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In Flames - Soundtrack to your escape

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  • In Flames - Soundtrack to your escape

    Nelle Fiamme - Colonna sonora alla tua fuga

    Oggi esce ufficialmente il nuovo disco degli In Flames (almeno da quanto ho letto su AMG), ma io l'ho posseggo già da due mesi quasi. :P

    Non mi divulungherò molto: come album mi è piaciuto (anche se continuo a preferire The Jesper Race, Whoracle e Colony), per quanto riguarda la sperimentazione e la maturità musicale mi sembra il più completo poichè dopo aver evoluto notevolmente il loro stile dalle prime produzioni agli ultimi album hanno riassemblato il tutto, un incrocio definitivo fra il metal scandinavo e il metal alternativo. E' di gran lunga superiore a Reroute To Remain (parecchio sfarfallato e sbrodolato), ma c'è anche gente che non lo gradisce.

    La cosa che mi stupisce è che ho incontrato anche persone che hano gradito molto RTR mentre hanno definito STYE.... mediocre. °_°

    Questo quanto riporto dal forum italiano ufficiale.

    Le mie traccie preferite sono "Friend", "The quiet place", "My sweet shadow" e "Evil in a closet" (soprattutto quest'ultima ballata).

    Un piccolo neo infine: si stanno un po' troppo avvicinando al mondo commerciale. O_o

    Attendo commenti.
    You're an island of tranquillity in a sea of chaos.

  • #2
    penso fossero passati al commerciale già dal precendente album...
    non mi stancherò mai di ascoltare The Jester Race, invece... veramente un capolavoro.

    PS. noto che hai la mania di tradurre sempre tutto alla lettera... primo, non ne capisco il motivo, secondo In Flames sarebbe in fiamme... mai sentito dire di un palazzo in fiamme?
    http://mcdado.altervista.org/_alterv...loyd_live8.jpg

    http://www.rockline.it/images/rockline_468x60.jpg

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    • #3
      Mah, mi sarei aspettato molto di più da loro. Non si sono avvicinati al "commerciale" perché 1. non lo sono mai stati 2. il precedente era ben più orecchiabile di questo 3. nu metal non è sempre uguale a commerciale.
      Per me non sono ancora riusciti nell'intento di fondere i due stili, spesso vagano ancora tra metal scandinavo e metal americano senza un elemento comune e ogni tanto diventando troppo cloni dell'ondata di metal moderno statunitense (per questo non mi stupisce che molti preferiscano "Reroute To Remain").
      Sperando che il prossimo disco sia il grande passo che mi aspettavo.

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      • #4
        Anche se non siamo ancora al livello dei primi album, secondo me questo è più concreto di RTR, che fra l'altro mi sembra molto più clonato ("Transparent" è il caso più emblematico: finchè non attacca Anders con la voce o ti dicono prima che sono gli In Flames giureresti che è degli Slipknot).

        Cmq con "avvicinarsi al commerciale" mi riferivo piuttosto all'atteggiamento (il video spesso su Rock TV, ben due singoli - che prima mai avevano fatto -, un sacco di magliette, il sito che sembra di una boyband per quanti effetti di grafica e foto truccate ci hanno messo) che alla musica vera e propria. Si, hanno iniziato dall'album prima, perdonatemi se non l'ho specificato, ma non ho neanche detto che hanno iniziato da questo. :P

        Per me non sono ancora riusciti nell'intento di fondere i due stili
        Dipenderà da cosa accadrà in futuro, può darsi che qualcuno riuscirà a fonderli nel modo migliore, oppure questo rimarrà il massimo fatto per molto tempo.

        Cmq Anders ha recentemente rilasciato un'intervista a Metallus.it e su alcuni punti mi lascia un po' perplesso, come il dire che le traccie vecchie non funzionano... Ok che Lunar Strain non è la perfezione, però da lì in poi...

        Allora Anders, raccontaci un po' come è nato questo 'Soundtrack To Your Escape', il contesto in cui sono nate le canzoni e qualsiasi particolare ritieni sia importante portare alla luce...
        (Anders Friden) "Il disco è stato realizzato con calma e in modo mirato. Quando siamo in tour preferiamo concentrarci solo sugli show e quindi appena abbiamo avuto un po' di tempo ci siamo dedicati anima e corpo alle nuove canzoni. Siamo andati appositamente in una casa e lì, uno di fronte all'altro, abbiamo cominciato a dare una entità precisa ai pezzi. Ogni pezzo è stato concepito e studiato separatamente, in modo da poter tirare fuori le migliori soluzioni possibili. Completata una song, si passava a quella successiva. In realtà una volta iniziata la composizione, c'erano già delle idee preparate in precedenza da Jesper o Bjorn, ma il grosso è stato tutto realizzato insieme. Abbiamo registrato il tutto in quella casa-studio, a parte la batteria, ovviamente. La cosa positiva di aver composto il disco in quelle condizioni è che eravamo tutti molto rilassati e potevamo esprimerci al meglio. Ognuno aveva idee e le proponeva agli altri, senza fretta o senza imposizioni..."

        Allora si può dire che i nuovi brani siano il frutto del lavoro di gruppo e di un clima molto rilassato...
        (Anders Friden) "Sì, assolutamente. Tutti hanno avuto la libertà di dire la loro e in quelle condizioni eravamo davvero a nostro agio, tranquilli e rilassati. Penso si possa percepire ascoltando il disco..."

        E che mi dici della direzione musicale intrapresa? 'Soundtrack To Your Escape' si mostra come naturale prosecuzione del precedente 'Reroute To Remain'. E' stata una scelta ponderata o è venuta fuori spontaneamente durante il processo di composizione?
        (Anders Friden) "Noi scriviamo i pezzi in un'ottica live, pensando a come suoneranno sul palco e come potranno funzionare nel loro complesso. Ciò che puoi sentire sul disco è la naturale conseguenza di questo modo di procedere. Questi sono i pezzi che vogliamo scrivere ora, sono la miglior rappresentazione possibile degli In Flames di oggi."

        Immagino che questo disco dividerà ancora una volta i fan e la critica in due, tra chi rimpiange il vostro passato e chi apprezza la vostra attitudine a rinnovarsi di volta in volta. Tu che dici?
        (Anders Friden) "Penso che nessuno sia obbligato a comprare i nostri dischi se non gli piacciono. Mi spiego, adoriamo i nostri fan e siamo grati loro per tutto il supporto che ci hanno dato durante questi anni, ma noi scriviamo ciò che ci sentiamo dentro, non potremmo fare altrimenti. Capita ai concerti di sentire alcuni ragazzi chiedere brani da 'Lunar Strain' o altri vecchi pezzi. Noi non li suoniamo più dal vivo perché li riteniamo imperfetti. Agli inizi, quando eravamo giovani, volevamo metter tutto in una canzone, tutte quelle melodie insieme, differenti linee di chitarra e l'aggressività tipica del death metal. Quei pezzi sono ormai deboli, in un contesto live non sarebbero proponibili (e allora fate solo un fo**uto album live invece che uno studio e tanti saluti, ndConnacht). Per quello quando suoniamo qualche pezzo vecchio è riarrangiato. Ora siamo cresciuti e abbiamo imparato a saper mettere tutto al posto giusto e nella quantità più opportuna."

        E delle influenze dell'album, che mi dici? Personalmente ho notato alcuni richiami ai Passenger, specie nell'uso dell'elettronica e per certe melodie goth...
        (Anders Friden) "Nessun richiamo ai Passenger, mi spiace..." (un po' indispettito dalla domanda, Anders cerca di rispondere con disinvoltura...) "I Passenger sono un'altra band, in cui canto e mi diverto, ma non hanno nulla a che fare con gli In Flames. Poi ognuno può avere le sue idee..." (... e cerca di salvarsi con una battuta semi-riuscita) "Riguardo a possibili influenze... noi ascoltiamo molta musica, ma credo che il risultato finale presente sul disco sia il frutto del nostro lavoro in questo momento, senza riferimenti precisi ad altri gruppi."

        Parlando del titolo dell'album, cosa vuol dire 'Soundtrack To Your Escape'? Fuga da cosa esattamente?
        (Anders Friden) "Per fuga intendiamo la fuga dalla realtà circostante. Il mondo in cui viviamo è continua fonte di pressioni, tensioni e avvenimenti negativi. La possibilità di rifugiarsi in un altro mondo, in una realtà parallela in cui trovare un attimo di pace ci è data proprio dalla musica. La nostra speranza è che con ciò che facciamo possiamo esser la via di fuga per i nostri fan."

        Un sentimento e una volontà chiaramente espressi dal primo singolo, 'The Quiet Place'. Avete anche girato un video per il pezzo, video che le indiscrezioni davano molto vicino alle ambientazioni del film 'Matrix'. Corrispondono a verità queste indiscrezioni? Che ci dite della realizzazione del video?
        (Peter Iwers) "Per quanto riguarda il significato del brano, hai fatto centro. 'The Quiet Place' è il luogo di rifugio dalla vita a noi circostante e il video cerca di rappresentare al meglio tutto ciò. Ho sentito anche io quelle voci sulla somiglianza del video con 'Matrix', e posso dirti che non c'era nessuna volontà di citare o rifarsi a quel film. L'atmosfera cupa è possibilmente accostabile a quelle della pellicola, ma l'idea che sta dietro al video nasce spontaneamente e senza connessioni precise con qualcosa."

        Ora una piccola curiosità che poco ha a che fare con il vostro nuovo album. Voi siete Svedesi, e la Svezia ha negli ultimi dieci anni sfornato una serie impressionante di band di talento... Come vi spiegate questa situazione?
        (Peter Iwers) "Credo che sia dovuto al clima che c'è in Svezia. Lì tutto è molto tranquillo, c'è poca pressione e chi suona può crescere tranquillamente, trovando il modo di esprimersi al meglio delle sue potenzialità. Infatti agli inizi della nostra carriera c'era molta più attenzione su di noi all'estero che in Svezia. Ora abbiamo un bel seguito anche nel nostro paese, ma all'inizio eravamo ignorati!"

        Ad Aprile sarete in tour e verrete anche in Italia. Avete in mente qualcosa di particolare come per il tour di 'Reroute To Remain'?
        (Anders Friden) "Beh... non abbiamo ancora pensato a nulla in particolare, ma non suoneremo tutti vestiti allo stesso modo, se è questo quello che intendevi. Magari potremmo cantare le canzoni in Italiano, che dici? (ride) Scherzi a parte, vedremo, è una cosa ancora da decidere."

        L'ultima domanda per voi è più che altro una richiesta. Spesso nelle interviste dovete rispondere per ore alle medesime domande, il che può a volte diventare frustrante o noioso. Per questo avete la possibilità ora di dire quello che volete, liberamente, ai vostri fan, ai nostri lettori o a chiunque leggerà questa intervista.
        (Anders Friden) "Che dire... ringraziamo tutti coloro che si interessano a noi e che ci hanno supportato in questi anni. Speriamo che il nuovo album vi piaccia, è davvero ciò che meglio ci rappresenta ora. Divertitevi e stateci bene!"




        Emanuele Marchioni
        EDIT:

        Certo però che Anders Friden dal vivo fra proprio pena... Mi sa che utilizza i filtri non solo per ricreare certi effetti su mp3...
        You're an island of tranquillity in a sea of chaos.

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        • #5
          dire che gli in flames non siano commerciali è come dire che berlusconi è comunista...
          capisco che possano anche piacere a qualcuno di voi (un tempo piacevano anche a me) e quindi dia fastidio etichettare un gruppo che ascoltate come commerciale, ma i fatti sono questi: gli in flames (come il 99% dei gruppi provenienti da Goteborg) non hanno mai nascosto di fare parte di un filone che vende parecchio, incidono per la nuclear blast (che è risaputo sia una specie di gallina dalle uova d'oro del metal), non contiamo i video e le interviste su praticamente ogni rivista all'uscita di un loro nuovo album... dire che non siano commerciali è mentire sapendo di farlo.
          sulla tecnica niente da dire, sono dei buoni musicisti, ma io, sinceramente preferisco lo stile, l'originalità e la coerenza... ci sono tanti gruppi sconosciuti che fanno ottima musica ma saranno costretti ad autoprodursi o comunque a rimanere nell'underground solo perchè sono le major a decidere quali gruppi e generi privilegiare (se notate su molte riviste mainstream passano sempre gli stessi gruppi), influenzando così moltissima gente, che magari sarebbe ben felice di conoscere anche altre realtà musicali.

          ah, evitate i flame (che poi ci starebbero benissimo in un topic simile ), non ho interesse a litigare: rispetto le vostre idee, voi fate altrettanto per favore.

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          • #6
            Connact ma sono fra i tuoi gruppi preferiti?

            Certo però che Anders Friden dal vivo fra proprio pena... Mi sa che utilizza i filtri non solo per ricreare certi effetti su mp3...
            boh, io ho sentito qualche sua canzone dove cantava pulito ed era meraviglioso

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            • #7
              Originariamente Scritto da p3t0$
              dire che non siano commerciali è mentire sapendo di farlo.
              Sinceramente secondo me bisogna distinguere due tipi di atteggiamento commerciale: questo qua delle numerose interviste, i gadgets, i video ecc. che stanno facendo gli In Flames (e su questo sono daccordo), ma che cmq fanno in molti, e quello che aggiunge anche il proposito di fare musica soltanto per racimolare soldi (e Friden & soci sono ben lontani da questo club).

              Cmq, rimane il fatto che gruppi come, per esempio, i Dark Tranquillity, sono sempre stati molto più seri degli In Flames.

              Originariamente Scritto da ceffo
              Connact ma sono fra i tuoi gruppi preferiti?
              No, i miei gruppi preferiti sono i Blue, le Spice Girls e i Cannibal Corpse.

              Originariamente Scritto da ceffo
              Certo però che Anders Friden dal vivo fra proprio pena... Mi sa che utilizza i filtri non solo per ricreare certi effetti su mp3...
              boh, io ho sentito qualche sua canzone dove cantava pulito ed era meraviglioso
              http://www.everdying.com/main/downloads.php

              Se almeno la musica si fosse sentita nell'ultimo live al Popstad avrei potuto soprassedere...
              You're an island of tranquillity in a sea of chaos.

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              • #8
                Originariamente Scritto da Connacht
                Sinceramente secondo me bisogna distinguere due tipi di atteggiamento commerciale: questo qua delle numerose interviste, i gadgets, i video ecc. che stanno facendo gli In Flames (e su questo sono daccordo), ma che cmq fanno in molti, e quello che aggiunge anche il proposito di fare musica soltanto per racimolare soldi (e Friden & soci sono ben lontani da questo club).

                Cmq, rimane il fatto che gruppi come, per esempio, i Dark Tranquillity, sono sempre stati molto più seri degli In Flames.
                guarda, a parer mio non esistono dei livelli di commercialità, la musica viene fatta o per soldi o per passione, non ci sono vie di mezzo.
                il fatto che gli in flames abbiano voluto sfruttare il loro successo è innegabile, come è innegabile il fatto che le etichette (in questo caso la nuclear blast) abbiano comunque una grossa parte di responsabilità in questo genere di cose: il punto è che o hai il coraggio di fare le cose a modo tuo restando fedele alle TUE idee oppure scegli dei compromessi (1 disco ogni 1-2 anni minimo, sonorità stile moda del momento, immagine idem).
                la responsabilità comunque è unicamente del gruppo, visto che i nomi sull'album sono i loro: se a loro non andasse bene la situazione in cui si trovano potrebbero comunque decidere di chiudere il loro rapporto con l'etichetta e cercarsene un'altra (escludendo determinate situazioni in cui comunque è la casa discografica a decidere).

                per quanto riguarda i dark tranquillity, bè alla fine anche loro non è che siano dei grandi innovatori... scusa, non ti sembra strano che ci siano così tanti gruppi della stessa città con le stesse sonorità?
                io il dubbio ce l'avrei...

                Comment


                • #9
                  per quanto riguarda i dark tranquillity, bè alla fine anche loro non è che siano dei grandi innovatori... scusa, non ti sembra strano che ci siano così tanti gruppi della stessa città con le stesse sonorità?
                  io il dubbio ce l'avrei...
                  Beh, si, innovatori non credo, il death metal melodico si basa sull'heavy metal originale più il death metal americano, e lo facevano già gli At The Gates 15 anni fa. Ma negli ultimi anni questi gruppi hanno cambiato rispetto agli inizi, potremmo dire "sperimentatori" per un certo verso.

                  Che ci siano tanti gruppi della stessa città con le stesse sonorità non mi sembra affatto strano, visto che sono della stessa città e quindi hanno la medesima cultura. Fra l'altro, tutti questi gruppi hanno fra i membri alcuni componenti che sono stati anche in altri (In Flames e Dark Tranquillity hanno il cantante e mi sembra un chitarrista dei secondi).
                  You're an island of tranquillity in a sea of chaos.

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                  • #10
                    Originariamente Scritto da p3t0$
                    guarda, a parer mio non esistono dei livelli di commercialità, la musica viene fatta o per soldi o per passione, non ci sono vie di mezzo.
                    il fatto che gli in flames abbiano voluto sfruttare il loro successo è innegabile, come è innegabile il fatto che le etichette (in questo caso la nuclear blast) abbiano comunque una grossa parte di responsabilità in questo genere di cose: il punto è che o hai il coraggio di fare le cose a modo tuo restando fedele alle TUE idee oppure scegli dei compromessi (1 disco ogni 1-2 anni minimo, sonorità stile moda del momento, immagine idem).
                    A me sembra che gli In Flames abbiano preso questa strada coscienti di un cambiamento musicale, non facendolo quindi per moda ma per propria scelta di stile. Infatti tra RTR e l'ultimo sono nuovamente cambiati, mantenendo comunque una classe invidiabile.

                    Originariamente Scritto da p3t0$
                    la responsabilità comunque è unicamente del gruppo, visto che i nomi sull'album sono i loro: se a loro non andasse bene la situazione in cui si trovano potrebbero comunque decidere di chiudere il loro rapporto con l'etichetta e cercarsene un'altra (escludendo determinate situazioni in cui comunque è la casa discografica a decidere).
                    Purtroppo (?) non tutti i gruppi sono Sex Pistols.. se vuoi che la tua musica venga ascoltata devi accettare determinati compromessi. Non parlo di ciò che viene prodotto negli album, bensì della commercializzazione promossa dalla casa discografica, perché hai questa convinzione ASSOLUTAMENTE errata che gli artisti decidano cosa fare del proprio nome. Prendi Caparezza: ha fatto un singolo contro le discoteche e la droga e questo viene ora trasmesso negli stessi posti che critica, contro la sua volontà. E sai perché? Perché se voleva far arrivare la propria musica a tutti DOVEVA accettare le condizioni poste dal contratto discografico.
                    Pensi veramente che esista un'etichetta disinteressata a sfruttare un gruppo che può fare successo? Nemmeno quelle indipendenti danno buone condizioni per il lavoro di una band.

                    Originariamente Scritto da p3t0$
                    per quanto riguarda i dark tranquillity, bè alla fine anche loro non è che siano dei grandi innovatori... scusa, non ti sembra strano che ci siano così tanti gruppi della stessa città con le stesse sonorità?
                    io il dubbio ce l'avrei...
                    Non ti sembra strano allora che i gruppi thrash tedeschi abbiano tutti le stesse caratteristiche? O quelli della Bay Area? O che le band di Seattle di inizio anni '90 qualcosa di simile ce l'avessero? O che molti cantautori italiani musicalmente si assomiglino?
                    Il bello è che Dark Tranquillity e In Flames non hanno le stesse sonorità circa dal terzo album di ambedue. Se conti che nei rispettivi primi album un gruppo aveva il cantante dell'altro (ovvero: in "Lunar Strain" cantava Stanne, in "Skydancer" Friden) ti viene più logico capirlo.

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                    • #11
                      come ha già giustamente specificato Empty, a parte agli inizi, Dark Tranquillity e In Flames ormai nn hanno più un sound simile. Hanno avuto una base in comune (Stanne, attuale cantante dei DT, suonava la chitarra in questi e cantava negli In Flames, e Frieden cantava nei DT), ma poi tutti e due i gruppi si sono evoluti, secondo due strade differenti. provate a confrontare Projector e The Gallery dei DT (secondo me i due cd migliori) e si nota da subito che son differenti, pur rimanendo entrambi dei capolavori

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                      • #12
                        Originariamente Scritto da EmptÿWords
                        A me sembra che gli In Flames abbiano preso questa strada coscienti di un cambiamento musicale, non facendolo quindi per moda ma per propria scelta di stile. Infatti tra RTR e l'ultimo sono nuovamente cambiati, mantenendo comunque una classe invidiabile.
                        Queste, ovviamente, sono opinioni personali: io in genere diffido di tutti quei gruppi che in nome dell'innovazione a tutti i costi, cercano di ritagliarsi una fetta maggiore di pubblico, a maggior ragione diffido ancora di più quando un gruppo, oltre a cambiamenti di stile utilizza i soliti vecchi
                        trucchetti del cambio d'immagine, video ultra-pompati e via dicendo...
                        non so voi, a me una mossa del genere fa venire in mente quello che fecero i metallica da load in poi.

                        Originariamente Scritto da EmptÿWords
                        Purtroppo (?) non tutti i gruppi sono Sex Pistols.. se vuoi che la tua musica venga ascoltata devi accettare determinati compromessi. Non parlo di ciò che viene prodotto negli album, bensì della commercializzazione promossa dalla casa discografica, perché hai questa convinzione ASSOLUTAMENTE errata che gli artisti decidano cosa fare del proprio nome. Prendi Caparezza: ha fatto un singolo contro le discoteche e la droga e questo viene ora trasmesso negli stessi posti che critica, contro la sua volontà. E sai perché? Perché se voleva far arrivare la propria musica a tutti DOVEVA accettare le condizioni poste dal contratto discografico.
                        Pensi veramente che esista un'etichetta disinteressata a sfruttare un gruppo che può fare successo? Nemmeno quelle indipendenti danno buone condizioni per il lavoro di una band.
                        Bè, ma è proprio a questo che volevo arrivare: perchè ti sembra così difficile pensare che un gruppo come gli IF possa aver deciso di rendere commerciale la loro musica? D'altronde loro ci campano grazie a quello e non mi pare che abbiano firmato un contratto con una label che produca musica "per passione".
                        Quello che io critico è esattamente questo: l'atteggiamento, spesso disinteressato, che molti gruppi ed etichette hanno nei confronti del modo in cui ci si pone nei confronti del pubblico.
                        Tra l'altro, vorrei precisare che la "convinzione ASSOLUTAMENTE errata che gli artisti decidano cosa fare del proprio nome" di cui parli tu si chiama autostima e sfortunatamente non tutti la possiedono, o meglio, non tutti la pensano allo stesso modo e perciò a volte qualcuno (riferendomi appunto alla scelta fatta dagli in flames, come tanti altri) pensa che ridursi a fare le marionette nei video e dal vivo per una scelta, tra l'altro nemmeno propria ma della casa discografica, sia una cosa di cui non ci si debba vergognare... bè, fortunatamente non la pensano tutti così, ma, chissà perchè, sono soprattutto gruppi del genere che hanno così tanto spazio in tv e nelle riviste...
                        Per quanto riguarda le etichette indipendenti, se vai a ben vedere ne esistono diverse (senza nemmeno esagerare) che danno praticamente completa libertà al musicista e comunque, anche se con massimo 4-5 gruppi alle spalle, se la cavano abbastanza bene dal punto di vista dei profitti (niente a che vedere con le major, anche se questo è un bene in fondo: le major hanno quei 10-20 gruppi di punta da cui guadagnano la maggior parte dei soldi e i restanti 100-200 servono come riempitivo... inutile dire che esiste un differente trattamento per le 2 "classi").
                        Questo ovviamente è in gran parte responsabilità degli acquirenti che molto spesso privilegiano i gruppi più blasonati a discapito degli altri.

                        Originariamente Scritto da EmptÿWords
                        Non ti sembra strano allora che i gruppi thrash tedeschi abbiano tutti le stesse caratteristiche? O quelli della Bay Area? O che le band di Seattle di inizio anni '90 qualcosa di simile ce l'avessero? O che molti cantautori italiani musicalmente si assomiglino?
                        Il bello è che Dark Tranquillity e In Flames non hanno le stesse sonorità circa dal terzo album di ambedue. Se conti che nei rispettivi primi album un gruppo aveva il cantante dell'altro (ovvero: in "Lunar Strain" cantava Stanne, in "Skydancer" Friden) ti viene più logico capirlo.
                        Qua in pratica mi stai dando ragione tu stesso: tutti i movimenti che hai citato hanno generato, in periodi e luoghi diversi, una ristretta cerchia di gruppi iniziali, ai quali poi hanno seguito gran numero di band clone, tanto che in diversi casi molti gruppi ancora oggi ottengono contratti solo per fare un determinato genere e perchè provengono da una determinata area.
                        Per quanto riguarda la somiglianza tra IF e DT, tieni conto che la mia dichiarazione non si ferma solo a 2 gruppi ma a tutta l'area di goteborg: non so se ti sia mai capitato di sentirne qualcuno ma da quelle parti un gruppo ogni tre suona praticamente alla stessa maniera... ovvio che poi ci siano dei gruppi maggiormente conosciuti rispetto agli altri, in questo caso appunto IF e DT.
                        Anche se, a dire la verità, entrambi questi gruppi hanno avuto dei predecessori (c'è bisogno di dire chi siano?) che STRANAMENTE, ma guarda un pò, suonavano proprio il genere che fanno anche loro...

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                        • #13
                          Originariamente Scritto da p3t0$
                          una label che produca musica "per passione".
                          UAHAHAHAHAHAHAH! E' un ossimoro!

                          Originariamente Scritto da p3t0$
                          Tra l'altro, vorrei precisare che la "convinzione ASSOLUTAMENTE errata che gli artisti decidano cosa fare del proprio nome" di cui parli tu si chiama autostima
                          No, si chiama "contratto discografico". Per riuscire a pubblicare il proprio disco è necessario accettare le clausole imposte dalla casa discografica: sono loro che gestiscono il mercato e decidono la sorte dei gruppi, quindi o accetti o continui a suonare nei bar di provincia.

                          Originariamente Scritto da p3t0$
                          Per quanto riguarda le etichette indipendenti, se vai a ben vedere ne esistono diverse (senza nemmeno esagerare) che danno praticamente completa libertà al musicista
                          Falsissimo: anche se gli artisti non si trovano a dover agire su circuiti commerciali, questi sono spesso costretti a ritmi di lavoro più sostenuti perché altrimenti l'etichetta non sopravvive. Spesso sono costretti per contratto a fare dischi ogni 1-2 anni, senza potersi prendere pause. Questo non accade con le major perché i gruppi sono più "coccolati"..

                          Originariamente Scritto da p3t0$
                          Qua in pratica mi stai dando ragione tu stesso: tutti i movimenti che hai citato hanno generato, in periodi e luoghi diversi, una ristretta cerchia di gruppi iniziali, ai quali poi hanno seguito gran numero di band clone, tanto che in diversi casi molti gruppi ancora oggi ottengono contratti solo per fare un determinato genere e perchè provengono da una determinata area.
                          Ma il provenire da una determinata area determina già di per sé somiglianze nel suono. Gruppi con la stessa cultura non potranno avere una musica tanto diversa. Ciò non significa che però i dischi non possano essere comunque belli e con tocchi personali.

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                          • #14
                            Originariamente Scritto da EmptÿWords
                            UAHAHAHAHAHAHAH! E' un ossimoro!
                            Originariamente Scritto da EmptÿWords
                            No, si chiama "contratto discografico". Per riuscire a pubblicare il proprio disco è necessario accettare le clausole imposte dalla casa discografica: sono loro che gestiscono il mercato e decidono la sorte dei gruppi, quindi o accetti o continui a suonare nei bar di provincia.
                            Allora, ci sono delle distinzioni NETTE da fare in discorsi come questo, perchè come esistono label unicamente interessate a guadagnare dai gruppi che mettono sotto contratto (e sono la maggior parte), ne esistono anche di indipendenti, che nascono proprio per l'esigenza di proprorre generi o gruppi che, pur non avendo un grande successo fra il grande pubblico, comunque vengono apprezzati e seguiti.
                            Se poi conti che generalmente i proprietari di label indipendente sono musicisti, capisci che lo spirito con cui si gestiscono aziende simili è sicuramente diverso di uno che lo fa per lavoro e che si dedica esclusivamente a quello.
                            In ogni caso, perchè è molto facile rimanere senza contratto, hai mai preso minimamente in considerazione i canali alternativi?
                            Internet, radio private e 'zine contribuiscono in maniera significativa a far emergere i gruppi e ne stanno nascendo diversi che distribuiscono il proprio materiale proprio attraverso la rete, in modo da tagliare i costi di distribuzione, packaging e soprattutto del management (che alla fine, assieme a quello che si pappano le etichette, è quello che fa lievitare i costi).
                            Poi, come ti ho già detto, ognuno è padrone di sè stesso: ovvio che se (come gruppo) vuoi fare soldi e avere successo DEVI sottostare a delle regole, ma questo significa autocastrarsi, a mio parere... se il mercato della musica deve essere così corrotto è meglio non farne parte e suonare per passione, piuttosto che rovinarla.

                            Originariamente Scritto da EmptÿWords
                            Falsissimo: anche se gli artisti non si trovano a dover agire su circuiti commerciali, questi sono spesso costretti a ritmi di lavoro più sostenuti perché altrimenti l'etichetta non sopravvive. Spesso sono costretti per contratto a fare dischi ogni 1-2 anni, senza potersi prendere pause. Questo non accade con le major perché i gruppi sono più "coccolati"..
                            Ehm, qua ti sbagli, perchè se ti giochi bene le carte stai tranquillo che l'etichetta ce la fa.
                            Ovviamente il numero dei gruppi è decisamente inferiore rispetto a quello di una major (pochi... ma buoni), i tagli alle spese (in genere, per la registrazione e il layout grafico dell'album) devono essere fatti ma comunque si sopravvive.

                            Originariamente Scritto da EmptÿWords
                            Ma il provenire da una determinata area determina già di per sé somiglianze nel suono. Gruppi con la stessa cultura non potranno avere una musica tanto diversa. Ciò non significa che però i dischi non possano essere comunque belli e con tocchi personali.
                            Questo non è assolutamente vero: posso citarti per esempio un gruppo come gli In The Woods, che pur provenendo da un'area satura di gruppi black metal, di bm non ha NIENTE.
                            O per esempio, gli Hypocrisy, pur essendo svedesi, non hanno molto in comune con tanti gruppi della loro area, mi pare.
                            E questi sono solo due esempi tra i gruppi famosi, se vai a ben vedere sotto sotto ci sono parecchi altri gruppi che hanno ben poco in comune con i gruppi delle loro rispettive zone.

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                            • #15
                              Originariamente Scritto da p3t0$
                              Allora, ci sono delle distinzioni NETTE da fare in discorsi come questo, perchè come esistono label unicamente interessate a guadagnare dai gruppi che mettono sotto contratto (e sono la maggior parte), ne esistono anche di indipendenti, che nascono proprio per l'esigenza di proprorre generi o gruppi che, pur non avendo un grande successo fra il grande pubblico, comunque vengono apprezzati e seguiti.
                              Sì, d'accordo, ma ripeto: raramente hanno delle condizioni favorevoli nel contratto. E' un dato di fatto che le etichette indipendenti richiedano una produzione musicale maggiore.

                              Originariamente Scritto da p3t0$
                              In ogni caso, perchè è molto facile rimanere senza contratto, hai mai preso minimamente in considerazione i canali alternativi?
                              Noi stavamo parlando di un gruppo che ha iniziato la carriera nel 1994, quando la tecnologia informatica non era ancora arrivata a questi livelli.

                              Originariamente Scritto da p3t0$
                              Questo non è assolutamente vero: posso citarti per esempio un gruppo come gli In The Woods, che pur provenendo da un'area satura di gruppi black metal, di bm non ha NIENTE.
                              O per esempio, gli Hypocrisy, pur essendo svedesi, non hanno molto in comune con tanti gruppi della loro area, mi pare.
                              E questi sono solo due esempi tra i gruppi famosi, se vai a ben vedere sotto sotto ci sono parecchi altri gruppi che hanno ben poco in comune con i gruppi delle loro rispettive zone.
                              Hai preso il discorso troppo alla lettera. Parlo ovviamente di visione musicale, di idee, dell'insieme di cose che compongono la cultura musicale. Non è che se sono italiano devo fare le canzoni di De Andrè, ma se farò un disco rock avrà comunque le influenze della mia terra.

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