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La censura per Pasque di sangue

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  • La censura per Pasque di sangue

    Avete sentito parlare del libro 'Pasque di sangue'?
    Autore Ariel Toaff (figlio dell'ex rabbino capo della comunità di Roma)
    Il libro analizza la leggenda secondo cui avvennero degli omicidi rituali e atti di cannibalismo tra gli ebrei nei secoli passati.
    Tutto ciò tra leggenda e realtà.
    Il libro è uscito ma è stato ritirato dal commercio istantaneamente perchè la comunità ebraica mondiale si è indignata, essendosi sentita accusare di cannibalismo e infanticidio.
    Premesso che tutte le religioni hanno un oscuro passato e le mani macchiate di sangue innocente, vi sembra giusta questa opera di censura?
    ... bello è il bosco, buio e profondo,
    ma io ho promesse da non tradire,
    miglia da percorrere prima di dormire,
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  • #2
    Discorso ampio:
    Bisogna contestualizzare:
    Questo libro entra ad alimentare un grosso problema, già delicato e scottante di suo. Molti ebrei hanno avuto seriamente paura. Non dimentichiamo di chi è figlio Ariel Toaff, un personaggio del genere che scrive un libro così è da prendere con le pinze. C'è chi immediatamente ha speculato sul libro per alimentare l'antisemitismo... sopratutto su internet... Mi chiedo come faccia Toaff ad essere ancora vivo...
    Ovviamente penso che la censura non sia mai giusta, le ricerche e le idee di Toaff sono molto interessanti, tantè che teneva lezioni da tempo sull'argomento senza problemi...
    Purtroppo le masse son le masse... E i libri ovviamente sono alla portata di tutti e possono essere strumentalizzati. Quindi contestualizziamo

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    • #3
      E' vero. il discorso è ampio ma la risonanza che ha avuto la reazione di censura non ha fatto altro che diffondere la curiosità sul libro, con il risultato che il pdf gira in rete.
      E' stato un po' come con il Codice Da Vinci: più l'Opus Dei lo ha osteggiato più si è diffuso.
      Non entro nel merito del contenuto perchè ancora non l'ho letto.
      Il mio interesse era più sul fenomeno della censura.
      Se il mondo accademico e la comunità ebraica lo avessero ignorato, probabilmente lo avrebbero letto in tre, compreso l'autore.
      Censurarlo è equivalso a pubblicizzarlo. Senza contare che non è così che si contesta una tesi.
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      • #4
        Sisi, stai parlando con uno che non accetta nessun tipo di censura... E qua parliamo di censurare una ricerca molto interessante.
        Ecco io penso che Toaff magari doveva starci più attento... Non dar spazio ad interpretazioni di convinti antisemiti o preparare meglio il terreno prima della pubblicazione...
        Però, una volta pubblicato non doveva assolutamente finire in quel modo. Sembrava di essere tornati ai periodi dell'Inquisizione -.-"
        Me la sono presa parecchio nei confronti della censura... E mi ha fatto rimanere male pure vedere quasi quasi Toaff abiurare...
        Sigh

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        • #5
          La scorsa settimana parlavo con un mio amico che, come ebreo, era molto indignato con Toaff per questo libro.
          Gli ho obiettato le mie ragioni sulla censura ricordandogli che i roghi di libri sulla piazza di Berlino non non erano così lontani nel tempo da poter essere dimenticati proprio dagli ebrei. mi ha dato ragione e, pur essendo contrario alla diffusione del libro, mi ha dato il pdf.
          Avrei preferito una sana disamina sui contenuti del testo da parte del mondo accademico piuttosto che l'abiura dell'autore. Sembra di essere tornato nel '600 con Galileo e Giordano Bruno.
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          • #6
            Io non sono contrario in assoluto alla censura; nel senso che possono esistere dai casi limite in cui potrebbe esserci il bisogno della censura (informazioni di sicurezza, aberrazioni spaventose ecc)
            Eppure, se si tratta di comuni libri e saggi (come in questo caso), penso che il confronto DEVE esserci. Pasqua di Sangue può anche essere sbagliato, però un conto è mettere il libro alla prova, un conto è distruggerlo senza che nessuno sappia neppure se davvero quello che c'è scritto è falso al 100% oppure abbia un qualche elemento di verità.
            Then ev’rybody’d be surfin’ like Californ-I-A. You’d see ‘em wearin’ their baggies. Huarachi sandals, too.
            A bushy bushy blonde hairdo. Surfin’ U.S.A. (Surfin'USA)

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            • #7
              assurad censura.come qualcuno prima ha scritto in questo libro sono raccolti gli stessi argomenti che Ariel Toaf trattava nell universita dove insegna...mi pare ora di dover dire insegnava,mi pare.L'unversità fra l'altro non era un università qualunque ma era la Bar-Ilan University in Israele,quindi non propio un luogo dalle spiccate tradizioni antisemite,nei confronti degli ebrei almeno.Fra l'altro il libro aveva solo l'intento di trattare certe tematiche dal punto di vista storico,essendo lui uno storico,e in maniera ampia ma come elemento portante la ritualità sacra ebraica ,come si può leggere qui ,quindi non era un libro contro gli ebrei e dal carettere inquisitorio.
              Difatto anchio conosco molte persone che quel libro non lo avrebbero nemmeno guardto di striscio ,ma dato tutto il clamore ora se lo leggono....in formato pdf.
              http://www.apollopony.net/images/sun..._elephants.jpgNEPTUNEhttp://www.dickdale.com/titleflash2.gifICMESA PESTATGRASSWHAT ISCIRCUIT BENDING!???*???!

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              • #8
                in formato pdf.
                ma quello della prima edizione?
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                • #9
                  Che io sappia l'edizione è una sola. Non ha fatto neanche a tempo ad uscire in libreria che è stato ritirato.
                  Nella libreria dove lavoro sono arrivate tre copie come novità. Ne abbiamo vendute due e l'ultima l'ha trattenuta il proprietario dato che il Mulino ci ha comunicato di ritirarla dal commercio.

                  Come dice Mi sembra il libro non ha carattere inquisitorio e, anche se avesse voluto esaminare le leggende che giravano intorno alle comunità ebraiche del passato, sarebbe stato un libro antropologico che analizzava la percezione dell'altro nei tempi passati.
                  Niente che potesse stimolare odio antisemita.
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