.. minchia, un paio di missioni sole e già mi hai fatto passare del tutto anche la voglia di provarlo .. ohiohi, altre conferme di utenti ?
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Recensione Xbox 360 - Medal of Honor 2010
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Si c'è anche da dire che non l'ho giocato tutto e ancora non ho fatto il multiplayer ma ci tenevo a sottolineare che tutto ciò che ho scritto l'ho notato in poche missioni il che secondo me è un bel problema se si considera che ci spendi 60/70 eurazzi.
Edit: ero anche tentato di non esprimermi subito perchè mi sembrava sciocco ma diciamo che sono cose che mi hanno colpito subito e quindi mi pareva giusto scriverle.Originariamente Scritto da RyusukeOriginariamente Scritto da Roscio360mi viene un dubbio: anche questo gioco sarà su dvd?
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Originariamente Scritto da Axxell Visualizza Messaggioleggete questo delirio da Repubblica.it di oggi ..
n.b. : se non è permesso postare articoli mi scuso, provvedete pure a cancellare.
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http://www.repubblica.it/tecnologia/...7/?ref=HRERO-1
Videogame sull'Afghanistan
"Impedirne l'uscita in Italia"
Arriva fra mille polemiche "Medal of Honor", ultimo capitolo di una saga di giochi di guerra che racconta l'operazione Enduring Freedom. Dopo le critiche in Usa, Canada e Gran Bretagna, anche nel nostro paese c'è chi ne chiede il sequestro
di JAIME D'ALESSANDRO
LA GUERRA in Afghanistan diventa un videogame. E se l'intento dei suoi creatori era quello di suscitare polemiche, non potevano scegliere un momento più appropriato: a pochi giorni dalla morte di quattro alpini a Farah, esce in Italia Medal of Honor, uno sparatutto ambientato durante l'operazione Enduring Freedom del 2001. Come negli altri paesi in cui è già uscito, anche in Italia il videogioco è accompagnato da dure critiche: in Senato c'è addirittura chi ne chiede il divieto di vendita, per rispetto della memoria dei caduti.
In Medal of Honor il giocatore può vestire i panni di tre diversi militari americani dei gruppi speciali Tier 1, dei Rangers e degli elicotteristi. Tutti alle prese con una serie di missioni, costruite nel corso di 18 mesi con la consulenza di soldati in carne e ossa, sulle montagne, nei villaggi e nelle città dell'Afghanistan. "E' una finzione storica", puntualizza Greg Goodrich, il produttore. "L'ambientazione è reale, non la vicenda che raccontiamo. Ma è vero che il videogame intero è ispirato a fatti accaduti e costruito con l'aiuto di persone che in Afghanistan hanno combattuto sul serio".
Precisazioni irrilevanti stando al coro di critiche. "Sconcertante e avvilente", lo definisce Augusto Di Stanislao, caporuppo IdV in Commissione Difesa. "Abbiamo appena finito di piangere quattro nostri soldati uccisi nell'agguato a Farah e ora avremo nei negozi il nuovo videogame che permetterà a tutti, bambini
compresi, di scegliere di stare dalla parte delle forze occidentali o talebani e addentrarsi virtualmente nello scenario di guerra". Il senatore, che chiede "il sequestro in tutta Italia del videogioco", si riferisce alla possibilità, prevista nella modalità online del gioco, di combattere vestendo i panni dei taliban. Un fatto che aveva provocato l'irritazione del Pentagono, che aveva vietato la vendita del gioco nelle basi americane. E così la Electronic Arts, l'editore, ha fatto marcia indietro e ora i talebani sono definiti "fazione opposta". Bizantinismo che però non ha convinto l'Army & Air Force Exchange Service, l'ente che stabilisce cosa è possibile acquistare all'interno dei presidi militari americani.
Anche Liam Fox, segretario alla Difesa britannico, a metà agosto ha chiesto esplicitamente ai negozianti inglesi di rifiutarsi di vendere Medal of Honor. "E' scioccante che qualcuno pensi di ricreare (in un videogame, ndr.) i crimini dei talebani", disse Fox in quell'occasione. "Per mano loro tanti bambini hanno perso il padre e altrettante mogli il marito. Sono disgustato e arrabbiato". Dello stesso tono i commenti di Peter MacKay, ministro della Difesa canadese e del suo omologo danese, Gitte Lillelund Bech.
"La serie di Medal of Honor ha sempre puntato all'autenticità e al rispetto per i soldati", continua Goodrich. "Raccontando il loro punto di vista in maniera onorevole. E' stato così per i passati capitoli, è così per questo. Cambia solo l'ambientazione, ma la filosofia di fondo è la medesima". Strano però che alla Electronic Arts non si siano resi conto che trasferire una serie del genere, nata nel 1999 per volere di Steven Spielberg come controparte interattiva di Salvate il soldato Ryan, dalla Seconda Guerra Mondiale ad un conflitto ancora in corso e che continua a fare morti e feriti, fra i nostri soldati come fra i civili, sia un azzardo. La visione hollywoodiana dell'ultima grande guerra non è applicabile alla complessità della situazione in Afghanistan. Così come sono inadatte le regole rigide dei "first person shooter", o "sparatutto" che dir si voglia, genere al quale appartiene Medal of Honor. Una lunga sequenza di scaramucce, in questo caso fra villaggi di montagna, gole impervie e città afgane, che dicono poco di quel che sta accadendo o è accaduto dalle parti di Kabul. L'unico contraddittorio è quello fra il comandante delle forze in campo e un burocrate che da Washington pretende di dirigere le operazioni commettendo errori macroscopici. "Quello che abbiamo cercato di fare è mostrare come il punto di vista di un soldato che è sul campo possa essere molto diverso da quello di persone che non sono sotto il fuoco nemico. Tutto qui". Precisa però Greg Goodrich, aggiungendo che non era sua intenzione dipingere lo stato maggiore come incompetente.
Di sicuro era però sua intenzione cercare di realizzare un videogame che potesse competere con Call of Duty: Modern Warfare 2. Sbarcato nei negozi lo scorso novembre, riuscì a vendere circa 5 milioni di copie in 24 ore, della quali 3 solo fra Stati Uniti e Inghilterra. Un gioco che raccontava di un'ipotetica invasione russa del sacro suolo americano e ci portava a combattere al fronte come oltre le linee nemiche nei panni di semplici marine come di membri delle forze speciali. Trama confusa, su uno sfondo fantapolitico, ma tanto realismo da telegiornale in versione console. Con alcune punte di cattivo gusto: nella terza missione si poteva compiere una strage di civili in un aeroporto come agente infiltrato in un nucleo di terroristi caucasici. Si vede che alla Electronic Arts hanno deciso di rilanciare alzando il tiro. Peccato che dal punto di vista tecnico Medal of Honor non riesca a eguagliare Modern Warfare 2: è meno coinvolgente e la libertà d'azione è ridotta ai minimi termini.
Ma queste sono minuzie. Quel che fa notizia è la deriva che una parte del mondo dei videogame sta prendendo, mettendo in scena sempre più spesso guerre contemporanee. Non è la prima volta che accade, in passato di videogame ispirati a conflitti recenti ne sono usciti diversi. La differenza sta nella verosimiglianza della grafica, a fronte però di contenuti che son restati piuttosto rozzi, e nella popolarità crescente di questi titoli. Ma Goodrich, ovviamente, non è d'accordo: "Vogliamo dire semplicemente grazie agli uomini e alle donne che combattono per noi. Che non diamo per scontato quel che stanno facendo". Resta solo da capire se ringraziamenti del genere, visto il tributo di sangue (vero) versato, saranno o meno rispediti al mittente.
(15 ottobre 2010)
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Grande delusione... Io che volevo prenderlo per il single, che in tutti i precedenti MOH è sempre stata la parte principale e fatta molto bene, mi ritrovo un gioco con 6h scarse di single con livello tecnico pure sotto rispetto ad altri titoloni... Penso che la mia copia resterà sullo scaffale molto a lungo... Peccato, mi aspettavo una gran campagna conoscendo i precedenti... Mah, speriamo in un sequel a livello del nome della saga
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Videogame sull'Afghanistan
"Impedirne l'uscita in Italia"
Arriva fra mille polemiche "Medal of Honor", ultimo capitolo di una saga di giochi di guerra che racconta l'operazione Enduring Freedom. Dopo le critiche in Usa, Canada e Gran Bretagna, anche nel nostro paese c'è chi ne chiede il sequestro
di JAIME D'ALESSANDRO
LA GUERRA in Afghanistan diventa un videogame. E se l'intento dei suoi creatori era quello di suscitare polemiche, non potevano scegliere un momento più appropriato: a pochi giorni dalla morte di quattro alpini a Farah, esce in Italia Medal of Honor, uno sparatutto ambientato durante l'operazione Enduring Freedom del 2001. Come negli altri paesi in cui è già uscito, anche in Italia il videogioco è accompagnato da dure critiche: in Senato c'è addirittura chi ne chiede il divieto di vendita, per rispetto della memoria dei caduti.
In Medal of Honor il giocatore può vestire i panni di tre diversi militari americani dei gruppi speciali Tier 1, dei Rangers e degli elicotteristi. Tutti alle prese con una serie di missioni, costruite nel corso di 18 mesi con la consulenza di soldati in carne e ossa, sulle montagne, nei villaggi e nelle città dell'Afghanistan. "E' una finzione storica", puntualizza Greg Goodrich, il produttore. "L'ambientazione è reale, non la vicenda che raccontiamo. Ma è vero che il videogame intero è ispirato a fatti accaduti e costruito con l'aiuto di persone che in Afghanistan hanno combattuto sul serio".
Precisazioni irrilevanti stando al coro di critiche. "Sconcertante e avvilente", lo definisce Augusto Di Stanislao, caporuppo IdV in Commissione Difesa. "Abbiamo appena finito di piangere quattro nostri soldati uccisi nell'agguato a Farah e ora avremo nei negozi il nuovo videogame che permetterà a tutti, bambini
compresi, di scegliere di stare dalla parte delle forze occidentali o talebani e addentrarsi virtualmente nello scenario di guerra". Il senatore, che chiede "il sequestro in tutta Italia del videogioco", si riferisce alla possibilità, prevista nella modalità online del gioco, di combattere vestendo i panni dei taliban. Un fatto che aveva provocato l'irritazione del Pentagono, che aveva vietato la vendita del gioco nelle basi americane. E così la Electronic Arts, l'editore, ha fatto marcia indietro e ora i talebani sono definiti "fazione opposta". Bizantinismo che però non ha convinto l'Army & Air Force Exchange Service, l'ente che stabilisce cosa è possibile acquistare all'interno dei presidi militari americani.
Anche Liam Fox, segretario alla Difesa britannico, a metà agosto ha chiesto esplicitamente ai negozianti inglesi di rifiutarsi di vendere Medal of Honor. "E' scioccante che qualcuno pensi di ricreare (in un videogame, ndr.) i crimini dei talebani", disse Fox in quell'occasione. "Per mano loro tanti bambini hanno perso il padre e altrettante mogli il marito. Sono disgustato e arrabbiato". Dello stesso tono i commenti di Peter MacKay, ministro della Difesa canadese e del suo omologo danese, Gitte Lillelund Bech.
"La serie di Medal of Honor ha sempre puntato all'autenticità e al rispetto per i soldati", continua Goodrich. "Raccontando il loro punto di vista in maniera onorevole. E' stato così per i passati capitoli, è così per questo. Cambia solo l'ambientazione, ma la filosofia di fondo è la medesima". Strano però che alla Electronic Arts non si siano resi conto che trasferire una serie del genere, nata nel 1999 per volere di Steven Spielberg come controparte interattiva di Salvate il soldato Ryan, dalla Seconda Guerra Mondiale ad un conflitto ancora in corso e che continua a fare morti e feriti, fra i nostri soldati come fra i civili, sia un azzardo. La visione hollywoodiana dell'ultima grande guerra non è applicabile alla complessità della situazione in Afghanistan. Così come sono inadatte le regole rigide dei "first person shooter", o "sparatutto" che dir si voglia, genere al quale appartiene Medal of Honor. Una lunga sequenza di scaramucce, in questo caso fra villaggi di montagna, gole impervie e città afgane, che dicono poco di quel che sta accadendo o è accaduto dalle parti di Kabul. L'unico contraddittorio è quello fra il comandante delle forze in campo e un burocrate che da Washington pretende di dirigere le operazioni commettendo errori macroscopici. "Quello che abbiamo cercato di fare è mostrare come il punto di vista di un soldato che è sul campo possa essere molto diverso da quello di persone che non sono sotto il fuoco nemico. Tutto qui". Precisa però Greg Goodrich, aggiungendo che non era sua intenzione dipingere lo stato maggiore come incompetente.
Di sicuro era però sua intenzione cercare di realizzare un videogame che potesse competere con Call of Duty: Modern Warfare 2. Sbarcato nei negozi lo scorso novembre, riuscì a vendere circa 5 milioni di copie in 24 ore, della quali 3 solo fra Stati Uniti e Inghilterra. Un gioco che raccontava di un'ipotetica invasione russa del sacro suolo americano e ci portava a combattere al fronte come oltre le linee nemiche nei panni di semplici marine come di membri delle forze speciali. Trama confusa, su uno sfondo fantapolitico, ma tanto realismo da telegiornale in versione console. Con alcune punte di cattivo gusto: nella terza missione si poteva compiere una strage di civili in un aeroporto come agente infiltrato in un nucleo di terroristi caucasici. Si vede che alla Electronic Arts hanno deciso di rilanciare alzando il tiro. Peccato che dal punto di vista tecnico Medal of Honor non riesca a eguagliare Modern Warfare 2: è meno coinvolgente e la libertà d'azione è ridotta ai minimi termini.
Ma queste sono minuzie. Quel che fa notizia è la deriva che una parte del mondo dei videogame sta prendendo, mettendo in scena sempre più spesso guerre contemporanee. Non è la prima volta che accade, in passato di videogame ispirati a conflitti recenti ne sono usciti diversi. La differenza sta nella verosimiglianza della grafica, a fronte però di contenuti che son restati piuttosto rozzi, e nella popolarità crescente di questi titoli. Ma Goodrich, ovviamente, non è d'accordo: "Vogliamo dire semplicemente grazie agli uomini e alle donne che combattono per noi. Che non diamo per scontato quel che stanno facendo". Resta solo da capire se ringraziamenti del genere, visto il tributo di sangue (vero) versato, saranno o meno rispediti al mittente.
(15 ottobre 2010)
condivido però sul fatto che il gioco sia uscito in un momento poco adatto!
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Ho avuto una crisi esistenziale quando ho scopeerto che tu non impersoni il tipo barbuto.Originariamente Scritto da RyusukeOriginariamente Scritto da Roscio360mi viene un dubbio: anche questo gioco sarà su dvd?
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concordo con la recensione è un titolo godibile di pregevole fattura, di certo non un capolavoro ma sicuramente sa farsi apprezzare. per ora non mi sono cimentato molto nel single ma ho preferito provare immediatamente il multiplayer e devo dire che è ben fatto, come detto in sede di recensione è un ibrido (a mio parere ben riuscito) tra CoD e BC2 anche se devo ammettere che nel multiplayer ho riscontrato qualche problema; ad esempio mentre corro va leggermente a scatti oppure si blocca per un secondo anche nei momenti poco caotici e, sempre durante la corsa, all'improvviso mi trovo davanti ostacoli che precedentemente non erano presenti... è un bug comune a tutti? oppure c'è qualcosa che non va nella mia copia del gioco?
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Originariamente Scritto da Ciro Naldo Visualizza Messaggioè un bug comune a tutti? oppure c'è qualcosa che non va nella mia copia del gioco?
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Non capisco come mai, mi sembra molto facile il multi tantè che non c'è partita in cui non arrivi primo e non ho giocato nemmeno tanto.Originariamente Scritto da RyusukeOriginariamente Scritto da Roscio360mi viene un dubbio: anche questo gioco sarà su dvd?
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Originariamente Scritto da the_tigerx Visualizza Messaggiostò gioco è una presa per il culo 5 ore de gioco scarse grafica mediocre su ps3 problemi vari 60 euro? io dico W LA PIRATERIA e chi li tarocca su ps3
Originariamente Scritto da Yauna Visualizza MessaggioNon capisco come mai, mi sembra molto facile il multi tantè che non c'è partita in cui non arrivi primo e non ho giocato nemmeno tanto.
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Originariamente Scritto da the_tigerx Visualizza Messaggiostò gioco è una presa per il culo 5 ore de gioco scarse grafica mediocre su ps3 problemi vari 60 euro? io dico W LA PIRATERIA e chi li tarocca su ps3
Poi, mi sai dire qualche fps che dura di più? Anzi abbiamo anche giochi solo single che durano lo stesso tanto o, comunque, siamo lì (qualcuno ha detto GoW? ).
Grafica mediocre... mi chiedo se tu abbia letto la recensione o almeno visto il voto...Originariamente Scritto da GiovanniAuditore ironicola grafica è l'ultima cosa che guardo in un videogame, se ho un computer di ultimissima generazione è perché voglio giocare fluido a diablo1.
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Originariamente Scritto da Kadefije Visualizza Messaggiobah.. qualsiasi tipo di risposta sarebbe superflua immagino.. cosè se un gioco non prende 10 allora è lecito piratarlo?? no sai perchè i giochi da 10 si contano sulle dita di una mano! 5 ore di singolo?? io è da ieri che ci gioco ma la campagna non l'ho neppure iniziata perchè non mi interessA! qual è il problema?? se cerchi campagne lunghe cerca altri lidi!
questo è perchè viene registrato il tuo livello di bravura e giochi con gente del tuo livello! es. cè una fascia che va dallo 0 ai 2000 punti abilità! io sono a 1900 quindi si, anche per me è abbastanza facile! immagino che nella fascia superiore le cose cambino drasticamente!Originariamente Scritto da RyusukeOriginariamente Scritto da Roscio360mi viene un dubbio: anche questo gioco sarà su dvd?
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E anche il nuovo Medal Of Honor è finito... Che dire... troppo corta la campagna, solo 10 missioni, lodevole il tentativo di esaltare il cameratismo tra commilitoni e non la guerra, però di contro ci sono le poche armi a disposizione la grafica scadente (su PS3 si arriva solo a 720p) e la poca fantasia degli autori.Nota di merito per lo studio delle armi, nessun errore nell'azione di ricarica (sono maniaco delle armi), bello il sistema di caricamento tra una missione e l'altra occultato da video ben realizzati e per ultimo bella la canzone dei titoli di coda. In conclusione: a mio modesto parere il gioco non vale i 75 euro d'altro canto non potendo provare il multiplayer se non quello della beta da un mio amico magari potrei sbagliarmi, ma una campagna che dura 6/7 ore come massimo non aiuta ad ottenere il mio consenso favorevole.
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