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Fiabe...

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  • Fiabe...

    Ebbene chi di noi da piccolo non ha mai ascoltato una fiaba?Raccontata dalla nonna magari?
    In questo thread vi chiedo di postare, o di raccontare, la/le fiaba/fiabe che più vi sono piaciute e che ancora adesso vi ritornarno alla memoria!!

    Citate anche le favole, senza distinzione
    Last edited by Derfel; 12 September 2006, 21:03.
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  • #2
    Ecco la prima fiaba che ho deciso di postare

    C'era una volta un uomo che aveva molti asini. Ogni giorno, sceglieva uno di loro e lo carica con le merci da vendere al mercato. Arrivati al villaggio, l'uomo scaricava l'asino e aspettava i clienti interessati all'acquisto della merce che aveva portato. Un giorno Kandi e il suo asino si erano fermati in un villaggio per comprare un carico di sale. Poi si erano rimessi in cammino per il mercato. Kandi infatti aveva notato che nessuno vendeva sale e quindi sareb bero andati tutti a comprarlo da lui. Prima di arrivare al mercato, pero', dovevano attraversare un piccolo ruscello. L'asino era scivolato ed era caduto nell'acqua. E prima che Kandi lo aiutasse a uscire, quasi tutto il sale si era sciolto. Quella notte gli asinisi erano messi a discutere nel recinto di Kandi. L'asino che era caduto nel ruscello aveva raccontato quello che era successo al fiume. "Strano," disse l'asino. "Quando mi sono alzato, il carico che portavo era molto più leggero di prima. Cadrò nell'acqua apposta anche la prossima volta che attraversero' quel fiume." Gli altri asini avevano deciso che quella era un'ottima idea. Il giorno seguente Kandi scelse un asino e lo carico' di pacchi. Passando da un villaggio, Kandi comprò delle spugne da vendere al mercato. Quando fu il momento di attraversare il fiume cerco' di stare attento all'asino, che pero' volle assolutamente fare il giro largo, per immergersi nell'acqua profonda. Ma le spugne, completamente piene d'acqua, pesavano così' tanto che l'asino non riuscì ad alzarsi.
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    • #3
      Ecco la mia:
      Il leone morente
      Il re della foresta giace nella sua tana carico d'anni e di acciacchi. Non ha più neppure la forza di ruggire . Allora gli animali che avevano subìto il suo potere e vissuto nel terrore delle sue zanne,vengono alla tana per vendicarsi. Il lupo lo addenta alle costole;viene il cavallo e gli assesta un calcio;giunge il bue e gli dà una cornata.
      Il leone non può reagire:aspetta senza un lamento che giunga la fine. Ma quando scorge avvicinarsi l'asino allora alza la sua estrema orgogliosa protesta:
      - Non m'importa di morire;ma sento di morire due volte perchè ricevo un insulto da te,vergogna della natura!
      NerdMonday

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      • #4
        Originariamente Scritto da michele longobardi Visualizza Messaggio
        Ecco la mia:
        Il leone morente
        Il re della foresta giace nella sua tana carico d'anni e di acciacchi. Non ha più neppure la forza di ruggire . Allora gli animali che avevano subìto il suo potere e vissuto nel terrore delle sue zanne,vengono alla tana per vendicarsi. Il lupo lo addenta alle costole;viene il cavallo e gli assesta un calcio;giunge il bue e gli dà una cornata.
        Il leone non può reagire:aspetta senza un lamento che giunga la fine. Ma quando scorge avvicinarsi l'asino allora alza la sua estrema orgogliosa protesta:
        - Non m'importa di morire;ma sento di morire due volte perchè ricevo un insulto da te,vergogna della natura!
        Bellissima e piena di significato Mettiamone altre Michele
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        • #5
          In una foresta viveva una giraffa dal collo molto lungo. Era bellissima, agile e snella. Tutti gli animali l’ammiravano e le facevano molti complimenti. Ma la giraffa aveva il difetto :era molto vanitosa cosi’ passava tutto il suo tempo ad ammirarsi negli specchi d’acqua senza stare mai in compagnia degli altri animali. E quando questi avevano bisogno di un favore, era troppo intenta a guardarsi allo specchio per aiutarli. Cosi’ un giorno una scimmietta decise di darle una lezione e le disse: "Esiste un albero che ha dei frutti che sono dolci come il miele. Con il tuo collo potresti mangiarli. Vieni e ti faccio vedere qual' e’". La giraffa si mise sotto l’albero ma era talmente alto che neppure allungando il suo collo, gia’ lungo, riusciva a mangiare i frutti. La scimmietta allora le salto’ sul dorso, poi le sali’ sul collo fino alla testa e con le sue piccole mani prese il frutto e glielo regalo’. Ma le disse anche queste parole: "Vedi cara giraffa, nella vita per tutti arriva il momento di aver bisogno di un amico". E la fu in questo modo che la giraffa vanitosa imparo’ la lezione.
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          • #6
            La giustizia dell'ippopotamo.
            Un povero pulcino era di continuo maltrattato da un galletto prepotente.-Va dall'ippopotamo ,-gli suggerì la mamma chioccia-è un animale di grande forza e molto autorevole.Digli che ti renda giustizia.
            Il pulcino,timoroso,andò dall'ippopotamo e rimase ammirato dalla sua mole solenne.
            -Signore-gli disse con riverenza-fatemi giustizia.Il galletto mi tormenta in tutti i modi: mi dà beccate sulla testa,mi porta via il cibo,mi caccia lontano dai miei fratelli,mi costringe sempre a scappare.
            L'ippopotamo ,fiero della sua potenza,lo rassicurò:-Dove regno io non deve esistere prepotenza.
            Così il giorno dopo l'ippopotamo si reca dal galletto e gli disse:-Come hai osato tormentare un misero pulcino?
            -Ma lo facevo per scherzo- rispose il galletto tutto impautrito.
            -Non sono scherzi da fare-e dicendo così l'ippopotamo schiacciò con la sua potante zampa il povero galletto.
            Il pulcino ritornò nell'aia e decantò le doti del suo salvatore e tutti erano contenti per aver trovato un protettore.
            Per qualche tempo regnò l'armonia ma un brutto giorno ecco il leone affamato entrare nell'aia,divorare il cane di guardia e spargere sangue nei pollai.
            Allora il pulcino scappa e va dall'ippopotamo:-Accorri! il leone ci sta sbranando!-
            L'ippopotamo di tutta risposta disse:-Non dire calunnie,il leone è un animale fiero non si macchierebbe mai di un tal misfatto ed ora va via se non vuoi che ti schiacci.
            I vili non danno mai torto ai potenti
            NerdMonday

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            • #7
              Questa non è una fiaba ma una leggenda ma è molto carina.
              La leggenda del pettirosso
              Il pettirosso si chiama così perchè le sue piume,sotto la gola,sono di colore vermiglio.
              Una leggenda racconta che una volta non c'era questa colorazione rosseggiante.Ecco come successe.
              Cristo agonizzava sulla croce e come sapete sul capo gli avevano messo una crudele corona di spine.Un uccellino volando lì presso,lo vide e ne ebbe pietà,nel suo piccolo cuore.
              Non poteva salvarlo,ma almeno alleviare le sue pene;allora l'uccelino si accostò e si posò lieve lieve sulla croce;poi col becco strappò una delle spine conficcate nella fronte di Gesù.
              Uno schizzo di sangue sprizzò sul petto dell'uccellino,e da quel giorno le piume sue e dei suoi simili ebbero il colore di quel sangue.
              NerdMonday

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              • #8
                Lord Derfel tocca a te metti una fiaba
                Fai uscire il Christian Andersen che c'è in te.
                NerdMonday

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                • #9
                  E sia!!


                  Un giorno, mentre alcuni uccellini stavano parlando del piu' e del meno, nacque una discussione su chi riusciva a volare piu' in alto. Un piccolo uccellino smise di partecipare alla chiacchierata, lasciando che fossero i piu' grandi a discutere. Si decise quindi, di organizzare da li' a qualche settimana, una gara per verificare davvero le capacita' di tutti. Sembro' giusto far si' che ci fosse un po' di tempo per allenarsi. Gli uccellini pensavano di non avere alcuna possibilità di vincere e quindi non si preoccuparono di potenziare le proprie ali. Solo un passerotto decise che avrebbe tentato di vincere la gara. Tutti pensavano che sarebbe stata l'aquila, la vincitrice della contesa. Quindi il passerotto penso' che sarebbe rimasto il piu' possibile vicino all'aquila e avrebbe cercato di superarla alla fine della gara. Quando arrivo' il giorno stabilito per la gara, i molti partecipanti si misero in fila e partirono tutti insieme. Fin dai primi minuti fu evidente che nessuno poteva arrivare cosi' in alto come l'aquila. Il passerotto fece uno sforzo enorme e si attacco' alle piume della coda dell'aquila. L'uccellino era così piccolo e leggero, che nessuno, nemmeno l'aquila si accorse di quello che stava facendo. Quando l'aquila arrivo' cosi' in alto da vedere tutti gli altri uccelli piu' in basso, comincio' a dire in tono trionfale, "Chi e' piu' altro di me?". "Io lo sono", disse una voce dietro di lei. L'aquila pensava di essersi immaginata la voce e così fece ancora una volta la domanda e ricevette la medesima risposta dal passerotto. L'aquila fece uno sforzo, volo' ancora piu' in alto e ripete' la domanda. ma una voce rispose ancora "Io sono piu' in alto di te". Arrabbiata e delusa l'aquila, si lascio' andare e scese piu' in basso. Cosi' il passerotto, che era rimasto l'unico in gara, venne acclamato vincitore.
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                  • #10
                    La volpe e il corvo
                    Un corvo se ne stava un giorno appollaiato sul ramo di un albero,tenendo un pezzo di formaggio nel becco.
                    Venne a passare una volpe,che,allettata dal buon profumo,alzò lo sguardo e vide il bocconcino prelibato.
                    -Buongiorno,signor corvo!-esclamò,soffermandosi ai piedi dell'albero.-Come siete bello! Che splendide piume nere lucenti avete! Che magnifico becco aguzzo! Davvero,se la vostra voce è pari al vostro al vostro aspetto,voi siete il Re degli uccelli!
                    Il corvo si sentì altamente lusingato dal furbo discorsetto della volpe e,scioccone,per far sentire la sua voce aprì il becco e lasciò cadere il formaggio. La volpe lo acchiappò al volo e se lo pappò con delizia.
                    Il corvo,imbrogliato e affamato,imparò a sue spese che è pericoloso dare ascolto agli adulatori.
                    NerdMonday

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                    • #11
                      Anche questa è una leggenda.
                      Giove e la tartaruga.
                      Quando Giove celebrò le sue nozze con la dea Giunone,invitò al banchetto anche gli animali.
                      Intervennero tutti tranne uno: la tartaruga.
                      Qualche tempo dopo Giove la incontrò che camminava pigramente e le domandò:
                      -Perchè mai non sei intervenuta al mio convito nuziale?
                      -Non mi piace uscire,-rispose la tartaruga,-e sono del parere che non si sta mai bene in nessun posto come a casa propria.
                      Giove rimase assai contrariato a questa risposta,e decretò che da quel giorno la tartaruga debba portarsi la propria casa sul dorso,e non lasciarla mai,anche se gliene venga il desiderio
                      NerdMonday

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                      • #12
                        Ernesto è un gatto strano. Non ama inseguire lucertole o insetti, non fa mai agguati ai passerotti che si posano sul davanzale e, soprattutto, non dà la caccia ai topi. La famiglia che ospita Ernesto vive in campagna, in casa grande e bianca, con gli scuri marroni e tanto verde intorno. Ogni anno, all'inizio dell'autunno, i topolini si avvicinano alle case per cercare cibo e un po' di riparo dai primi freddi. Anche la casa di Carlo ed Elisa, la "mamma" e il "papà" di Ernesto, spesso diventa meta dei topini in cerca di rifugio. "Non possiamo continuare così" disse un giorno Elisa a Carlo. "Se Ernesto non comincerà a fare il gatto vero e non caccerà i topi dalla cantina, ci dovremo pensare noi". Fu così che Carlo ed Elisa comprarono delle trappole e le sistemarono vicino ai buchi dai quali entravano i topi. Tagliarono alcuni pezzetti di formaggio e li sistemarono su ogni molla. Ogni mattina controllavano, ma nessun topolino era ancora stato catturato. Una sera decisero di controllare di persona. Si nascosero in un angolo della cantina ed aspettarono. Scoprirono con meraviglia che il loro gattone era così buono e paziente che non solo non riusciva a cacciare i topi, ma li attirava. Infatti i topi non avevano bisogno di mangiare il formaggio messo sulle trappole, per merito di Ernesto. Il micio arrivava a dividere con gli amici topini la sua ciotola con l'acqua e i croccantini preferiti. E ogni sera offriva un banchetto a spese di Carlo ed Elisa che però non si riuscirono ad arrabbiarsi. "Abbiamo un gatto troppo buono!" disse Elisa tra le risate.
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                        • #13
                          Questa è famosissima.

                          La volpe e l'uva.
                          Un giorno una volpe affamata venne a passare accanto a una vigna e scorse alcuni bellissimi grappoli d'uva che pendevano da un pergolato.
                          I dolci acini le fecero venire l'acquolina in bocca,così tento di prenderne un pò,ma i grappoli erano posti troppo in alto.
                          La volpe fece svariati tentativi ma non riuscì a mangiare quell'uva.
                          La volpe allora se ne andò con aria dignitosa,dicendo:
                          -Sono troppo verdi:la frutta acerba fa male...
                          La favola si addice a coloro i quali fingono di disprezzare a parole ciò che non possono avere.
                          NerdMonday

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                          • #14
                            La tartaruga e l'aquila.
                            Una tartaruga,scontenta della propria vita e di esser sempre costretta a strisciare sulla terra,sentiva un'invidia profonda per gli uccelli,capaci di volare liberi e leggeri nell'aria.Un giorno vide passare un'aquila nel cielo e così la fece avvicinare e disse:
                            -Aquila potente,insegna anche a me a volare!
                            L'aquila protestò che non era possibile,dicendo:
                            -Tu non riusciresti mai a volare,non hai le ali!
                            Ma la tartaruga insistette talmente tanto che alla fine l'aquila acconsentì a insegnarle come librarsi in volo nell'aria.
                            La afferrò fra gli artigli e la trasportò in alto nel cielo.Poi,a un tratto,la lasciò andare,e la misera tartaruga,dopo aver volteggiato nell'aria,andò a sfracellarsi al suolo e morì.
                            Non dobbiamo mai tentare ciò che è contrario alla nostra natura e ciò che è al di sopra delle nostre forze.
                            NerdMonday

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                            • #15
                              Ma chi sono sti fratelli Grimm!!!!! tsè
                              NerdMonday

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