Originariamente Scritto da Derfel
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Contro il COdice da Vinci
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è qui che ti volevo, comunque ti do ragione, anche se ci sono dei segreti nel clero, non si può prendere tutto quello che leggi come oro colato, bisogna sempre crearsi un buon metodo di giudizio
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nei libri c'è sempre un fondo di verità.Solo che il codice da vinci c'è andato pesante
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per me c'è stato uno scandalo inutile dai
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hai ragione.Ma al giorno d'oggi non si accettano pregiudizi
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ciao: a me il codice da vinci me é piaciuto tanto,e tante cose che ha scritto le ho lette su altri libri .quindi o ci credi o non ci credi."angeli e demoni "quello si che é un libro di pura fantasia carino ma di fantasia allo stato puro .ciao da nefertiti
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Originariamente Scritto da nefertiticiao: a me il codice da vinci me é piaciuto tanto,e tante cose che ha scritto le ho lette su altri libri .quindi o ci credi o non ci credi."angeli e demoni "quello si che é un libro di pura fantasia carino ma di fantasia allo stato puro .ciao da nefertiti
anke io ho letto delle cose riguardanti la chiesa molto simili al codice da vinci,quindi qualcosa di vero ci sarà,ma non proprio tutto
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Originariamente Scritto da Pumaè scritto all'inizio del libro.Però non sono certo che sia tutta fantasia
Dan Brown mi ricorda Michael Moore...
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il codice da vinci :nel libro c'é un certo curatore di nome Saunière,un po di tempo fa ho visto una trasmissione (stargate)che parlava di un parroco di nome Saunière e di una chiesa sperduta in francia in questa chiesa ci sono delle statue molto strane e dei simboli ed era una chiesa povera . un giorno Saunière divenne molto ricco tanto che fece costruire una torre dedicata a maria m. si dice che nello scavare avesse trovato il santo graal o delle pergamene con scritto la vera storia di Gesù, Maria , Maria M . e venduto alla chiesa e questa gli abbia dato un compenso .morto lui morto il segreto ma ancora oggi nella chiesa e nei dintorni c'é il divieto di scavare. cosa ne dite? il nome c'è . ciao da nefertiti
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Originariamente Scritto da nefertitiil codice da vinci :nel libro c'é un certo curatore di nome Saunière,un po di tempo fa ho visto una trasmissione (stargate)che parlava di un parroco di nome Saunière e di una chiesa sperduta in francia in questa chiesa ci sono delle statue molto strane e dei simboli ed era una chiesa povera . un giorno Saunière divenne molto ricco tanto che fece costruire una torre dedicata a maria m. si dice che nello scavare avesse trovato il santo graal o delle pergamene con scritto la vera storia di Gesù, Maria , Maria M . e venduto alla chiesa e questa gli abbia dato un compenso .morto lui morto il segreto ma ancora oggi nella chiesa e nei dintorni c'é il divieto di scavare. cosa ne dite? il nome c'è . ciao da nefertiti
Dove l'hai letto?
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Ho visto anche io quel reportage. Mi ha lasciato parecchio perplesso, però è sempre facile mestare nel torbido.
Ad esempio, se avete letto "Il pendolo di Foucault", avrete visto come è facile argomentare delle tesi assurde partendo da pochi fatti accertati e tante illazioni plausibili.
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si forse avete ragione però il dubbio rimane . la storia è arrivata fino a noi tramandata da generazione in generazione a voce -scritta dopo la morte di Gesù quindi forse si è persa un pò .ma il punto è credere o non credere io però penso che ci sia sempre un fondo di verità sia nei proverbi che nelle leggende ,resta il fatto che il codice da vinci è molto bello come libro.ciao da nefertiti
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Originariamente Scritto da nefertitinel libro c'é un certo curatore di nome Saunière[...] un giorno Saunière divenne molto ricco tanto che fece costruire una torre dedicata a maria m. si dice che nello scavare avesse trovato il santo graal o delle pergamene con scritto la vera storia di Gesù, Maria , Maria M . e venduto alla chiesa e questa gli abbia dato un compenso .morto lui morto il segreto ma ancora oggi nella chiesa e nei dintorni c'é il divieto di scavare.
Il parroco Saunière era soprattutto un personaggio bizzarro. Nel 1909 si rifiuta di trasferirsi in un’altra parrocchia e nel 1910, dopo aver perso un processo ecclesiastico, subisce una sospensione a divinis. Pure privato della parrocchia, rimane fino alla morte nel paese, che aveva arricchito con nuove costruzioni – fra cui una curiosa «torre di Magdala» – e scandalizzato con una serie di scavi nella cripta e nel cimitero, alla ricerca non si sa bene di che cosa. Diventato più ricco di quanto fosse consueto per un parroco di campagna, si favoleggia che abbia trovato un tesoro. Tutto poteva spiegarsi, peraltro – come sospettava il suo vescovo – con un meno romantico traffico di donazioni e di messe. In epoca recente si è sostenuto che Saunière avesse scoperto nella cripta importantissimi manoscritti antichi, ma quelli che sono emersi sono falsi evidenti del secolo XIX se non del XX. È possibile che, nel corso dei lavori per restaurare la chiesa parrocchiale – un’attività che va in ogni caso ascritta a merito dell’originale parroco – don Saunière avesse scoperto qualche reperto di epoca medioevale, ma in ogni caso non in quantità sufficiente da arricchirsi. Si continua a ripetere anche che Saunière sarebbe stato in rapporti con ambienti esoterici di Parigi, ma di questo non vi è nessuna prova. La figura di Saunière non è priva d’interesse, e le sue costruzioni mostrano che si trattava di un uomo singolarmente attento alle allegorie e ai simboli, sulla scia di una tradizione locale. Ma nulla di più ha mai potuto essere provato.
La leggenda di Saunière non sarebbe continuata nel tempo se la sua perpetua, Marie Denarnaud (1868-1953) – cui il sacerdote aveva intestato le proprietà e le costruzioni di Rennes-le-Château, per sottrarle al vescovo con cui era in conflitto – non avesse continuato per anni, anche per incoraggiare eventuali acquirenti, a favoleggiare di tesori nascosti. E se un altro personaggio, Noel Corbu (1912-1968), dopo avere acquistato dalla Denarnaud le proprietà dell’ex-parroco per trasformarle in ristorante, non avesse cominciato, a partire dal 1956, a pubblicare articoli sulla stampa locale dove – animato certo anche dal legittimo desiderio di attirare turisti in un borgo remoto – metteva i presunti «miliardi» di don Saunière in relazione con il tesoro dei catari.
Negli anni 1960 le leggende diffuse da Corbu su scala locale acquistano fama nazionale dopo aver attirato l’attenzione di esoteristi – fra cui Pierre Plantard (1920-2000), che aveva animato in precedenza il gruppo Alpha Galates ed era stato anche condannato per truffe a sfondo esoterico – e di giornalisti interessati ai misteri esoterici come Gérard de Sède, che pubblica nel 1967 L’or de Rennes. Tre autori inglesi di esoterismo popolare – Michael Baigent, Richard Leigh e Henry Lincoln – s’incaricheranno di elaborare ulteriormente le sue idee, trasformandole in una vera industria editoriale – grazie anche alla BBC, che batte la grancassa – avviata con la pubblicazione, nel 1979, de Il Santo Graal . Secondo de Sède e i suoi continuatori inglesi, il parroco aveva scoperto il segreto di Rennes-le-Château, dove sarebbe depositato non solo un tesoro favoloso – variamente attribuito al tempio di Gerusalemme, ai visigoti, ai catari, ai templari, alla monarchia francese, e cui il sacerdote avrebbe attinto solo per una piccola parte –, ma anche – rivelato dalle presunte pergamene ritrovate da don Saunière, dalle iscrizioni del cimitero, dalle forme stesse degli edifici e di quanto si trova nella chiesa parrocchiale – un tesoro di tipo non materiale, la verità stessa sulla storia del mondo. Nel paesino pirenaico esisterebbero i documenti in grado di provare che Gesù Cristo – verità accuratamente nascosta dalla Chiesa cattolica – aveva avuto figli da Maria Maddalena, che questi figli portano in sé il sangue stesso di Dio e che pertanto hanno il diritto di regnare sulla Francia e sul mondo intero. Che il Santo Graal sarebbe, più propriamente, il sang réal, il «sangue reale» dei discendenti fisici di Gesù Cristo, è affermato da quando Plantard entra nella storia di Rennes-le-Château. Il Codice Da Vinci si limita a ripetere queste affermazioni. Per prudenza, afferma Plantard, la discendenza dei merovingi da Gesù Cristo sarebbe sempre stata mantenuta come un segreto noto a pochi. Ma i catari, i templari, i grandi iniziati – dallo stesso Saunière al pittore Nicolas Poussin (1594-1655), il quale ne avrebbe lasciato una traccia nel suo famoso quadro del Louvre I pastori di Arcadia, che raffigurerebbe precisamente il panorama di Rennes-le-Château – hanno custodito il segreto come cosa preziosissima, lasciando trapelare di tanto in tanto qualche indizio.
Oggi, naturalmente, un Priorato di Sion esiste. È fondato nel 1956 da Pierre Plantard – che si fa chiamare anche «Plantard de Saint Clair», inventandosi un titolo nobiliare di fantasia che è alle origini delle affermazioni de Il Codice Da Vinci secondo cui anche «Saint Clair» sarebbe un cognome merovingio –, con tanto di atto notarile e carte da bollo. Plantard ha lasciato intendere di essere egli stesso un discendente dei merovingi e il custode del Graal. La prova che il Priorato esiste da mille anni dovrebbe consistere nel nome di un piccolo ordine religioso medievale chiamato Priorato di Sion. Questo è effettivamente esistito – e finito –, ma non ha relazioni di sorta né con i merovingi né con presunti discendenti di Gesù Cristo. È difficile non concludere che il collegamento fra Rennes-le-Château, i merovingi e il Priorato di Sion è puramente leggendario, e che il Priorato è un’organizzazione esoterica le cui origini non vanno al di là dell’esperienza di Plantard e dei suoi collaboratori. Non è esistito nessun Priorato di Sion – nel senso in cui oggi se ne parla – prima dell’arrivo di Plantard a Rennes-le-Château. Ora, naturalmente esiste: ma solo dal 1956.
Nella pagina Informazioni storiche de Il Codice Da Vinci si afferma, come ho accennato, che tutta la storia è confermata da documenti inoppugnabili. Si tratta dei famosi documenti in parte «ritrovati» nel 1975 nella Biblioteca Nazionale di Parigi e in parte trasmessi in precedenza allo scrittore Gérard de Sède. I documenti, però, sono stati «ritrovati» dalle stesse persone che li avevano nascosti nella Biblioteca Nazionale di Parigi: Plantard e i suoi amici. Ed è certissimo che non si tratta di documenti antichi ma di falsi moderni. Il principale autore dei falsi, Philippe de Chérisey – morto nel 1985 –, ha confessato di aver partecipato alla loro falsificazione, lamentandosi perfino per la loro utilizzazione avvenuta senza versargli il dovuto compenso, argomento su cui esistono lettere dell’avvocato di Chérisey
Dan Brown qualche tempo fa si è anche scusato per il caso che ha creato. Fate voi...
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Ma io mi chiedo, quanti libri famosi e non inventano degli episodi mai accaduti, delle sette inesistenti, proprio questo doveva fare tutto questo clamore?? Io se fossi la chiesa ci metterei una pietra sopra e salverei la faccia a causa della pessima figura che ha già fatto.
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Originariamente Scritto da DerfelMa io mi chiedo, quanti libri famosi e non inventano degli episodi mai accaduti, delle sette inesistenti, proprio questo doveva fare tutto questo clamore?? Io se fossi la chiesa ci metterei una pietra sopra e salverei la faccia a causa della pessima figura che ha già fatto.
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