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che schifo...

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  • #91
    Originariamente Scritto da nessuno Visualizza Messaggio
    Un tempo pure qua in Italia si mangiavano i gatti, eppure non mi pare che qualcuno sia morto (apparte il gatto), anzi penso che i gatti fanno piu bene di molte altre cose che si mangiano spesso al giorno d'oggi...Inoltre penso che dire "in un paese civile non si mangiano i gatti,cani ecc." sia molto razzista, ogni popolo ha i propri piatti tradizionali...
    Quoto.

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    • #92
      Scusate,ma non funziona bene il "multiquote",quindi do direttamente la risposta.

      Quindi in sostanza trovate che non esista un modo per freddare con maggiore rispetto quei poveri cani e che le (seppur poche e insufficienti) leggi europee siano una presa per il sedere.
      Il leone che caccia una singola preda(quando gli dice bene), per non morire di fame, compie lo stesso gesto di quei macellai coi cani.Saprebbe uccidere in modo più umano se volesse...vabeh...se lo dite voi...

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      • #93
        Originariamente Scritto da Andrew Clemence Visualizza Messaggio
        Io mangio persone. Che schifo.

        Non ti andrebbe un bel cosciotto di pastore tedesco con crauti?
        Pastore inteso come mestiere?


        Jenny, neanche perdo tempo a umiliarti, tentativo di mascherare il fail fallito, tanto per cambiare.

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        • #94
          Originariamente Scritto da Quantocepiacegioca'! Visualizza Messaggio
          Scusate,ma non funziona bene il "multiquote",quindi do direttamente la risposta.

          Quindi in sostanza trovate che non esista un modo per freddare con maggiore rispetto quei poveri cani e che le (seppur poche e insufficienti) leggi europee siano una presa per il sedere.
          Il leone che caccia una singola preda(quando gli dice bene), per non morire di fame, compie lo stesso gesto di quei macellai coi cani.Saprebbe uccidere in modo più umano se volesse...vabeh...se lo dite voi...
          Non hai capito.
          Noi diciamo che il modo con cui si ammazzano gli animali conta quanto il come vengano allevati.

          Poi io ho specificato che la storia che gli animali sono compassionevoli e gli uomini sadici è una mincata.
          Originariamente Scritto da GiovanniAuditore ironico
          la grafica è l'ultima cosa che guardo in un videogame, se ho un computer di ultimissima generazione è perché voglio giocare fluido a diablo1.
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          • #95
            Originariamente Scritto da cattivocervello Visualizza Messaggio
            Ho affrontato parecchie volte questo discorso, mai con qualcuno così coinvolto, è un'ottima occasione. L'idea che mi sono fatto io è questa: le statistiche mi dicono che in Italia ogni anno circa 900.000 animali (significa 2500 al giorno) sono squartati; non sono un po' troppi? Poi leggo vari rapporti secondo cui la prescrizione di farmaci è in costante aumento, addirittura Beppe Grillo in uno spettacolo ha citato un rapporto secondo cui i farmaci indispensabili sarebbero circa 700 e in Italia ne circolano 32000. A me vien da mettere in relazione tutti questi elementi.
            Parlando di vivisezione: non ricordo le percentuali esatte, ma non tutta la vivisezione è eseguita a scopi scientifici (cioè test farmaceutico): ci sono industrie militari e cosmetiche, per esempio, che dubito producano aspirine; mi pare inoltre d'aver capito che la validità scientifica dei test sugli animali non sia più univocamente sostenibile (questo dossier lo spiega sicuramente meglio di me).
            Inoltre le cavie non sono solo ratti, se mai facesse qualche differenza: il più grosso stabilimento vivisettore europeo è in Italia e ce l'abbiamo noi qua in provincia di Brescia: trattasi dell'allevamento di Green Hill (link e link), che opera con cani per l'appunto, di razza beagle.
            Ti dirò la verità, non sono informato sui dati complessivi, posso solo riportarti quella che è la mia esperienza in questo campo. La vivisezione è solo uno dei molti modi in cui si sacrifica la vita animale. Molti animali vengono fatti nascere solo per morire poco dopo. Ti parlo dello studio delle mutazioni per geni conservati, dove, attraverso delezioni mirate, si ottengono individui con deficienze fenotipiche atte a definire lo scopo del singolo gene, così da poter chiarire il suo eventule fine nel genoma umano. Ratti nati senza occhi, senza naso, animali vissuti per pochi istanti o giorni con le più devastanti deformità che tu possa immaginare. Eppure è solo grazie a ciò se possiamo definire cause e cure di una malattia. Nel mio post precedente, come affermavo in conclusione, non parlavo dell'abuso certo che si fa di queste pratiche in alcuni laboratori, ma della condanna a priori che spesso viene rivolta all'uccisione di animali in laboratorio.
            Non possiamo farne a meno, non possiamo capire come reagisce un corpo a qualcosa di potenzialmente letale se non lo uccidiamo, non possiamo carpire i segreti di una malattia se non ne osserviamo gli sviluppi su di un animale, dovendo purtroppo arrivare alla vivisezione quando sono interessati determinati organi bersaglio di cui si deve studiare la sintomatologia ancora in vivo.
            Immagino che per un non addetto ai lavori sia facile indignarsi, posso capire che sentir parlare di uccisione, di vivisezione senza cognizione di causa possa portare alla volontà di abolizione di simili pratiche. L'uso di una determinata specie animale non è mai casuale, si ricera sempre quella che fenotipicamente e genotipicamente meglio permette di raggiungere determinati scopi. Se in un laboratorio si analizzano dei cani sta pur certo che il motivo non è una cieca crudeltà verso l'animale domestico, anche perché se il cane non fosse funzionale allo scopo sarebbe solo un'enorme spreco di denaro, dato che si otterrebbero modelli nno funzionali agli scopi. Credimi, uccidere una animale non è facile, vedere il suo corpo, seppur anestetizzato, avere contrazioni mentre viene aperto non è una visione tranquilla neppure per quelli più navigati (anche se ad un certo si ottiene una certa desensibilizzazione, è ovvio), ma tutto ciò ha uno scopo, nel mio caso, ad esempio, il sacrificio di alcuni individui consente uno screening genetico completo che permette, attraverso passaggi che non sto a spiegare, l'ottenimento di modelli statistici che permettono di conservare l'intera popolazione delimitando a certe aree la pesca intensiva della specie.

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            • #96
              MB dimmi tu quanto di questo lavoro viene indirizzato alla cura di malattie quali il cancro o l'alzhaimer ( H messa a caso) e quanto invece viene indirizzato a farci vivere fino a 150 anni, percentualmente. Perchè nel secondo caso non lo giustifico.

              Proprio in questo perido sto leggendo Next, di Michael Crichton ( si le H sempre a random), che parla dei più assurdi magheggi industriali delle industrie farmaceutiche e biotecnologiche quindi sono un po' complottista in questo momeno
              sigpic


              "Do you believe in God?" written on the bullet, say "yes" to pull the trigger

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              • #97
                Come ti dicevo io parlo di ciò che conosco in presa più o meno diretta, non parlo per percentuali. Comunque resta il fatto che l'allungamento della vita media altro non è un campo della medicina, le cui tecnologie sono applicabili poi a vari altri campi medici. Come dicevo, immagino che per un non addetto la cosa non sia di semplice comprensione, proprio come per me risulterebbe arduo comprendere le necessità dei vari passaggi di programmazione di un computer.
                La sperimentazione animale è una tecnica, e come ogni tecnica possiede applicazioni che possono trovare o meno approvazione.

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                • #98
                  Originariamente Scritto da Majin Broly Visualizza Messaggio
                  Veramente intrappola la mosca per via del fatto che consuma i fluidi della preda viva. Non so tu, ma tra l'essere mangiato da un ragno e subire quello che subisce il cane nel video, scelgo la seconda.
                  eh,allora insegnamogli a mangiare diversamente...se lo fa per sadismo, magari impara un metodo più delicato.

                  Originariamente Scritto da John Fitzgerald Gianni Visualizza Messaggio
                  Non hai capito.
                  Noi diciamo che il modo con cui si ammazzano gli animali conta quanto il come vengano allevati.

                  Poi io ho specificato che la storia che gli animali sono compassionevoli e gli uomini sadici è una mincata.
                  Sono d'accordo con voi sul fatto che il modo in cui si ammazzano gli animali conta come quello in cui li allevano.
                  Ho ribadito infatti : sono contrario alla violenza a prescindere,quindi anche ai metodi di allevamento poco ortodossi.

                  Non ho detto "gli animali sono compassionevoli".Semplicemente trovo più giustificabile,"umano", un animale che sbrana la preda per necessità e mancanza di altri mezzi per uccidere,piuttosto che i tizi nel video.

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                  • #99
                    Originariamente Scritto da Majin Broly Visualizza Messaggio
                    Ti dirò la verità, non sono informato sui dati complessivi, posso solo riportarti quella che è la mia esperienza in questo campo. La vivisezione è solo uno dei molti modi in cui si sacrifica la vita animale. Molti animali vengono fatti nascere solo per morire poco dopo. Ti parlo dello studio delle mutazioni per geni conservati, dove, attraverso delezioni mirate, si ottengono individui con deficienze fenotipiche atte a definire lo scopo del singolo gene, così da poter chiarire il suo eventule fine nel genoma umano. Ratti nati senza occhi, senza naso, animali vissuti per pochi istanti o giorni con le più devastanti deformità che tu possa immaginare. Eppure è solo grazie a ciò se possiamo definire cause e cure di una malattia. Nel mio post precedente, come affermavo in conclusione, non parlavo dell'abuso certo che si fa di queste pratiche in alcuni laboratori, ma della condanna a priori che spesso viene rivolta all'uccisione di animali in laboratorio.
                    Non possiamo farne a meno, non possiamo capire come reagisce un corpo a qualcosa di potenzialmente letale se non lo uccidiamo, non possiamo carpire i segreti di una malattia se non ne osserviamo gli sviluppi su di un animale, dovendo purtroppo arrivare alla vivisezione quando sono interessati determinati organi bersaglio di cui si deve studiare la sintomatologia ancora in vivo.
                    Immagino che per un non addetto ai lavori sia facile indignarsi, posso capire che sentir parlare di uccisione, di vivisezione senza cognizione di causa possa portare alla volontà di abolizione di simili pratiche. L'uso di una determinata specie animale non è mai casuale, si ricera sempre quella che fenotipicamente e genotipicamente meglio permette di raggiungere determinati scopi. Se in un laboratorio si analizzano dei cani sta pur certo che il motivo non è una cieca crudeltà verso l'animale domestico, anche perché se il cane non fosse funzionale allo scopo sarebbe solo un'enorme spreco di denaro, dato che si otterrebbero modelli nno funzionali agli scopi. Credimi, uccidere una animale non è facile, vedere il suo corpo, seppur anestetizzato, avere contrazioni mentre viene aperto non è una visione tranquilla neppure per quelli più navigati (anche se ad un certo si ottiene una certa desensibilizzazione, è ovvio), ma tutto ciò ha uno scopo, nel mio caso, ad esempio, il sacrificio di alcuni individui consente uno screening genetico completo che permette, attraverso passaggi che non sto a spiegare, l'ottenimento di modelli statistici che permettono di conservare l'intera popolazione delimitando a certe aree la pesca intensiva della specie.
                    Certo, capisco. Mi interessa parecchio il punto di vista di uno che opera in questi
                    contesti, mi scuserai quindi se insisto: dunque, se ho capito bene, tu sostieni che non esistano alternative alla vivisezione, perlomeno non altrettanto valide, e che l'animale sezionato sul tavolo è quanto di più simile all'uomo sia possibile selezionare in base a quel tipo particolare di sperimentazione, in atto in quel dato momento. Faccio conto che fin qua sia giusto;
                    Ora, io come preparazione scientifica sono una pietà, ma alcune cose le ho capite: correggimi se sbaglio, per favore, nel ritenere che la prima distinzione che va fatta sia quella che identifica la "ricerca biomedica di base" come quel tipo di ricerca non finalizzata alla produzione e messa in commercio di un farmaco (o chi per esso), bensì volta allo studio di processi biochimici, o al comportamento in vitro di alcune malattie, eccetera. Pare che l'utilizzo di animali anche per la ricerca di base sia aumentato circa del 40%. Ha senso?
                    Le informazioni che ho mi dicono che la vivisezione non fornisce modelli affidabili, prova per esempio a guardare questo link (il paragrafo terzo) e poi questo. Secondo te sono tesi scientificamente sostenibili? Sarebbe applicabile al tuo lavoro, per esempio?

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                    • Dico che si tratta di un punto di vista parziale e fuorviante. La stessa scoperta dei virus si deve alla sperimentazione animale. Essa è un primo stadio nella ricerca medica, uno dei primi passaggi del metodo sperimentale che, come tale, avanza per tentativi. Devo inoltre dire che, essendo il mio campo biologico e non medico, non saprei come sopperire ad una tecnica come quella della sperimentazione animale, dato che in sostanza, a differenza del campo medico, ciò che viene ucciso è ciò che viene studiato. Test sui roditori hanno permesso di comprendere la natura dei virus, le modalità di conservazione e trasmissione del dna satellite e microsatellite, l'uso di animali in laboratorio non si limita certo al solo campo della ricerca umana, del quale comunque non va mai presa in considerazione una presa diretta. Nessun ricercatore si aspetta mai una reazione umana pari a quella animale, tuttavia la conoscenza completa dei processi biochimici umani ed animali consente di prevedere ragionevolmente quando e come passare ad una eventuale sperimentazione umana. Immagino tu sia cosciente poi di quanto la prima regola di una casa farmaceutica sia il profitto. Credi sul serio che si investirebbero fondi in una tecnologia che, da quei dati, risulta essere così fallace ed inutile? Nei fatti sarebbero milioni di euro sprecati, decisamente poco verosimile. Con ciò non nego che esistano casi che non portano ad un risultato, come dicevo è l'essenza stessa del metodo sperimentale, ma affermare che si tratta di una pratica inutile significa andare contro l'evidenza dei fatti, come se gli attuali farmaci e tutti quelli venuti prima, figli della sperimentazione animale, siano in realtà per noi letali, e come se i laboratori privi di fondi (e non sai quanto, facciamo persino economia sui guanti di lattice) e le case farmaceutiche abbiano e vogliano stanziare fondi per una pratica inutile al solo scopo di effettuare del sadismo gratuito. È innegabile che certi laboratori siano poco sensibili sulla questione, magari lasciandosi prendere la mano sulla quantità di vite scrificate, ma parlare di pratica inutile, lesiva e sadica significa non avere reale coscienza della questione. Pragmaticamente parlando, procurarsi ed uccidere animali costa, e non tutti lo fanno a cuor leggero. Da quell'articolo si dovrebbe dunque pensare che chi pratica ciò sia un sadico scialacquatore. In sintesi, esiste un problema di abuso ma, banalmente, non esiste errore più grande di fare di tutta l'erba un fascio. Come scoprire che il carburante inquina e togliere la benzina alle ambulanze.

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                      • Originariamente Scritto da cattivocervello Visualizza Messaggio
                        Ho affrontato parecchie volte questo discorso, mai con qualcuno così coinvolto, è un'ottima occasione. L'idea che mi sono fatto io è questa: le statistiche mi dicono che in Italia ogni anno circa 900.000 animali (significa 2500 al giorno) sono squartati; non sono un po' troppi? Poi leggo vari rapporti secondo cui la prescrizione di farmaci è in costante aumento, addirittura Beppe Grillo in uno spettacolo ha citato un rapporto secondo cui i farmaci indispensabili sarebbero circa 700 e in Italia ne circolano 32000. A me vien da mettere in relazione tutti questi elementi.
                        Parlando di vivisezione: non ricordo le percentuali esatte, ma non tutta la vivisezione è eseguita a scopi scientifici (cioè test farmaceutico): ci sono industrie militari e cosmetiche, per esempio, che dubito producano aspirine; mi pare inoltre d'aver capito che la validità scientifica dei test sugli animali non sia più univocamente sostenibile (questo dossier lo spiega sicuramente meglio di me).
                        Inoltre le cavie non sono solo ratti, se mai facesse qualche differenza: il più grosso stabilimento vivisettore europeo è in Italia e ce l'abbiamo noi qua in provincia di Brescia: trattasi dell'allevamento di Green Hill (link e link), che opera con cani per l'appunto, di razza beagle.

                        collegare però la vivisezione con l'eccesso di farmaci è sbagliato. Sarebbe come dire che la ricerca medica in Italia è eccessiva..

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                        • non fa differenza se uno mangia il cane piuttosto che la mucca, il maiale o il cavallo. é che tu non li puoi maltrattare cosi. E devo dire che è piuttosto scoraggiante che un video del genere abbia solo 75000 visualizzazioni

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                          • Ne avrebbe molte di più se non esistesse una cosa chiamata "sensibilità". Io ad esempio non l'ho visto.

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                            • Originariamente Scritto da alby619 Visualizza Messaggio
                              Cosa centra?
                              Io parlavo del paragone che non regge poichè un leone e un uomo non potranno mai ragionare nella stessa maniera, proprio per la differenza della mente di uno e dell'altro.
                              In ogni caso, per rispondere alla tua domanda, direi proprio di no. Il solo fatto di possedere i canini mi fa pensare che l'uomo sia un essere carnivoro.
                              Al massimo il paragone potrebbe non reggere ma a favore del leone.
                              Il leone non si pone il problema della sofferenza della preda, la uccide come gli viene prima. L'uomo fa lo stesso, potrebbe porsi il problema ma non lo fa, quindi quello che intendevo è che per natura all'essere vivente (raziocinio o no) non interessa la sofferenza dell'altro essere, in nessuna parte del mondo. Per questo davo la colpa alla natura.

                              Che poi sinceramente io me ne fregherei anche della discussione riguardo la sofferenza, come tra l'altro tutti ce ne stiamo fregando della loro morte. Diamo tutti per scontato che è giusto uccidere altri esseri però non è giusto farli soffrire molto. Siamo costretti a dire così perchè sul primo punto non possiamo farci niente ma è appunto questa la parte più brutta della storia. La colpa più grande è della natura, quelli del video che fanno soffrire i cani per ucciderli mettono solo la ciliegina sulla torta della condizione esistenziale dell'essere

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                              • Uno spettacolo orribile.
                                Ammazzerei tutte le persone che fanno certe cose.
                                Neanche gli animali stessi, sono così brutali.


                                "La guerra è affascinante per chi non l'ha mai davvero provata" - Erasmo

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