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Lampedusa si ribella!

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  • #31
    Originariamente Scritto da Dovahkiin82 Visualizza Messaggio
    Davvero? A me pare che recentemente quelli che hanno provato a passare il confine con la Francia siano stati rispediti in Italia a calci in culo. Come al solito però i razzisti cattivoni siamo noi...
    Poco ma sicuro. Perchè non provano a saltare gibilterra secondo voi, che a momenti si può fare anche a nuoto? Perchè li falciano a mitragliate senza tanti complimenti. e i cattivi ovviamente siamo noi...

    Ah e un altra cosa. Tempo fa la Grecia, prima del disastro, aveva le campagne spopolate. Tu andando lì, un rifugio un pezzetto di terra da dissodare con il sudore lo ottenevi, avendo pochissimi abitanti. Il guadagno era veramente minimo, ma cibo e lavoro c erano. O magari dedicarsi alla pesca. Ed è una nazione pacifica e in ordine. Chiediamoci perchè nessuno dal nord Africa e soprattutto dal Magreb vi si è mai recato. Perchè la maggior parte di loro, vuole la scorciatoia, vuole arrivare allo stile occidentale di vita, senza però passare per tutti gli step necessari. O peggio ancora dedicarsi ad attività poco chiare. E chi conosce nella realtà e non con gli occhi del perbenismo la loro situazione, sa bene che non è così semplice valutare.
    Last edited by Andrew Clemence; 23 September 2011, 10:05.

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    • #32
      Originariamente Scritto da Andrew Clemence Visualizza Messaggio
      Poco ma sicuro. Perchè non provano a saltare gibilterra secondo voi, che a momenti si può fare anche a nuoto? Perchè li falciano a mitragliate senza tanti complimenti. e i cattivi ovviamente siamo noi...
      Certamente. Poi c'è anche il caso di quei disgraziati di Malta, che nonostante percepiscano ingenti fondi dall'unione europea per il pattugliamento delle coste non prestano soccorso ai barconi in difficoltà anche quando sono nelle loro acque territoriali, obbligando l'Italia a intervenire per evitare tragedie. E anche quando lo fanno, si limitano a scortarli a lampedusa anzichè offrire loro stessi soccorso come sarebbero obbligati a fare dagli accordi internazionali.

      Il razzismo è di casa altrove, gente...
      sigpic

      There's one they fear.
      In their tongue, he's Dovahkiin:
      DRAGON BORN!

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      • #33
        Però è anche vero che ci sono anche altri modi di protestare.
        Hanno messo a fuoco e fiamme l'isola, minacciando anche di far saltare bombole di gas.
        Chi ha fatto questo è solo da mettere in galera, altro che stile di vita occidendale.

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        • #34
          Originariamente Scritto da Andrew Clemence Visualizza Messaggio
          Beh in realtà il razzismo vero, vorrebbe che noi odiassimo gli immigrati. Quello che accade in italia non è razzismo, ma disorganizzazione. Il fenomeno immigrati viene affrontato come tutti gli altri problemi che abbiamo, elargendo denaro a persone che non fanno niente, non trovando soluzioni e piagnucolando. Anche se io non sono comunque per una linea morbida.. Anzi.. Ad esempio, io non sono per il normale iter giudiziario. Quando un immigrato commette un reato io lo getterei a mare, perchè manda a monte tutte le motivazioni per cui è sopportabile. Li distinguerei per aree. è verissimo che molti popoli scappano da violenze e guerre, e dare asilo è da sempre compito dei "ricchi", ma ci sono anche interi gruppi di persone che "tentano" la fortuna. E quelli non hanno motivo di essere quì. Insomma è un discorso molto complesso. Per quando riguarda la "rabbia" della disperazione non mi interessa. Se migrassi in un altra nazione in cerca di asilo fuggendo dalla morte l ultima cosa che farei sarebbe "arrabbiarmi" perchè non soddisfatto dalla qualità del trattamento. I centri di accoglienza sono considerati dei lager? a parte che non è proprio così, ma visto che non esiste nulla di peggio di un lager, si godano gli spazi aperti della loro madre patria. Uno che fugge dalla morte non ha difficoltà a sopportare un pò. Altrimenti non fugge dalla morte, bensì vuole solo cambiar vita.
          Spoiler:
          Caro Andrew, avevo scritto una risposta che ho riletto e poi cestinato. Era, nella sostanza, quello che penso, ma era davvero troppo acida e sarcastica, e non ci avrebbe portato da nessuna parte, per quanto molti punti di quello che hai scritto continuo a considerare che , almeno del sano sarcasmo, se lo meritino davvero tutto.
          Hai ragione, ho usato un termine non esatto, invece di razzismo è più corretto usare xenofobia, a causa dell'accezione più ampia.
          Dunque, io credo che i “distinguo” usati in questo modo siano solo uno stratagemma un tantino ipocrita e certamente autoassolutorio, lo dico in generale, non particolarmente al tuo post, anche se di distinguo ve ne sono contenuti davvero molti. L'espediente della “disorganizzazione”, che molti vorrebbero farci (e farti) credere, lo trovo poi particolarmente divertente. La disorganizzazione è voluta, casomai non lo si fosse capito, e di conseguenza non incidentale, certamente non in modo da rappresentare un’attenuante rispetto l’accusa di xenofobia, che continuo a sostenere ed è dimostrata negli atti e nelle dichiarazioni reiterate da parte della politica (e non entro neppure in un discorso di tipo governativo). Oppure, nel migliore dei casi è il frutto consapevole di tutta una serie di scelte scellerate, risultato di compromessi rivolti non ad affrontare davvero un problema così complesso, ma semplicemente alla propaganda, a soddisfare la “pancia” di un elettorato che come sua colpa in questi anni ha compiuto delle scelte guidate solo dalla voglia di trovare il taumaturgo del caso che con la bacchetta magica gli risolvesse i problemi più immediati. Come non comprenderlo in alcuni casi (e in Sardegna, sai bene cosa ha comportato la leva della millantata “soluzione” dei problemi della Chimica sventolata sotto il naso di tanti poveracci spaventati dalla crisi delle industrie), però bisogna sapere che un conto è dar retta alla pancia, ben altro la realtà delle cose.
          Sai, è singolare, constato, come spesso si faccia riferimento alla “complessità” del discorso, in realtà per semplificare all’osso dei concetti elementari che nella sostanza arrivano (capisco che è praticamente impossibile ammetterlo) proprio da quella pancia, perché preferiamo pensare che ci abbiamo ragionato bene, razionalmente e a lungo. Nascono così le confortanti supposizioni su come dovrebbero sentirsi le persone in una situazione che, ripeto, non conosciamo né siamo in grado di immaginare, o la certezza di sapere che cosa faremmo noi in una situazione analoga. Beh, io ti dico che è come avere la presunzione di sapere se, nelle mani di persone sconosciute e in un paese lontano a noi totalmente alieno e magari con un fucile puntato alla testa, reagiremmo con compostezza e sopportazione, o invece non ci metteremmo a piangere come bambini implorando pietà. Credo che alla maggior parte di noi piaccia di più immaginarsi nella prima situazione, ma trovarcisi dentro, mi spiace, è un’altra cosa.
          La guerra. Questa della distinzione fra persone che fuggono da una guerra, rispetto a chi invece vuole (solo?) migliorare la propria condizione di vita la trovo veramente una delle mistificazioni, uno dei giochi di prestigio più tristi che si possano dare per immaginare una “razionalità” ad un ordine, una “classificazione” di movimenti di masse di popolazione ormai enormi , la cui chiave si vorrebbe disperatamente trovare, ma che è impossibile da realizzare. Certo, ma se non hanno una guerra vera (quindi un immediato rischio per la vita) perché non restano a godersi la loro savana, perchè , maledizione, non si accontentano dei loro pozzi di acqua sporca, di non avere alcuna assistenza (se non l’elemosina di qualche ONG), di vivere in posti dove la corrente elettrica è un lusso e la sopravvivenza dei propri figli il frutto del caso ? Ma le grandi migrazioni fra Stati occidentali, da quale guerra scappavano ? Noi italiani sappiamo qualcosa del “cercare fortuna” in posti che, anche a costo comunque di umiliazioni ed enormi sacrifici, potevano forse dare solo la speranza di un miglioramento delle condizioni di vita per le prossime generazioni ?
          Vedi Andrew, io penso che noi “paesi ricchi” (e fa ridere dirlo proprio oggi..) abbiamo ereditato un bel problema che i nostri predecessori ci hanno costruito nel corso dei secoli : le diseguaglianze hanno un punto di tollerabilità massima, e poi si spezzano. Questa cosa noi dobbiamo imparare a comprenderla ( e non dico affatto che sia una cosa facile). Quella a cui assistiamo oggi, comunque la vogliamo classificare e qualunque immediata origine gli vogliamo attribuire, non è più possibile leggerla come un’emergenza, noi ai nostri governanti abbiamo il dovere di fargli capire che alle loro ricettine facili facili indorateci per i loro squallidi scopi elettorali affinchè possano usufruire di stipendi da favola insieme ai loro familiari, che alzano muri, piazzano mitragliette, affondano barche di poveracci, non ci vogliamo più credere. Perché, dico una frase fatta, questa è una svolta epocale, un punto di non ritorno, uno spostamento di genti e nazioni fisiologico e oramai sistemico che possiamo tentare di “governare”, assimilare, ma con il quale, ci piaccia o no, dobbiamo e dovremo convivere, non lo possiamo rifiutare, perché se non capiamo questo, se non impariamo noi comuni cittadini ad avere una visione più vasta e lungimirante di quei quattro furbastri ottusi che sono i nostri governanti (e mi riferisco a livello globale), prima o poi ci sarà qualche pazzo, da una parte o dall’altra, che proverà a trovare la soluzione più semplice che ci ha insegnato la Storia: la guerra. E i disperati a lungo andare, le guerre le vincono sempre.
          Lo dico anche a Dovah : capisco che ci possa far sentire meglio poter dire “il razzismo è altrove” riferendoci a “quegli altri” che non esiterebbero a usare le armi per i respingimenti (cosa penso di Malta l’ho già espresso), come se uno Stato possa dirsi “democratico” solo perché non contempla l’apartheid, o poter pensare che quelli non sono Lager “perché non c’è niente peggio dei Lager”: e grazie al piffero, c’è peggio pure di un cancro ai polmoni .. Ma quelle realtà c’è chi le ha viste, descritte, fotografate e raccontate, e non credo che nessuno di noi resterebbe sano, quantomeno di mente per più di pochi giorni, se non già temprato da una vita di estrema miseria come le persone che oggi ci finiscono dentro. Questo ovviamente, al netto della necessità di dover far rispettare la legalità, purchè in un contesto che non sia strumentale o di preconcetto.
          Perché si fa presto a prendere le distanze dal razzismo in questo modo, ma il razzismo non è una malattia, è uno stato della consapevolezza di sé rispetto agli altri, non è solo nei proclami della Lega per cavalcare l’ultimo episodio di violenza a condizione però che sia commesso da un Rom .. è nella bollicina mentale in cui l’ “Altro” diventa impersonalmente “quello”, nel momento in cui per dire ciò che ha commesso uno solo di essi si parla di “Loro” come gruppo, è nel solo pensiero in cui si sente il bisogno di ripeterselo che no, noi non lo siamo, è nella spontaneità con cui si da del tu al venditore Nigeriano, anche se è un vecchio di 70 anni, è nel commento del barista che, letto di uno sbarco di senegalesi, commenta con fastidio, pur senza conoscerne la provenienza, gli “apprezzamenti” fatti da un alcuni “negretti” (tipico termine da senso di colpa) nei confronti della ragazza propria concittadina, cosa che passerebbe come normale in qualsiasi altra situazione. Ed è anche nella presunzione di poter sapere cosa abbiano il diritto di poter riuscire a “sopportare” , per cosa possano o non possano provare “rabbia” persone che si lasciano alle spalle passati che, guerre o meno, ci butterebbero nella disperazione con la nostra spavalderia, solo al pensiero che possano diventare un possibile nostro futuro.
          Last edited by Axxell; 23 September 2011, 14:39.
          Senza musica la vita sarebbe un errore
          Friedrich Nietzsche

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          • #35
            Segue ..

            seguito del precedente, per ragioni di spazio.

            Spoiler:
            Ieri sera tornando dal lavoro in macchina, ascoltavo alla radio un’intervista ad un operatore di Borsa, uno che sosteneva di gestire risparmi per oltre €100mln, quindi praticamente il contrario del professore economista un po’ marxista-leninista. Il conduttore gli ha fatto varie domande, fra cui quanto i suoi clienti fossero preoccupati dell’andamento delle Borse, della crisi, ecc. Alla domanda: che cosa consiglierebbe lei ai propri clienti, Fondi di investimento ? (per polverizzare il rischio..), Oro ? (per andare su un bene-rifugio di maggiore sicurezza nel lungo periodo). La risposta è stata più o meno questa: quello che stà succedendo oggi nel mondo, nella società e nell’economia, è qualcosa che nessuno ha mai visto prima d’ora, nessuno, per quanto molti si sforzino di trovare dei parallelismi con le grandi crisi del passato per poter leggere della presente nel futuro. La realtà è che quello che è davvero andato in crisi è un sistema intero, un modo di vivere, un modo di concepire il mondo com’è fatto fino ad oggi, e alla luce di questo non è più possibile guardare le cose e dare consigli come se non fosse successo niente, come se davvero avessimo dei punti di riferimento, e forse fra non molto non conterà nemmeno chi ha più che cosa o chi è più ricco. Se devo togliermi la giacca del consulente finanziario, e guardare nell’incertezza profonda che ci attende, il mio consiglio sarebbe questo: chi può investire qualcosa, si compri della terra, quanto più buona possibile per coltivare. E si poi metta alla finestra, per aspettare e vedere che cosa succederà.
            Senza musica la vita sarebbe un errore
            Friedrich Nietzsche

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            • #36
              Originariamente Scritto da sentinel Visualizza Messaggio
              Gli immigrati non sono ospiti, sono immigrati. L'iter italiano è qualcosa di oscenamente inefficiente e malcurato . La gente viene rinchiusa in posti con condizioni igieniche estremamente precarie, spazi ristretti e in condizioni spesso inumane. Il fatto che non siano italiani non significa che non possano protestare e che debbano stare zitti a subire degrado e squallore. E comunque non vedo perché dovrebbe essere "grati" (ma de che) a "noi", se non per il fatto che li leviamo da quelle trappole di barconi. Si ritrovano trattati di merda, discriminati e a condurre una vita che spesso è identica a quella che facevano in patria, invischiati a loro malgrado con la mafia, in una prospettiva d'indigenza probabilmente perpetua e costretti a lavori di fatica che nessun altro è disposto a fare. Di fatto quasi nessuno si ferma in Italia, vanno tutti in Francia o in Germania, dove la possibilità di non vivere nella merda è concreta.
              Quindi ovviamente il modo migliore per protestare è ribellarsi causando danni. Già, peccato che non hanno capito che facendo così peggiorano le cose.
              E poi come tanti hanno già detto, in altri paesi come in Francia gli immigrati vengono presi proprio a calci nel culo. Ma secondo voi dove dobbiamo mettere tutti questi immigrati?


              "La guerra è affascinante per chi non l'ha mai davvero provata" - Erasmo

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              • #37
                Originariamente Scritto da Davide 166 Visualizza Messaggio
                Ma secondo voi dove dobbiamo mettere tutti questi immigrati?
                Nella villa di Berlusconi! A parte gli scherzi...ho sentito che adesso c'è un po' di calma...dopo la tempesta...non prima di aver fregato un motopeschereccio ai poveri isolani...dei tunisini, che sono scappati da quel lager...come in effetti è...davvero spero che trovino una soluzione prima che scoppino altre guerriglie...sembrava di vedere le scene del G8 di Genova!
                QUANDO QUESTO GOVERNO DI TOSSICI CADRA' LE SARDINE SPARIRANNO!

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                • #38
                  Iniziamo. Anche se comunque è perdere tempo...
                  Originariamente Scritto da Axxell Visualizza Messaggio
                  Caro Andrew, avevo scritto una risposta che ho riletto e poi cestinato. Era, nella sostanza, quello che penso, ma era davvero troppo acida e sarcastica, e non ci avrebbe portato da nessuna parte, per quanto molti punti di quello che hai scritto continuo a considerare che , almeno del sano sarcasmo, se lo meritino davvero tutto.
                  Hai ragione, ho usato un termine non esatto, invece di razzismo è più corretto usare xenofobia, a causa dell'accezione più ampia.
                  Dunque, io credo che i “distinguo” usati in questo modo siano solo uno stratagemma un tantino ipocrita e certamente autoassolutorio, lo dico in generale, non particolarmente al tuo post, anche se di distinguo ve ne sono contenuti davvero molti. L'espediente della “disorganizzazione”, che molti vorrebbero farci (e farti) credere, lo trovo poi particolarmente divertente. La disorganizzazione è voluta, casomai non lo si fosse capito, e di conseguenza non incidentale, certamente non in modo da rappresentare un’attenuante rispetto l’accusa di xenofobia, che continuo a sostenere ed è dimostrata negli atti e nelle dichiarazioni reiterate da parte della politica (e non entro neppure in un discorso di tipo governativo). Oppure, nel migliore dei casi è il frutto consapevole di tutta una serie di scelte scellerate, risultato di compromessi rivolti non ad affrontare davvero un problema così complesso, ma semplicemente alla propaganda, a soddisfare la “pancia” di un elettorato che come sua colpa in questi anni ha compiuto delle scelte guidate solo dalla voglia di trovare il taumaturgo del caso che con la bacchetta magica gli risolvesse i problemi più immediati. Come non comprenderlo in alcuni casi (e in Sardegna, sai bene cosa ha comportato la leva della millantata “soluzione” dei problemi della Chimica sventolata sotto il naso di tanti poveracci spaventati dalla crisi delle industrie), però bisogna sapere che un conto è dar retta alla pancia, ben altro la realtà delle cose.
                  Allora. Iniziamo. Non sono uno stratagemma sono realismo. Sono barriere culturali e non di razza. Il voler chiudere gli occhi di fronte a questo, fa parte del mondo immaginario che molte persone con il culo al caldo e la pancia piena si formano nel cervello. Quel mondo famoso dove non capiscono il perché al mondo ci sia tanta sofferenza, visto che loro stanno benissimo. E pertanto sentono la necessità di inventarsi un nemico. E il nemico irrazionale in questo caso è una cerchia di persone che crudelmente vogliono opprimere gli immigrati. Tutto ciò è fantasia. E non ci si cura nemmeno di cercare di inventarsi un motivo a tutto questo. Perchè una persona che non nutre preconcetti di razza dovrebbe voler limitare i flussi migratori? Semplice. Quella persona dopo aver studiato anche un minimo di economia (che è la chiave di volta di tutto il malessere degli immigrati) sa bene che quando hai due sistemi, e uno dei due è rotto, pareggiando le cose non hai due sistemi medi, ma li rompi entrambi. E quando li rompi tutto va male. L unica soluzione è un equilibrio lento e graduale che passa per un integrazione di tipo culturale. è una soluzione difficile, che non consente salti. Prevede il sudore sulla fronte, ma almeno non è basata sulla fantasia, come quella che vuole che aprendo i confini a tutti, ci riuniremmo tutti in un bel girotondo intorno al fuoco. Tutto ben lontano dalla realtà delle cose.

                  Sai, è singolare, constato, come spesso si faccia riferimento alla “complessità” del discorso, in realtà per semplificare all’osso dei concetti elementari che nella sostanza arrivano (capisco che è praticamente impossibile ammetterlo) proprio da quella pancia, perché preferiamo pensare che ci abbiamo ragionato bene, razionalmente e a lungo. Nascono così le confortanti supposizioni su come dovrebbero sentirsi le persone in una situazione che, ripeto, non conosciamo né siamo in grado di immaginare, o la certezza di sapere che cosa faremmo noi in una situazione analoga. Beh, io ti dico che è come avere la presunzione di sapere se, nelle mani di persone sconosciute e in un paese lontano a noi totalmente alieno e magari con un fucile puntato alla testa, reagiremmo con compostezza e sopportazione, o invece non ci metteremmo a piangere come bambini implorando pietà. Credo che alla maggior parte di noi piaccia di più immaginarsi nella prima situazione, ma trovarcisi dentro, mi spiace, è un’altra cosa.
                  Altra gazzosa. Tante belle parole su coraggio sacrificio pietà etc. Come ci comporteremmo di fronte a un fucile puntato in un paese straniero? Non lo so. Magari possiamo chiederlo a qualche reduce della seconda guerra mondiale che ne dici? Ci racconterà che è con le unghie che abbiamo chiuso pagine nere della storia come il nazismo. E non certo inginocchiandoci come bambini. Noi non siamo quì per mandato divino. Viviamo in una nazione ricca perchè tutto questo lo abbiamo pagato con il sangue e con i sacrifici. Quei sacrifici sono al contempo il mezzo e la ragione dei nostri successi. Parli per frasi fatte? E andiamo per frasi fatte. "regala un pesce ad un uomo e si sfamerà per un giorno, insegnagli a pescare e si ciberà per tutta la vita." Queste persone devono pescare. Come ora stanno facendo i libici.

                  La guerra. Questa della distinzione fra persone che fuggono da una guerra, rispetto a chi invece vuole (solo?) migliorare la propria condizione di vita la trovo veramente una delle mistificazioni, uno dei giochi di prestigio più tristi che si possano dare per immaginare una “razionalità” ad un ordine, una “classificazione” di movimenti di masse di popolazione ormai enormi , la cui chiave si vorrebbe disperatamente trovare, ma che è impossibile da realizzare. Certo, ma se non hanno una guerra vera (quindi un immediato rischio per la vita) perché non restano a godersi la loro savana, perchè , maledizione, non si accontentano dei loro pozzi di acqua sporca, di non avere alcuna assistenza (se non l’elemosina di qualche ONG), di vivere in posti dove la corrente elettrica è un lusso e la sopravvivenza dei propri figli il frutto del caso ? Ma le grandi migrazioni fra Stati occidentali, da quale guerra scappavano ? Noi italiani sappiamo qualcosa del “cercare fortuna” in posti che, anche a costo comunque di umiliazioni ed enormi sacrifici, potevano forse dare solo la speranza di un miglioramento delle condizioni di vita per le prossime generazioni ?
                  Visto? Ancora chiacchere elementari. Fai paragoni senza senso. Noi fuggivamo verso paesi semi disabitati dove il nostro lavoro e il nostro sangue ungevano gli ingranaggi di sistemi solidi. Loro fuggono verso paesi sovrappopolati con una finanza al disastro. Abbiamo solo pochi posti a disposizione. E la scrematura è cinismo? Pensala come ti pare, ma accogliere poche persone veramente bisognose è meglio di vivere nei sogni e accoglierle tutte elevandole al nostro livello di benessere. Mistificazioni? Ma non farmi ridere. Possiedi molte cornucopie a casa?
                  Last edited by Andrew Clemence; 23 September 2011, 16:57.

                  Comment


                  • #39
                    Vedi Andrew, io penso che noi “paesi ricchi” (e fa ridere dirlo proprio oggi..) abbiamo ereditato un bel problema che i nostri predecessori ci hanno costruito nel corso dei secoli : le diseguaglianze hanno un punto di tollerabilità massima, e poi si spezzano. Questa cosa noi dobbiamo imparare a comprenderla ( e non dico affatto che sia una cosa facile). Quella a cui assistiamo oggi, comunque la vogliamo classificare e qualunque immediata origine gli vogliamo attribuire, non è più possibile leggerla come un’emergenza, noi ai nostri governanti abbiamo il dovere di fargli capire che alle loro ricettine facili facili indorateci per i loro squallidi scopi elettorali affinchè possano usufruire di stipendi da favola insieme ai loro familiari, che alzano muri, piazzano mitragliette, affondano barche di poveracci, non ci vogliamo più credere.
                    Vedi axell, la tua è cattiva interpretazione. La ricettina facile non è piazzar mitragliette. é far finta che aprendo le frontiere risolvi tutto. La soluzione facile è aprire le frontiere e far finta che il problema non esista. Oltretutto non so di che parli con ereditato. Io sono nato in un paese ricco, che in passato si è macchiato di colpe orribili. Io non ne ho mai commesso ne ne ho fatto parte. E sono tanto innocente quanto un mio pari nato in un paese sfortunato. Non si può tirar fuori il passato a ogni passo. Altrimenti il prossimo passo sarà vendicarsi contro i fenici i galli o chissà che altro.

                    Perché si fa presto a prendere le distanze dal razzismo in questo modo, ma il razzismo non è una malattia, è uno stato della consapevolezza di sé rispetto agli altri, non è solo nei proclami della Lega per cavalcare l’ultimo episodio di violenza a condizione però che sia commesso da un Rom .. è nella bollicina mentale in cui l’ “Altro” diventa impersonalmente “quello”, nel momento in cui per dire ciò che ha commesso uno solo di essi si parla di “Loro” come gruppo, è nel solo pensiero in cui si sente il bisogno di ripeterselo che no, noi non lo siamo, è nella spontaneità con cui si da del tu al venditore Nigeriano, anche se è un vecchio di 70 anni, è nel commento del barista che, letto di uno sbarco di senegalesi, commenta con fastidio, pur senza conoscerne la provenienza, gli “apprezzamenti” fatti da un alcuni “negretti” (tipico termine da senso di colpa) nei confronti della ragazza propria concittadina, cosa che passerebbe come normale in qualsiasi altra situazione. Ed è anche nella presunzione di poter sapere cosa abbiano il diritto di poter riuscire a “sopportare” , per cosa possano o non possano provare “rabbia” persone che si lasciano alle spalle passati che, guerre o meno, ci butterebbero nella disperazione con la nostra spavalderia, solo al pensiero che possano diventare un possibile nostro futuro.
                    [/SPOILER]
                    E su questo non ho niente da dire. Salvo che nell ultima parte commetti il tipico errore di chi la pensa in questo modo. Prima l essere stranieri non è un aggravante, poi inizi con il pietismo della realtà da cui provengono questi immigrati, e tenti di dargli zona franca. Per me un criminale è un criminale, e noi nella attuale situazione non possiamo farci carico di altri oltre ai nostri. Che già non sconfiggiamo oltretutto. Per il resto le frontiere e la tolleranza dell unione europea e dell italia mi soddisfa pienamente.
                    Last edited by Andrew Clemence; 23 September 2011, 17:00.

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                    • #40
                      Ieri sera tornando dal lavoro in macchina, ascoltavo alla radio un’intervista ad un operatore di Borsa, uno che sosteneva di gestire risparmi per oltre €100mln, quindi praticamente il contrario del professore economista un po’ marxista-leninista. Il conduttore gli ha fatto varie domande, fra cui quanto i suoi clienti fossero preoccupati dell’andamento delle Borse, della crisi, ecc. Alla domanda: che cosa consiglierebbe lei ai propri clienti, Fondi di investimento ? (per polverizzare il rischio..), Oro ? (per andare su un bene-rifugio di maggiore sicurezza nel lungo periodo). La risposta è stata più o meno questa: quello che stà succedendo oggi nel mondo, nella società e nell’economia, è qualcosa che nessuno ha mai visto prima d’ora, nessuno, per quanto molti si sforzino di trovare dei parallelismi con le grandi crisi del passato per poter leggere della presente nel futuro. La realtà è che quello che è davvero andato in crisi è un sistema intero, un modo di vivere, un modo di concepire il mondo com’è fatto fino ad oggi, e alla luce di questo non è più possibile guardare le cose e dare consigli come se non fosse successo niente, come se davvero avessimo dei punti di riferimento, e forse fra non molto non conterà nemmeno chi ha più che cosa o chi è più ricco. Se devo togliermi la giacca del consulente finanziario, e guardare nell’incertezza profonda che ci attende, il mio consiglio sarebbe questo: chi può investire qualcosa, si compri della terra, quanto più buona possibile per coltivare. E si poi metta alla finestra, per aspettare e vedere che cosa succederà
                      Si. è vero. Tutto condivisibilissimo. Però non c entra niente con il discorso sull immigrazione. Se posso aggiungere un piccolo suggerimento, visto che l economia è da sempre il mio campo di studi..
                      "Quando aspettate affacciati alla finestra, dopo aver comprato la terra, non dimenticate il fucile, perchè siamo troppi con troppo poco. E l uomo non è cambiato. è lo stesso del medioevo, poi della seconda guerra mondiale. Ha cambiato solo abiti. e quindi se non volete che ve la rubino, o peggio ancora, che la guastino senza ottenerne niente, dovrete difenderla.

                      Ps: Mi scuso per il tono un pò canzonatorio. Ma mi irrita quando le frasi cominciano con caro andrew. E pertanto rispondo sugli stessi toni.
                      Last edited by Andrew Clemence; 23 September 2011, 16:59.

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                      • #41
                        mai detto che risolviamo tutto aprendo le frontiere.
                        Comprati pure un fucile, e auguri.
                        Senza musica la vita sarebbe un errore
                        Friedrich Nietzsche

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                        • #42
                          Originariamente Scritto da Axxell Visualizza Messaggio
                          mai detto che risolviamo tutto aprendo le frontiere.
                          Comprati pure un fucile, e auguri.
                          Esatto. Tu non dai soluzioni.
                          e tu vai a distribuire bottigliette d acqua a lampedusa. Quando poi la folla inferocita si comporterà da folla inferocita, non ti lamentare.

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                          • #43
                            Guardate un pò quanto siamo razzisti noi Italiani! 450.000 euro spesi solo per le sigarette dall'inizio dell'anno a lampedusa! E poi ci sono detersivi, indumenti, tessere telefoniche, e ovviamente tre pasti al giorno per tutti.

                            Eh già! Stanno proprio in un lager, poveracci!

                            http://www.ilgiornale.it/cronache/sp...e=0-comments=1

                            Secondo me, a casa loro se lo sognano un trattamento simile...
                            sigpic

                            There's one they fear.
                            In their tongue, he's Dovahkiin:
                            DRAGON BORN!

                            Comment


                            • #44
                              Originariamente Scritto da Dovahkiin82 Visualizza Messaggio
                              Guardate un pò quanto siamo razzisti noi Italiani! 450.000 euro spesi solo per le sigarette dall'inizio dell'anno a lampedusa! E poi ci sono detersivi, indumenti, tessere telefoniche, e ovviamente tre pasti al giorno per tutti.

                              Eh già! Stanno proprio in un lager, poveracci!

                              http://www.ilgiornale.it/cronache/sp...e=0-comments=1

                              Secondo me, a casa loro se lo sognano un trattamento simile...
                              Chiamali stupidi! Tutto gratis! E certo che se li sognano! Lì non hanno niente di quanto abbiamo noi! Beh...da una parte lo Stato li aiuta ma da una parte...delle sigarette...no! Perchè facendo così gli immigrati si beccano il cancro e diminuiscono le loro presenze nei centri di accoglienza! Ma poi, dovrebbe essere un aiuto temporaneo, finchè non trovano lavoro...ma sono pochissimi quelli che riescono ad emergere...comunque io lo definisco lager nel senso che sempre internati sono....
                              Last edited by jenny56; 27 September 2011, 12:49.
                              QUANDO QUESTO GOVERNO DI TOSSICI CADRA' LE SARDINE SPARIRANNO!

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                              • #45
                                L'Italia, attualmente, non è in grado di immettere nel mercato del lavoro tutti quei ragazzi africani, pur volendo offrire loro la possibilità di cambiar vita. Punto.

                                Le cose sono due, a mio avviso: o questi vengono "smistati" negli altri paesi EU oppure rispediti da dove vengono, con tanta buona pace e i migliori auguri.

                                E non diciamo che l'Italia è un paese di razzisti perchè non è assolutamente vero! Le mele marce ci sono, ovviamente, ma la stragrande maggioranza della popolazione non lo è affatto, anzi...


                                donpeppe1990

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