Da giovane adolescente, verso i 14-15 anni per intenderci, i manga ricoprivano una delle mie passioni principali insieme a videogiochi e musica. Con il tempo, vuoi per mancanza di soldi, vuoi per non riuscire più a coprire le spese per portare avanti ogni interesse, circa un paio di anni fa ho abbandonato il mondo dei fumetti per dedicarmi anima a corpo alla musica e ai videogiochi con i soldi rimanenti. Tra i manga che seguivo, uno che ha inciso profondamente nella mia formazione e in generale in tutta la mia vita da adolescente è stato proprio Berserk, la massima opera di Kentaro Miura. Non mi posso definire un vero esperto di manga, quindi non so quali sono le influenze del suddetto fumetto e non ho idea di quali siano le influenze che ha dato nel campo, ma una breve e personalissima disanima posso darla, per poi fare spazio ai pensieri di un po' tutti, visto che mi incuriosiscono parecchio.
Berserk è stato ideato, scritto e illustrato solo da Kentaro Miura, mangaka classe '66 che dopo l'esordio di Berserk Prototype (modello sperimentale di quella che poi sarebbe stata l'opera) nel 1989 esordì con questo seinen molto oscuro e maturo, dai toni macabri e particolarmente violenti. La storia ruota intorno al protagonista: Gatsu. Egli è un vero e proprio anti-eroe, dato che, sebbene agisca principalmente in buona fede (anche se parlare di bene e male in un'opera come Berserk è estremamente riduttivo e forse sbagliato) rappresenta l'abbattimento di ogni cliché riguardo i protagonisti delle storie. Gatsu è forte, carismatico e leale, ma è altresì freddo, cinico e solitario. Le tematiche trattate dal manga invece sono tra le più disparate e anche piuttosto approfondite visto che scavano nel profondo della natura umana, indagando sul libero arbitrio e tutto ciò che ruota intorno ad esso. Impossibile non nominare la figura più iconica di tutta la saga: Grifis, il personaggio che più di tutti ha una presa su Gatsu e che può essere considerato per un certo verso un altro protagonista di Berserk, visto come sono radicati i suoi ideali. La grafica del manga è da mozzare il fiato, alcune tavole sono delle vere e proprie opere d'arte, andando a sconfinare, forse, ben oltre il semplice e banale disegno.
Ho sempre considerato Berserk come un'opera completa, in cui si trova tutto. Questo fino al drastico cambiamento che avviene verso tre quarti dell'opera (ancora in corso e, se mi è permesso, in alto mare, in tutti i sensi lol). Non so bene a cosa sia stata dovuta questa drastica modellazione del mondo e di tutto ciò che gli riguarda ma Berserk, dal capolavoro quale era, è pian piano diventato l'ombra di sé stesso, a causa sia di scelte di storia, che di volumi senza neanche un dialogo e con l'aggiunta di comprimari che hanno tolto tono alla storia, banalizzandola, per me, in una banale e comune fantasy trito e ritrito.
Menzione finale, ma assolutamente non meno importante, per l'Eclissi. Uno dei picchi massimi ed inarrivabili di qualsivoglia opera fumettistica mondiale.
Voi invece cosa ne pensate? Parliamone.
tl;dr: Berserk è il mio manga preferito, ha avuto un grosso impattivo emotivo sulla mia vita e mi farebbe piacere un'opinione a 360° gradi del forum, magari motivando e completando il mio discorso (assolutamente riduttivo e mal analizzato, visto che non ricordo precisamente ogni passaggio del manga). A voi la parola adesso
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