Interpretazioni

[Will]

forse l aggiunta del titolo potrebbe aiutare.

il brano non ha titolo.
L'uomo è in uno studio, che sia suo o no è irrilevante. Abbiamo a che fare con un uomo colto. Penna che stride e illuminazione per mezzo di una candela: scelta stilistica dell autore.
il periodo storico non è un punto da prendere in considerazione.

Sicuramente si tratta di un conflitto interiore fra morale e sentimenti

i sentimenti c'entrano, ma non è la morale che crea il conflitto; se pensi a chi sta scrivendo forse ti può venire in mente il tipo di conflitto.
diciamo che è qualcosa di romantico; un tipico conflitto romantico.

un segreto tanto grande da poter essere poaragonato a quello per la vita eterna.

scrive di qualcosa di molto importante per lui, ma non di segreti; c'è qualcosa di incompreso e misterioso, ma non riguarda ciò che prova o pensa; se ripensi a quei versi da me quotati in precedenza e provi a farne la parafrasi, potresti capire molto di più

Ci riferiamo alla ragione umana,che daltronde quest'uomo sembra aver perso.

mi sembra sia un tono ironico, ma potrei capir male

devo ammettere che è un po' oscura, soprattutto l'uso dei termini e delle metafore non aiutano molto il lettore, ma penso che un poeta potrebbe capire .

[EmptÿWords]

i sentimenti c'entrano, ma non è la morale che crea il conflitto; se pensi a chi sta scrivendo forse ti può venire in mente il tipo di conflitto.
diciamo che è qualcosa di romantico; un tipico conflitto romantico.

Il conflitto è quello dell'espressione dell'inesprimibile, che emerge da questo passo:

"Nel profondo dei sentimenti interminabili crateri di bellezza
la punta s'infrange in una pioggia di bestie
Orrende aberrazioni di un'ispirazione inconcepibile;"

Dove la "pioggia di bestie" sono molto probabilmente le lettere.

Mi sembra una sorta di meta-poesia, ovvero una poesia sul dramma del fare poesia: si "intuisce" l'inesprimibile ma ci si rende conto che nessuna parola possa davvero esprimerlo.

Più che romantico lo vedo relativamente vicino all'esistenzialismo e al decadentismo di fine '800, dove le grandi potenze romantiche hanno iniziato a vivere il problema delle società di massa (già molto diverso da un Baudelaire ad esempio, che pur avendo già visto con lungimiranza l'affacciarsi del problema non lo viveva ancora come tale). Peraltro mi pare sia qualcosa di proprio della poesia e del pensiero italiano lo scontro "di faccia" con la questione della tragica differenza tra interno ed esterno, tra contenuto ed espressione - vedi Pirandello, Gadda o Ungaretti. Potrei pensare sia di quel periodo lì, o di qualcuno influenzato da quel periodo, ma non m'azzardo oltre.

[mi sembra!]

perchè ci si sente profondamente stupidi quando le cosa vengono palesate in tal modo...mi riferisco a ciò che ha scritto Empty.

[Will]

beh, romantico è il tipico conflitto tra finito e infinito: gli infiniti sentimenti in conflitto con la limitata capacità umana di comunicare concetti astratti.

comunque Emptywords ha centrato il succo del brano.

in ogni caso la pioggia di bestie sono le parole più che le lettere, che non sono adatte a esprimere qualcosa di inconcepibile quasi e dunque si trasformano in orrende bestie, perchè nulla hanno a che fare con il concetto che vorrebbero esprimere.

[EmptÿWords]

beh, romantico è il tipico conflitto tra finito e infinito: gli infiniti sentimenti in conflitto con la limitata capacità umana di comunicare concetti astratti.

Dico che non è romantico perché per quella cultura tale conflitto non era vissuto come problematico, bensì in modo positivo come ciò che dà risalto alle idee e alle immagini piuttosto che ai concetti logici. Tra esterno ed interno non vi era la scissione drammatica che sarebbe intervenuta con le società di massa.

(Puoi dire ora l'autore del brano? Giusto per sfogare le curiosità dei giovani ermeneuti..)

[Will]

Dico che non è romantico perché per quella cultura tale conflitto non era vissuto come problematico, bensì in modo positivo come ciò che dà risalto alle idee e alle immagini piuttosto che ai concetti logici. Tra esterno ed interno non vi era la scissione drammatica che sarebbe intervenuta con le società di massa.

(Puoi dire ora l'autore del brano? Giusto per sfogare le curiosità dei giovani ermeneuti..)

l'autore è il sottoscritto

[sands of time]

l'autore è il sottoscritto

allora avevo indovinato!!!!
in passato mi avevi detto che scrivevi, ma non immaginavo così bene, complimenti !!!!!
bella anche l'idea del topic, veramente stimolante

[Batista '91]

Mazza bravo!!! Peggio di Pipwolf

[Will]

beh, i testi devono servire a qualcosa, serve sottoporli agli altri a me per capire se sono comprensibili e poi servono agli altri per costruire un ragionamento sull'argomento

[VNSmatrix]

Davvero bravo! Sia per il testo sia per l'idea di proporlo ed analizzarlo insieme.
Mi è piaciuto leggere le interpretazioni date da tutti.
Sarebbe carino mantenere vivo il topic proponendo brani propri e altrui per vivisezionarli un po'!

[Will]

aargh, non usare "vivisezionare" personalmente mi fa senso
comunque ok, la prossima volta che ho un testo da proporre, non necessariamente un mio, ve lo proporrò.
intanto ho un quadro di Gauguin da proporre e vediamo cosa salta fuori.
lo posterò se riesco domani

[Will]

eccola qui, ora ditemi cosa può rappresentare il quadro

[Derfel]

l'autore è il sottoscritto

Era abbastanza intuibile

[michele longobardi]

Will scrivi molto bene,non avrei mai pensato che quel brano fosse tuo,bravo davvero.

[Will]

si si, ok, andiamo avanti però .
dateci dentro con il dipinto, fate finta di ignorare l'autore e ditemi che interpretazione date