Non parlo in termini qualitativi, ma + e + volte recensendo dei platform usciti recentemente sul mercato ho notato come proprio le componenti strettamente platform venissero messe in secondo piano dietro a strutture da shooter o altro. Proprio per questo motivo alcuni titoli tipo Jak 3 o R&C3 vengono definiti action da alcuni, ma è indubbio che il genere platform sia uno di quelli che in questa generazione ha cambiato nettamente forma. Dite la vostra.
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Che fine han fatto i platform di una volta?
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Resto tuttora affezionato a strutture classicheggianti come Goemon (che pure ha provato spesso ad ibridarsi), un mio mito, o come gloriose icone del 2d; potrei arrivare a dire che li preferisco, ma in verità sono due cose totalmente diverse. Credo che l'arrivo del 3d sia stato rivoluzionante per il genere come pochi altri, il passaggio dalle due alle tre dimensioni ha portato i più creativi a raggiungere ottime vette nella morfologia degli ambienti applicata alle richieste prettamente ludiche, ha portato un'interessante libertà per quanto riguarda il movimento (in maniera decisa) ed esplorazione (dando principalmente un la, indispensabile aggiungo). Stavo maturando l'idea anche dopo aver giocato e recensito Super Mario 64 Ds e di recente dopo aver ugualmente recensito Spyro. Mentre il primo rappresenta lo scacco vincente (specie considerato nel 1996), il secondo rappresenta il semplicismo delle idee, una mimesi passiva e mai equiparabile ai veri paradigmi del "nuovo" genere che è il Platform-3d. Già molti consideravano quest'ultimo ai suoi inizi e tuttora, non a torto, ispirato ad una struttura avventurosa e si è visto come ultimamente siano stati molti gli innesti alla meccanica principale (che siano action o altro).
Ma i generi non vanno considerati in maniera stretta, chiusa; ma come un campo da interpretare (certo da non snaturare) ed in cui idee vincenti ed insieme sperimentali dimostrano di essere premiate almeno a livello critico.
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Secondo me il discorso andrebbe fatto in senso più generale. Nel tentativo di proporre titoli quanto più vari possibile, le software house hanno di fatto "mischiato" alcuni generi. Il platform è sicuramente quello che ne ha tratto più danno, assimilato ormai quasi del tutto dal genere action. Che poi non necessariamente è un male. Personalmente quanto voglio giocare ocn un platform classico uso il GBA SP, l'unica console che li propone con una certa frequenza. Sarà mica dovuto alla mancanza del 3D ?
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Mi è venuto in mente proprio giocando a Blinx 2. Caspita, ritmo blando, ragionato, alcune meccaniche da stealth game abbozzate (presenti pure in Sly 2, ma diversamente applicate) e alcune soluzioni ludiche davvero discutibili che lo rendono tutto tranne che un platform. Alla fine perchè definirlo come tale? Non si salta nemmeno una piattaforma, è un miscuglio di generi venuto male... Ma vabbè. Il discorso è allargabile anche a titoli datati come Conker: perchè platform?Non vengo da Piacenza per piacervi, non vengo da Lodi per lodarvi, vengo da Chiavari.
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Io ritengo che il vecchio caro platform (del quale sono un accanito sostenitore) dovesse necessariamente mutare con il tempo. Fin qui ho scoperto l'acqua calda.
Il fatto che molti presunti platform presentino componenti derivate da altri generi non è necessariamente un male; in alcuni casi, il risultato è più che soddisfacente. Ma ho la netta sensazione che tali cambiamenti derivino spesso dall'incapacità di innovare un genere che, per la sua semplicità, mi appare difficile da evolvere. Detto in parole povere: il gioco consiste nel saltare sulle piattaforme, saltare sui nemici, saltare di qui, saltare di là. Come lo innovo? Semplice! Aggiungo all'omino che salta fucilozzi ipertecnologici e miriadi di power-ups vari, accostando di fatto il titolo ad uno shooter in terza persona. Poi magari la formula funziona pure.
Fortuna che ci sia ancora qualcuno che cerca di andare controcorrente. Parlavo poco fa di Sonic, ad esempio: il fatto che nei titoli treddì possa seguire scie di anelli, o fare salti concatenati sui nemici mi apparve a suo tempo una piacevole variante sul genere. (Poi vabbè, a questi aspetti si affiancano dei difetti colossali, o Robotnik che distrugge tutto su un mech (!!!), e alla fine ne risulta una gran porcata )Falli tattici fan club Brianza
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Diciamo che quella dei platform è stata l'evoluzione della specie atta a evitarne l'estinzione. Anzi, ti dirò di più. In questa generazione il platform è stato un mezzo espressivo duttile per dimostrare la creatività degli sviluppatori, abili nel rinverdire una formula oramai antiquata e stantia e a proporla sotto una nuova veste. In tutta sincerità preferisco nettamente i platform attuali rispetto a quelli vecchia scuola, anche se questa classificazione comincia a stargli parecchio stretta.Non vengo da Piacenza per piacervi, non vengo da Lodi per lodarvi, vengo da Chiavari.
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Non mi trovo d'accordo. Snaturare una formula non significa rinverdirla. Molti dei giochi attuali, sebbene si tratti spesso di buoni titoli, non dovrebbero neppure essere classificati come platform. E, per quanto mi riguarda, non mi stancherò mai di saltare su una piattaforma.Falli tattici fan club Brianza
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Certo, così il genere platform avrebbe già da tempo chiuso i battenti perchè ogni titolo avrebbe venduto una sola copia. Ma dai! E' ovvio che ogni tipologia di gioco debba maturare, crescere, ampliarsi, è successo al genere platform com'è successo agli fps, ai racing game e a tante altre categorie. Oramai i generi puri e incontaminati quasi non esistono +: un bene o un male? A mio modesto parere conta il divertimento, quindi decisamente un bene.Non vengo da Piacenza per piacervi, non vengo da Lodi per lodarvi, vengo da Chiavari.
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Nota che io non condanno gli "ibridi", anzi, ne sono favorevole, però penso che di titoli quasi "incontaminati", e allo stesso tempo innovativi ce ne possano essere.
Porti l'esempio degli FPS: quanti esponenti ci sono dove devi solo raccogliere armi, andare in giro per mappe in cui sparare a tutto quello che si muove e, al massimo, dare vita ad una carneficina online?
E i racing game? In molti titoli, dove la vedi tutta questa contaminazione? Un GT, piuttosto che un Project Gotham, che elementi avrebbe di altri generi?Falli tattici fan club Brianza
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Non a caso nei nostri awards (ma non siamo stati i soli), abbiamo usato la categoria "platformer"..
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Originariamente Scritto da IeyasuNota che io non condanno gli "ibridi", anzi, ne sono favorevole, però penso che di titoli quasi "incontaminati", e allo stesso tempo innovativi ce ne possano essere.
Porti l'esempio degli FPS: quanti esponenti ci sono dove devi solo raccogliere armi, andare in giro per mappe in cui sparare a tutto quello che si muove e, al massimo, dare vita ad una carneficina online?
E i racing game? In molti titoli, dove la vedi tutta questa contaminazione? Un GT, piuttosto che un Project Gotham, che elementi avrebbe di altri generi?Non vengo da Piacenza per piacervi, non vengo da Lodi per lodarvi, vengo da Chiavari.
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Originariamente Scritto da IeyasuNota che io non condanno gli "ibridi", anzi, ne sono favorevole, però penso che di titoli quasi "incontaminati", e allo stesso tempo innovativi ce ne possano essere.
Porti l'esempio degli FPS: quanti esponenti ci sono dove devi solo raccogliere armi, andare in giro per mappe in cui sparare a tutto quello che si muove e, al massimo, dare vita ad una carneficina online?
E i racing game? In molti titoli, dove la vedi tutta questa contaminazione? Un GT, piuttosto che un Project Gotham, che elementi avrebbe di altri generi?
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Concordo, non credo certo che la tridimensionalità abbia ucciso un genere, tutt'altro. Ha portato grandi innovazioni toccando anche altri generi. Voler vedere un genere troppo canonicamente ne preclude troppe cose, e ibridare non sempre vuol dire sconvolgere, come del resto innovare non dovrebbe dire per forza ibridare. Il fulcro della discussione è: perché alcuni sviluppatori piuttosto che incentrarsi su fattori basilari come ad esempio il level design, per dirne uno, puntano più su miscellanee riuscite? La risposta è duplice alla fine, non solo idealmente ma anche nell'attualità, sono due percorsi che dicono come i generi stiano assumendo pian piano valori solo nominalistici.
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Ibridare non sempre vuol dire sconvolgere, ma spesso e volentieri snaturare; innovare non significa certo ibridare. Innovare un genere mischiandolo (non uso il termine "contaminare" di proposito) con elementi presi in prestito da altre categorie (dando quindi vita a un ibrido, che brutta definizione), non è sempre un male, ma specie negli ultimi tempi è una pratica che nasconde dietro una carenza di idee. Il problema, che ci sia o meno, va considerato a prodotto finito. E' sempre la solita storia: se un videogioco mi diverte, possono aver mischiato la nutella con i cavoli che alla fine mi andrà bene, perchè il fine primo di un videogioco è quello di divertire, non dimostrarmi chissà cosa.Non vengo da Piacenza per piacervi, non vengo da Lodi per lodarvi, vengo da Chiavari.
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