Non si conoscono i nomi delle società coivolte ?
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La salvezza...Lo scudetto delle piccole
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Ho sentito ora che le società di serie A coinvolte sono Siena, Chievo, Lecce e Reggina...
Francamente, dopo un campionato in cui ci hanno rubato l'inverosimile, è immorale indagare il Lecce, comunque vedremo cosa uscirà fuori...Per ora i giocatori coinvolti sono D'Averso, Generoso Rossi e Ventola, tutti del Siena.
Per Chievo, Reggina e Siena, personalmente qualche dubio ce l'avevo...Ma, come per il Lecce, vedremo...Chissà come mai non hanno mai indagato il Milan...Mah...Everybody's gone for a quick sure fire solution
but faith in any god will only bury us all
No one's gonna fight in a ten-bob revolution,
have faith in what you've got and it will carry us all.
http://www.uslecce.it/campionato/ann...an_le07big.jpg
CHE BRUTTI CEFFI NEL SETTORE OSPITI A MILANO...
AVANTI LECCE!!!!
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La storia delle scommesse era già saltata fuori in seguito a Napoli-Palermo 1-1 in cui c'era stato un numero esagerato di scommettitori che avevano puntato su tale risultato. Inoltre l'inchiesta è partita da Napoli e nel capoluogo campano, purtroppo, storie del genere non sono una novità visto che la Camorra partecipa in modo molto invadente nel gioco delle scommesse fin dai tempi di Maradona, in cui il Napoli fu costretto a perdere lo scudetto del 1988, perché altrimenti la Camorra ci avrebbe rimesso troppo visto che i Napoletani avevano scommesso in massa sul Napoli campione d'Italia.
Anche questa domenica ci sono stati risultati "molto sospetti" come ha detto il presidente del Siena, addirittura su Reggina-Milan non sono state accettate scommesse e su Internet gira da una settimana il risultato di 2-1. Anche Roma-Perugia 1-3 fa male al calcio pensando ai legami strettissimi tra Sensi e Gaucci, ma non è niente se si pensa ai vari Reggiana-Parma del 1994 Parma-Piacenza del 1999 almeno e Parma-Verona etc in cui Tanzi gestiva dal punto di vista economico entrambe le società in campo e che sono finite con partite vistosamente false (pensate solo al goal di Orlandini in Verona-Parma che dopo aver segnato per sbaglio, la palla dopo aver preso il palo gli rimbalzò addosso finendo in rete, invece di gioire si disperò come se avesse fatto un autogol, ma poi il Parma vinse 2-1 ed andò in Champions).
Il presidente del Siena ha ragione: almeno i play-out in serie A ed i vari play-off nelle altre serie sono inevitabili.
Quest'anno spero che si salvi il Modena perché conosco di persona il presidente Romano Amadei, avendolo avuto come presidente del Brescello, e spero che nn si giochi il ridicolo spareggio tra la sesta di B e la quartultima di A, ma che la quarta retrocessa sia il Parma, perché è impensabile che una squadra con 309,5 milioni di € di debito, nessuno sponsor credibile (Cariparma è culo e camicia colla Parmalat) e gestita direttamente dallo stato rimanga in serie A, mentre società oneste come Modena ed Empoli andranno probabilmente in B con gravi perdite economiche.sigpic
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a me sinceramente è sembrato un pò sospetto il modo in cui la reggina è riuscita a salvarsi
probabilmente anke in napoli-palermo c'è stata una vera e propria mafia, dato ke nel secondo tempo non hanno mai attaccato nessuna delle 2 squadre x nn modificare il risultato ke avrebbe favorito la camorra
http://gravagli.interfree.it/member.jpg
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Sinceramente pensavo che il Milan andasse a Reggio Calabria con l'intenzione di vincere per battere il record dei punti del campionato a 18 squadre, visto che la menano, fanno tabelle etc. etc. dall'inizio del girone di ritorno. Invece la squadra è andata in campo già predisposta alla sconfitta, evidentemente ha prevalso il desiderio di mandare in B il Perugia, visto che molti avevano pensato che l'Ancona avrebbe perso con l'Empoli. Cmq in Reggina-Milan non ci sono complicità evidenti come in Roma-Perugia, la cosa forse più inquietante è che il Siena che ha denunciato questi inghippi è stato subito "punita" dall'inchiesta dei giudiziaria, forse solo una coincidenza, ma credo che se il presidente del Siena avesse avuto la coscienza sporca, non si sarebbe tolto dalle scarpe quei sassolini domenica scorsa.sigpic
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Cmq in Reggina-Milan non ci sono complicità evidenti come in Roma-Perugia, la cosa forse più inquietante è che il Siena che ha denunciato questi inghippi è stato subito "punita" dall'inchiesta dei giudiziaria, forse solo una coincidenza, ma credo che se il presidente del Siena avesse avuto la coscienza sporca, non si sarebbe tolto dalle scarpe quei sassolini domenica scorsa.
E non parliamo poi di un paio di gocatori come cirillo che ha dato spettacolo di sè in tv per vendicarsi di materazzi(denunciarlo senza farsi vedere in tv,no?)
Sono contento della salvezza della reggina anche se mi aspettavo una prestazione migliore da parte di qualche seconda linea del milan
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Originariamente Scritto da Adnkronos- Sono 13 indagati dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli e del centro investigativo della Direzione Investigativa Antimafia del capoluogo partenopeo che questa mattina sono stati sottoposti alla perquisizione domiciliare. Tra questi vi sono anche cinque calciatori, presunti camorristi, un bancario che riveste anche la carica di consigliere circoscrizionale a Napoli per il gruppo che fa capo all'onorevole Mario Segni. Sono 12 le squadre finite nel mirino degli inquirenti, tra le quali quattro di serie A: Siena, Reggina, Lecce e Chievo Verona.
Le altre otto, come anticipato dall'ADNKRONOS, sono: il Piacenza, l'Ascoli, il Lumezzane, il Sassari Torres, il Taranto, il Catanzaro, il Crotone e la Ternana. Nel decreto e' spiegato che ''deve essere oggetto di approfondimento investigativo la posizione dell'Udinese, quasi certamente contattata da persone tesserate della societa' di Calcio del Siena al fine di condizionare la partita poi conclusasi con il risultato di 1 a 0 per la squadra toscana''.
I 13 indagati sono: Giacomo Cavalcanti, di 52 anni, ritenuto dagli inquirenti un capo clan operante nella zona di Bagnoli, Fuorigrotta e Rione Traiano ma attualmente residente a Verona, dove gestisce un'attivita' commerciale essendo titolare dell'azienda Gjab Card, che commercializza schede telefoniche; Antonio Di Dio, 51 anni, bancario e consigliere circoscrizionale del Patto Segni; Luigi Ferone, 55 anni; Angelo di Bosco Mazzella, 25 anni; Antonio Maisto, 24 anni; Rosario Di Maio 48 anni; Nunzio De Luca, 49; Sergio Scalise, 27 anni; Vincenzo Onorato 41 anni; Generoso Rossi, 25 anni; Roberto D'Aversa, 29 anni; Nicola Ventola, 26 anni, in forze alla squadra di calcio del Siena ed ex giocatore dell'Atalanta; Salvatore Ambrosino, 30 anni.
Tutto e' partito dalle dichiarazioni di un pentito, Luigi Giuliano, che ha portato agli accertamenti su Giacomo Cavalcanti, e che l'ADNKRONOS e' in grado di rilevare. Partendo proprio dalle dichiarazioni dell'ex boss di Forcella, Luigi Giuliano, detto ''o' re'', e' scattata l'indagine anche a carico ''del noto camorrista Giacomo Cavalcanti, oggi residente a Verona, dove svolge l'attivita' di commerciante in quanto titolare dell'azienda Gjab Card, impegnata nel settore della commercializzazione delle schede telefoniche'', come spiegato nel decreto della Direzione distrettuale antimafia.
Secondo gli inquirenti napoletani Cavalcanti, nonostante la lontananza da Napoli, avrebbe mantenuto rapporti con la sua famiglia e con altri referenti, tra i quali un insospettabile, Antonio Di Dio, dipendente del Banco di Napoli e consigliere circoscrizionale a Bagnoli, periferia di Napoli, per il gruppo facente capo all'on. Mario Segni (precedentemente Di Dio aveva militato nelle fila di Forza Italia).
Nel corso dell'attivita' di intercettazioni telefoniche, gli investigatori spiegano che ''sono stati acquisiti indizi concreti in ordine all'esistenza di una articolata organizzazione che ha certamente 'condizionato' i risultati e, dunque, le classifiche del campionato in corso relativamente alla serie A, B e C'', come e' spiegato nel provvedimento firmato dai sostituti Giuseppe Narducci e Filippo Beatrice.
Secondo gli inquirenti e gli investigatori del centro napoletano della Direzione Investigativa Antimafia, ''il calciatore maggiormente coinvolto nelle attivita' illegali e dimostratosi disponibile a comunicare (anche poche ore prima della partita) le informazioni sui risultati finali e' il napoletano Generoso Rossi (portiere della squadra di calcio del Siena, almeno fino all'aprile 2004, mese in cui, improvvisamente e inopinatamente, peraltro rescisse il contratto con la societa'), il quale -proseguono i pm- nei molteplici contatti registrati, ha evidenziato di essere partecipe di una stabile ed articolatissima organizzazione (costituita anche da persone non tesserate) che ha lo scopo di condizionare preventivamente taluni risultati di incontri di calcio''.
Fanno notare gli investigatori che ''Rossi ha piu' volte rappresentato ai suoi interlocutori il risultato finale di determinati incontri di calcio''. L'indagato si sarebbe espresso, secondo gli inquirenti, in modo criptico, come ad esempio nel corso di una conversazione telefonica intercettata alle ore 11.49 del 7 marzo scorso, e nella quale, interloquendo con un altro indagato, Di Bosco Mazzella, a poche ore dall'incontro di calcio Lecce-Siena, ''conclusosi zero a zero il primo tempo, lascia intendere (al suo interlocutore, ndr) il pareggio finale'' aggiungendo: ''E' tosta perche' loro stanno andando bene, hai capito?''.
Spiegano i pm della Dda: ''Che non si sia trattato di una innocente previsione sul possibile esito finale di un incontro difficile sotto il profilo squisitamente sportivo, lo dimostra la lunga conversazione dell'8 marzo scorso, registrata alle ore 14.23, intercettata sull'utenza in uso a Di Dio, intercorsa con Nunzio De Luca, (detto Gino, anch'egli perfettamente inserito nel meccanismo fraudolento), nel corso del quale Di Dio si lamenta dell'insipienza del nipote Angelo, che non ha compreso il messaggio di Rossi, tanto piu' rilevante in quanto espresso poco prima dell'inizio della partita''.
Un'altra conversazione telefonica intercettata dagli inquirenti e' del 21 marzo scorso, alle ore 12.25, quando mancava ormai poco all'incontro di calcio tra il Chievo Verona e il Siena, conclusasi 1-1. La conversazione e' tra Rossi e Salvatore Ambrosino, calciatore in forza al Grosseto, al quale e' stato ceduto dopo avere militato, come ultima squadra, nel Catanzaro ''ed anch'egli partecipe degli accordi sottesi al condizionamento delle partite''.
Scrivono i pm: ''Nella telefonata, Rossi -a giustificazione dell'incertezza del risultato finale- ha fatto chiaramente riferimento ad un accordo generale, al quale era estraneo il solo allenatore (''il direttore ha parlato con coso ..... Con Pastorelli, tutti d'accordo, tranne l'allenatore e' d'accordo'')''.
Gli inquirenti poi fanno riferimento ad una conversazione precedente, alle 9.49, in cui gli indagati avrebbero fatto riferimento ad un presunto contatto tra dirigenti di societa': ''Rossi: che ..... addirittura le societa' sono andate a parlare .... Societa' e societa' sono andate a parlare'', ma ''ha detto Del Neri (allenatore del Chievo Verona) che vuole giocare''.
Secondo i pm, gli accordi erano ''trasversali'' tra le varie compagini societarie: lo dimostrerebbe una conversazione telefonica intercettata il 23 marzo scorso, alle ore 18, sull'utenza in uso a Rossi, in conversazione con Ambrosino, nel corso della quale ''si e' discusso dell'incontro tra Siena e Udinese (terminata 1-0) della successiva domenica, facendosi riferimento alla possibilita' di condizionare l'incontro di calcio al fine di conseguire grosse vincite''. Nel decreto e' scritto: Rossi: ''Prendiamo trenta-quarantamila euro....''. Ambrosino: ''Ma chi conoscete, conoscete qualcuno da quella parte?''. Rossi: ''Boh, non lo so, devo vedere gli altri''.
Proseguono ancora i pm: ''Ancora, in modo davvero esplicito, Rossi -ormai non piu' al seguito della squadra- ha comunicato ad un altro calciatore del Siena, Roberto D'Aversa (il quale si trovava in ritiro pre-partita insieme a Nicola Ventola, anch'egli del Siena), e su esplicita richiesta di quest'ultimo, i risultati di alcune partite di calcio che si sarebbero giocate nel corso della giornata del 18 aprile 2004. Invero, nel corso delle conversazioni telefoniche -sostengono gli inquirenti- del 16 aprile 2004, delle ore 20.50 e 23.28, i calciatori hanno fatto riferimento a taluni risultati''.
I risultati di cui si parla nel corso delle due conversazioni sono: ''Chievo, pari, Ascoli pari... Crotone 1, ... Catanzaro 2 e forse Lumezzane x...''. Risultati che si sarebbero puntualmente verificati, come spiegato nel decreto della Dda: ''Crotone-Fermana 3-0; Lumezzane-Torres 0-0; Taranto-Catanzaro 0-1; Ascoli-Piacenza 0-0; Chievo-Reggina 0-0''.
Rivelano gli inquirenti che nel corso dell'attivita' investigativa sono state intercettate delle ''rilevantissime conversazioni telefoniche sull'utenza in uso ad Ambrosino, nel corso delle quali appare evidente come -in questo finale di campionato- le partite truccate siano moltissime''.
Nello specifico, si fa riferimento ad una telefonata del 30 aprile scorso, delle ore 23.32 tra Ambrosino e un tale di nome Gigino. In questa conversazione sarebbero ''molteplici i riferimenti alle partite che avrebbero disputato la domenica successiva le squadre del Catanzaro, del Crotone e del Messina. Vi e' anche un emblematico riferimento -proseguono gli inquirenti- a taluni soggetti, da ritenere tra i registi e gli organizzatori degli illeciti''.
Nella fattispecie, Gigino avrebbe detto che ''il parente si sta muovendo... il grande capo perche' quelli la' avanzano certi soldi dove lavora il grande capo''. Gigino: ''Tutta la C1 e la C2 hai capito... possiamo mettere qualsiasi cosa, hai capito''.
Secondo gli inquirenti, le risultanze investigative dimostrano ''la non occasionalita' di accordi volti a condizionare incontri di calcio'', ''la diffusione del meccanismo ha molteplici compagine societarie'', ''la strumentalita' del condizionamento delle partite di calcio rispetto al conferimento di indebiti arricchimenti'', ''il coinvolgimento, accanto ai tesserati della Federazione Gioco Calcio, di persone esterne, talvolta collegate ad ambienti camorristici e malavitosi''.
I pm della direzione distrettuale antimafia fanno poi riferimento alle dichiarazioni rese il 24 marzo 1999 dal collaboratore di giustizia Guglielmo Giuliano, detto ''o' stuorto'', ex boss di Forcella e fratello del capo clan, Luigi, pentito ormai da anni. Cinque anni fa Giuliano dichiaro' che ''molte partite sono state combinate e truccate attraverso il rapporto che esisteva tra la nostra famiglia in particolare, ma non solo, con persone del mondo del calcio, come ad esempio l'ex giocatore del Napoli, Improta, che, durante il periodo in cui era in forza al Catanzaro, combinava il risultato sul campo e quindi noi sapevamo con anticipo quale sarebbe stato l'esito finale della partita''.
''Il rapporto con Improta -e' spiegato nel decreto della Dda- e' terminato quando avvenne un fatto spiacevole perche' Improta ci aveva assicurato che una partita del Catanzaro, mi sembra con il Genoa, sarebbe finita in parita', mentre invece il Catanzaro perse in casa. Poiche' noi avevamo avvisato anche le altre famiglie camorristiche che l'esito della partita era stato combinato nel senso del pareggio, il diverso risultato ovviamente determino', una notevole secca perdita nostra e delle altre famiglie. Il calciatore Improta doveva essere ammazzato e riusci' a far salva la pella solo grazie al particolare rapporto che aveva con Giovanni Paesano di Posillipo, non prima pero' di avere interamente saldato l'ammanco che noi di Forcella avevamo avuto e cioe' un miliardo circa''
Secondo me i giocatori hanno scommesso come persone normali anche se a loro non sarebbe permesso scommettere su partite della propria categoria. L'inghippo Atalanta-Pistoiese era molto più semplice, era una partita che interessava poco e coinvolgeva solo i giocatori di entrambe le squadre che inoltre fecero puntare i propri parenti sul risultato esatto.sigpic
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A quanto pare le ricevute delle scommesse non provano niente, tranne che dei giocatori hanno giocato al totonero delle partite per lo più banali e facili di tutte e tre le serie e non possono farlo (ma ci vuole tanto a prevedere un pareggio del Napoli o uno 0-0 della Reggina o un pareggio fuoricasa della Sampdoria?). Si continua a dire che il Lecce è coinvolto nello scandalo quando in realtà tutto nasce da una frase di G Rossi “Lecce-Siena è una partita dura” e infatti le forze dell’ordine non hanno sequestrato nulla né nessuno è stato sentito dai magistrati. Da qui a dire che il Lecce truccava le partite ce ne vuole.
Mah, staremo a vedere, al momento cmq è meglio aspettare per vedere se uscirà fuori qualcosa di più concreto per saperne di più, mentre considero un buffone chi adesso dice che il campionato è falsato e Modena ed Empoli che stanno giocando in maniera scandalosa chiedono la penalizzazione di Lecce e Siena per potersi salvare.
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