Qualche mese fa ci dicevano che l'auto del futuro sarebbe stata quella alimentata dall'idrogeno. Ora si direbbe che quel progetto è già superato. Ma come? Già, dopo dieci anni di studi, un ingegnere francese, Guy Négre, ha inventato una rivoluzionaria automobile che va... ad aria. Sì, e poi che inventeranno, l'auto a molla? No, non è uno scherzo. Di fronte all'emergenza inquinamento, alle enormi difficoltà che sta attraversando l'industria automobilistica mondiale e alle vetture che vengono bloccate perché troppo inquinanti, la notizia della realizzazione di un'auto totalmente ecologica a emissioni zero ha fatto il giro del mondo.
Il progetto ha già un nome: MiniCat's, dove "Cat" sta per "Compressed Air Technology". Si tratta di una vetturetta, simile alla Smart, in grado di ospitare a bordo due persone. La MiniCat's è spinta da un motore a quattro cilindri da 800 c.c. complessivi e garantisce un'autonomia di 150/200 chilometri per una velocità massima di circa 100 Km/h. Fin qui, nulla di realmente innovativo. Quel che però stupisce è il "combustibile" usato per far muovere questa macchina che pesa attorno ai 700 chili e che misura 2,65 metri di lunghezza. Niente benzina né diesel né metano né idrogeno. Quel che basta è un bel pieno di aria compressa.
Sotto il telaio della macchina è ospitato un serbatoio a tre bombole realizzate in fibra di carbonio in grado di contenere circa 300 litri di aria compressa a 300 atmosfere. Una pressione molto alta, circa 150 volte quella dei pneumatici delle convenzionali automobili. Il motore (a pistoni, che sviluppa 25 Cv) funziona prendendo l'aria dagli appositi serbatoi. La comprime a circa 20 atmosfere, riscaldandola a 400 gradi. Un getto di aria compressa viene poi iniettato nelle camere dei cilindri che spingono il pistone in giù, consentendo così il moto dell'albero motore. E allo scarico, cosa esce? Aria fredda, che potrà essere utilizzata, d'estate, per rinfrescare l'abitacolo.
Un ulteriore vantaggio di questo motore è che non consuma quando l'auto è ferma, ad esempio ai semafori o negli ingorghi. Ma non è tutto. L'auto è stata studiata in modo da recuperare parte dell'energia cinetica che viene dispersa quando si frena. Grazie a un particolare dispositivo, è infatti possibile recuperare un po' d'aria compressa da immagazzinare nei serbatoi.
E i costi di esercizio? Irrisori. Un pieno di aria vi caverà dal portafoglio circa 1.5 euro. Per farlo ci si potrà recare in appositi distributori che vi riempiranno i serbatoi in pochi minuti, oppure a casa con un compressore elettrico. Insomma, davvero non male per un'auto che, oltretutto, garantisce tutti i comfort delle classiche utilitarie e dovrebbe costare "chiavi in mano" intorno ai 10mila euro.
La società incaricata della produzione e della commercializzazione della MiniCat's è la MDi, che pensa di realizzare circa 2mila veicoli all'anno e di impiantare 200 fabbriche entro il 2005.
Il progetto è quindi decisamente interessante e innovativo. Specie se si pensa che gli investimenti sono stati molto contenuti: circa 15 milioni di euro. Nulla se confrontati con le centinaia investite per i progetti di auto elettriche o a idrogeno.
Rimane solo una domanda. Che ne diranno di questo progetto le lobby dei petrolieri e gli innumerevoli sostenitori della guerra del petrolio?
Il progetto ha già un nome: MiniCat's, dove "Cat" sta per "Compressed Air Technology". Si tratta di una vetturetta, simile alla Smart, in grado di ospitare a bordo due persone. La MiniCat's è spinta da un motore a quattro cilindri da 800 c.c. complessivi e garantisce un'autonomia di 150/200 chilometri per una velocità massima di circa 100 Km/h. Fin qui, nulla di realmente innovativo. Quel che però stupisce è il "combustibile" usato per far muovere questa macchina che pesa attorno ai 700 chili e che misura 2,65 metri di lunghezza. Niente benzina né diesel né metano né idrogeno. Quel che basta è un bel pieno di aria compressa.
Sotto il telaio della macchina è ospitato un serbatoio a tre bombole realizzate in fibra di carbonio in grado di contenere circa 300 litri di aria compressa a 300 atmosfere. Una pressione molto alta, circa 150 volte quella dei pneumatici delle convenzionali automobili. Il motore (a pistoni, che sviluppa 25 Cv) funziona prendendo l'aria dagli appositi serbatoi. La comprime a circa 20 atmosfere, riscaldandola a 400 gradi. Un getto di aria compressa viene poi iniettato nelle camere dei cilindri che spingono il pistone in giù, consentendo così il moto dell'albero motore. E allo scarico, cosa esce? Aria fredda, che potrà essere utilizzata, d'estate, per rinfrescare l'abitacolo.
Un ulteriore vantaggio di questo motore è che non consuma quando l'auto è ferma, ad esempio ai semafori o negli ingorghi. Ma non è tutto. L'auto è stata studiata in modo da recuperare parte dell'energia cinetica che viene dispersa quando si frena. Grazie a un particolare dispositivo, è infatti possibile recuperare un po' d'aria compressa da immagazzinare nei serbatoi.
E i costi di esercizio? Irrisori. Un pieno di aria vi caverà dal portafoglio circa 1.5 euro. Per farlo ci si potrà recare in appositi distributori che vi riempiranno i serbatoi in pochi minuti, oppure a casa con un compressore elettrico. Insomma, davvero non male per un'auto che, oltretutto, garantisce tutti i comfort delle classiche utilitarie e dovrebbe costare "chiavi in mano" intorno ai 10mila euro.
La società incaricata della produzione e della commercializzazione della MiniCat's è la MDi, che pensa di realizzare circa 2mila veicoli all'anno e di impiantare 200 fabbriche entro il 2005.
Il progetto è quindi decisamente interessante e innovativo. Specie se si pensa che gli investimenti sono stati molto contenuti: circa 15 milioni di euro. Nulla se confrontati con le centinaia investite per i progetti di auto elettriche o a idrogeno.
Rimane solo una domanda. Che ne diranno di questo progetto le lobby dei petrolieri e gli innumerevoli sostenitori della guerra del petrolio?
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