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Il giorno di ferragosto mentre tutti erano, giustamente, a divertirsi per le ferie, io e Nicoletta (mia moglie) eravamo soli per l’ora di cena. Marta, mia figlia, era in vacanza con il suo ragazzo e Riky, mio figlio, a guardarci da lassù, oramai da più di 2 anni lontano nel cielo. In queste ricorrenze di festa, allorquando tutti stanno insieme e vivono momenti di gioia, il cuore ti va, se possibile, ancor di più in frantumi e allora cerchi nei ricordi i bei momenti passati insieme ai tuoi gioielli, a quella che una volta era una vera famiglia mentre ora lo è soltanto in parte.
Vento d’estate
Delicato, garbato vento d’alba d’estate,
intento a vagare tra i boschi e radente sui fiumi
o a sfiorare il silenzio del giorno che nasce tra luci e colori,
ferma un istante i tuoi refoli d’aria
delicato, garbato vento d’estate
e ascolta tacendo il mio grido sommesso.
La mano mia prendi, vento amico d’estate
e insieme viaggiamo attraverso i crinali
o lungo le spiagge di fine sabbia dorata,
stringimi forte, alito mite del primo mattino
e accompagna i miei sogni d’ormai inutile uomo
a cercare fin dove ogni speranza s’annida.
Portami in grembo, mio effimero amico
e andiamo laggiù dove l’arco del cielo svanisce,
là, dove forse nutrire potrò le mie vane speranze,
guidami là, fino al confine tra il senno ed il sogno,
dove l’affanno si perde in lontani ricordi,
dove l’irreale è possibile e l’impossibile è vero.
Fammi trovare laggiù, diletto mio amico d’estate,
un desco imbandito per l’ora di cena,
mia moglie felice che accarezza i suoi bimbi,
fammi trovare i miei giorni più belli,
svaniti nel nulla o rubati dal tempo
e solo da te oramai custoditi,
fuggevole brezza d’alba d’estate.
www.ilibridelsorriso.altervista.org il mio sito dedicato a Riky e ad un mio progetto per “AIDO” e “Vittime della Strada”
Vento d’estate
Delicato, garbato vento d’alba d’estate,
intento a vagare tra i boschi e radente sui fiumi
o a sfiorare il silenzio del giorno che nasce tra luci e colori,
ferma un istante i tuoi refoli d’aria
delicato, garbato vento d’estate
e ascolta tacendo il mio grido sommesso.
La mano mia prendi, vento amico d’estate
e insieme viaggiamo attraverso i crinali
o lungo le spiagge di fine sabbia dorata,
stringimi forte, alito mite del primo mattino
e accompagna i miei sogni d’ormai inutile uomo
a cercare fin dove ogni speranza s’annida.
Portami in grembo, mio effimero amico
e andiamo laggiù dove l’arco del cielo svanisce,
là, dove forse nutrire potrò le mie vane speranze,
guidami là, fino al confine tra il senno ed il sogno,
dove l’affanno si perde in lontani ricordi,
dove l’irreale è possibile e l’impossibile è vero.
Fammi trovare laggiù, diletto mio amico d’estate,
un desco imbandito per l’ora di cena,
mia moglie felice che accarezza i suoi bimbi,
fammi trovare i miei giorni più belli,
svaniti nel nulla o rubati dal tempo
e solo da te oramai custoditi,
fuggevole brezza d’alba d’estate.
www.ilibridelsorriso.altervista.org il mio sito dedicato a Riky e ad un mio progetto per “AIDO” e “Vittime della Strada”
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