sì, tanto di cappello per come incastra alla perfezione i pezzi del puzzle, almeno alla prima lettura nessun elemento del passato risulta casuale o superfluo (non escludo che, rileggendo in futuro, possano emergere degli errori), e come consigliato ho prestato attenzione a ogni singola miniavventura
E poi fa anche ridere, cioè Usopp che deprime i fantasmi di Perona
Zoro vs Bartholomew Kuma, non mi aspettavo che lo spadaccino avrebbe immolato il suo sogno sull'altare della fedeltà a Rufy, anche ripensando alle condizioni alle quali era entrato nella sua ciurma.
L'episodio mi ha un po' spiazzato, anche per la "facilità" con cui apparentemente ha deciso di sacrificarsi, dico apparentemente perchè non cè stato nè un monologo interiore nè altro che palesasse un qualche conflitto sulla scelta e/o esplicasse veramente le ragioni della stessa.
Dice che se non potesse nemmeno proteggere il sogno del suo capitano, allora qualsiasi sua ambizione sarebbe fuffa, ma all'inizio qualora Rufy fosse risultato d'ostacolo al suo sogno, l'avrebbe abbandonato, o glie l'avrebbe fatta pagare.
Non dico a prescindere che non mi sia piaciuto questo cambiamento, però in quanto lettore mi sono sentito di doverlo giustificare a posteriori, in quanto l'autore non lo aveva reso plausibile ai miei occhi con sufficiente chiarezza nei tantissimi capitoli precedenti, mi ha dato l'impressione che il tutto avvenisse un po' frettolosamente, che non ve ne fossero gli estremi.
Ora sento di doverne trovare l'implicita (? forse sono io poco attento) giustificazione nel fatto che in diverse battaglie fosse, insieme agli altri, pronto a dare la vita per salvare i propri compagni. Anche se, ripeto, in quelle occasioni la ricordo più come una questione di "se non riesco a salvarli battendo questi tizi, allora merito di non andare avanti". E quello ci stava, come orgoglio guerriero.
E poi fa anche ridere, cioè Usopp che deprime i fantasmi di Perona
Zoro vs Bartholomew Kuma, non mi aspettavo che lo spadaccino avrebbe immolato il suo sogno sull'altare della fedeltà a Rufy, anche ripensando alle condizioni alle quali era entrato nella sua ciurma.
L'episodio mi ha un po' spiazzato, anche per la "facilità" con cui apparentemente ha deciso di sacrificarsi, dico apparentemente perchè non cè stato nè un monologo interiore nè altro che palesasse un qualche conflitto sulla scelta e/o esplicasse veramente le ragioni della stessa.
Dice che se non potesse nemmeno proteggere il sogno del suo capitano, allora qualsiasi sua ambizione sarebbe fuffa, ma all'inizio qualora Rufy fosse risultato d'ostacolo al suo sogno, l'avrebbe abbandonato, o glie l'avrebbe fatta pagare.
Non dico a prescindere che non mi sia piaciuto questo cambiamento, però in quanto lettore mi sono sentito di doverlo giustificare a posteriori, in quanto l'autore non lo aveva reso plausibile ai miei occhi con sufficiente chiarezza nei tantissimi capitoli precedenti, mi ha dato l'impressione che il tutto avvenisse un po' frettolosamente, che non ve ne fossero gli estremi.
Ora sento di doverne trovare l'implicita (? forse sono io poco attento) giustificazione nel fatto che in diverse battaglie fosse, insieme agli altri, pronto a dare la vita per salvare i propri compagni. Anche se, ripeto, in quelle occasioni la ricordo più come una questione di "se non riesco a salvarli battendo questi tizi, allora merito di non andare avanti". E quello ci stava, come orgoglio guerriero.
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