Spoiler:
Tecnicamente parlando:
Da un punto di vista tecnico gli sviluppatori hanno svolto un lavoro egregio. Graficamente il titolo è molto curato in ogni suo dettaglio. Buone le animazioni dei vari personaggi, forse l’andatura di James risulta un pò “legnosa”, ma nel complesso le movenze del protagonista sono ben riprodotte. James potrà camminare o correre, ma dopo qualche minuto di corsa sarà stanco, rallenterà l’andatura,e quando finalmente deciderete di fermarvi, avrà il fiatone, la cui intensità dipenderà dallo sforzo che gli avrete fatto compiere.
Pregevole il design delle creature di Silent Hill, molto varie, dai tratti umanoidi ma con particolari strani che le renderanno in un certo senso aliene, diverse, e spesso molto disturbanti. Non solo perfetti e terrificanti a livello grafico e di animazioni, ma anche azzeccati dal punto di vista della loro valenza simbolica, legata per ciascuno di essi ad un particolare stato d’animo del protagonista James. Su tutti Pyramid Head, del quale non si può anticipare niente per evitare di smussare l’impatto che avrà sui vostri incubi.
L’ambientazione è il vero punto di forza del gioco: strade, ponti, cartelli, autoveicoli abbandonati, edifici in rovina, sia in esterna che all’interno, grondano particolari oltre che sangue e sporcizia. Alberi, boschi, laghi e quant’altro sono tutti credibili, ma il fiore all’occhiello è il modo in cui è stata ricreata la perenne nebbia che avvolge la città. Non più statica come nel primo episodio, dove probabilmente era stata usata più come stratagemma per coprire pop-up e altri difetti grafici legati ai limiti hardware della precedente generazione. La nebbia di SH2 non solo risulta realistica, ottimamente riprodotta, ma è talmente ben realizzata da sembrare viva, al punto da diventare la vera protagonista del gioco.
Il giocatore sarà in costante balia della nebbia, che deciderà di volta in volta cosa mostrarvi, e cosa tenervi nascosto, aumentando la sensazione di impotenza in cui vi troverete, totalmente in balia degli eventi senza avere mai l’impressione di poterne avere il controllo. Una nebbia talmente fitta da farvi perdere l’orientamento, obbligandovi ad un uso capillare delle mappe di gioco per evitare di sbagliare strada o tornare al punto di partenza senza nemmeno accorgervene.
Nelle sezioni interne (case ed edifici vari), sarà il buio pesto ad accompagnarvi in ogni istante, che riuscirete a squarciare solo parzialmente grazie alla piccola torcia trovata ad inizio avventura. Che proietterà un piccolo cono di luce, senza però potervi evitare di dover strizzare gli occhi in alcuni punti, per capire dove diavolo siete finiti.
Il tutto ovviamente ad incrementare il costante e sottile senso di fibrillazione che non smetterà mai di accompagnarvi.
Le cut scene sono eccelse, e lo stile grafico un pò sgranato sembra avere il compito di evitare di rompere la continuità con i filmati realizzati direttamente con il motore di gioco anzichè CG, riuscendo nell’intento alla perfezione.
Il sonoro svolge il suo compito in ogni aspetto: la colonna sonora presenta motivi e brani che aumentano la tensione ed il dramma di James, mentre gli effetti sonori sono da brivido e fanno scorrere a fiumi l’adrenalina nel giocatore, con urli, rumori sinistri, scricchiolii, tonfi, e ruggiti da antologia.
Un plauso va a Konami che ha deciso di lasciare al giocatore la facoltà di crearsi un set-up di difficoltà personalizzato, separando gli enigmi dai combattimenti. Si potrà pertanto settare il livello massimo di difficoltà degli enigmi e minimo nei combattimenti, o viceversa, oppure equilibrato verso l’alto o verso il basso, a seconda dei gusti. Il consiglio è un livello equilibrato verso l’alto, per godersi in pieno il titolo.
Longevità medio alta, sulla ventina di ore in modalità normale per enigmi&combattimenti, aumentata dalla presenza di cinque finali alternativi ben diversi, di cui tre disponibili dalla prima giocata, che dipenderanno dal comportamento del giocatore nei confronti di altri personaggi.
Commento Finale:
Silent Hill 2 è più che un videogioco. E’ un lungo viaggio introspettivo all’interno dell’angolo più nascosto della nostra anima, alla ricerca di tutte quelle sensazioni, paure, e timori che cerchiamo di nascondere e fuggire perchè ci spaventano troppo. Affrontare le oscure trame del passato per fronteggiare tutti gli scheletri rimasti da troppo tempo nell’armadio, in modo da affrontarli, liberarsene, per andare avanti. Perchè senza aver risolto il passato, è impossibile affrontare il presente ed il futuro in maniera serena ed onesta.
Imperdibile per ogni giocatore che desidera vivere un’esperienza terrificante, con una paura sottile, intima, psicologica, un costante senso di smarrimento e di impotenza, che non potranno fare a meno di provocare palpitazioni a go-go, portando il giocatore ad un livello di immersione tale da fargli sfiorare il pad con delicatezza, onde evitare di fare rumore, ed essere scoperto.
Sconsigliato solamente a chi preferisce accendere la console per rilassarsi con prodotti più allegri e scanzonati, o a chi non apprezza un ritmo lento che lascia l’azione in secondo piano. Il re è morto. Evviva il re.
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