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Videogiochi violenti? Chiediamolo alla psicologa!

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  • #16
    Ma se davvero i videogiochi violenti possono portare, persone deboli, ad assassinare, a fare stragi e quant'altro, proprio per la loro potenza comunicativa ed immersiva, non dovrebbe essere altrettanto valido il discorso secondo il cui, attraverso i videogiochi può essere veicolato un messaggio positivo?
    Mi rifaccio soprattutto a quanto accade in molte serie tv, soprattutto americane. In passato sono uscite fuori storie di serie usate per sensibilizzare la popolazione su alcuni temi. Mi viene l'esempio di Beverly Hills 90210 che negli anni 90 affrontava tematiche come droga, alcolismo, aids e così via.
    I medium sono diversi, ma entrambi raccontano storie, e se è vero per la violenza che l'immersività di un videogiochi può far arrivare il messaggio più direttamente, non può essere vero anche per i messaggi positivi?

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    • #17
      Originariamente Scritto da Lord Axl Visualizza Messaggio
      Domenico, ovviamente non vogliamo fare polemica con nessuno, meno che mai con la nostra ospite. Spesso e volentieri noi appassionati di videogames giochiamo "in difesa" e ci chiudiamo a riccio ogni qualvolta qualcuno ci tocca il nostro orticello. Che, per carità, da una parte è comprensibile però credo sia altrettanto giusto approfondire il discorso e capire cosa effettivamente possa scatenare uno uso scorretto del videogioco da parte di una mente non pronta ad accogliere simili contenuti e non dimentichiamoci mai, e questo lo dico anche per Taz, che il videogioco a differenza del cinema, è un contenuto attivo e non passivo. Nel cinema "assisti", nel videogioco "fai". Il che sposta, e di brutto, il focus dell'argomento. Comunque, ho voluto coinvolgere Caterina proprio per raccontarci un pò di cose in merito a questo e tanti altri topic. Suggerite
      Scusami, probilmente mi sono espresso in modo infelice.Non era una critica volta a chi propone una analisi critica (con tanto di esperta) di un problema che esiste e va gestito, anzi, complimenti vivissimi; mille volte un Servizio (alla comunità del forum) del genere piuttosto che articoli con classifica dei "fondoschiena più sexy delle protagoniste dei videogiochi"!!!
      ll mio post aveva si un vena polemica, ma era rivolta a chi si limita a portare avanti la teoria dei videogiochi violenti > ragazzi dorgatipsicoticikillerseriali.
      Non che pensi che la violenza aggiunga valore di per sè o sia necessaria...
      Io vi ringrazio per l'occasione offerta di dialogo serio e sono curioso di sentire quanto ha da dire la Dottoressa
      sigpic
      Now Playing: Skyrim, Fallout New Vegas
      Da giocare: Borderlands DLC

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      • #18
        Mah... Luca io non penso che sia un problema di "assistere" o di "fare", quanto di "assimilare" e poi "emulare"...

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        • #19
          Originariamente Scritto da Tatsumaki Visualizza Messaggio
          Mah... Luca io non penso che sia un problema di "assistere" o di "fare", quanto di "assimilare" e poi "emulare"...
          Questo intendevo : come ci sono i giochi predisposti alla violenza, ci sono persone predisposte ad accoglierla, facendosi persuadere dal gioco stesso. Ovviamente, per problemi evidenti
          "This is my story"

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          • #20
            Originariamente Scritto da Tatsumaki Visualizza Messaggio
            Mah... Luca io non penso che sia un problema di "assistere" o di "fare", quanto di "assimilare" e poi "emulare"...
            Assolutamente. Dato per assodato il fatto che chi poi emula abbia più di una rotella fuori posto, può l'accesso continuo ad un certo tipo di contenuti avere un effetto "anestetico" per la mente? Si può quindi usare il videogioco per abituarsi ad un certo tipo di situazione? Cioè, posso abituarmi talmente tanto a premere un grilletto contro un ammasso di pixel che farlo poi contro carne ed ossa non mi faccia più nessun effetto?
            Tiscali ADSL Gaming 20/1

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            • #21
              Originariamente Scritto da Lord Axl Visualizza Messaggio
              Assolutamente. Dato per assodato il fatto che chi poi emula abbia più di una rotella fuori posto, può l'accesso continuo ad un certo tipo di contenuti avere un effetto "anestetico" per la mente? Si può quindi usare il videogioco per abituarsi ad un certo tipo di situazione? Cioè, posso abituarmi talmente tanto a premere un grilletto contro un ammasso di pixel che farlo poi contro carne ed ossa non mi faccia più nessun effetto?
              Non penso proprio. Ho ucciso, torturato e sventrato milioni, miliardi di nemici nei videogiochi, ma non ho mai avuto il coraggio di mettere una mano addosso a qualcuno nella realtà. Al contrario, dicono addirittura di me che sono una persona fin troppo paziente. L'unico effetto "anestetico" che provo, è all'interno del videogioco stesso. Nel senso che lo splatter e la violenza virtuale ormai non mi fa più niente, mentre a tanti amici miei (che non sono abituati) giocare - chessò - a un god of war, fa provare ancora qualcosa.
              Facebook: Gennaro Davide Ottagono

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              • #22
                Originariamente Scritto da loaldnt Visualizza Messaggio
                Non penso proprio. Ho ucciso, torturato ...
                Appunto, hai... Non tutti sono, purtroppo, mentalmente stabili da non farsi "catturare" dal gioco stesso.
                "This is my story"

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                • #23
                  Originariamente Scritto da Fatality2999 Visualizza Messaggio
                  Appunto, hai... Non tutti sono, purtroppo, mentalmente stabili da non farsi "catturare" dal gioco stesso.
                  Mha, io sinceramente non ho mai visto una sola persona, che dico una, tra forum, amicizie vere e via dicendo, che abbia imparato a uccidere tramite un videogioco
                  Facebook: Gennaro Davide Ottagono

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                  • #24
                    vabbe' Loal, ma mica bisogna stabilire se un certo effetto sia "la regola". E' ovvio che in questi temi bisogna parlare di "eventualità" o "possibilità che..". Io mi rendo conto che certi contenuti, anche non necessariamente solo violenti, possono essere metabolizzati bene, anche dalla maggior parte delle persone, però anche il fatto che certi "casi" possano essere legati a questo ne fa di per se un argomento su cui valga la pena almeno discutere, credo ..
                    Senza musica la vita sarebbe un errore
                    Friedrich Nietzsche

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                    • #25
                      Originariamente Scritto da Axxell Visualizza Messaggio
                      vabbe' Loal, ma mica bisogna stabilire se un certo effetto sia "la regola". E' ovvio che in questi temi bisogna parlare di "eventualità" o "possibilità che..". Io mi rendo conto che certi contenuti, anche non necessariamente solo violenti, possono essere metabolizzati bene, anche dalla maggior parte delle persone, però anche il fatto che certi "casi" possano essere legati a questo ne fa di per se un argomento su cui valga la pena almeno discutere, credo ..
                      Infatti ho detto la mia, ovvero che se qualcuno si lascia trasportare da temi finti (che siano libri, film, fumetti o - come in questo caso - videogiochi) già non sta bene di suo. E se non ci fossero stati suddetti mass-media, allora ci avrebbe pensato qualcos'altro a fargli scoccare la scintilla. Ovviamente, resto il primo tra tutti curioso di sapere che ne pensa un esperto, a riguardo, anche se penso che raramente cambierò il mio punto di vista.
                      Facebook: Gennaro Davide Ottagono

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                      • #26
                        Originariamente Scritto da loaldnt Visualizza Messaggio
                        Mha, io sinceramente non ho mai visto una sola persona, che dico una, tra forum, amicizie vere e via dicendo, che abbia imparato a uccidere tramite un videogioco
                        Loal, Axl non intendeva l'imparare ad uccidere da un videogioco, bensì che il videogioco, o meglio la continua esposizione ad un videogioco con la tematica dell'assassinio in generale, possa abbassare se non eliminare del tutto la paura, la tensione, il senso di "sbagliato" che sta nell'uccidere una persona. Ammazzare pixel in un gioco come ammazzare persone nel reale, questo riferiva. E secondo me, a qualcuno è capitato (vedi avvenimenti del caso, ovviamente non si parla di persone sane come te, me e SPERO (xD) la community intera ) Ad ammazzare ci riuscirebbero tutti , non servono chissà quali conoscenze specifiche. Ma a farlo rimanendo totalmente indifferenti a ciò che hai appena compiuto (come fai nei videogiochi, e parlo sempre per campione di popolazione e non tutti i casi possibili) è da mente malata
                        "This is my story"

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                        • #27
                          Originariamente Scritto da Fatality2999 Visualizza Messaggio
                          Loal, Axl non intendeva l'imparare ad uccidere da un videogioco, bensì che il videogioco, o meglio la continua esposizione ad un videogioco con la tematica dell'assassinio in generale, possa abbassare se non eliminare del tutto la paura, la tensione, il senso di "sbagliato" che sta nell'uccidere una persona. Ammazzare pixel in un gioco come ammazzare persone nel reale, questo riferiva. E secondo me, a qualcuno è capitato (vedi avvenimenti del caso, ovviamente non si parla di persone sane come te, me e SPERO (xD) la community intera ) Ad ammazzare ci riuscirebbero tutti , non servono chissà quali conoscenze specifiche. Ma a farlo rimanendo totalmente indifferenti a ciò che hai appena compiuto (come fai nei videogiochi, e parlo sempre per campione di popolazione e non tutti i casi possibili) è da mente malata
                          Eh, appunto, era quello che dicevo io. Sostituisci il "imparare ad ammazzare" con "non provare niente ad ammazzare" ed è lo stesso discorso. Ripeto, quello che dicevo è che secondo me ammazzando molto nei vg impari ad anestetizzare quelle cose solo in quel contesto, non fuori. I malati magari ci riuscirebbero, ma non ne sono neanche sicurissimo. Quello che dico è che gente simile, se ne avesse l'occasione, troverebbe un pretesto per uccidere anche con qualche altra scintilla (anche un servizio al TG, per dirti).

                          Cioè, ti faccio un esempio palese. In palestra con me viene un trentenne che ha l'innata passione di "pestare i poliziotti". Hai presente gli ultras che vanno allo stadio sperando succeda qualcosa, che arrivi la gente con lo sfollagente, gli scudi di plastica e tutto il resto? Ecco, è lui. Se vai sul suo facebook, lo vedi solo condividere video di casi simili finiti in TV e via dicendo, perchè solo questo lo fa sentire vivo. Per dirti, sto tizio non ha mai messo mano a un videogioco, nè a un lungometraggio di qualcosa. E' stato lo sport e, molto probabilmente, le compagnie a fargli questo.

                          Tutto questo per dire che, alla fine, i pazzi son pazzi, basta anche una semplice frasi per attivare in loro qualcosa. E non sto proteggendo i videogiochi, sia chiaro, perchè niente è sicuro. La possibilità di fare del male sta in ogni cosa, e ovviamente i videogiochi stanno in queste. Bisogna solo capire quanto faccia male alle persone normali, piuttosto.
                          Facebook: Gennaro Davide Ottagono

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                          • #28
                            Quando ho letto il titolo pensavo che ci fosse stato l'ennesimo attacco ai videogiochi, invece.... Nessuno vi può fermare 

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                            • #29
                              Io credo che l'equilibrio di ognuno di noi sia dato dalla consapevolezza che si ha della differenza tra fantasia e realtà. Non credo che solamente il contenuto violento possa alterare ciò, ma bensì la predisposizione di ognuno di noi a ricevere una determinata emozione, che può essere di qualsiasi tipo. E' un discorso prettamente soggettivo che varia da persona a persona quindi è veramente difficile discuterlo a livello generale.
                              http://www.youtube.com/watch?v=GzdVz...eature=related

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                              • #30
                                Ho letto l'articolo "Videogiochi buoni o cattivi?" della Dottoressa. Ci sono diversi punti su cui non concordo e altri su cui vorrei chiedere una spiegazione.

                                Primo, mi piacerebbe capire meglio questa frase:
                                Il cervello umano è predisposto ad apprendere modelli di comportamento a cui è esposto ripetutamente.
                                Su cosa si basa questa affermazione? Ho già sentito parlare di "behaviorism", ma spero che la frase faccia riferimento a qualcosa di più recente. Mi piacerebbe sapere su cosa.
                                In pratica, un ragazzo che guida investendo pedoni in GTA, lo farà anche nella realtà?
                                La posizione della Dottoressa sembra dircelo chiaramente:
                                Questo porta i ragazzi a riportare nella vita reale ciò che succede nei videogames, a ragionare così come fanno mentre giocano.
                                Conosco molte persone per le quali questo ragionamento non vale.

                                Passiamo alla questione "educare i ragazzi ad un uso adeguato dei videogames".
                                Prima di tutto mi chiedo: chi dovrebbe educarli? Persone completamente estranee al mondo del gaming? Ciò sarebbe semplicemente ridicolo. Per educare in qualcosa bisogna esserne esperti.
                                In secondo luogo mi chiedo: se lo scopo del gaming è divertire, un utilizzo mediato del videogame non rischia di uccidere il divertimento? La mia risposta è sì. Il gaming è un mondo da scoprire e conoscere in modo autonomo.
                                Al massimo può esserci un'educazione sul tempo di gioco e una prevenzione (vedi PEGI) sui contenuti del gioco. Ma una volta mio, io decido come giocare.

                                Di nuovo chiedo chiarimenti su una frase:
                                Troppo spesso, l’obiettivo dei videogiochi è di uccidere l’avversario nel modo più cruento possibile.
                                E quindi? Attualmente le mie uccisioni su Battlefield ammontano a 39.191 e sono certo che da adolescente su GTA ne ho uccise molte di più. Nella realtà sono fermo a 0. (Cavolo, il mio aim% sarà fermo a 0.) Perchè l'uccidere in un videogame è un problema?

                                Questi interferiscono con l’equilibrio della vita quotidiana, modificano le percezioni della violenza da parte dei ragazzi, sollevano la soglia del livello di eccitazione e diminuiscono l’interesse per le sfumature dell’interazione umana.
                                Oddio, che frase dal sapore apocalittico. Interferiscono con l'equilibrio della vita quotidiona. Cioè? Modificano le percezioni della violenza. Cioè? Sollevano la soglia... ok, e allora? Vogliamo un mondo a soglia zero? Davvero, la mia intenzione non è prendere in giro, ci mancherebbe. Voglio solo capire perchè tutto questo sarebbe un problema.

                                Ultima domanda: perchè il tempo passato a giocare non può essere considerato tempo trascorso con degli amici? (Faccio riferimento ad uno dei "campanelli d'allarme".) Ho conosiuto, anche da adolescente, e conosco moltissima gente online. Conosco il loro aspetto, il loro carattere, so che lavoro fanno, in certi casi conosco la loro famiglia. Non vedo dove sia il problema.


                                Se ci saranno, grazie per le risposte.

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