Giornalismo del videogioco.

[sentinel]

Guardate quest'immagine. Se non siete molto esperti del mondo VG, quello è Geoff Keighley, forse il più famoso giornalista videoludico al mondo.

Eurogamer ha rimbalzato quest'immagine e lanciato la palla della riflessione: è QUESTO il giornalismo videoludico? Manca la dignità a questa categoria di critica in cui studi non se ne devono compiere?

[Axxell]

.. ma la domanda nasce dall'espressione del tizio, o cosa mi manca per capirla ?

[Evil Ub]

Niente studi? Qualcosa di informatica, grafica e programmazione dovresti saperla per dare un giudizio critico. Credo.

[Roscio360]

seguendo il filo di evil direi che devi essere un appassionato e sapere quello di cui parlerai per fare giornalismo videoludico, come qualsiasi altra cosa.
è come se un tizio che ha un negozio di computer se ne va da un meccanico di auto e dice che il problema alla sua auto è questo. il meccanico domanderà che ne sai lui di queste cose

[sentinel]

Avete frainteso, mi spiego meglio. Guardate la foto: Doritos e Mountain Dew, di giochi manco l'ombra. Quello che si imputa è che spesso il giornalismo videoludico è becero, feticista verso il volgare e non desideroso di darsi un minimo di standard qualitativo. Già il fatto che un videogioco viene giudicato non in un funzione propria ma "se è da consigliare al lettore o meno", quindi in un funzione di un acquisto.

Per studi intendo: un critico d'arte un minimo d'arte l'avrà dovuta studiare, uguale un critico cinematografico. Cosa bisogna sapere per scrivere di videogiochi? Aver giocato un po'? Per questo manca spesso una dignità culturale a recensioni, articoli, e roba del genere, manca proprio spesso un background culturale per dire qualcosa di più che "bel gameplay, bella grafica, 10/10 lo comprerei".

[Evil Ub]

E io ribadisco: se tu non hai studiato grafica/programmazione/cazz'è come fai a dire che un gioco è fatto bene e quindi consigliabile al pubblico? E' la stessa cosa quando un critico cinematografico consiglia o meno un film al pubblico; mica lo dice perché è appassionato e basta.

E comunque credo che nella foto in questione la mountain dew e i doritos stiano lì semplicemente perché sono degli sponsor, come dappertutto. E mi pare di leggere anche "Halo 4" là sotto, ma potrei sbagliarmi.

[Axxell]

beh, hai fatto un discorso che ha senso, ovviamente .. è che forse sei stato un po' criptico, o meglio lo era la domanda .. a parte il fatto che il tizio non lo conosco, la prima cosa che mi è saltata all'occhio è la figura di Master Chief e la scritta Halo4, poi in effetti ci sono le bottiglie e le buste che danno un po' un'idea di invadenza pubblicitaria, ma magari sono solo gli sponsor, per quanto in primo piano .. Ma questo Geoff è in questo modo che si propone come "giornalista" videoludico ? Cioè, zero approfondimento e solo voto/consigli per gli acquisti ? Ovviamente se è così è un approccio svilente, che non contribuisce certo a elevare il Tema oltre quella fama immeritata di solo cazzeggio che si porta appresso fra il grande pubblico ..
@Evil .. vabbè non esageriamo, aver addirittura studiato grafica/programmazione non credo che sia così indispensabile .. che poi si debba averne letto abbastanza in relazione ai Videogiochi (oltre ad averne davvero giocati tanti ..) è indubbio. Penso che la base debba essere comunque una buona cultura generale, il più variegata possibile e abbastanza approfondita nel campo dei principali media e rami artistici, che sono poi gli elementi che ti consentono di dare un impianto interessante a qualsiasi approccio critico, anche perchè questi stessi campi trovano abbondante contaminazione proprio nella realizzazione dei Videogiochi ..

[Andrew Clemence]

Avete frainteso, mi spiego meglio. Guardate la foto: Doritos e Mountain Dew, di giochi manco l'ombra. Quello che si imputa è che spesso il giornalismo videoludico è becero, feticista verso il volgare e non desideroso di darsi un minimo di standard qualitativo. Già il fatto che un videogioco viene giudicato non in un funzione propria ma "se è da consigliare al lettore o meno", quindi in un funzione di un acquisto.

Per studi intendo: un critico d'arte un minimo d'arte l'avrà dovuta studiare, uguale un critico cinematografico. Cosa bisogna sapere per scrivere di videogiochi? Aver giocato un po'? Per questo manca spesso una dignità culturale a recensioni, articoli, e roba del genere, manca proprio spesso un background culturale per dire qualcosa di più che "bel gameplay, bella grafica, 10/10 lo comprerei".

Eh ma di recensori ce ne sono di tutti i tipi. Alcune cose necessitano di un certo background culturale, altre meno. Non solo tutto ciò è basato sulla complicanza del mezzo, ma talvolta anche sulle esigenze del pubblico. Sofisticato e puntiglioso in certe forme d'arte, superficiale e casual in altre. Secondo te se ci fossero delle alte e colte recensioni di esperti in videogiochi, se le andrebbe a inculare qualcuno? ne dubito... Immagina i ragazzini che vogliono decidere se acquistare il nuovo cod. Chiedi un prodotto che nessuno comprerebbe

Poi grafica e programmazione de che. Mica per recensire un gioco devi comprenderne le linee...

[Don Peppe]

Fatto sta che quelle Doritos sono buonissime

[Ele_Ste_Forever]

Alla fine sta sempre a noi utenti scegliere a quale campana dare retta.

Ci sono decine di siti che pubblicano recensioni.

Non a caso si tende spesso a valorizzare quelli che a mio avviso valgono meno di altri.

[John Fitzgerald Gianni]

Up più che mai visto il cosiddetto gamergate.

Speriamo che questa situazione porti ad una rifondazione del giornalismo videoludico fatto di poca professionalità, conflitto d'interessi ed, in generale, stupidità.

[Black Ghost]

[jenny56]

@Black Ghost: quella (orrenda) immagine che hai postato rappresenta un mondo materialista e scontato basato su pubblicità fastidiose ed intercalanti in ogni settore, e un maschilismo sfrontato ed impertinente, anche questo scontato. Quindi non lamentiamoci se i giornalisti hanno scarse idee, riguardo la descrizione dei videogiochi...così va il mondo, purtroppo...sono distratti da queste stupidaggini..

[Homerazzo]

Up più che mai visto il cosiddetto gamergate.

Speriamo che questa situazione porti ad una rifondazione del giornalismo videoludico fatto di poca professionalità, conflitto d'interessi ed, in generale, stupidità.

Sebbene alcune cose siano cambiate (Kotaku che taglia il supporto via Patreon agli indie developer di cui scrivono in primis) non sono molto fiducioso per il futuro.
Da una parte, in quello che sembra un vero e proprio suicidio professionale, fioccano articoli che accusano la comunità dei consumatori di corrispondere al caro vecchio stereotipo del "bianco, sfigato e misogino", dall'altra la censura senza precedenti nei forum di maggior spessore impedisce ogni accenno al dialogo serio.

[Gelly D. May]

Avesse fatto un bel gioco almeno. Invece è merda pure quello.