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Un' esplosione di talento in sella ad una Cagiva Freccia

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  • Un' esplosione di talento in sella ad una Cagiva Freccia

    Sperando sia beneauguarante per l'inizio, previsto per domattina, del campionato SBK 2008, dedico un topic al mio idolo nel campo motociclistico. Differentemente da quanto fatto da molti (le testimonianze offertemi a questo proposito sono state davvero numerose), non ho ceduto alla Rossi's mania (mi sobbarco volentieri il peso dell'errore grammaticale dovuto all'utilizzo improprio del genitivo sassone, per testimoniare quanto il modo di parlare delle gare di moto, di analizzarne i momenti maggiormente significativi, sia stato, dal 2001 in avanti, indissolubilmente connaturato, per non dire subordinato, alle imprese del fenomeno di Tavullia). Beninteso, Valentino, all'apice della propria carriera, riuscì a sprigionare un talento, concretizzato da un'impressionante serie di risultati (in particolare nel 2003), probabilmente superiore al massimo potenziale di Biaggi. Il confronto, tuttavia, ha ragion d'essere; vediamo nel dettaglio perchè.
    La particolarità della storia di Max non può non suscitare alcune considerazioni. A differenza di quasi tutti i piloti, il romano non nasce su una moto, anzi. La sua passione è il calcio, sport che pratica con risultati più che discreti. Nel 1988, accompagnando un amico al circuito di Vallelunga, tuttavia, "sentii (raccontò Biaggi anni dopo) il desiderio di scendere in pista anch'io". Probabilmente ai più sfugge cosa significhi perdere dieci anni (quando Max provò una moto per la prima volta aveva 17 anni) di preparazione ed esperienza nei confronti di coloro che sarebbero diventati futuri colleghi, i quali, dai 4-5 anni iniziarono a salire sulle minimoto (sia grazie ad ingenti risorse finanziarie, talvolta procurate a costo di enormi sacrifici, come nel caso della famiglia Capirossi, sia a fortune anagrafiche). L'anno seguente Biaggi si affacciò al mondo delle corse.

    - Stagione 1989: Esordio nella 125 SP (acronimo che indica le moto "Sport Production", ovvero quelle di produzione elaborate). Pochi risultati e tante cadute. Deve essere, tuttavia, ricordato come il romano non avesse uno staff tecnico vero e proprio al seguito.

    - Stagione 1990: Vittoria nella 125 SP. Max trionfa in sei gare sulle sette previste dal calendario. In questa stagione egli potè usufruire di maggiore supporto tecnico e meccanico, in quanto al padre, che lo seguiva già dalla stagione passata, si affiancarono veri e propri professionisti delle corse. Riporto dal sito ufficiale di Biaggi un commento di un giornalista: "Aveva appena corso la sua prima gara fantastica con una moto da GP, finendo terzo alle spalle di Fausto Gresini e di Doriano Romboni. Capirossi aveva appena vinto il suo primo titolo nella 125, e Biaggi era stato capace di rimanere a ruota del neocampione del mondo, poi caduto, e di due vecchie volpi delle piste la prima volta che qualcuno gli aveva messo fra le mani una moto da Gran Premio. Era nata una stella".

    - Stagione 1991: Vittoria nel campionato europeo della 250. Prima partecipazione al mondiale 250 seppur per poche gare, come wildcard.

    - Stagione 1992 (Aprilia): Quinto posto finale in 250. Vittoria a Kyalami (Sud Africa).

    - Stagione 1993 (Honda): Quarto posto finale. Come l'anno precedente, si impose in una sola occasione.

    - Stagione 1994 (Aprilia): Primo titolo mondiale in 250. La superiorità dimostrata non è schiacciante; Okada e Capirossi (in particolare il secondo) si dimostrano validi antagonisti.

    - Stagione 1995 (Aprilia): Secondo titolo mondiale in 250. Stagione eufemisticamente trionfale. Max totalizza 283 punti in 13 gare, con una media di 21.76 punti/gara. Solo per dare un'idea dell'eccezionalità di tale impresa, metto a confronto un simile ritmo con altri tre progresses eccellenti, realizzati nella medesima classe. Nel 1999 Valentino Rossi trionfò con 309 punti, ottenuti, però, in 16 gare, per una media di 19.31 punti/gara. Meglio di lui fece il grandissimo Daijiro, che, nel 2001, realizzò 322 punti, sempre in sedici gare, per un risultato di 20.12 punti/gara. Nel 2004 Daniel Pedrosa (secondo molti l'erede della pulizia stilistica Biaggiana) ottenne 317 punti, anch'egli in sedici gare, per una media di 19.81 punti/gara.

    - Stagione 1996 (Aprilia): Stagione sofferta, ma unicamente per un calo, imputabile ad una serie di errori e coincidenze sforunate (l'inizio era stato, se possibile, migliore di quello dell'anno precedente), conclusasi, in ogni caso, con il terzo titolo mondiale consecutivo in 250.

    - Stagione 1997 (Honda): Quarto titolo mondiale consecutivo in 250. Se tutti gridarono al miracolo quando Rossi portò, nel 2004, la Yamaha alla vittoria, una medesima reazione dovrebbe accompagnare le gesta di un simile trionfo. In entrambi i casi l'inferiorità tecnica era palese e soltanto il talento dei due, unito ad alcune circostanze favorevoli, permise ad entrambi di assicurarsi l'iride.

    - Stagione 1998 (Honda): Al debutto, giusto per gradire, pole, giro più veloce, e vittoria in Giappone, in faccia a Doohan. Rispetto all'australiano meno vittorie ma ritmo più regolare. Mancano 3 gare alla fine, si disputa il Gran Premio di Catalogna. La situazione in campionato è la seguente: Biaggi 189, Doohan 185. Il resto è, purtroppo, storia nota.

    - Stagione 1999 (Yamaha): Primo bivio della carriera di Max; primo errore. Due titoli mondiali alla portata (con il senno di poi è tutto più facile) si tramutano in due annate anonime, o quasi. Quarto posto finale, con una vittoria a Welkom (Sudafrica).

    - Stagione 2000 (Yamaha): Terzo posto finale, due vittorie, un finale di stagione in crescendo.

    - Stagione 2001 (Yamaha): Vicecampione del mondo, tre vittorie, ottenute a Le Mans (Francia), Assen (Olanda), Sachsenring (Germania). Fino alla gara di Brno rimane in scia a Rossi, pur vincendo di meno. La scivolata sul circuito amico risulterà fatale. Grande prestazione, in ogni caso, alla guida di un mezzo decisamente inferiore a quello dell'avversario.

    - Stagione 2002 (Yamaha): Inizia l'era MotoGP. La Yamaha, al pari della Honda, passa subito ai motori 1000 4 tempi. La seconda domina, la prima, almeno nella prime gare della stagione, non riesce a tenere il passo delle vecchie 500 due tempi. Il titolo di vicecampione del mondo che Max ottiene a fine stagione (condito da 2 vittorie, a Brno e a Sepang), seppur ad un distaco vertiginoso da Rossi, ha quasi del miracoloso.

    - Stagione 2003 (Honda): Morte di Kato, esplosione di Gibernau, strapotere di Rossi. In mezzo a tutto ciò Biaggi conquista due vittorie (a Donington, seppur viziata da una pseudosqualifica di Rossi, ed a Motegi, grazie anche ad un errore di quest'ultimo) ed il terzo posto nella classifica finale del mondiale. Rossi si impone con 357 punti (salendo sempre sul podio), ottenuti in 16 gare, con una media di 22.31 punti/gara. Il risultato è di una portata gigantesca.

    - Stagione 2004 (Honda): Questa è, a mio giudizio, la vera occasione mancata, per Biaggi. Il passaggio di Valentino in Yamaha aveva aperto insperati scenari per gli avversari. Buon campionato nel complesso. Oltre all'indimenticabile Welkom, merita una menzione la vittoria al Sachsenring. Al termine dell'appuntamento tedesco, Biaggi era distanziato di un solo punto da Rossi. Nelle gare successive si distaccò progressivamente, ed inesorabilmente dalla vetta, lasciando il compito di tener aperto il campionato a Gibernau.

    - Stagione 2005 (Honda): Il canto del cigno in MotoGP. Stagione davvero deludente (anche se non credo che le colpe siano unicamente sue). Personalmente salverei soltanto la gara del Mugello, dove il romano seppe far sognare i propri tifosi danzando tra la Casanova e la Savelli.

    - Stagione 2007 (Suzuki): La vittoria al debutto diventa una costante. L'assenza dello smodato agonismo nelle prime dieci curve della gara, prerogativa della SBK, frena Biaggi in molte occasioni. Il romano, pur disputando, nel complesso, un buon campionato, perde diversi punti che, a fine anno, risulteranno fatali. Certo, però, che l'errore di Misano se lo poteva anche risparmiare.

    Non mi sento di condividere il pessimismo che, per tutto l'inverno, ha caratterizzato l'approccio al secondo anno di questa nuova avventura. Le primavere sono quasi 37, la moto non è ufficiale, ma sono convinto che il livello qualitativo di questo campionato (non eccelso, soprattutto se paragonato a quello della MotoGP 2008), possa regalare ai fans di questo campione ancora qualche inattesa soddisfazione.
    Last edited by Grifis; 07 November 2009, 21:45.
    sigpic

  • #2
    Ottimo thread, ce ne fossero di più così

    Max Biaggi ha sicuramente dimostrato in tante circostanze e nelle occasioni più svariate il proprio talento cristallino, che ha scoperto forse troppo tardi.
    Dopo aver vinto nettamente i campionati minori (qualcun altro il Cagiva SP lo vincerà qualche anno dopo in circostanze tutt'altro che limpide...), le prime annate del motomondiale in 250 non sono entusiasmanti più per problemi tecnici che per altro, poi la vittoria nel 94 del campionato mondiale 250, favorita anche da diversi errori del più esperto Loris Capirossi. Da lì è cominciato il periodo migliore del romano, che accumulerà prestazioni (e un palmares) monstre: è il periodo in cui Biaggi contende a Doohan la palma del più popolare nel motomondiale, un periodo in cui diventa l'idolo anche di alcune nuove leve dei giorni d'oggi, come Jorge Lorenzo che dirà di essere rimasto folgorato dal vedere Biaggi ridicolizzare persino un pilota talentuoso come Harada.

    Nel '98 Biaggi e Doohan si troveranno finalmente faccia a faccia. Max metterà in seria difficoltà l'australiano, che veniva da un dominio incontrastato di 4 mondiali 500 vinti consecutivamente. Max purtroppo si dovrà arrendere all'australiano solo dopo che il team HRC aveva bloccato gli aggiornamenti al team di Biaggi e dopo che a Barcellona Biaggi subisce una bandiera nera per non aver scontato una penalità per "sorpasso" in regime di bandiera gialla, penalità definita "ridicola" persino dallo stesso Doohan.

    Gli anni successivi hanno visto l'affannosa ricerca di Biaggi per un titolo che invece andrà persino a piloti di gran lunga meno talentuosi di lui: per nulla competitiva la Yamaha del '99, non adatta al suo stile di guida quella del 2000, non all'altezza della Honda quella del 2001, a tratti disastrosa quella del 2002. Biaggi ci mette tutto il suo impegno e, grazie alle sue enormi capacità di collaudatore, riesce ad indicare alla Yamaha la via per poter trasformare una moto mai troppo competitiva in un mezzo in grado di poter almeno concedergli qualche soddisfazione: nel 2000, in Australia, Biaggi (partito 12°) batte Capirossi e Rossi, dando così alla Yamaha un titolo costruttori che non vedeva da quasi 10 anni.

    Poi il ritorno alla Honda: nel 2004 Rossi è in Yamaha, ma proprio quando sembra che Biaggi possa finalmente giocarsela (nonostante la Honda sia in piena confusione tecnica), gli capita l'ennesima serie di episodi sfortunati, condito da un piccolo errore all'Estoril che pagherà carissimo. L'anno successivo è in HRC, ma invece dell'anno della verità sarà la peggiore annata per Biaggi, che non riesce a vincere una sola gara dopo 7 stagioni consecutive in cui invece era salito almeno una volta sul gradino più alto del podio. In seguito si saprà che quell'anno lo sviluppo delle Honda era stato delegato a Gibernau, bollito dopo le prime 2 gare.

    Dopo essere stato vergognosamente escluso dal motomondiale, per Biaggi c'è la Superbike. Qualcuno dice che Biaggi potrebbe non rivelarsi adatto alla guida di una derivata, e che potrebbe soffrire la bagarre e l'anno di inattività: Max smentisce clamorosamente queste opinioni, andando a vincere al debutto e rimanendo in lotta per il titolo fino all'ultimo GP, come un italiano non faceva forse dai tempi di Falappa, nonostante una moto non esattamente al livello di Honda e Yamaha e le normali difficoltà dovute alla non conoscenza della maggior parte delle piste. Purtroppo qualche errore di troppo non gli consente di giocarsela sino in fondo (Misano per me è un normale incidente di gara)

    Quest'anno ha ancora dovuto adattarsi, visto il passaggio alla Ducati, al bicilindrico e al telaio a tubi. Ma va ancora a podio in entrambe le manche del Gp del Qatar, in gara 1 viene battuto solo all'ultimo giro da Bayliss (pilota che a mio parere non ha nulla più di Biaggi), e in gara 2 si vede costretto al terzo posto causa noie al motore, dietro al suo compagno di squadra, a testimonianza che della presenza di Max ne ha beneficiato tutto il team.
    Purtroppo non credo che Max potrà battere Bayliss per il campionato, ma spero che potrà giocarsela sino in fondo, Ducati permettendo...

    Mai troppo amato dai media, che lo hanno descritto spesso come una persona dal carattere ombroso e poco espansivo, e quindi da una parte dei tifosi (per ragioni che vanno quasi sempre al di là del motociclismo), Max è stato, molto prima di Rossi, capace di svecchiare l'ambiente motociclistico (famose le vallette innaffiate di champagne durante i festeggiamenti sul podio): lo stesso Rossi, tutto sommato, si guadagnò inizialmente la sua fetta di celebrità più per le sue sceneggiate sarcastiche verso il romano, che per le sue vittorie. Purtroppo, con l'arrivo del marchigiano, Max ha perso molti tifosi, confermando così la scarsissima cultura sportiva esistente nel nostro paese.
    Max Biaggi resta comunque uno dei piloti che hanno saputo lasciare una traccia indelebile nel motomondiale, dominando una classe gloriosa come la 250 per anni, vincendo quanto solo altri grandissimi avevano saputo fare.
    Purtroppo gli è sempre mancato qualcosa per poter raggiungere la consacrazione, come quel titolo mondiale nella 500/MotoGP, che rende Biaggi forse il più forte pilota a non aver mai vinto nella classe regina del motomondiale.

    Qualche numero: 42 gare vinte, 56 pole position, 111 podi, 42 giri veloci, 4 campionati mondiali della 250. In SBK: 3 vittorie e 19 podi su 29 gare, con una percentuale di podi del 65%.
    Last edited by Red; 24 February 2008, 20:17.
    Piccola guida all'ineguagliato fandom italiano di DB... e anche al suo ex-rappresentante numero 1.

    "It's spreading, tho".

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    • #3
      max è un mio idolo.
      secondo me come classe pura, come modo di stare sulla moto, come stile di guida è il più grande di tutti quelli che abbia mai visto.
      poi per vincere i mondiali occorrono anche altre cose. per inciso nel '98 all'esordio lo avrebbe meritato, prima del fattaccio di barcellona era primo e dopo quella gara avrebbe allungto sicuramente in classifica su doohan che stava parecchio dietro. solo che la penalità a barros e la bandiera nera a biaggi gli fecero vincere addirittura la gara. se parlo di mondiale rubato non penso di sbagliare.

      apro una parentesi su haga: secondo me a misano fu colpa sua, senza quella caduta biaggi si poteva giocare il primo posto con bayliss e avrebbe fatto sicuramente meglio in gara 2. forse il mondiale sarebbe andato in un altro modo.
      haga mi sta calando veramente in modo netto, dopo l'episodio di misano sabato a losail non ha saputo subire un attacco normalissimo da parte di biaggi e lo ha mandato a quel paese perdendo il controllo e cadendo come un pollo.
      ho la sensazione che max faccia paura a molti in sbk, cito un altro episodio: il team ufficiale ducati non ha permesso al team sterilgarda di fare due giorni in più di test insieme a loro, per non dare nessun tipo di aiuto e sicuramente vedendo questo biaggi secondo e terzo (con problemi al motore) a losail gli avrà messo un pò di paura e penso che gli aggiornamenti faranno fatica ad arrivare da qua in poi. già l'esultanza di tardozzi in gara1 fa capre che non ci stanno molto a vedere una moto clienti d'avanti a una ufficiale.

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      • #4
        Sì, cazzo !

        E staremo a vedere se il romano riuscirà davvero a non far terminare qui il proprio sogno.
        sigpic

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        • #5
          E finalmente è arrivato il 5° mondiale, quello inseguito da 13 anni. Ed è arrivato con l'Aprilia e da primo pilota italiano a vincere in SBK. Vittoria ancora più bella e significativa se si considera che Max, un pilota che in tanti davano per finito ( ), sarà l'unico motociclista italiano ad essere campione del mondo, quest'anno, cosa non riuscita neanche a quei 23 asini in Sudafrica.
          Ma al di là di questo, la cosa più importante è che finalmente Max ha coronato il suo sogno e quello dei suoi tifosi: continuare a vincere, come si conviene ai piloti della sua classe e del suo talento.
          Quote of the day: "Non finiro mai di ringraziare Ducati per il no ricevuto nel 2009"
          Piccola guida all'ineguagliato fandom italiano di DB... e anche al suo ex-rappresentante numero 1.

          "It's spreading, tho".

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          • #6
            Ridate A Max Cio Che Gli Spetta:la Motogp!
            Voglio Vederlo Massacrare Alcuni Tipetti!
            "Non è grave il clamore chiassoso dei violenti,bensì il silenzio spaventoso delle persone oneste".
            cit M.L.KING

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            • #7
              Chi ha visto un po' di più rispetto a qualche semplice gara di moto potrà cogliere l'enorme peso specifico di una vittoria come quella di Gara 2.

              La superiorità del pacchetto Yamaha - Crutchlow non ha nemmeno bisogno di troppe sottolineature; palesata appieno nel corso di Gara 1, tutto faceva pensare che lo scenario potesse essere sostanzialmente il medesimo.

              Ed invece il talento, enorme, e l'orgoglio, altrettanto grande, di un pilota di quasi 40 anni hanno fatto saltare il banco; già a Monza l'inglese si rivelò un cliente tostissimo (in una pista dove tuttavia la percorrenza non rivestiva un'importanza così grande).

              In ogni caso, a mio modo di vedere questo è un gran manico del quale, irruenza ed inesperienza permettendo, sentiremo parlare anche in MotoGP.

              La caratura dell'avversario e soprattutto il feeling denotato da Crutchlow sul tracciato francese nobilitano ulteriormente il successo di Biaggi; un successo che chiude una stagione trionfale, non tanto per ciò che concerne la progressione (comunque degna di nota, con una media di 17.34 punti/gara) bensì in virtù del fatto che l'iride arriva a due anni di distanza da quella che era vista dai più come una scommessa, il rientro di Aprilia nel mondiale SBK.

              Accantonando sogni utopici come il desiderio di rivedere Max competere con i migliori piloti del mondo (aspettativa ingiusta oltre che vana, in quanto non si può chiedere ad un classe '71, nonostante l'assoluta straordinarietà del suo percorso agonistico, di bypassare una differenza di età così rilevante), mi godo appieno un trionfo strameritato, nell'impaziente attesa di ritrovarlo a rivaleggiare con l'élite delle derivate di serie.
              Last edited by Grifis; 03 October 2010, 23:10.
              sigpic

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              • #8
                @grifis
                ciao,non sono illuso o utopista,voglio biaggi in motogp per tre motivi:
                1 motivo) vedere biaggi vincere una sola volta in motogp sarebbe fantastico,addirittura libidinoso con i commenti di quelli di italia uno.
                2 motivo) la motogp è il suo mondo e lì dovrebbe chiudere la carriera.
                3 motivo) vedere in griglia di partenza in motogp certi nomi o nonni (capirossi?) mi dà fastidio!
                "Non è grave il clamore chiassoso dei violenti,bensì il silenzio spaventoso delle persone oneste".
                cit M.L.KING

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                • #9
                  Eh già, gara 2 a Magny Cours è stata l'ultimo gioiello di una stagione trionfale. L'Aprilia non è la migliore moto da mesi, è stato Max a fare la differenza per quasi tutta la stagione, come domenica scorsa, contro un avversario come Crutchlow che sa essere piuttosto veloce quando la moto è a punto, e che in gara 1 aveva stracciato tutti.
                  Ma basterebbe aver portato una marca che non correva da una vita in SBK a vincere 10 gare in un anno, Mondiale Piloti e Costruttori nel giro di un paio d'anni, per dire quanto l'impresa sia straordinaria.

                  La cosa più divertente è che Biaggi nel 2005 era dato per finito. Non solo nel motomondiale, ma addirittura anche in SBK: lo si definiva come un pilota che avrebbe fatto fatica a imporsi, e tra questi erano in testa diversi ducatisti fanboy di quel pilota che ha vinto 3 campionati mondiali tutti su Ducati (ovviamente) e tutti o con una moto superiore in tutto e per tutto oppure contro nessuno (a meno che uno scoppiato come il Corser degli ultimi anni si possa definire qualcuno ), e che appena ha avuto un rivale in condizioni di potersela giocare ha perso in maniera cocente nel 2002. Di quel pilota che in MotoGP faceva una gara discreta ogni 6-7 GP, di quel Troy Bayliss che per sua stessa ammissione era completamente incapace di guidare una moto rigida come una MotoGP e che secondo il team Ducati dava il meglio solo quando tutto era a posto (ma non era Biaggi quello che faceva così? ).
                  Parecchi pivelli come questi, che nei luoghi di discussione sulla rete erano buoni solo a cercare di menarlo digitando a caso la tastiera, alla fine sono stati smerdati con i fatti. O almeno mi sembra!
                  Last edited by Red; 09 October 2010, 16:19.
                  Piccola guida all'ineguagliato fandom italiano di DB... e anche al suo ex-rappresentante numero 1.

                  "It's spreading, tho".

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                  • #10
                    Enzo, un conto è tracciare uno scenario auspicato, un altro è, invece, fare i conti con la realtà.

                    Ad oggi, un manico del calibro di Biaggi potrebbe tranquillamente dire la sua per un posto tra i primi cinque in ogni Gran Premio (a patto di essere supportato adeguatamente).

                    Ma questo non è più il suo tempo ed il primo ad esserne perfettamente consapevole è proprio il pilota romano (la sua longevità agonistica è, a mio modo di vedere, imputabile principalmente ad una maniacale preparazione fisica, volta al raggiungimento di un traguardo che ha visto sfumare davvero per troppo tempo negli ultimi dodici anni; la vittoria finale).

                    Tra l'altro, l'osservazione parentetica mi suggerisce una riflessione in merito a quello che sarà il vigore agonistico con il quale Max approccerà la prossima stagione.

                    Confidando in una rinnovata voracità, vengo al discorso MotoGP.

                    Dicevo che, a mio modo di vedere, questo non è più il suo tempo nella massima competizione motociclistica.

                    Gente come Lorenzo (classe '87), Pedrosa e Stoner (entrambi classe '85), ovvero piloti ai quali il romano regala rispettivamente sedici e quattordici anni, possiedono degli standard di competitività che prescindono dal puro talento (discorso valido in relazione alla sola élite, ovviamente), riconducibili invece all'ultimazione di una maturazione tecnica e psicologica.

                    Senza contare che è oggettivamente utopico pensare che un pilota cacciato frettolosamente a pedate da un mondo che mai come nel 2005 si è contraddistinto per una totale cecità, possa essere riaccolto a braccia aperte da un team ufficiale (che non sia la Suzuki ) a distanza di sei anni .


                    Originariamente Scritto da Red Visualizza Messaggio
                    (ma non era Biaggi quello che faceva così? ).
                    Davide Tardozzi docet .
                    sigpic

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                    • #11
                      Tutto vero grifis,tutto maledettamente vero.
                      ps
                      Oggi guarda (se vuoi) sxy tg sport 24,c'è una lunga intervista del pirata.
                      Last edited by enzo680; 09 October 2012, 20:07.
                      "Non è grave il clamore chiassoso dei violenti,bensì il silenzio spaventoso delle persone oneste".
                      cit M.L.KING

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                      • #12
                        "Ogni vincitore è un sognatore che non ha mai smesso di sognare. E' questo che hanno nella loro testa, nel loro cuore, un desiderio"

                        Già, è proprio così.


                        Grazie di tutto, Max.
                        sigpic

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                        • #13
                          È stato un mondiale anomalo, pieno di gare sul bagnato (su 14 GP per ben 8 volte gara 1 si è corsa sul bagnato), di errori, di gomme che ora facevano andare l'Aprilia come un missile (poche volte), ora no (spesso), a volte addirittura la rendevano una moto da cross per quanto saltellava. Alla fine l'ha spuntata Max, in un weekend corso in condizioni difficilissime, anche grazie alle BMW (specie a quella di Badovini che ad Aragon ha buttato, senza senso, Sykes per terra facendogli perdere un podio, Sykes che comunque non avrebbe meritato granchè il campionato).

                          A 41 anni (cioè, 41 anni...), è lui l'unico motociclista italiano a vincere un campionato mondiale. Anzi, l'unico negli ultimi 3 anni. Il tutto dando esempio di una professionalità e di una passione per questo sport infinita.
                          Non posso che ringraziarlo di tutto, gioie e dolori, incertezze e momenti esaltanti, che ha saputo regalare a me e ai suoi tifosi in questi 20 anni.
                          Comunque continui la sua carriera non posso che dire due parole: grazie, Max
                          Piccola guida all'ineguagliato fandom italiano di DB... e anche al suo ex-rappresentante numero 1.

                          "It's spreading, tho".

                          Comment


                          • #14
                            Era il 23 febbraio 2008...
                            Cazzo, sono già passati quasi cinque anni (anche se, ovviamente, la passione è rimasta immutata).

                            La stagione '08, in sella ad una Ducati Sterilgarda. L'ennesima scelta sbagliata, dovuta (oltre al prevedibile ostruzionismo di Davide "Encefalo" Tardozzi) al suo carattere; il carattere di uno che ha sempre ragionato con l'orgoglio e non con la testa (esattamente come il sottoscritto ).

                            Ed è proprio in questa sua incapacità, de facto, che si può ravvisare il limite principale del pilota romano. Sì, perché in barba a tutto ciò che si può dire o scrivere su di uno sport laddove l'uomo è ancora in grado di fare la differenza, se il pacchetto di cui disponi non è all'altezza, ti precludi automaticamente ogni chance di successo (prestando inevitabilmente il fianco a chi, come il 99% sia degli addetti ai lavori che, a maggior ragione, dell'utenza che fruisce di un "servizio", non si pone come "Ragion di Stato" l'esegesi prestazionale, limitandosi a scorrere velocemente l'ordine d'arrivo).

                            Nel thread del Motomondiale, LAcermo parlava di tre anni...
                            Yessa.
                            Quantomeno dal '98 al 2000 Biaggi fu indubbiamente il pilota più competitivo della categoria. I due titoli mondiali di Crivillé e Roberts Jr. gridano ancora vendetta. E la colpa, in questo caso sì, fu unicamente sua e della peggior decisione che avrebbe mai potuto prendere alla fine della stagione '98 (perché se è vero che nessuno avrebbe potuto prevedere quanto accaduto a Doohan l'anno seguente, era evidente che il pilota australiano avesse ormai imboccato inesorabilmente il viale del tramonto ed ancor più sotto gli occhi di tutti era l'inconsistenza tecnica della Yamaha, bollata, non più tardi di un anno prima, da Cadalora come una moto perdente).
                            Ed allora, perché?
                            Semplicissimo. Perché "gli avevano fatto un torto", rimangiandosi la promessa di offrirgli la moto ufficiale.
                            Ora, non è nemmeno mio interesse dilungarmi troppo in relazione alle motivazioni specifiche (like "Doohan aveva posto il proprio veto"), sta di fatto che anche il denigratore più efferato della caratura agonistica di Biaggi, non potrà evitare di constatare che se nel '99 Max avesse avuto a disposizione l'HRC, il campionato si sarebbe concluso con largo anticipo (considerando anche l'incidente di Doohan, ovviamente). E l'anno successivo lo scenario sarebbe rimasto pressoché invariato.
                            Fino a giungere al 2001, l'ultimo anno di monopolio delle 500 e dei motori due tempi. Implementando quanto scritto sopra, IMHO sono quattro e non tre le stagioni in cui Max fu il pilota più veloce in pista (forse addirittura più nel 2001 che nel '98). Prova ne è la straordinaria resistenza offerta contro il binomio Honda - Rossi, fino all'errore di Brno.
                            Parimenti, è chiaro che SE Max fosse stato l'asso della Honda, Valentino non avrebbe avuto accesso, quantomeno non immediatamente, alla casa di Tokyo. Ma, come ben sappiamo, la storia non la costruiscono gli scenari ipotetici...

                            Ad ogni modo, a noi biaggisti va benissimo così. Ci sta che il successo mondiale 2004 di Rossi sia considerato alla stregua di un miracolo, mentre ciò che avvenne nel '97 non se lo ricordi nessuno .
                            Personalmente, ho visto ben di peggio (ragazzi che acquistano l'Aprilia RS "Chesterfield", rinnegando, poi, anni dopo ogni coinvolgimento emozionale con il Corsaro ).

                            Ci sta, è la legge dello sport. Quando non sei più il numero uno (enonprovarenemmenoaspiegarmiilperch&#233, cadi inesorabilmente nel dimenticatoio.


                            Però esiste anche qualcuno per cui questa legge non funziona. Gente il cui tifo è incondizionato, persone che pretendono unicamente impegno e cuore e che vengono ripagate soltanto da un gesto, un cenno, un sorriso...

                            Un addio, perché no; specialmente se si tratta di un addio da vincente .
                            Ed allora Max, visto che anche tu hai detto basta, lasciatelo dire: GRAZIE.
                            Per tutte le volte che mi hai fatto perdere dieci anni .
                            Biaggista per sempre, a testa alta.

                            Testa alta, proprio come facevi tu...
                            Last edited by Grifis; 29 December 2012, 22:21.
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