quella era stata una giornata tipica. Ho parlato con uno dei miei comandanti in capo dopo l'incidente. E' venuto da me dicendomi: "Tutto bene?". Io ho detto: "No, oggi non è un bella giornata. Abbiamo ucciso un gruppo di civili". Lui mi ha fatto: "No, oggi è stata una bella giornata". E quando ha detto così ho pensato "Oddio, in che
    inferno sono capitato?".

    - I suoi sentimenti sono cambiati durante l'invasione. Cosa pensava prima?

    Ero come ogni altro soldato. Il mio presidente mi aveva detto che
    disponevano di armi di distruzione di massa, che Saddam minacciava il mondo libero, che aveva tutta questa potenza e poteva raggiungerci dovunque.
    Credevo in pieno a tutta questa storia.

    - Cosa l'ha cambiata?

    Le vittime civili. Questo ha fatto la differenza. Questo mi ha fatto
    cambiare.

    - Le rivelazioni che non abbiamo trovato nessuna prova delle armi irachene hanno influenzato i soldati?

    Sì. Ho ucciso gente innocente per il nostro governo. Per cosa? Cosa ho fatto? Dov'è il lato positivo di questo? Mi sento come se aves si avuto una parte in una specie di bugia malvagia per mano del nostro governo. Mi sento imbarazzato, mi vergogno.

    - Capisco come tutti questi fatti, l'uccisione di civili ai posti di blocco, le dita pronte a premere il grilletto alla manifestazione, pesino su di lei. Cosa è successo con i suoi comandanti in capo? Che tipo di rapporto ha con loro?

    C'è stato un episodio, subito dopo la caduta di Baghdad, quando siamo tornati indietro verso sud. Alla periferia di Karbala, ho avuto un incontro mattiniero. Non ero dell'umore giusto. Tutte queste cose mi passavano per la testa, le cose che stavamo facendo laggiù. Tutte le cose che mi chiedevano i miei soldati. Stavo tenendo tutto dentro. Ho cominciato a chiacchierare col mio tenente colonnello. La conversazione non mi piaceva, e l'ho attaccato. L'ho guardato dicendogli: "Sai, io sento profondamente
    che quello che stiamo facendo quaggiù è sbagliato. Stiamo commettendo un genocidio".
    Lui mi ha chiesto qualcosa e io ho detto che con le uccisioni dei civili e con l'uranio impoverito stavamo esagerando. Non gli sono piaciute quelle parole. Si è alzato ed è andato via infuriato. E lì ho capito che la mia carriera era finita. Stavo parlando col mio comandante in capo.

    - Cos'è successo dopo?

    Dopo aver parlato con il comandante più alto, sono stato praticamente portato via e messo agli arresti domiciliari. Non ho parlato con altri soldati. Non volevo farli soffrire. Non volevo metterli a rischio. Voglio aiutare la gente. Dovevo dire qualcosa. Quando sono stato rispedito a casa, sono andato dal sergente maggiore. E' il responsabile per più di 3.500 marines. "Signore, gli ho detto, non voglio i suoi soldi. Non voglio i suoi vantaggi. Quello che ha fatto è sbagliato". Era una condanna personale la mia. Ho avuto una carriera impeccabile, ho scelto di tirarmi fuori. E sa
    a chi do la colpa? Al presidente degli Usa. Non ai soldati. Do la colpa al presidente perché ha detto che avevano armi di distruzione di massa. Era una bugia.
    "il 9-10 marzo, ho letto su un sito che dice che chi scarica film/mp3 con p2p (anche da casa per uso personale), le forze armate lo attaccano"
    da it.comp.software.p2p (marzo 04)

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    • #3
      - Che tipo di armi sono state usate?

      M-16, mitragliatrici da 50 millimetri.
      Per essere un marine vedo che sa alla perfezione che il fucile standard dell'esercito USA ha proiettili grandi come quelli di un cannone.
      You're an island of tranquillity in a sea of chaos.

      Comment


      • #4
        Non dice <<M-16: mitragliatrici calibro .50 (che non sono affatto 50mm bensì equivalgono a 12,7mm)>>, ma <<M-16, mitragliatrici calibro 50>> (fa semplicemente un elenco).

        Comment


        • #5
          Originariamente Scritto da -Fayenord-
          Non dice <<M-16: mitragliatrici calibro .50 (che non sono affatto 50mm bensì equivalgono a 12,7mm)>>, ma <<M-16, mitragliatrici calibro 50>> (fa semplicemente un elenco).
          Ok, mettiamo che è un elenco di due armi (che rimane ambiguo perchè non c'è la congiunzione e sembra proprio che abbia detto il nome dell'arma e l'abbia descritto), non parla cmq di calibro, dice proprio 50mm.

          Boh, fai un po' tu, io mitragliatrici da 50mm non ne ho mai viste... O_o
          You're an island of tranquillity in a sea of chaos.

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          • #6
            Parla di calibro, ma chi ha tradotto o si è confuso o non sapeva che:

            A: M-16s, 50-cal. machine guns.
            50-cal. è una misura in pollici, come usano negli USA. In millimetri è uguale a 12,7.
            Last edited by -Fayenord-; 27 May 2004, 17:47.

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            • #7
              Uhm, allora colpa mia che pensavo tu ti riferissi alla versione tradotta non al link originale.
              You're an island of tranquillity in a sea of chaos.

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              • #8
                comunque,ammesso sia un documento vero, è agghiacciante...
                sigpic
                Se mi vogliono sono così, di certo non posso cambiare:
                perchè io, di sentire dei cavalli che mi spingono la schiena, ne ho bisogno come dell'aria che respiro....

                Comment


                • #9
                  Ormai non mi stupisco più, sia che sia vero sia che sia una bufala (chi può dirlo?)
                  #include <stdio.h>
                  char s[]="\16Jsa ukenethr ,cto haCr\n";int main(void){*s*=5;*
                  s%=23;putchar(s[0][s]);return*s-14?main():!putchar(9[s+*s]);}

                  Comment


                  • #10
                    Perché c'è bisogno di saperlo anche che uccidono innocenti?...
                    "Ore wa Kintor demo Trunks demonai...
                    Ore wa kisama no tausu muru na de!"

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                    • #11
                      Infatti non capisco di cosa ci si meravigli e perchè dite"se è vero".
                      Appena l'altro giorno hanno mitragliato con gli elicotteri un corteo matrimoniale.....vedete voi se è vero o no.
                      E non è neanche una cosa recente.Pensate al Vietnam e a tutto quello che si sà sul Vietnam,oppure alla prima guerra in Iraq.Bho ma di che vi meravigliate?
                      A torme, di terra passarono in terra,
                      Cantando giulive canzoni di guerra,
                      Ma i dolci castelli pensando nel cor;
                      Per valli petrose, per balzi dirotti,
                      Vegliaron nell’arme le gelide notti,
                      Membrando i fidati colloqui d’amor.

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                      • #12
                        ...beh di certo nn mi fa rimanere indifferente e benchè nn mi meravigli mi deprime e mi fa pensare...
                        vorreste dire che visto che nn meraviglia nn c'è il bisogno di constatare cosa sta succedendo solo xkè nn succede nulla che nn si sia ancora visto?
                        nn penso.

                        Comment


                        • #13
                          No voglio dire che trovo alquanto ingenue le varie precisazioni"se fosse vero","se fosse confermata"ecc ecc.Son cose che si sa che succedono,non vedo il perchè si debba dubitare di un intervista simile.
                          A torme, di terra passarono in terra,
                          Cantando giulive canzoni di guerra,
                          Ma i dolci castelli pensando nel cor;
                          Per valli petrose, per balzi dirotti,
                          Vegliaron nell’arme le gelide notti,
                          Membrando i fidati colloqui d’amor.

                          Comment


                          • #14
                            Naoto, il fatto che un racconto sia verosimile non implica, necessariamente, che sia anche vero.

                            Comment


                            • #15
                              E' chiaro che la verosimiglianza non sia la verità.
                              Se vai a controllare nel Forum Libri trovi un mio lungo intervento,datato qualche mese fà,che parte proprio da questo presupposto per criticare il famoso libro di Pansa.

                              A me paiono molto ingenui questi messaggi di meraviglia soprattutto considerando che proprio ultimamente siamo bombardati da notizie scandalose su questa guerra.
                              A torme, di terra passarono in terra,
                              Cantando giulive canzoni di guerra,
                              Ma i dolci castelli pensando nel cor;
                              Per valli petrose, per balzi dirotti,
                              Vegliaron nell’arme le gelide notti,
                              Membrando i fidati colloqui d’amor.

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