nn sono venuta qui per mezzo mese e nn mi trovo la ff!!! ti prego posta!!!!
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Scuola Superiore (mia nuova ff)
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Originariamente Scritto da dj_92 Visualizza Messaggionn sono venuta qui per mezzo mese e nn mi trovo la ff!!! ti prego posta!!!!
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Originariamente Scritto da Goku $$3™ Visualizza MessaggioMa sapremo mai il seguito?
Crilin tornerà in vita?, finalmente ste ca**o di coppie staranno tutte unite e non 2 si e 1 no?, come si concluderà sta FF? perchè faccio ste domande?
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Capitolo Diciotto: Svolte
“Senti, Vegeta…credo che dobbiamo parlare!” il tono di Bulma era imperioso e non ammetteva repliche. “Parla, sono qui, ti sento” Vegeta stava fingendo di guardare la televisione, mentre in realtà era immerso nei suoi pensieri.
“Senti, Veggy, so che ci sei rimasto male per C17, e ti capisco. Ma, dannazione! Non puoi buttarti giù così!”.
Vegeta reagì alzando la testa di scatto. “Stai zitta! Tu non mi capisci, non mi hai mai capito!”
“Ah, è così? Bene! Se è così che la pensi si può anche chiuderla qui!”.
Vegeta ebbe un sussulto, non voleva finirla con Bulma, stava bene con lei, ma non poteva certo dirglielo ora. Avrebbe perso la sua dignità.
“Sta bene! Ma stavolta definitiva!”.
Bulma uscì dalla porta sbattendola, e precipitandosi giù dalle scale.
1…Vegeta, impassibile, guardava la televisione
2…Vegeta, con qualche goccia di sudore, prese la guida TV ed iniziò a sfogliarla
3…Vegeta, agitato, sfogliò la sua agenda per vedere gli allenamenti di baseball
4…Vegeta, in preda ai tremori, fece scorrere la rubrica del cellulare, giusto per fare qualcosa
5…Vegeta scattò in piedi e si precipitò a seguire Bulma.
La ragazza stava scendendo le scale, ed era già con una mano sul portone, quando sentì qualcuno afferrarle il braccio, si girò e sentì le labbra di Vegeta unirsi alle sue.
“Vegeta…”
“Credi di poter scappare così?” disse lui con un sorrisino “Non dimenticarti che tu sei mia!”
“Non me lo dimentico…” disse la ragazza portandogli le braccia al collo e baciandolo con passione.
Il giorno dopo, Goku era nervoso, passeggiava avanti e indietro davanti alla porta dell’ospedale, in preda a mille pensieri, uno più cupo dell’altro. Avrebbe voluto vedere il suo amico, ma sapeva che i medici non glielo avrebbero permesso. Chichi arrivò velocemente con l’autobus, e Goku rimase bloccato nel vederla.
“Chichi! Che ci fai qui?”
“Oh, ciao Goku! C18 mi ha detto di Crilin…così…sono venuta a vedere come stava…”
Goku le sorrise, voleva parlarle, chiederle scusa per tutto, ma non sapeva come fare.
“Chichi…io…ti chiedo scusa…per tutto…non vado a Roma per il baseball…io…rimango con te!”.
La mora si girò di scatto, con gli occhi sbarrati e lucidi “Su-sul se-serio?” “Sì, ti amo!”.
Goku le fece passare le braccia intorno alla vita e la baciò dolcemente, mentre la ragazza non opponeva la minima resistenza. Poi Goku si sedette sugli scalini, con Chichi sulle ginocchia.
C18 arrivò in quel momento, con suo fratello, che si allontanò subito per tornare da Nazos.
La bionda si avvicinò e lanciò un occhiataccia a Goku e Chichi, superandoli senza nemmeno salutarli. Chichi era impegnata ad accarezzare i capelli di Goku, fu il ragazzo ad accorgersene.
“Hey, 18! Aspetta!” spostò Chichi e si avvicinò alla bionda “Volevo chiederti scusa per l’altra volta, io…non volevo reagire così” “Non ti preoccupare, ora devo andare, tu divertiti pure con la tua ragazza” disse in tono velenoso.
Goku tornò da Chichi “Ma che le prende?”
“Non lo capisci Goku? Sei proprio uno zuccone! Ti ricordo che il suo Crilin potrebbe morire…”
“E’ vero…non ci avevo pensato…”
La ragazza bionda si avvicinò al dottore
“Dottore, potrei vedere il mio fidanzato? Crilin, 16 anni, è in coma…”
“Uhm…va bene, venga…”
Il dottore, sebbene riluttante, la scortò verso la camera di Crilin, e la fece entrare.
“Ecco, signorina, può parlarci, se vuole, ma lui non può sentirla”
C18 annuì, e il dottore li lasciò da soli.
La ragazza si avvicinò al letto su cui giaceva il suo fidanzato.
“Crilin…”
Le pelle del ragazzo era pallida, quasi bianca, e le labbra avevano preso una sfumatura blu.
“Crilin…amore mio…”
Il ragazzo era immobile,. E quella immobilità faceva quasi paura a C18, non le sembrava nemmeno più lui.
“Mi dispiace…se io non fossi stata così stupida, tu non correresti questo rischio…”
C18 si avvicinò e si sedette sul letto
“Non mi merito uno come te…” gli occhi della bionda iniziarono a riempirsi di lacrime.
Crilin ancora non dava segno di vita.
La ragazza iniziò ad accarezzargli la testa con delicatezza
“Ti amo tantissimo…Crilin, te lo giuro…se esci dal coma ti sposo…da maggiorenne…giuro!” la ragazza scoppiò a piangere appoggiandosi al torace del ragazzo, e iniziò a baciarlo per tutto il viso.
La bionda udì un bip chiaro e distinto venire dal macchinario vicino a Crilin, così si girò a guardarlo.
“Dottore! Dottore, presto!!”
Il dottore accorse, spingendo C18 fuori dalla stanza e dicendole di tornare l’indomani.
La bionda uscì dall’ospedale, Chichi e Goku erano ancora lì, la ragazza li superò e si sedette un po’ distante, compose il numero di suo fratello e lo chiamò.
C17 e Nazos erano all’ospedale, abbracciati. Il dottore uscì.
“Ragazzi, buone notizie! Broly sta bene, domani sarà completamente guarito! Adesso devo tornare dentro, ma voi potete stare tranquilli!”
Nazos era così felice che quasi si metteva a saltellare per la stanza.
“C17, hai sentito?”
“Sì, benissimo!” disse dandole un bacio.
La ragazza chiamò suo padre.
“Papà, devi venire all’ospedale! Hanno detto che sta bene, che domani sarà guarito!”
“Va bene, vengo” il tono di Paragas era freddo e scostante.
Era da quelle parti, quindi arrivò pochi minuti dopo.
“Eccomi…” si fermò quando vide Nazos e C17 baciarsi “Voi…state insieme?”
“Esatto!” disse Nazos contenta, ma Paragas la fulminò con un occhiataccia
“Tu non starai con questo…coso!”
“Coso?!” C17 si alzò di scatto, scostando Nazos
“Sei una mammoletta…non voglio che stai con mia figlia!”
“Non sono una mammoletta!”
“Dimostramelo!”
“Quando vuoi!”.
Paragas ghignò, aveva giusto bisogno di qualcuno, e visto che suo figlio era fuori uso…
“Bene! Vieni fuori con me, ti spiego cosa devi fare!”.
C17 e Paragas uscirono, e quando C17 tornò era scuro in volto.
Il suo cellulare squillò in quel momento.
“Sì, sorellina, vengo subito!”
Il moro si diresse con lo scooter verso la sorella.
C18 stava aspettando suo fratello, quando l’uomo già visto la volta prima all’ospedale, fece la sua apparizione e si avvicinò a lei.
“Scusi, signorina…”
“Dica…” disse lei titubante
“Lei si chiama C18?”
“Sì”
“Ha un fratello di nome C17?”
“Sì, ma…come fa a saperlo?”
“Sono vostro padre…”.
La ragazza si alzò di scatto, allontanandosi, vedendo arrivare suo fratello con lo scooter.
“Sorellina, che c’è? Hai una faccia…Crilin?”
“Crilin…lo…stanno curando….”
“Ci sono problemi?”
“No, è solo che…”
“Che?”
C18 era indecisa, ma alla fine decise di non dirglielo, dopotutto non doveva prendere quell’uomo sul serio, era solo un matto. Loro padre era morto, si ricordava benissimo di quando la madre diceva a lei e al fratellino che suo padre era un pilota ed era morto in un incidente aereo.
“No…niente”
“Ok, ti riporto a casa?”
“Sì…”
Goku si alzò e portò Chichi allo scooter.
“Non ci faranno mai entrare, andiamo a casa…mia o tua?”
“Uhm…casa tua!”
“Ehm, no, Chichina, ripensandoci meglio la tua!”
“Uh? E perché? Nascondi qualcuna in casa??!!”
“No! Ma in casa c’è mio fratello, non ci avevo pensato! E Radish ha la tendenza a portare a casa le sue ragazze, quindi non credo sia il caso, meglio casa tua”
“E va bene, andiamo!”.
Goku fece salire Chichi sullo scooter e partì a tutta velocità, diretto verso casa della ragazza.
Paragas girava per la stanza, inquieto, C17 sarebbe stato all’altezza del compito che gli aveva affidato per il giorno dopo?
L’uomo scosse le spalle, non c’erano problemi, se avesse fallito, ci avrebbe rimesso lui. Intanto l’importante era trovare qualcuno che sostituisse il figlio, e l’aveva fatto.
Nazos lo guardava, nervosa. “Papà, sei sicuro…voglio dire…se non riesce rischia parecchio”
Paragas alzò le spalle “Rischia lui, non io…tu cerca di non distrarti e basta, non è una cosa facile”.
Nazos non era per niente tranquilla.
“Vegeta, ti amo”.
Il moro le sorrise, seduto sul divano, mentre lei era ancora sdraiata sul letto. “Ne prendo atto, anche io…” disse lui, le ultime due parole le disse sottovoce, ma la ragazza le udì ugualmente.
“E C18?”
“C18, cosa?”
“Te e lei…voglio dire…”
“Io e lei niente. Non c’è niente tra di loro, e sono sicuro di amare te”
Bulma sorrise e gli si avvicinò, baciandolo. Vegeta ricambiò il bacio e la abbracciò.
Goku e Chichi erano appena arrivati, quando Kirano si fece vedere.
“Chichi! Sono passato a salutarti e a…tu che ci fai qui?” il biondo fulminò Goku con un occhiataccia.
“Io e Chichi stiamo insieme, quindi sgomma!”. Kirano si ricordava di essere andato all’ospedale a causa sua, quindi decise di andarsene, meglio rinunciare a Chichi e rimanere vivo.
Goku prese Chichi per mano e la portò ala porta, dove la appoggiò per baciarla, mentre lei, girata di schiena rispetto alla porta, armeggiava con la chiave per aprire la porta.
“Dai, Goku, un secondo, fammi aprire…”
“Apri dopo…” rispose lui continuando a baciarla.
C18 era sul divano di casa sua, davanti alla televisione, ma non riusciva a pensare ad altro che al suo Crilin e a quell’uomo, che diceva di essere suo padre…sigpic~E' meglio esser odiati per ciò che siamo, che essere amati per la maschera che portiamo~
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