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Gli effetti della crisi in politica

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  • #31
    Originariamente Scritto da Axxell Visualizza Messaggio
    .. si, però qualcuno avesse mai "abbandonato" qualcos'altro per "servire il proprio Paese", eh Gian ?
    Però magari qualcuno c è, alcuni sono persino saltati in aria per il proprio paese. Solo che gli esempi negativi fanno piu audience...

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    • #32
      Oh naturalmente.
      Uno non può dare del suo meglio se poi ha un altro lavoro (Panis, Ghedini...).
      Ad esempio mio padre, che è statale, non può avere il doppio lavoro ma i politici sì ed è una cosa da cambiare.
      Originariamente Scritto da GiovanniAuditore ironico
      la grafica è l'ultima cosa che guardo in un videogame, se ho un computer di ultimissima generazione è perché voglio giocare fluido a diablo1.
      Lastfm

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      • #33
        Originariamente Scritto da Andrew Clemence Visualizza Messaggio
        Però magari qualcuno c è, alcuni sono persino saltati in aria per il proprio paese. Solo che gli esempi negativi fanno piu audience...
        diciamo che sono più gli esempi negativi che hanno fatto il paese quello che è ..
        Senza musica la vita sarebbe un errore
        Friedrich Nietzsche

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        • #34
          Tra tanti pagliacci (che nn fanno manco ridere) in parlamento,ne facessero entrare uno che almeno fà ridere!
          "Non è grave il clamore chiassoso dei violenti,bensì il silenzio spaventoso delle persone oneste".
          cit M.L.KING

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          • #35
            Originariamente Scritto da John Fitzgerald Gianni Visualizza Messaggio
            Oh naturalmente.
            Uno non può dare del suo meglio se poi ha un altro lavoro (Panis, Ghedini...).
            Ad esempio mio padre, che è statale, non può avere il doppio lavoro ma i politici sì ed è una cosa da cambiare.
            in linea di massima è così, però a seguire strettamente questa logica ti rendi conto che dovresti pagare le persone in proporzione al reddito percepito prima dell'ingresso in politica ..
            Senza musica la vita sarebbe un errore
            Friedrich Nietzsche

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            • #36
              Originariamente Scritto da Axxell Visualizza Messaggio
              in linea di massima è così, però a seguire strettamente questa logica ti rendi conto che dovresti pagare le persone in proporzione al reddito percepito prima dell'ingresso in politica ..
              Beh questo può non voler dire spendere di piu eh.. potrebbe viceversa far risparmiare. Molti dalla politica traggono puro profitto, e magari senza non varrebbero una ceppa. Non pensare solo al parlamento, pensa ai sindaci o agli anonimi consiglieri provinciali ad esempio... Il fatto che torniamo sempre la. Che siano 10000, 100000 o 10000000, dipende da quanto se lo lavora o meno lo stipendio... Se rende 100000 non vedo nulla di male a dargliele.

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              • #37
                A proposito di scandali e di partiti che oramai appartengono quasi al passato... Nemmeno Lino banfi poteva immaginarsi un italia tanto da commedia
                http://it.notizie.yahoo.com/renzo-bo...tts-709&fr2=ps

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                • #38
                  guarda, con tutta la buona volontà, se un avvocato lavora cause per 20.000€ al mese, o un ricercatore produce risultati per 30.000 per me è tutto valore aggiunto che giustamente va retribuito (quando sono redditi guadagnati e non da altre cose). Francamente fare bene il lavoro del Parlamentare significa semplicemente che quel ruolo deve essere svolto al meglio, e occorre partire dal presupposto che la busta paga sia tutta da guadagnare, così come per qualsiasi altro posto di lavoro. Dover arrivare a quelle cifre per quello che comunque è un impiego, per quanto di alto rango, credo richieda la soluzione di cercare altrove persone altrettanto valide e che lavorino altrettanto bene per il "normale" (cioè altamente adeguato) stipendio, sopratutto perchè del fatto che i risultati poi si rivelino adeguati, la garanzia non l'avremo mai ..
                  Senza musica la vita sarebbe un errore
                  Friedrich Nietzsche

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                  • #39
                    Originariamente Scritto da Axxell Visualizza Messaggio
                    guarda, con tutta la buona volontà, se un avvocato lavora cause per 20.000€ al mese, o un ricercatore produce risultati per 30.000 per me è tutto valore aggiunto che giustamente va retribuito (quando sono redditi guadagnati e non da altre cose). Francamente fare bene il lavoro del Parlamentare significa semplicemente che quel ruolo deve essere svolto al meglio, e occorre partire dal presupposto che la busta paga sia tutta da guadagnare, così come per qualsiasi altro posto di lavoro. Dover arrivare a quelle cifre per quello che comunque è un impiego, per quanto di alto rango, credo richieda la soluzione di cercare altrove persone altrettanto valide e che lavorino altrettanto bene per il "normale" (cioè altamente adeguato) stipendio, sopratutto perchè del fatto che i risultati poi si rivelino adeguati, la garanzia non l'avremo mai ..
                    Oddio, però non sei dell opinione che già il limitare per legge l assenteismo dalle camere, la necessità di avere un determinato titolo di studio per entrare in una commissione, ad es. Economia per una commissione economica, giurisprudenza per una sulla giustizia, e la croce sul nome del candidato (magari per collegi territoriali) con ciascuno che risponde del proprio operato direttamente al proprio elettorato, sarebbe gia qualcosa? è un po come fanno gli altri stati...

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                    • #40
                      Ma io penso infatti che anzitutto sia da mettere in piedi tutta la normativa che stà intorno al lavoro e ai doveri dei politici e poi parlare degli stipendi, tanto quando si parla meramente di "tagli" allo stato attuale ci sono un miliardo di cavilli che consentono di non andare al cuore del problema, se sono stati pure capaci di mandare in vacca la cosidetta "commissione" per lo studio delle retribuzioni a livello europeo con il pretesto che le differenze sono troppe e quindi non si può calcorare una media realistica .. altro aspetto da risolvere è quello dei "rimborsi" bufala (collaboratori, rappresentanza, ecc..) che si traducono semplicemente in ulteriore reddito perchè in realtà non è dovuto alcun giustificativo .. una cosa assurda ..
                      Senza musica la vita sarebbe un errore
                      Friedrich Nietzsche

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                      • #41
                        Originariamente Scritto da Axxell Visualizza Messaggio
                        Ma io penso infatti che anzitutto sia da mettere in piedi tutta la normativa che stà intorno al lavoro e ai doveri dei politici e poi parlare degli stipendi, tanto quando si parla meramente di "tagli" allo stato attuale ci sono un miliardo di cavilli che consentono di non andare al cuore del problema, se sono stati pure capaci di mandare in vacca la cosidetta "commissione" per lo studio delle retribuzioni a livello europeo con il pretesto che le differenze sono troppe e quindi non si può calcorare una media realistica .. altro aspetto da risolvere è quello dei "rimborsi" bufala (collaboratori, rappresentanza, ecc..) che si traducono semplicemente in ulteriore reddito perchè in realtà non è dovuto alcun giustificativo .. una cosa assurda ..
                        E allora siamo perfettamente d accordo. anche se mi pare riguardo ai portaborse fosse stato fatto qualcosa ultimamente, ma non ricordo bene...

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                        • #42
                          sì, è stato introdotto l'obbligo di presentazione del contratto del collaboratore, ma solo per la metà degli indennizzi riconosciuti, che sono stati lasciati intatti, il resto, altri 2.000€ circa, se li tengono "aggratis" ..
                          Senza musica la vita sarebbe un errore
                          Friedrich Nietzsche

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                          • #43
                            Originariamente Scritto da Axxell Visualizza Messaggio
                            sì, è stato introdotto l'obbligo di presentazione del contratto del collaboratore, ma solo per la metà degli indennizzi riconosciuti, che sono stati lasciati intatti, il resto, altri 2.000€ circa, se li tengono "aggratis" ..
                            Allora siamo al 50 percento dell opera

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                            • #44
                              ma perchè parlate della politica come se fare il politico fosse una professione?
                              la costituzione parla chiaro: ci si presta alla politica. Tu fai l'operaio, l'ingeniere, il fisico nucleare, l'imprenditore ecc ecc e pensi di avere idee buone per il tuo paese, ti candidi in politica, il tuo posto di lavoro va in una specie di aspettativa (mantieni il tuo posto) e finita la carica ritorni a fare quello che facevi prima. I nostri bisnonni vivevano così e l'italia ha visto tra le sue migliori gestioni.
                              Oggi c'è un idea distorta della politica come se sta gente si piazzasse li a vita... ci sono individui che stanno li ancora dal 1994 e prenderanno soldi (e tanti) per molto tempo ancora non solo dallo stato ma anche dalle loro attività personali.
                              Dewyz81

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                              • #45
                                Il times riporta un articolo che parla di Grillo

                                "La dice lunga per la politica italiana che la figura politica più potente dopo l'ex Primo Ministro Silvio Berlusconi, travolto dagli scandali, sia un comico brizzolato ed esplosivo di nome Beppe Grillo, noto per aver organizzato i V-Day, giornate di protesta nazionale contro la corruzione del governo. Un desiderio di cambiamento attraversa l'elettorato europeo, gli Italiani vogliono avere una possibilità di scelta e, con l'eccezione di Beppe Grillo, l'Italia non ha un solo leader nazionale che non fosse già in politica nel 1994, l'anno in cui Berlusconi prese il potere.
                                Le elezioni municipali di maggio sono l'ultimo concreto test politico prima delle consultazioni nazionali del prossimo anno. Se i sondaggi sono corretti, i politici italiani prenderanno la stessa lezione dei tiranni della Primavera Araba: la repressione del cambiamento si traduce in un sollevamento popolare. La fiducia nella classe politica è a una sola cifra. Gli scandali e la corruzione si contendono lo spazio nei giornali con una frequenza che sconvolge anche il pur assuefatto elettorato italiano. È opinione condivisa che il governo di tecnici non eletti di Mario Monti - la sua stessa esistenza è la prova dell'incapacità della democrazia italiana di produrre un'alternativa migliore - sia stato incaricato di ripulire il disastro che i politici sono stati incapaci di risolvere.
                                La politica italiana è diventata burocrazia. I protagonisti storici cercano di respingere gli sfidanti non con piattaforme di idee, l'oratoria o la politica, ma con la macchina radicata dei loro partiti. Se aprite un paio di giornali degli ultimi 18 anni, troverete gli stessi nomi. Prendete Pier Ferdinando Casini. Ha iniziato la sua carriera politica nella Democrazia Cristiana, ha poi rotto e da allora ha guidato altri due raggruppamenti nati da scissioni e fusioni. "Nel resto del mondo, i partiti rimangono gli stessi, ma cambiano i leader", dice Matteo Renzi, il sindaco di Firenze e uomo politico che ha lottato per sfondare nel panorama nazionale. "Per noi, è il contrario." Secondo la legge elettorale - introdotta nel 2005 - gli elettori non votano i singoli candidati, ma liste di partito stilate dai leader politici che, come prevedibile, selezionano in base alla lealtà. Berlusconi è stato cacciato in novembre e il suo alleato di lunga data Umberto Bossi, capo della xenofobica Lega Nord, si è dimesso in aprile tra le accuse di spesa di fondi del partito per conto della sua famiglia. Ma entrambi sono stati rimpiazzati da sottotenenti scelti con cura. Nel frattempo, i loro avversari a sinistra continuano a scandagliare le profondità delle loro gerarchie di partito per una serie di burocrati poco stimolanti.
                                Con i leader del Paese concentrati sul loro gioco di poltrone, i problemi della terza economia più grande d'Europa sono rimasti in larga parte trascurati. L'attuale generazione di politici ha governato come se fosse determinata a prosciugare il Paese prima di morire.
                                Dal 1994 in Italia i partiti hanno ricevuto 3,3 miliardi di dollari di finanziamento pubblico delle campagne elettorali, ma solo 800 milioni sono stati contabilizzati come spesa elettorale; il resto è scomparso nelle casse dei partiti. Nel frattempo l'economia è in stallo. Nel mese di aprile, l'Istituto Nazionale di Statistica ha rilevato che l'11,6% della forza lavoro aveva rinunciato a cercare lavoro - da sommarsi al tasso ufficiale di disoccupazione del 9,8%.Finora, la reazione del Parlamento è stata un altro "gioco delle sedie musicali". Il 19 aprile, Casini ha presentato il Partito della Nazione, che spera comprenda membri del governo tecnico del Primo Ministro Monti. Per non essere da meno, il successore di Berlusconi, Angelino Alfano, ha dichiarato che lui e l'ex Primo Ministro faranno presto un annuncio " che cambierà il corso della politica italiana nei prossimi anni." Anche i politici di sinistra parlano di rimpasto. Per coloro che vogliono che i loro partiti sopravvivano, il messaggio non dovrebbe essere "abbottonarsi", ma "aprirsi". In caso contrario, non dovrebbero sorprendersi se gli elettori prenderanno in prestito una citazione di Beppe Grillo per dire loro cosa fare di se stessi."
                                Dewyz81

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