Parlando col Vespa su FB, è spuntato fuori questo problema di carattere più o meno etico e più o meno artistico.
C'è un chitarrista che per comodità chiameremo RB. È un chitarrista a livello internazionale ma ha un carattere molto brutto. Più che brutto, diciamo che è molto freddo. Non ama il contatto con i fan, non ama essere circondato dai fan, non ama fare autografi ed è spesso soggetto a crisi di nervi: una volta dopo circa 40 minuti abbandonò il palco smettendo di suonare, non concedendo alcun bis (e i bis in generale non li concedeva mai).
Un cantante che ha collaborato con lui, che per pigrizia chiameremo RJD, ha commentato laconico: "Poi non puoi lamentarti se i fan ti abbandonano. Sono i loro soldi che ti permettono di mangiare". Ora spostiamoci a diversi gradi di longitudine indietro (o avanti, se preferite) e qualche grado di latitudine più su (o molti più giù, se lo trovate più comodo). Un batterista che per mancanza di fantasia chiameremo NP afferma: "Non sono irrispettoso con i fan, ma non riesco ad essere caloroso con loro: non posso fingere che un perfetto sconosciuto sia un amico tanto atteso.". Tornando nello Stato dei primi due, abbiamo un bassista che chiamiamo per inerzia RW, che ha deciso, pur di non deludere i fan (sebbene ne fosse ripugnato) di costruire addirittura un muro tra sé e i fan.
Abbiamo abbastanza campane (quantifichiamo, quella di Ritchie Blackmore, quella di Ronnie James Dio, quella di Neil Peart, quella di Roger Waters) da poter sollevare la "vexata quaestio": eticamente come dovrebbe un artista porsi nei confronti dei propri ammiratori? Irrispettoso ed ingrato se si pone con freddezza? Ipocrita se caloroso?
In altre parole, come dovrebbe un artista (ma questo può estendersi a tutti i VIP, dai culi che infestano Studio Aperto e Chi a gente con un minimo di spessore culturale) porsi di fronte alla fama? Disponibili con chi ti permette di andare avanti oppure ciecamente convinti che l'unico motivo per cui si è acquistati è il contenuto artistico del proprio prodotto? A voi la patata!
C'è un chitarrista che per comodità chiameremo RB. È un chitarrista a livello internazionale ma ha un carattere molto brutto. Più che brutto, diciamo che è molto freddo. Non ama il contatto con i fan, non ama essere circondato dai fan, non ama fare autografi ed è spesso soggetto a crisi di nervi: una volta dopo circa 40 minuti abbandonò il palco smettendo di suonare, non concedendo alcun bis (e i bis in generale non li concedeva mai).
Un cantante che ha collaborato con lui, che per pigrizia chiameremo RJD, ha commentato laconico: "Poi non puoi lamentarti se i fan ti abbandonano. Sono i loro soldi che ti permettono di mangiare". Ora spostiamoci a diversi gradi di longitudine indietro (o avanti, se preferite) e qualche grado di latitudine più su (o molti più giù, se lo trovate più comodo). Un batterista che per mancanza di fantasia chiameremo NP afferma: "Non sono irrispettoso con i fan, ma non riesco ad essere caloroso con loro: non posso fingere che un perfetto sconosciuto sia un amico tanto atteso.". Tornando nello Stato dei primi due, abbiamo un bassista che chiamiamo per inerzia RW, che ha deciso, pur di non deludere i fan (sebbene ne fosse ripugnato) di costruire addirittura un muro tra sé e i fan.
Abbiamo abbastanza campane (quantifichiamo, quella di Ritchie Blackmore, quella di Ronnie James Dio, quella di Neil Peart, quella di Roger Waters) da poter sollevare la "vexata quaestio": eticamente come dovrebbe un artista porsi nei confronti dei propri ammiratori? Irrispettoso ed ingrato se si pone con freddezza? Ipocrita se caloroso?
In altre parole, come dovrebbe un artista (ma questo può estendersi a tutti i VIP, dai culi che infestano Studio Aperto e Chi a gente con un minimo di spessore culturale) porsi di fronte alla fama? Disponibili con chi ti permette di andare avanti oppure ciecamente convinti che l'unico motivo per cui si è acquistati è il contenuto artistico del proprio prodotto? A voi la patata!
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