Io ho sempre espresso il mio distacco dalle polemiche alla Biscardi che si scatenarono dopo la partita anche perché le colpe principali di quella sconfitta furono dell'Italia che negli ultimi 10 minuti si chiuse in difesa permettendo di fatto il pareggio Coreano, dovuto ad un grossolano errore della nostra difesa e nn certo all'arbitraggio di Moreno che fino al 90esimo fu più che sufficiente.
Poi nei supplementari ci sono state le decisoni "vergognose" di Moreno ed i giornalisti italiani hanno cominciato ad avere un comportamento ridicolo accusando addirittura i Coreani di doping solo perché correvano di più degli Italiani cotti. Ad un anno di distanza i giornalisti del tgcom nn han trovato niente di meglio che scrivere il seguente articolo
L'accanimento contro Ahn è veramente ciò che di più ridicolo si possa immaginare, nn capisco perché un calciatore straniero che milita in una squadra italiana dovrebbe giocar male apposta e nn fare il proprio dovere di calciatore, tra l'altro fu proprio lui a sbagliare il rigore dopo 4 minuti.
Poi nei supplementari ci sono state le decisoni "vergognose" di Moreno ed i giornalisti italiani hanno cominciato ad avere un comportamento ridicolo accusando addirittura i Coreani di doping solo perché correvano di più degli Italiani cotti. Ad un anno di distanza i giornalisti del tgcom nn han trovato niente di meglio che scrivere il seguente articolo
Moreno-Corea: Italia
a un anno dall'incubo
Ahn, il killer desaparecido
Ahn manda a casa gli azzurri: 1-2
Per l'Italia inutile rete di Vieri
Sono passati 365 giorni ma la ferita brucia ancora. Ad un anno di distanza per il calcio italiano resta impossibile cancellare come un brutto incubo gli sconquassi che la coppia Ahn-Moreno fece all'Italtrap agli ultimi campionati del Mondo. Un'altra Corea dopo quella proverbiale del 1966, un'umiliazione profonda per il celebratissimo pallone nostrano che se ne tornò dall'Oriente con le pive nel sacco e un poco lusinghiero stop ai quarti di finale. Se il flash che ha incenerito gli azzurri in quella umida serata di Seul fu opera di Ahn, la serpe che covata in seno nel nostro Paese per un anno con indosso la maglia del Perugia bruciò i nostri sogni con il golden goal che decise la sfida (2-1 per i padroni di casa coreani), quello che restò più a lungo negli occhi e nei pensieri cattivi degli italiani fu l'arbitraggio scandaloso con cui il fischietto ecuadoregno Byron Moreno diede una grossa mano ai Diavoli Rossi locali.
Non c'è nemmeno bisogno di ricordare il calcio di rigore accordato dopo soli 4' di gioco alla Corea (e parato da Buffon), l'espulsione di Totti per una simulazione inesistente e una conduzione di gara a senso unico per descrivere quello che la zelante giacchetta nera perpetrò ai danni dei nostri beniamini, entrando dritto dritto nell'immaginario collettivo del Bel Paese come il nemico numero uno del calcio nazionale. Lo stesso Paese che è così bello (nelle sue contraddizioni) da avere dato asilo, dopo averlo maledetto in ogni modo, al buon Moreno, quando in Patria le sue malefatte erano divenute insopportabili e una lunga squalifica da scontare poteva permettergli di viaggiare e sfruttare la sua immagine di nuovo mostro, riciclandosi come fenomeno mediatico nel Paese che tanto lo aveva odiato. Un fantasma da esorcizzare, accolto come un figliol prodigo i cui peccati sono stati rimessi dal telepubblico italiano con un gavettone in diretta tv.
Con ben altra rabbia aveva versato l'acqua della borraccia che stava ai suoi piedi, dandole un calcio e mandandola contro un addetto che transitava a bordo campo, Giovanni Trapattoni. La chiosa perfetta ad una partita vissuta sul gol della grande illusione siglato da Vieri, il pareggio in Zona Cesarini dei coreani e il colpo di grazia di Ahn. Già, Ahn. Del vero giustiziere azzurro è bastato un anno per perderne le tracce. Lui l'Italia ma soprattutto Gaucci non l'ha mai perdonato, rispendendolo al mittente con la scusa dello sgarbo fatto al Paese che l'aveva adottato. Almeno lui è davvero acqua passata.
a un anno dall'incubo
Ahn, il killer desaparecido
Ahn manda a casa gli azzurri: 1-2
Per l'Italia inutile rete di Vieri
Sono passati 365 giorni ma la ferita brucia ancora. Ad un anno di distanza per il calcio italiano resta impossibile cancellare come un brutto incubo gli sconquassi che la coppia Ahn-Moreno fece all'Italtrap agli ultimi campionati del Mondo. Un'altra Corea dopo quella proverbiale del 1966, un'umiliazione profonda per il celebratissimo pallone nostrano che se ne tornò dall'Oriente con le pive nel sacco e un poco lusinghiero stop ai quarti di finale. Se il flash che ha incenerito gli azzurri in quella umida serata di Seul fu opera di Ahn, la serpe che covata in seno nel nostro Paese per un anno con indosso la maglia del Perugia bruciò i nostri sogni con il golden goal che decise la sfida (2-1 per i padroni di casa coreani), quello che restò più a lungo negli occhi e nei pensieri cattivi degli italiani fu l'arbitraggio scandaloso con cui il fischietto ecuadoregno Byron Moreno diede una grossa mano ai Diavoli Rossi locali.
Non c'è nemmeno bisogno di ricordare il calcio di rigore accordato dopo soli 4' di gioco alla Corea (e parato da Buffon), l'espulsione di Totti per una simulazione inesistente e una conduzione di gara a senso unico per descrivere quello che la zelante giacchetta nera perpetrò ai danni dei nostri beniamini, entrando dritto dritto nell'immaginario collettivo del Bel Paese come il nemico numero uno del calcio nazionale. Lo stesso Paese che è così bello (nelle sue contraddizioni) da avere dato asilo, dopo averlo maledetto in ogni modo, al buon Moreno, quando in Patria le sue malefatte erano divenute insopportabili e una lunga squalifica da scontare poteva permettergli di viaggiare e sfruttare la sua immagine di nuovo mostro, riciclandosi come fenomeno mediatico nel Paese che tanto lo aveva odiato. Un fantasma da esorcizzare, accolto come un figliol prodigo i cui peccati sono stati rimessi dal telepubblico italiano con un gavettone in diretta tv.
Con ben altra rabbia aveva versato l'acqua della borraccia che stava ai suoi piedi, dandole un calcio e mandandola contro un addetto che transitava a bordo campo, Giovanni Trapattoni. La chiosa perfetta ad una partita vissuta sul gol della grande illusione siglato da Vieri, il pareggio in Zona Cesarini dei coreani e il colpo di grazia di Ahn. Già, Ahn. Del vero giustiziere azzurro è bastato un anno per perderne le tracce. Lui l'Italia ma soprattutto Gaucci non l'ha mai perdonato, rispendendolo al mittente con la scusa dello sgarbo fatto al Paese che l'aveva adottato. Almeno lui è davvero acqua passata.
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