Letteratura inglese o italiana?

[Fornaio di Oz]

Cos'è meglio, Dickens o Manzoni? Per me sicuramente Dickens ed esprimo il mio appoggio soprattuto a Wilde...

[Derfel]

Cos'è meglio, Dickens o Manzoni? Per me sicuramente Dickens ed esprimo il mio appoggio soprattuto a Wilde...

Aspetta un secondo, forse leggo un pò di confusione tra le righe. Ma non stai paragonando gente un pò diversa?E poi, che tipo di letteratura vuoi confrontare?

[Fornaio di Oz]

Gente un po diversa cosa Manzoni 1800 Dickens pure... e Wilde...strano anche lui...il periodo è quello... e poi mai sentito parlare di letteratura classica?
Quindi in parole povere "I promessi sposi" o "Il ritratto di Dorian Grey"?

[Derfel]

Io amico non ci vedo niente di simile nel confronto tra: "il ritratto di dorian Gray" e "I promessi sposi". So benissimo che entrambi gli autori sono della seconda metà dell'ottocento e ho letto molto di entrambi, ma mi chiedo, con che criterio confrontarli?Soprattutto visto che manzoni non è stato prolifico come D.

[Mr. Blonde]

Io amico non ci vedo niente di simile nel confronto tra: "il ritratto di dorian Gray" e "I promessi sposi". So benissimo che entrambi gli autori sono della seconda metà dell'ottocento e ho letto molto di entrambi, ma mi chiedo, con che criterio confrontarli?Soprattutto visto che manzoni non è stato prolifico come D.

quoto

Parlando della letteratura in generale credo non ci sia paragone tra le due....

[Aiutante di Babbo Natale]

Quella inglese mi e' sempre piaciuta di piu', sopratutto quella dell'800 e inizio 900.
Gli italiani dell'800 non hanno mai avuto una vena creativa come gli inglesi di quel periodo

[Derfel]

Giosuè Carducci
Carlo Cattaneo
Carlo Collodi
Gabriele d'Annunzio
Edmondo De Amicis
Giacomo Leopardi

Sono alcuni italiani dell'ottocento, devo continuare?Mi vuoi dire che hai dubbi sulla loro classe?

[Aiutante di Babbo Natale]

Sicuramente, ma mi piace di piu' quella inglese,e' per quella creativa intendevo racconti fantastici o fabtascentifici.
A mequel filone di fine 800 piace tantissimo.
E' innegabile pero' che non si puo' fare un confronto visto che i racconti inglesi erano per lo' piu' di fantascenza. mentre quelli italiani erano di tutt'altro genere

[Krenim]

visto che i racconti inglesi erano per lo' piu' di fantascenza.

Si, come no.

[Derfel]

Si, come no.

Illuminaci anche tu con le tue idee, senza scrivere un post derisorio e inutile.

[Krenim]

Strutturalmente limitarsi ad un solo campo per definire tutta una letteratura è profondamente sbagliato, nell'Ottocento siamo in pieno Romanticismo, il che vuol dire sostanzialmente Coleridge e Wordsworth nelle prime fasi e Lord Byron, Percy Bysshe Shelley, Mary Shelley e John Keats successivamente, da cui deriva la terza generazione che comprende persone quali Polidori e poco più avanti Austen e la famiglia Brontë, ma qui siamo già verso la fine del 1800 in epoca vittoriana.

Più in generale un paragone fra le due culture è sostanzialmentei infattibile, l'Inghilterra era un regno da anni e si stava affrontando la rivoluzione industriale, con tutti i mutamenti sociali che questa porta, mentre in Italia si stava arrancando verso la formazione di uno stato unitario, logicamente questo ha portato ad un modo diverso di percepire la realtà e il ruolo dell'uomo (e di conseguenza delle sue forme di espressione, nel caso specifico la letteratura).

[Aiutante di Babbo Natale]

una tregua.
volevo dire, i libri che ho letto io sono per lo piu' di viaggi e avventiure, molti anche di storie normali,si diceva secondo noi, io quello ho letto, il romnaticismo secondo me e' una cassata(IMHO) non mi e' mai piaciuto.

Si, come no.

[Krenim]

Mi risulta difficile credere che tu non abbia mai letto cose come il Frankenstein di Shelley, oppure il Moby Dick di Melville o (quasi) qualsiasi cosa scritta da Hugo o da Poe.

[Aiutante di Babbo Natale]

Si le ho lette?
Dove ho detto il contrario

[Derfel]

Questo si chiama parlare

Strutturalmente limitarsi ad un solo campo per definire tutta una letteratura è profondamente sbagliato, nell'Ottocento siamo in pieno Romanticismo, il che vuol dire sostanzialmente Coleridge e Wordsworth nelle prime fasi e Lord Byron, Percy Bysshe Shelley, Mary Shelley e John Keats successivamente, da cui deriva la terza generazione che comprende persone quali Polidori e poco più avanti Austen e la famiglia Brontë, ma qui siamo già verso la fine del 1800 in epoca vittoriana.

Più in generale un paragone fra le due culture è sostanzialmentei infattibile, l'Inghilterra era un regno da anni e si stava affrontando la rivoluzione industriale, con tutti i mutamenti sociali che questa porta, mentre in Italia si stava arrancando verso la formazione di uno stato unitario, logicamente questo ha portato ad un modo diverso di percepire la realtà e il ruolo dell'uomo (e di conseguenza delle sue forme di espressione, nel caso specifico la letteratura).

Quello che avevo detto io, non ci sono basi di confronto molto ampi e per questo non si poteva prendere una decisione su questi due stili .