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terroristi bastardi!

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  • Originariamente Scritto da Naoto
    Ma che discorsi sono??????
    Ghandi??????

    Ma se vi entrano in casa e si instaurano a casa vostra voi che fate?Come Ghandi????
    Si

    Chiedo scusa per il ritardo di questo intervento, ma lo ritengo necessario.
    Se i pacifisti pensano di poter prescindere dalla nonviolenza sbagliano di grosso. La nonviolenza è l'unica alternativa possibile alla guerra. In caso contrario tutti i discorsi contro la guerra sono aria fritta.
    Intendiamoci è evidente che la lotta di Gandhi si inserisce in un contesto storico e che la sua riuscita è stata favorita da condizioni politiche specifiche, ma questo vuol dir poco. Anche le vittorie e le sconfitte nelle guerre convenzionali sono condizionate da cause esterne, dalla situazione politica internazionale. Questo non ha mai impedito a nessuno di farle.
    Gli Inglesi erano esattamente coloro che erano in casa degli Indiani e se ne sono andati dopo dopo la lotta nonviolenta guidata da Gandhi.
    Gandhi non è un personaggio buono solo per la pubblicità della Telecom.
    Gran Maestro dell'Ordine del Tempio

    Novizio della scuola clericale

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    • Weeee ciao Platone!
      Tanto tempo!!!!!

      Il mio discorso su Gandhi è semplice.
      Ha fatto quello che ha fatto perchè ha potuto farlo.E' stato bravo, ma le situazioni storiche glielo permettevano.

      Gandhi è stato tirato in ballo non per dire ai pacifisti che devono seguire il suo esempio, ma per dire agli iracheni e\o ai ceceni di seguirlo. Dico solo che ora come ora un Gandhi iracheno o Ceceno è un uomo pelato, con gli occhiali e un buco in testa se gli va bene.Russia e USA non sono Stati in ritirata, ma sono Stati che hanno la forza e la volontà di conquistare e lo stanno facendo.

      Gli Inglesi stavano a casa degli indiani ma Gandhi non fu l'unico motivo per cui se ne andarono anzi.Pensare che la "lotta pacifica"abbia fatto andar via gli inglesi dall'India significa dare alla storia e alle azioni umane un contenuto morale che manca del tutto in qualsiasi altro momento della storia umana.E' una storia a cui nn credo, quella romantica, quella dei film americani dove i buoni vincono in quanto buoni. I buoni vincono se il cattivo è sfigato, se il cattivo è più debole, se il cattivo deve tornarsene a casa e non può permettersi di mantenere una colonia dall'altra parte del mondo. Ed ecco che il buono vince, non perchè è bravo, ma perchè delle concause storico-politico-economiche hanno dato un bell'aiuto al buono. Ma poi il buono perde...e si becca una pallottola in testa.
      E non sto dando giudizi etici, non dico che sia giusto o sbagliato, dico che è successo così. Il trionfo del bene non esiste, a meno che non siate al cinema :P

      Poi io non sono del movimento pacifista e sinceramente non so se esso esista ed abbia connotazioni precise.Io dico solo che la guerra in Iraq era evitabilissima e che il discorso Cecenia è delicatissimo e bisogna vedere le motivazioni di tutti, anche se poi ovviamente i mezzi usati sono da condannare.Ma un esame dei motivi che portano a certe azioni è obbligatorio.
      A torme, di terra passarono in terra,
      Cantando giulive canzoni di guerra,
      Ma i dolci castelli pensando nel cor;
      Per valli petrose, per balzi dirotti,
      Vegliaron nell’arme le gelide notti,
      Membrando i fidati colloqui d’amor.

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      • Mi trovo pienamente in accordo con Naoto. Le condizioni che hanno portato l'Inghilterra ad abbandonare l'India non trovano un corrispettivo nelle odierne guerre di indipendenza.
        ... bello è il bosco, buio e profondo,
        ma io ho promesse da non tradire,
        miglia da percorrere prima di dormire,
        miglia da percorrere prima di dormire


        My blog

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        • Ciao Naoto,
          Effettivamente è diverso tempo che non passo da queste parti. E' sempre bello reincontrare vecchi amici.

          Sono d'accordo con te e ribadisco quello che ho già scritto nel primo intervento. Certamente non si può prescindere dalle circostanze storiche internazionali nel valutare il processo che ha portato all'indipendenza indiana, cosa che non si può fare per nessun avvenimento storico. A mio parere però è altrettanto sbagliato attribuire alle circostanze esterne tutta la spiegazione della decisione inglese di sganciarsi dall'India. Insomma la lotta di Gandhi non è quella specie di miracolo irripetibile come magari spesso si è propensi a credere. Qui non sto parlando ne di film western con buoni e cattivi (perlatro il film su Gandhi di Attembrough è abbastanza ben fatto per quanto riguarda il protagonista, forse un po' meno per quanto riguarda la società indiana) ne di morale spicciola. Dietro la teoria politica nonviolenta ci sono fior di libri e di studi ed è molto più complessa di quanto generalmente non si pensi. Gandhi non era solo un maestro di morale, ma anche un grande politico, dotato di un elevatissimo carisma. Gli inglesi lo hanno spesso imprigionato, ma mai eliminato. Non credo perchè si facessero tanti scrupoli, quanto per il fatto che, morto Gandhi, l'India avrebbe preso fuoco.
          Poi è evidente che chiunque oggi vada a Baghdad e si metta a predicare la nonviolenza sulla pubblica piazza, non durerebbe più di mezzo minuto. Le tecniche nonviolente (come la lotta violenta) hanno bisogno di preparazione, applicazione e disciplina.

          Infine il riferimento al pacifismo non era specificatamente indirizzato a te, non sapendo io quali siano le tue idee in proposito. Era più che altro uno sfogo dovuto a quello che leggo sui giornali e che vedo e ascolto in televisione.
          Gran Maestro dell'Ordine del Tempio

          Novizio della scuola clericale

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          • Originariamente Scritto da Platone
            Infine il riferimento al pacifismo non era specificatamente indirizzato a te, non sapendo io quali siano le tue idee in proposito. Era più che altro uno sfogo dovuto a quello che leggo sui giornali e che vedo e ascolto in televisione.

            Capito il discorso.

            Bhe io sono pacifista convinto, ma questo nella mia soggettività, è un modo di vivere, un modo di interagire con la realtà.
            Però studio anche storia, tanta storia e non sembra finire mai.Questa storia mi ha insegnato che molto semplicemente la pace, così come la intende un pacifista(mancanza di conflitto),non esiste e non è mai esistita.

            Quindi da un lato propendo per la pace,
            dall'altro, quando si tratta di fare analisi, le pagine di storia studiate si fanno sentire e affondano totalmente il mio idealismo.
            A torme, di terra passarono in terra,
            Cantando giulive canzoni di guerra,
            Ma i dolci castelli pensando nel cor;
            Per valli petrose, per balzi dirotti,
            Vegliaron nell’arme le gelide notti,
            Membrando i fidati colloqui d’amor.

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