L'anno nuovo è già passato e nessuno ha ancora aperto un topic per commentare gli ascolti fatti? Su, su, iniziamo!
Ecco di seguito i miei brevi, superficiali, incoerenti e ignominiosi commenti su quel che ho ascoltato nell'anno appena passato (con link a recensioni fra cui anche mie), sperando di non essermi dimenticato nulla.
I voti sono più bassi di 0.5 o 1 rispetto ai commenti su Rockline per via della diversa scala utilizzata:
Amanda Palmer - Who Killed Amanda Palmer?
Bei pezzi alternati ad altri più noiosi, l'avrei preferita concentrarsi maggiormente sui Dresden Dolls perché qui ci sono alcune buone idee ma un po' annacquate/dilungate.
Voto: 6
Au Revoir Borealis - Dark Enough for Stars
Intimista lavoro tipicamente dream pop con elementi più folk, piacevolmente melodico ma alla lunga poco incisivo.
Voto: 6.5
Black Mountain - In the Future
In definitiva un buon lavoro, fra hard rock sabbathiano aggiornati agli anni 2000 ed elementi psichedelici a cavallo fra retrò e ammodernamento, a parte qualche momento più piatto e ripetitivo.
Voto: 6.5
Boondox - Krimson Creek
Hip hop mordace ed oscuro, sporcato di influenze che vanno da un conutry-blues scanzonato ed accattivante ad un ebm cupo ma catchy. Non so giudicarlo bene visto che sono troppo ignorante a riguardo, però.
Voto: s.v.
Boris - Smile
Dissonante, rumoroso, bizzarro, eccentrico, folle.
Voto: 7.5
Cavalera's Conspiracy - Inflikted
Una potente bomba di speed-death e groove thrash che ripesca il sound originale dei Sepultura dei due fratelli Cavalera con un approccio ed una produzione un po' più moderni. Oltre però alla blanda operazione nostalgia che nulla aggiunge alla scena, i brani tendono ad essere piatti, monotoni e insipidamente simili, risultando così carenti se non per chi cerca unicamente una proposta simile.
Voto: 5
Coldworker - Rotting Paradise
Divertente e massiccio, mi aspettavo di più sinceramente ma in definitiva non male.
Voto: 6.5
Cult of Luna - Eternal Kingdom
Troppo monotono e prolisso, risultando così ripetitivo e soporifero.
Voto: 5
Darkspace - Dark Space III
Black metal cinematico, ipnotico, claustrofobico ed emozionale, fra divagazioni maggiormente psichedeliche, inquietanti sintetizzatori di sfondo e momenti più thrash-oriented. Però spesso è troppo ripetitivo e prolisso.
Voto: 6.5
Deerhoof - Offend Maggie
Compatto, intenso e psichedelico, ma preferisco il precedente disco in ogni caso.
Voto: 6.5
Detroit Metal City - Makai Yugi
Raccolta di varie tendenze metalliche fatto un po' per tributo, un po' per cazzeggio, mancano però i brani sostanziosi visto che a parte qualche sussulto il disco è dall'inizio alla fine povero di idee, ripetitivo e piatto.
Voto: 4.5
Dragonforce - Ultra Beatdown
La solita minestra barocca e stratificata con i peggiori cliché del genere (cit. steppone).
Voto: 3.5
Electric President - Sleep Well
Orecchiabile, ma non mi entusiasma.
Fennesz - Black Sea
Diversi pezzi molto gustosi ed atmosferici, altri eccessivamente minimali e prolissi (sfociando in un po' di monotonia).
Voto: 6.5
Fleet Foxes - [s/t]
Pregevole lavoro folk rock fra influenze di cantautorato classico, spunti psichedelici e alcune belle melodie.
Voto: 7
Goldfrapp - Seventh Tree
Dischetto pop leggero e sciolto, che riprende parte dell'oniricità del primo disco abbinandola ad un approccio diretto e mordace in cui si avverte l'esperienza dei successivi ben diversi lavori.
Sarebbe stato troppo facile fare il terzo lavoro da dancefloor o ritornare stupidamente sulle stesse identiche sonorità di Felt Mountain per far contenti i vecchi fan, ma chissà che effetti avrà nel futuro questa sorta di "compromesso".
Voto: 6.5
Guns'n'roses - Chinese Democracy
Disco in bilico fra l'intento di rinnovarsi, con apprezzabili (seppur ogni tanto artificiose) influenze di vario stampo inserite nelle canzoni, ed un approccio eccessivamente barocco e nostalgico, in particolare quando ci sono sonorità eccessivamente pompose che fanno il verso ai Queen e quando capitano ballate trite che riciclano stilemi ottantiani.
Voto: 5.5
Have a Nice Day - Deathconsciousness
Disco atmosferico e corposo, ma anche in diversi punti monotono e soporifero, a volte troppo di maniera e tendenzialmente prolisso, come se ci fosse troppa carne al fuoco. Qualche brano svetta in particolare sugli altri, comunque.
Voto: 6
Iced Earth - The Crucible of Man
Ritorno alle sonorità che li glorificarono poco rinfrescatore anche se lo stile è sempre il loro personale. Le canzoni però mancano di carisma e di spessore.
Voto: 5.5
In Flames - The Mirror's Truth
EP scialbo e poco ispirato, nonostante qualche spunto melodico godibile.
Voto: 5.5
In Flames - A Sense of Purpose
Non molto brillante nonostante le aspettative, ma comunque più incisivo e coinvolgente del precedente album. Però quegli stacchi metalcore, le melodie heavy metal e l'attitudine moderna d'impatto ma emotiva continuano a sembrare troppo laccati e ricalcati sui trend musicali del momento che, ironicamente, si rifanno a gruppi che gli stessi In Flames in parte influenzarono in passato.
Voto: 6
Jon Oliva's Pain - Global Warning
Le solite sonorità vecchie di vent'anni per i fan di Jon Oliva. Qualche pezzo maggiormente positivo che cerca di rinfrescare un po' la proposta comunque c'è, ma il lavoro nel complesso mi ha annoiato e l'ho così accantonato.
Voto: 5
Kayo Dot - Blue Lambency Downward
Un bel cumulo di esibizionismo stilistico, stratificazioni sonore sfarzose e arrangiamenti pomposi per fare figo e intellettuale.
Il tutto suona molto fine a sè stesso e poco creativo... però qualche sezione figa c'è qua e là.
Voto: 5
Klimt 1918 - Just in Case We'll Never Meet Again
Mi è sembrato troppo debitore dei cliché stilistici post rock e shoegaze, nonostante i picchi emozionali non indifferenti ma comunque annacquati da un eccessivamente melenso sentimentalismo.
Voto: 5.5
Kokia - Tatta Hitotsu no Omoi
Il solito singolo J-pop banalotto e radio-friendly, nonostante i ritornelli accattivanti.
Voto: 5
Lunatic Soul - [s/t]
Lavoro cupo ed atmosferico, con eleganti influenze abilmente intrecciate in un tessuto decadente ma melodico. Un gradito esordio per i polacchi.
Voto: 7.5
Marillion - Happiness Is the Road
Ritorno per i Marillion all'insegna di tonalità dolci, soffuse e a tratti ambient, ma anche capace di momenti più intensi e vissuti come di qualche divagazione pop/rock. Un disco che non dice molto di nuovo ma che risulta personale, piacevole ed intimista, anche se nulla di imperdibile.
Voto: 6.5
Meshuggah - obZen
Potente, bruciante, alienante. Però decisamente meno geniale, imprevedibile e fuori dagli schemi dei precedenti album, come se fosse una parentesi di assestamento.
Voto: 7
Metallica - Death Magnetic
Disco derivativo, spento e noioso, per lo meno i Metallica copiano sè stessi ed un sound che proprio loro hanno introdotto per primi e che più di tutti hanno istituzionalizzato, diventando seminali ed influenti per milioni di gruppi.
Peccato che la minestra venga allungata troppo rislutando prolissa in maniera fastidiosa.
Voto: 4.5
Mogwai - The Hawk Is Hawling
Emozionale, atmosferico e avvolgente, come anche catturante in alcuni momenti più decisi. Però non c'è sorpresa e i Mogwai sostanzialmente permangono sugli stessi stilemi ormai inflazionati anche se con l'approccio da loro coniato - e comunque seguendo la loro impronta personale e distinguibile.
Voto: 6.5
Ecco di seguito i miei brevi, superficiali, incoerenti e ignominiosi commenti su quel che ho ascoltato nell'anno appena passato (con link a recensioni fra cui anche mie), sperando di non essermi dimenticato nulla.
I voti sono più bassi di 0.5 o 1 rispetto ai commenti su Rockline per via della diversa scala utilizzata:
Amanda Palmer - Who Killed Amanda Palmer?
Bei pezzi alternati ad altri più noiosi, l'avrei preferita concentrarsi maggiormente sui Dresden Dolls perché qui ci sono alcune buone idee ma un po' annacquate/dilungate.
Voto: 6
Au Revoir Borealis - Dark Enough for Stars
Intimista lavoro tipicamente dream pop con elementi più folk, piacevolmente melodico ma alla lunga poco incisivo.
Voto: 6.5
Black Mountain - In the Future
In definitiva un buon lavoro, fra hard rock sabbathiano aggiornati agli anni 2000 ed elementi psichedelici a cavallo fra retrò e ammodernamento, a parte qualche momento più piatto e ripetitivo.
Voto: 6.5
Boondox - Krimson Creek
Hip hop mordace ed oscuro, sporcato di influenze che vanno da un conutry-blues scanzonato ed accattivante ad un ebm cupo ma catchy. Non so giudicarlo bene visto che sono troppo ignorante a riguardo, però.
Voto: s.v.
Boris - Smile
Dissonante, rumoroso, bizzarro, eccentrico, folle.
Voto: 7.5
Cavalera's Conspiracy - Inflikted
Una potente bomba di speed-death e groove thrash che ripesca il sound originale dei Sepultura dei due fratelli Cavalera con un approccio ed una produzione un po' più moderni. Oltre però alla blanda operazione nostalgia che nulla aggiunge alla scena, i brani tendono ad essere piatti, monotoni e insipidamente simili, risultando così carenti se non per chi cerca unicamente una proposta simile.
Voto: 5
Coldworker - Rotting Paradise
Divertente e massiccio, mi aspettavo di più sinceramente ma in definitiva non male.
Voto: 6.5
Cult of Luna - Eternal Kingdom
Troppo monotono e prolisso, risultando così ripetitivo e soporifero.
Voto: 5
Darkspace - Dark Space III
Black metal cinematico, ipnotico, claustrofobico ed emozionale, fra divagazioni maggiormente psichedeliche, inquietanti sintetizzatori di sfondo e momenti più thrash-oriented. Però spesso è troppo ripetitivo e prolisso.
Voto: 6.5
Deerhoof - Offend Maggie
Compatto, intenso e psichedelico, ma preferisco il precedente disco in ogni caso.
Voto: 6.5
Detroit Metal City - Makai Yugi
Raccolta di varie tendenze metalliche fatto un po' per tributo, un po' per cazzeggio, mancano però i brani sostanziosi visto che a parte qualche sussulto il disco è dall'inizio alla fine povero di idee, ripetitivo e piatto.
Voto: 4.5
Dragonforce - Ultra Beatdown
La solita minestra barocca e stratificata con i peggiori cliché del genere (cit. steppone).
Voto: 3.5
Electric President - Sleep Well
Orecchiabile, ma non mi entusiasma.
Fennesz - Black Sea
Diversi pezzi molto gustosi ed atmosferici, altri eccessivamente minimali e prolissi (sfociando in un po' di monotonia).
Voto: 6.5
Fleet Foxes - [s/t]
Pregevole lavoro folk rock fra influenze di cantautorato classico, spunti psichedelici e alcune belle melodie.
Voto: 7
Goldfrapp - Seventh Tree
Dischetto pop leggero e sciolto, che riprende parte dell'oniricità del primo disco abbinandola ad un approccio diretto e mordace in cui si avverte l'esperienza dei successivi ben diversi lavori.
Sarebbe stato troppo facile fare il terzo lavoro da dancefloor o ritornare stupidamente sulle stesse identiche sonorità di Felt Mountain per far contenti i vecchi fan, ma chissà che effetti avrà nel futuro questa sorta di "compromesso".
Voto: 6.5
Guns'n'roses - Chinese Democracy
Disco in bilico fra l'intento di rinnovarsi, con apprezzabili (seppur ogni tanto artificiose) influenze di vario stampo inserite nelle canzoni, ed un approccio eccessivamente barocco e nostalgico, in particolare quando ci sono sonorità eccessivamente pompose che fanno il verso ai Queen e quando capitano ballate trite che riciclano stilemi ottantiani.
Voto: 5.5
Have a Nice Day - Deathconsciousness
Disco atmosferico e corposo, ma anche in diversi punti monotono e soporifero, a volte troppo di maniera e tendenzialmente prolisso, come se ci fosse troppa carne al fuoco. Qualche brano svetta in particolare sugli altri, comunque.
Voto: 6
Iced Earth - The Crucible of Man
Ritorno alle sonorità che li glorificarono poco rinfrescatore anche se lo stile è sempre il loro personale. Le canzoni però mancano di carisma e di spessore.
Voto: 5.5
In Flames - The Mirror's Truth
EP scialbo e poco ispirato, nonostante qualche spunto melodico godibile.
Voto: 5.5
In Flames - A Sense of Purpose
Non molto brillante nonostante le aspettative, ma comunque più incisivo e coinvolgente del precedente album. Però quegli stacchi metalcore, le melodie heavy metal e l'attitudine moderna d'impatto ma emotiva continuano a sembrare troppo laccati e ricalcati sui trend musicali del momento che, ironicamente, si rifanno a gruppi che gli stessi In Flames in parte influenzarono in passato.
Voto: 6
Jon Oliva's Pain - Global Warning
Le solite sonorità vecchie di vent'anni per i fan di Jon Oliva. Qualche pezzo maggiormente positivo che cerca di rinfrescare un po' la proposta comunque c'è, ma il lavoro nel complesso mi ha annoiato e l'ho così accantonato.
Voto: 5
Kayo Dot - Blue Lambency Downward
Un bel cumulo di esibizionismo stilistico, stratificazioni sonore sfarzose e arrangiamenti pomposi per fare figo e intellettuale.
Il tutto suona molto fine a sè stesso e poco creativo... però qualche sezione figa c'è qua e là.
Voto: 5
Klimt 1918 - Just in Case We'll Never Meet Again
Mi è sembrato troppo debitore dei cliché stilistici post rock e shoegaze, nonostante i picchi emozionali non indifferenti ma comunque annacquati da un eccessivamente melenso sentimentalismo.
Voto: 5.5
Kokia - Tatta Hitotsu no Omoi
Il solito singolo J-pop banalotto e radio-friendly, nonostante i ritornelli accattivanti.
Voto: 5
Lunatic Soul - [s/t]
Lavoro cupo ed atmosferico, con eleganti influenze abilmente intrecciate in un tessuto decadente ma melodico. Un gradito esordio per i polacchi.
Voto: 7.5
Marillion - Happiness Is the Road
Ritorno per i Marillion all'insegna di tonalità dolci, soffuse e a tratti ambient, ma anche capace di momenti più intensi e vissuti come di qualche divagazione pop/rock. Un disco che non dice molto di nuovo ma che risulta personale, piacevole ed intimista, anche se nulla di imperdibile.
Voto: 6.5
Meshuggah - obZen
Potente, bruciante, alienante. Però decisamente meno geniale, imprevedibile e fuori dagli schemi dei precedenti album, come se fosse una parentesi di assestamento.
Voto: 7
Metallica - Death Magnetic
Disco derivativo, spento e noioso, per lo meno i Metallica copiano sè stessi ed un sound che proprio loro hanno introdotto per primi e che più di tutti hanno istituzionalizzato, diventando seminali ed influenti per milioni di gruppi.
Peccato che la minestra venga allungata troppo rislutando prolissa in maniera fastidiosa.
Voto: 4.5
Mogwai - The Hawk Is Hawling
Emozionale, atmosferico e avvolgente, come anche catturante in alcuni momenti più decisi. Però non c'è sorpresa e i Mogwai sostanzialmente permangono sugli stessi stilemi ormai inflazionati anche se con l'approccio da loro coniato - e comunque seguendo la loro impronta personale e distinguibile.
Voto: 6.5
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