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storia di un eremita

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  • thanks, dyana, spero solo di riuscire a scrivere un buon capitolo entro domenica e non farvi aspettare nuovamente due settimane...
    e poi l'ho già detto tante volte, senza attesa la mia ff non sarebbe la stessa cosa...
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    • Un bel lavoro anche per questo capitolo,bravo!
      Aspetto di vedere il combattimento che si preannuncia parecchio interessante!

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      • lo spero, vedremo cosa sarà in grado di fare il nostro eremita preferito!!
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        • Originariamente Scritto da Il Nicco Visualizza Messaggio
          dopo tanta fatica, sono riuscito a mettere su un altro capitolo, spero sia decente...

          18-“Piccolo” inconveniente

          Muten volava tranquillo osservando il mondo sotto di lui.
          Com’era piacevole volare senza meta, pronto per mettersi alla prova, nonostante le avversità e la devastazione che ancora caratterizzavano la maggior parte del pianeta.
          Improvvisamente la sua attenzione fu attirata da un agglomerato di case.
          Doveva trattarsi di una grande città prima dell’arrivo di Piccolo, ma adesso aveva un aspetto semidistrutto, evidentemente era stata sorteggiata dal gioco del terrore…
          Eppure nonostante ciò era ancora in buone condizioni, gli architetti che l’avevano costruita sapevano il fatto loro senza dubbio. Ma non era quello ad incuriosirlo. Da quell’altezza era difficile esserne sicuro, ma gli sembrava che non vi fossero demoni per le strade.
          Fece qualche spirale discendente per avvicinarsi senza farsi notare, e, in effetti, non vide alcun demone. Decise di scendere dalla nuvola d’oro ed entrò nella città.
          Sembrava di essere tornati indietro di anni, quando Piccolo ancora non era presente nella mente degli uomini.
          Dovunque si voltasse c’era gente al lavoro che cercava di ricostruire la città con i pochi mezzi a disposizione.
          Sorrise felice e si avvicinò a uno di loro per aiutarlo. Prese un grosso tronco e glielo passò.
          L’uomo si voltò per ringraziarlo, ma, invece, una volta vistolo in faccia, sbiancò e corse via urlando.
          Muten era perplesso. Perché mai il suo volto avrebbe dovuto creare tanto scompiglio?
          Mentre stava ancora riflettendo vide venire verso di lui alcuni uomini accompagnati da un guerriero-drago.
          “È questo?”, chiese a uno degli uomini mentre indicava Muten.
          “Sì, è lui, signore”
          Muten era sempre più perplesso. Che i cittadini si fossero accordati coi demoni? Ma perché la usa presenza aveva provocato un tale scompiglio? Non doveva essere conosciuto in quella zona.
          Il demone fece scricchiolare sonoramente le sue nocche.
          “Bene, bene, ti concedo cinque secondi per sparire, altrimenti ti ammazzo”
          Muten non si lasciò impressionare: un demone poteva essere un avversario invincibile per un normale essere umano, ma non certo per lui, specialmente ora che aveva bevuto l’acqua sacra di Karin.
          Mentre ancora il demone finiva di contare i secondi gli sferrò un potentissimo diretto sul mento, mandandolo al tappeto.
          Gli uomini che avevano accompagnato il demone erano ancora più terrorizzati di prima.
          Fu Muten il primo a parlare.
          “Per quale motivo mi avete mandato contro un demone non appena mi avete visto? Non pensavo che ci fossero degli esseri umani alleati con Piccolo e i suoi figli”
          Uno degli uomini prese parola.
          “Almeno siamo protetti da qualcuno e non rischiamo di essere uccisi da un momento all’altro da gente come te…”
          “In che senso gente come me? Cosa avrei fatto per meritarmi il vostro disprezzo?”
          Prima ancora che gli altri rispondessero un colpo energetico colpì il terreno davanti a Muten.
          Alzò lo sguardo: sopra di lui si ergevano una decina di demoni pronti all’attacco. Insieme a loro c’era un grosso essere, simile a Fhun nell’aspetto.
          Impugnò il bastone donatogli da Karin, mentre gli uomini si allontanavano. Questa volta la battaglia sarebbe stata molto più dura del previsto.
          evidentemente era stata sorteggiata dal gioco del terrore…
          adoro questa espressione complimenti

          per quanto riguarda il tema, non ho niente da dire, mi incuriosisci a non finire *_* (presto mi aggiornerò sugli altri capitoli)

          ho un qualcosina da ridire sullo stile : non fraintendere, è scritto benissimo
          allora...ti spiego meglio.
          Dato questa tematica così intrigante, avrei pensato, forse preferito, che il testo si fosse dilungato un pò di più sui particolari della stranezza, magari qualche descrizione in più riguardo alla popolazione così "spaventata", insomma un lavoro un pò più "psicologico", non so se mi spiego.
          Non mi permetto di criticare, dico solo cosa avrei preferito, ma magari hai fatto così solo per lasciarci nel dubbio :P se è così ci sei riuscito :P:P
          grazie ancora anche del tuo commento ^^
          p.s. te l'ho scritto anche lì, cmq proponi qualsiasi soggetto, poi vedrò di esporre ^^
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          • sì, mi sa che hai ragione, ma ero veramente in crisi creativa...
            e comunque non aver paura di criticare, se non fosse stato per i vostri commenti non sarei mai migliorato

            ne approfitto per ringraziare voi tutti, miei fedeli fans:
            GRAZIE Uomo Tigre, Metalotaku, Dyana e Gogeta_89!
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            • Beh, non ho molto tempo, quindi eccomi, vi dono il tanto agognato nuovo episodio(contento, tigerman?), buona lettura

              19-Un'incredibile potenza

              Dapprima era solo uno, poi tre, poi cinque, poi sette e infine tutti e dieci i demoni-drago partirono all’attacco.
              §Illusi!§, pensò Muten, §se prima non avrei avuto speranze, ora che ho bevuto l’acqua sacra non ci saranno problemi§
              Andò anche lui all’attacco, dapprima correndo, poi spiccò un balzo sferrando un gancio tremendo al primo dei demoni, scagliandolo contro un edificio che si crepò vistosamente.
              La sua sicurezza aumentò considerevolmente: era stato sufficiente un colpo per stendere uno dei suoi avversari e per gli altri sarebbe finita molto peggio se non si fossero ritirati in fretta…
              Ne arrivarono altri due, pronti a colpire con i loro crudeli artigli il guerriero.
              §Non più, ragazzi§
              Dopo aver portato le braccia a X davanti al suo petto, Muten le allargò, deviando i due attacchi tramite gli avambracci; poi, con mossa fulminea, si spostò in avanti portando i palmi aperti davanti al muso dei suoi due avversari, e liberò la propria energia schiantandoli contro altri due edifici.
              Giunsero finalmente gli altri, forti del loro numero: fu inutile. Non c’era attacco in grado di penetrare la difesa di Muten, che mieteva vittime su vittime…
              “Adesso basta! Non ti permetto di ridurre così i miei uomini!”
              La voce possente e cavernosa del demone che tanto ricordava Fhun risuonò per il campo di battaglia, mentre iniziava la sua corsa.
              Gli altri demoni, terrorizzati, si allontanarono.
              Muten rimase impassibile e iniziò a correre verso il suo nemico.
              §Mi libererò di tutti voi, una volta mi avreste terrorizzato, ora quello che provo non è altro che rabbia…§
              Erano ad un metro l’uno dall’altro, il gigante sferrò un pugno, sul quale Muten saltò; corse per tutta la lunghezza del braccio, poi, arrivato alla spalla, compì una rotazione, colpendolo con una ginocchiata alla mascella.
              Ma non era abbastanza: con le mani prese la nuca del suo avversario e lo colpì con una seconda ginocchiata, questa volta al mento.
              Atterrò a pochi passi da lui.
              “Adesso muori…Ka…Me…Ha…Me…HA!”
              Non ebbe neanche bisogno di contrarre i muscoli per trattenere la propria energia, il colpo venne emesso con una velocità impressionante per lo stesso Muten.
              §Questa mia nuova potenza…è sconcertante§
              Si voltò verso i demoni rimasti: erano solo in tre. Si stavano preparando ad effettuare la loro scarica elettrica…
              §Facciano pure, non ho nulla da temere§
              Le tre scariche partirono; Muten chiuse le braccia a X davanti a sé.
              Si stupì nuovamente: il dolore era praticamente nullo, eppure un attacco del genere avrebbe ucciso un toro.
              §Ora capisco per quale motivo Piccolo era così fiero di essere sé stesso…§
              Mentre il fumo si diradava chiamò la nuvola d’oro e vi salì sopra. Prese il bastone.
              I demoni videro una figura in piedi su una nuvola apparire dal fumo. Non ci fu tempo di scappare.
              Quello al centro subì un colpo nello stomaco troppo violento per sopravvivere, gli altri vennero colpiti ciascuno da una estremità del bastone che si era allungato ad un semplice comando di Muten.
              “È finita”

              Tornò a terra.
              “Come potete vedere sono più forte dei demoni…ora voglio sapere quale mente deviata ha scelto di vivere sotto il loro giogo, invece di combattere”
              Attese che qualcuno uscisse dal proprio nascondiglio a parlargli; ne era certo, c’era qualcosa di strano in quella città, ma non riusciva a focalizzare di cosa si trattasse.
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              • Oh ecco finalmente un nuovo capitolo!

                Non c'è male,corto ma bello,rapido e con una buona dose d'azione.
                Mi è piaicuto

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                • M'è piaciuto sì, però un pò sbrigativo... :P mi spiace che tu non abbia più tempo per scrivere molto...però non era affatto male!!
                  Clicca qui per download di immagini, programmi e quant'altro in piena sicurezza.

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                  • Voglianmi perdonare la dimenticanza, vedo di rispondere ai commenti, magari la prossima settimana vado avanti, questa è un po' troppo piena di impegni

                    Originariamente Scritto da Uomo Tigre Visualizza Messaggio
                    Oh ecco finalmente un nuovo capitolo!

                    Non c'è male,corto ma bello,rapido e con una buona dose d'azione.
                    Mi è piaicuto
                    Un capitolo dragonballiano, in pratica...contento ti sia piaciuto, volevo mostrare i miglioramenti di Muten

                    Originariamente Scritto da Gogeta_89 Visualizza Messaggio
                    M'è piaciuto sì, però un pò sbrigativo... :P mi spiace che tu non abbia più tempo per scrivere molto...però non era affatto male!!
                    Sai com'è, il triennio complica la vita per quanto riguarda lo studio...ma è tremendamente interessante!
                    Grazie pel commento
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                    • Ed eccoci qua, con un nuovo capitolo in saccoccia, che, ad essere sincero, non mi convince del tutto...tralasciando il titolo che è, come al mio solito, così così
                      La storia del nostro eremita si avvia verso la sua fine, visto che inizialmente pensavo di scrivere una ventina di episodi, poi ci ho preso gusto, ma voglio finirla entro un anno dal primo capitolo
                      Ricordo a voi tutti che commenti negativi sono sempre, e ripeto SEMPRE ben accetti, quindi non fatevi problemi

                      20-Sconvolgimento

                      Gli abitanti di quella città iniziarono ad uscire dai loro nascondigli, raccogliendosi intorno a Muten.
                      Lo guardavano come un nemico, questo sì, ma non era quello l'unico sentimento che traspariva dai loro occhi, c'era anche dell'altro, come una gratitudine nascosta.
                      "Cosa sei venuto a fare qui?", iniziò uno di loro, "Perché sei venuto a turbare la nostra tranquillità?"
                      Era un uomo di mezz'età, forse sulla quarantina; vestiva in maniera semplice, niente più di una camicia, un panciotto e un paio di pantaloni di tela, oltre alle ovvie scarpe, eppure il suo atteggiamento lo identificava immediatamente come una personalità importante all'interno della cittadina.
                      "Non pensavo che la mia presenza avrebbe scatenato una tale confusione, ho visto una città che mi sembrava in buone condizioni e sono entrato per vedere se ci fosse stata gente bisognosa di aiuto"
                      "Come puoi vedere non abbiamo bisogno del tuo aiuto, puoi andartene"
                      L'uomo accompagnò le sue ultime parole con un gesto della mano a rimarcarne il senso.
                      "Aspetta, Hidetsu!"
                      A parlare era stata una giovane donna dai lunghi capelli corvini. Niente la distingueva dagli altri cittadini, se non avesse parlato sarebbe rimasta sconosciuta a Muten...
                      "Hai visto anche tu quanto sia forte questo giovane, forse col suo aiuto potremmo liberarci dei demoni"
                      A quelle parole lo sguardo di Hidetsu si accese di rabbia.
                      "Pensi veramente che quei demoni fossero i più potenti? Ne esistono altri, e ben più potenti di muli e guerrieri-drago, ci vorrebbe un esercito per eliminarli tutti"
                      "S-sì...ma forse..."
                      "Non ci sono possibilità! La potenza dei demoni è qualcosa che va al di là della nostra comprensione"
                      Muten osservava i due discutere senza aprir bocca, forse c'era una possibilità per loro, almeno per quanti avessero voluto provare ad andarsene...
                      "Ascoltate! Non sono venuto qua per creare problemi, se volete che me ne vada, me ne andrò, ma a quanto vedo ci sono due schieramenti...potreste almeno spiegarmi come avete fatto a giungere a questa situazione?"
                      I due contendenti abbassarono lo sguardo, e con loro tutti i cittadini di quella città.
                      "Almeno questo posso dirlo, Hidetsu?", chiese la ragazza.
                      "Va bene, Eori, te lo concedo", le rispose l'uomo.
                      "Grazie..."

                      "Come certamente saprai, il Grande Mago Piccolo ha instaurato una sorta di lotteria con i vari quartieri del mondo: ogni anno, all'anniversario della sua salita al trono, estrae un foglietto numerato indicante uno dei quarantatre quartieri. Il quartiere estratto ha allora l' "onore" di essere disintegrato dal Grande Mago perché egli si compiaccia delle espressioni terrorizzate degli uomini in punto di morte.
                      Questo è quello che accadde alla nostra città. Fu terribile osservare quell'onda di energia avvicinarsi sempre di più distruggendo tutto, temevamo fosse giunta la nostra ora..."
                      Ci fu una pausa: il ricordo di quei momenti doveva essere molto doloroso e Muten lo sapeva.
                      "Poi il raggio venne bloccato, quando si trovava a pochi metri dal suolo; a causa della luce ci era impossibile vederne le cause, ma aveva dell'incredibile...Non pensavamo potesse esistere qualcuno in grado di arginare il potere di Piccolo.
                      Dopo alcuni secondi la luce scomparve e potemmo vedere il nostro salvatore: un demone"
                      "Cosa?"
                      Muten non poteva credere che potessero esistere demoni capaci di rivoltarsi contro il loro creatore.
                      "Lo so, può sembrare incredibile, ma è così, era un demone; le sue ali, la sua pelle verde, i suoi tratti allungati, simili a quelli di un rettile, non poteva che essere un demone; la gioia derivata dall'essere stati salvati, svanì in un attimo, soppiantata dal terrore: in fondo era un demone, proprio come Piccolo.
                      Si chiamava Clarinetto: dalle sue parole potemmo capire che non desiderava la distruzione della città ed era intervenuto per evitarlo"
                      Clarinetto! Possibile che quel demone tanto potente potesse compiere un atto come salvare una città dallo svago del Grande Mago? Non era possibile...e non era neppure possibile che la sua forza fosse tale da bloccare uno degli attacchi più potenti di Piccolo...
                      Gli occhi della ragazza si riempirono di lacrime, anche se Muten non capiva se fossero di dolore o di gioia.
                      "Piccolo era rimasto sorpreso dalla sua azione; gli chiese quale fosse il suo vero scopo, ma Clarinetto non glielo volle riferire, ripetendo quello che aveva detto poco prima.
                      Il Grande Mago sembrò accontentarsi di tale spiegazione e se ne andò come se nulla fosse accaduto.
                      Non capivamo, eppure la gioia per essere stati salvati ci avrebbe fatto accogliere come salvatore anche la più malvagia delle creature, così esultammo in onore di quell'essere..."
                      Si asciugò un attimo le lacrime.
                      "Subito dopo Clarinetto atterrò sulla piazza; ci disse che avrebbe vigilato lui sulla nostra città, e allo scopo installò qui permanentemente un gruppo di demoni. Inizialmente ci difesero, scongiurando pericoli che nessuno di noi era in grado di affrontare...”
                      Una nuova pausa.
                      “...Ma poi, col tempo, hanno rivelato la loro natura: una volta che il villaggio era al sicuro, il loro comportamento nei nostri confronti si faceva via via più autoritario, non erano più i salvatori della città, erano solo...dei demoni”
                      Tornò a piangere.

                      Muten attese un po', ripensando a quanto gli era stato riferito, poi prese la parola.
                      “Non pretendo di dirvi cosa fare, ma da quel che ho capito i demoni non vogliono perdere questa città, con o senza i suoi abitanti...se volete, conosco un posto in cui potrete rifugiarvi; si trova a circa trecento chilometri da qui, forse meno, se volete vi posso accompagnare e difendervi da eventuali attacchi”
                      Hidetsu riprese la parola.
                      “Evidentemente non capisci, ragazzo...quei demoni saranno pure crudeli, come ha detto Eori, ma sono l'unica protezione che abbiamo; non sono così folle da rischiare, perciò per quanto mi riguarda il discorso è chiuso, non abbandonerò la città”
                      Detto questo, Hidetsu se ne andò, tornando al lavoro.
                      “D'accordo, fate come vi pare...io andrò lo stesso, devo incontrare una persona laggiù; se volete, potete seguirmi”
                      Muten si diresse nella direzione opposta a quella presa dall'uomo, sperando che almeno una piccola parte dei cittadini prendesse quella decisione.
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                          A parte gli scherzi, nuovo capitolo, ho deciso di terminare prima della fine dell'anno, non si può andare avanti così, devo decidermi

                          21-Pioggia e Terrore

                          Non gli ci volle molto a giungere in prossimità delle porte della città, visto che le strade erano libere.
                          Era interessante osservare la situazione di quella città: sebbene fosse stata quasi totalmente distrutta, le macerie erano già state tolte, e i lavori più importanti erano vicini ad essere ultimati.
                          “Un momento!”, pensò Muten, “Clarinetto non aveva impedito la distruzione della città? Allora com’è possibile che sia in queste condizioni?”
                          Già, non aveva senso tutto ciò, ma prima ancora che potesse ragionarci su, un sommesso scricchiolio attirò la sua attenzione; tra gli edifici semidistrutti sembrava non esserci anima viva, eppure era certo di averlo sentito.
                          “Non mi piace…”
                          Compì qualche altro passo, mentre spesse nuvole scure si addensavano nel cielo sopra di lui; dal clima sereno di pochi minuti prima si stava passando a qualcosa di più cupo e opprimente.
                          Nuovamente quello scricchiolio; Muten accellerò l’andatura per allontanarsi da quella città, la situazione gli piaceva sempre meno.
                          Le prime gocce di pioggia iniziarono a cadere da un cielo di colore bluastro tendente al grigio; Muten si sentiva angosciato da qualcosa di indefinito e si guardava costantemente le spalle.
                          “Cos’è questa sensazione? Possibile che vi sia qualche pericolo che prima non avessi percepito? O forse c’è dell’altro?”
                          L’ennesimo scricchiolio, questa volta più vicino: Muten si voltò immediatamente, per vedere qualcosa di verde e scaglioso che scivolava dietro un edificio.
                          Iniziò a correre, mancava poco per uscire dalla città. Sarebbero bastati un paio di minuti.
                          Ecco, laggiù, a poca distanza, la nuvola d’oro, il modo migliore per mettere qualche lega di distanza tra lui e quella città, mancava così poco…
                          Troppo poco perché le sue speranza non fossero deluse: Muten sentì qualcosa avvolgerglisi intorno alla caviglia fermando la sua corsa e facendolo cadere a terra.
                          Si voltò.
                          Un demone lo aveva bloccato con la sua coda.
                          “Vattene!”
                          Con un balzo gli fu addosso e gli spezzò il collo con un calcio.
                          La tensione calò velocemente.
                          “Mpf! Dovevo essere ben agitato se mi sono fatto terrorizzare da una presenza del genere”
                          Poi un altro scricchiolio. Muten si voltò.
                          Un altro guerriero-drago…no tre.
                          Un balzo, qualche colpo e anch’essi furono fuori.
                          “Cosa credete di fare? Vi sono nettamente superiore”
                          Alcuni attimi di interminabile silenzio, scandito dalle gocce che continuavano a cadere dal cielo.
                          Una mano spuntò dal terreno da afferrare Muten, che, colto alla sprovvista, non potè sfuggire.
                          “Ma, cosa…”
                          Un colpo alla schiena lo fece cadere a terra; si rialzò senza difficoltà: davanti di lui c’erano i quattro demoni di prima che ridacchiavano compiaciuti.
                          Un altro colpo, al volto questa volta.
                          Muten non cadde, ma questa volta accusò il colpo.
                          Un altro allo stomaco, poi un colpo di coda al collo.
                          In quattro contro uno, senza che questo avesse tempo di reagire: i colpi andavano a segno con una velocità tale da impedire che Muten potesse alzare la benchè minima difesa.
                          “A-andatevene…”
                          I quattro demoni ridevano.
                          “…andatevene…”
                          I colpi aumentarono di potenza.
                          “Vi ho detto di andarvene!”
                          Muten sferrò contemporaneamente due calci e due pugni ai demoni, liberando le gambe dalla stretta in cui si trovavano.
                          I demoni caddero a terra, Muten ansimava; per l’elevato numero di colpi subiti non c’era parte del corpo che non gli dolesse.
                          “Com’è possibile che non mi sia accorto della presenza di tutti questi demoni?”
                          “Forse perché non avresti potuto…”
                          Una voce penetrante, di cui non riuscì a percepire la fonte.
                          Un diretto al volto che lo sbalzò a diversi metri di distanza.
                          Muten si rialzò a fatica, e vide sconcertato i corpi esanimi dei demoni rialzarsi, privi di ogni ferita; ma non erano soli: dappertutto ne apparivano altri, come avvertiti da un richiamo.
                          “No, non è possibile…”
                          Erano troppi per uno scontro diretto, doveva usare la Kamehameha.
                          “Kame…Hame…Ha!”
                          Il devastante attacco distrusse gli esseri.
                          Muten sorrise, stanco.
                          “Inutile…”
                          Nuovamente la voce.
                          Nuovamente una mano lo afferrò alla caviglia, ma riuscì a fuggire e ad allontanarsi.
                          Inutile, ne apparve un’altra, e un’altra e un’altra ancora; non vi era possibilità di scampo.
                          Muten iniziò a fuggire verso la nuvola d’oro, mentre altri demoni apparivano da ogni parte ad attaccarlo.
                          “No…no…NO!”
                          Uno di essi riuscì ad afferrarlo, e in un attimo gli furono tutti addosso, senza che potesse fuggire.
                          Muten venne colpito ripetutamente, mentre veniva trasportato verso l’alto, in cima alla montagna di demoni che si era venuta formare.
                          Giunse nuovamente all’aperto, dopo attimi di puro dolore e terrore. Era trattenuto per le braccia e le gambe, mentre i demoni si erano disposti intorno a lui.
                          Una figura prese forma dall’oscurità che avvolgeva tutto oltre tre metri, una figura conosciuta.
                          “Bene bene, pensavo sarebbe stato più complicato catturati, Muten…”
                          Era Clarinetto, quel terribile demone che aveva incontrato tempo prima, insieme a Enito.


                          P.S. Per quelli che hanno fatto attenzione c'è un certo ripetersi delle scene che non mi convince appieno, forse perchè finisce col diventare frustrante per il lettore, ditemi che ne pensate
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                          • Finalmente ho recuperato i due episodi che mi mancavano

                            Che dire la storia procede e si avvia alla sua conclusione.
                            Il primo capitolo è stato bello,ben strutturato e descritto,senza errori e con buoni dialoghi anche se la scelta di un Clarinetto che salva il villaggio non mi è piaciuta molto.

                            Il secondo capitolo non è male anche se forse il combattimento è stato un pò troppo sbrigativo

                            Aspetto il prossimo ^_^

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                            • Capitolo nuovo, come ha già detto il nostro amichevole Uomo Tigre, la storia si sta avviando verso la sua conclusione: posso dire che il combattimento sbrigativo sia in effetti una caratteristica di questa ff, visto che me lo hai già detto altre, volte, ma il fatto è che combattimenti eccessivamente lunghi non mi piacciono(dovrei trovare un compromesso)...sono comunque molto contento del tuo commento, specialmente sul fatto dei dialoghi, visto che ho sempre il dubbio che non siano un granchè

                              Detto ciò, buona lettura

                              22-L'astuzia di un demone

                              Dunque si era trattato di una trappola, ma con quale scopo?
                              Muten era furioso; provò a liberarsi dalla stretta in cui si ritrovava, senza successo: i demon erano troppi.
                              "Inutile, Muten, come vedi la quantità di demoni è superiore alle tue forze"
                              "Vedo, Clarinetto, ma a osa devo un tale interessamento nei miei confronti?"
                              "Nulla di speciale, semplicemente non volevo privarmi il piacere di essere io a ucciderti..."
                              Si avvicinò a Muten e gli sferrò un violento pugno all'addome.
                              Il dolore era elevato, ma nulla di eccessivo, aveva già sostenuto combattimenti in cui la sua vita era appesa ad un filo, non sarebbe bastato così poco a matterlo in ginocchio.
                              "Come supponevo, ti sei rafforzato dal nostro ultimo incontro..."
                              Colpì con un calcio alla guancia sinistra, provocando un piccolo fiotto di sangue dalla bocca del guerriero.
                              "Mi chiedo come te la caveresti in uno scontro reale"
                              Lo afferrò alla gola, gli artigli che ferivano facilmente la tenera carne del collo.
                              "Ma non ho voglia di rischiare"
                              Lo sollevò, liberandolo dalla stretta degli altri demoni.
                              Muten non riusciva a parlare, anche solo respirare si faceva difficile data l'enorme potenza della stretta del figlio di Piccolo; tutto quello che potè fare fu afferrare il braccio del demone, a ultima, disperata difesa.
                              Clarinetto ridacchiò.
                              "Hai ancora la forza per provare a contrastarmi? Non mi ero sbagliato, sei più forte di quanto pensassi..."
                              Si alzò in volo, raggiungendo in breve tempo un'altezza considerevole.
                              "...Peccate che i giochi siano finiti"
                              Scese in picchiata, portandosi dietro il corpo del guerriero.
                              La velocità rendeva più difficile mantenere la presa sul collo, ma gli artigli di Clarinetto impedirono di perdere il prezioso corpo, semplicemente penetrando nella sua carne.
                              Rivoli di sangue scesero sul collo di Muten che oramai non sperava più di rimanere in vita.
                              "Maestro Karin, non sarei dovuto diventare più forte di quanto non sia adesso?"
                              Il dubbio gli sarebbe rimasto in eterno; a pochi metri da terra, Clarinetto portò Muten davanti a sè, usando come scudo per l'atterraggio.
                              Il demone si rialzò, osservando lo scempio che aveva causato: incredibilmente, Muten era ancora vivo, ma si trovava in condizioni tanto gravi ce sarebbe morto di lì a poco.
                              "Mi avresti dato filo da tocere, se solo non fossi stato così stupido da cadere in trappola"
                              Muten non rispose, il suo sguardo era fisso nel vuoto, la sua coscienza era altrove.
                              "Poco importa, adesso ho altro da fare che immaginarmi un nostro incontro ad armi pari...ho un monastero da distruggere. Demoni! Seguitemi"
                              Si rialzò in volo, seguito dai suoi servitori e si diresse in direzione del monastero di Craig, abbandonando il moribondo al suo destino.
                              "B-bastardo..."
                              Muten sentiva la morte avvicinarsi, senza possibilità di scampo, la sua fine era vicina.

                              Una piccola sagoma grassa bianca apparve all'orizzonte, correndo.
                              Mano a mano che si avvicinava, fu più riconoscibile: si strattava del maestro Karin.
                              Raggiunse Muten, ancora agonizzante.
                              "Muten, figliolo, per fortuna sono arrivato in tempo"
                              Prese un piccolo sacchetto che portava con sè, da cui prese quello che sembrava un fagiolo verde.
                              Lo infilò a forza nella bocca di Muten.
                              "Tieni, ragazzo, mangia questo senzu"
                              A fatica, Muten riuscì a masticarlo e a deglutire. Subito dopo le ferite guarirono e si sentì in perfetta forma.
                              Non ebbe problemi a rialzarsi.
                              "Non pensavo che i poteri curativi di un senzu potessero spingersi tanto oltre"
                              "Questo perchè mi hai sottovalutato"
                              Muten fu colto da un dubbio.
                              "Maestro, il suo allenamento non mi avrebbe dovuto rendere più forte di Clarinetto? Allora perchè non sono riuscito a contrastarlo minimamente, neppure quando eravamo in aria?"
                              Karin abbassò la testa.
                              "Vedi, in realtà non sei riuscito a completare il mio addestramento, ti ho lasciato prendere l'ampolla e ti ho fatto credere di esserci riuscito con le tue sole forze...non c'era più tempo per allenarti"
                              "Che cosa!?"
                              "Pensavo che fossi migliorato a sufficienza da contrastare efficacemente Clarinetto, anche da batterlo con un po' di fortuna, ma non potevo prevedere una situazione del genere"
                              Già, Clarinetto era stato abile a preparare una trappola del genere, e ora il monastero di Craig era in pericolo.
                              "Ho capito, maestro; ora però devo andare ad aiutare Enito e gli altri...Nuvola d'oro!"
                              Lanuvola apperve subito, e Muten vi saltò sopra.
                              "Aspetta, prendi i miei senzu, potrebbero tornarti utili"
                              Gli lanciò il sacchetto, che fu prontamente afferrato dal guerriero.
                              "Grazie, maestro Karin"
                              Partì alla volta del monastero; Enito gli aveva descritto la sua ubicazione e, in caso di dubbio, sarebbe bastato seguire le tracce lasciate dai demoni.
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                              • aaaahhhhhhh aiuto XD
                                tre capitoli di un colpo no, sono davvero troppi sono abituato a leggerne uno al mese tuoi!!
                                vuol dire che leggerò tutt d'un fiato... VIAAA!!
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