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ciao Omar

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  • ciao Omar

    L’ultimo guizzo. Una finta, l’estrema bellezza del gesto. Così se ne è andato Omar Sivori. Che arrivò un giorno in Italia, strabiliando tutti. Che fece stropicciare gli occhi all’Avvocato, al punto di non poterne fare a meno. Così tanto da definirlo “il vizio”. L’argentino era talento, fantasia, cattiveria agonistica, ma nel senso più bello del termine, perché quella sua sontuosa classe era un atto di prevaricazione totale davanti all’avversario che cadeva come un birillo davanti alla sua finta. Sivori era nato il 2 ottobre 1935 a San Nicolas, Argentina. Pallone nelle vene, tirò i primi calcio nel Teatro Municipal. Poi venne il River Plate e per “El cabezon” fu subito gloria. Scudetti nel 1955-56-57 e la nazionale: 18 presenze, un titolo sudamericano al fianco di Angelillo e Maschio. I famosi “angeli dalla faccia sporca” che presero la valigia e si trasferirono in Italia. Umberto Agnelli, allora presidente della Juve sborsò 160 milioni di lire, una cifra così imponente che il River ci costruì uno stadio. A Torino trovò Boniperti e Charles, e fu leggenda. Nel 1960 segnò 28 gol e vinse la classifica dei cannonieri. E in bianconero restò otto stagioni disputando 253 partite (215 in campionato, 23 in coppa Italia e 15 nelle Coppe europee); segnò 167 gol (135, 24 e 8 rispettivamente), legando il suo nome a tre scudetti (1958, 1960 e 1961) e altrettante Coppe Italia (1959,1960 e 1965). In mezzo la nazionale italiana degli oriundi (9 presenze e 8 gol) e un Pallone d’Oro nel 1962. Nel 1965 il bizzoso, irascibile Omar chiuse con Torino: non sopportava l’allenatore uruguaiano Heriberto Herrera. Meglio il sole, magari sotto un vulcano. Tal José Altafini, passato milanista, lo trascinò come una sirena a Napoli, dove il popolo partenopeo lo accolse come eroe dei due mondi. Non fu vera gloria, ma quei calzettoni abbassati, il polpaccio nervoso e indurito fecero ancora sognare gli innamorati del calcio. Adios cabezon. Ci mancherà il tuo repertorio di finte, di dribbling e tunnel. Adios “gran zurdo” (grande mancino), linguacciuto, talvolta isterico. Lassù avrai tempo e spazio per completare la tua opera.


    ciao Omar, sempre con noi!

    La terra dei Padri, la Fede immortal, nessuno potrà cancellar!


  • #2
    onore alla sua anima....

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