Sto ascoltando la colonna sonora di Chikyuu Shojo Arjuna (letteralmente Arjuna, la ragazza della terra, serie licenziata in italia dalla ShinVision) fatta da Yoko Kanno.
A volte non mi capacito di come qualcuno possa non apprezzare il talento a 360° di questa donna.
Un'autrice capace di spaziare in qualunque genere, capace di passare dalle sonorità jazz e blues di Cowboy Bebop con l'aiuto dei Seatbelts ad una colonna sonora composta soprattutto con l'orchestra filarmonica di Varsavia (Sousei no Aquarion).
Un'autrice capace di regalare colonne sonore di una varietà sorprendente (pensare al secondo cd di wolf's rain o alla colonna sonora di GitS), capace di regalare ending per l'ultimo episodio di una bellezza sconcertante (Blue in Cowboy Bebop e Tsuki no Mayu in Turn A ad esempio), capace anche di inventarsi dei linguaggi pur di esprimere quello che vuole mettere in musica, una compositrice che si mette anche a cantare ciò che ha composto (viene ormai dato per buono che Gabriela Robin è in realtà un suo pseudonimo).
Insomma, un grazie a Yoko Kanno per tutto quello che ha composto e che comporrà.
Beati quelli che la sanno apprezzare, perché gli altri non sanno cosa si perdono.
A volte non mi capacito di come qualcuno possa non apprezzare il talento a 360° di questa donna.
Un'autrice capace di spaziare in qualunque genere, capace di passare dalle sonorità jazz e blues di Cowboy Bebop con l'aiuto dei Seatbelts ad una colonna sonora composta soprattutto con l'orchestra filarmonica di Varsavia (Sousei no Aquarion).
Un'autrice capace di regalare colonne sonore di una varietà sorprendente (pensare al secondo cd di wolf's rain o alla colonna sonora di GitS), capace di regalare ending per l'ultimo episodio di una bellezza sconcertante (Blue in Cowboy Bebop e Tsuki no Mayu in Turn A ad esempio), capace anche di inventarsi dei linguaggi pur di esprimere quello che vuole mettere in musica, una compositrice che si mette anche a cantare ciò che ha composto (viene ormai dato per buono che Gabriela Robin è in realtà un suo pseudonimo).
Insomma, un grazie a Yoko Kanno per tutto quello che ha composto e che comporrà.
Beati quelli che la sanno apprezzare, perché gli altri non sanno cosa si perdono.
Comment