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Dragon Ball Z-The last Fight

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  • Dragon Ball Z-The last Fight

    Questa ff è di genere lottativo. Avevo provato solo una volta (no, vabbè, due, ma conta uno) questo genere, e ho deciso di riptrovare. Attenzione però, il sentimento ci sarà sempre e cmq anke in questa ff XD
    NN vi preoccupate x le altr, proseguiranno lo stesso. e ki dice ke nn si possono fare tante ff insieme diko ke nn è vero.
    Infatti se si ha un idea x una ff la mente ci ritorna sempre lì, e nn ci permette di pensare ad altre ff, quindi molto meglio quqndo si ha un idea stenderla, e se se ne hanno altre iniziare a pubblicare ^^
    Almeno, a me torna meglio così, sennò mi impallo e le ff non le continuo più ^^
    La mia ff si svolge dopo la saga di majin bu, ma prima del torneo che si vede alla fine dello Z, si chiama "The Last Fight", perhè è l'ultima battaglia della serie Z ^^ (poi ci sarà il GT)
    Bene, detto quiesto, via al prologo, ditemi se vi piace, xkè se nn vi piace nn la continuo ^^



    Prologo

    Crilin stava giocando sulla spiaggia, con la piccola figlioletta, le lanciava una palla rossa e lei la prendeva e gliela rilanciava lanciando gridolino di gioia e divertimento, il sole creava riflessi bellissimi sul mare calmo; C18 stava preparando la colazione, mentre guardava fuori dalla finestra e sorrideva alla vista del marito e della figlia che giocavano allegramente.
    Finì di preparare la colazione e mise il latte a scaldare, intanto si sedette su una poltrona a rilassarsi.
    Il marito entrò in quel momento.
    “Hey, amore, è pronta la colazione?”
    “Quasi, sta scaldando il latte”
    Crilin le si avvicino, dandole le spalle e le fece scivolare la testa all’indietro, in modo che poggiasse sui suoi pettorali scolpiti. La donna sorrise e fece slittare le braccia all’indietro, cercando di abbracciarlo, mentre la bimba giocava ancora fuori.
    Tutto si presentava come una tranquilla scenetta familiare, ma all’improvviso lo sguardo di Crilin si fece vacuo, e lui iniziò a slacciarsi la cintura. La cyborg se ne accorse immediatamente.
    “Ma…amore! C’è la bimba! Semmai dopo, in camera…” disse con un sorriso, Crilin non le rispose e si tolse la cintura, quindi velocemente la fece passare davanti al collo di C18, senza che lei avesse il tempo di reagire, e cominciò a stringere sempre più forte, mentre la cyborg cercava di liberarsi.
    Finalmente la donna riuscì a dargli una testata che lo fece andare all’indietro, perdendo la presa sulla cintura.
    C18 iniziò a massaggiarsi il collo, mentre il marito si alzava e il suo sguardo tornava normale.
    “Ma che ti è preso, Crilin? Sei impazzito?” la donna era infuriata
    “Io…io…” Crilin non sapeva cosa dire, passava lo sguardo dalle sue mani al collo arrossato della moglie, incapace di fare un discorso completo
    “Io…non lo so…”
    La donna lo guardò attentamente, non si capacitava della reazione di qualche secondo prima.
    L’uomo si alzò e si diresse fuori, ma C18 gli sbarrò la strada.
    “Ah, no! Prima rinsavisci, poi ti lascerò giocare ancora con nostra figlia!”disse, prendendola in braccio e portandola in camera sua. Crilin si sedette sul divano, continuando ad osservarsi le mani che stavano per uccidere la sua amata.

    Molto lontano, intanto, Vegeta si stava allenando nella stanza gravitazionale, quando la voce della moglie lo convinse ad uscire.
    “Cosa vuoi, donna?” il principe fece in tempo a pronunciare queste parole, che si sentì la testa pesante e vuota, iniziò a vedere sfuocato, si sentiva come in un sogno, e non era più consapevole dei suoi movimenti.
    “Zuccone! Non allenarti tutto il giorno, va fuori a giocare con tuo figlio!”.
    Vegeta la buttò contro il muro, tenendole la bocca coperta con una mano, in modo che non potesse chiedere aiuto. Quindi sollevò un pugno, con la chiara intenzione di trapassarla all’altezza dello stomaco.
    Per fortuna il piccolo Trunks, passando di lì, aveva visto tutta la scena e si trasformò immediatamente in super sayan, fermando appena in tempo il pugno del padre.
    Vegeta ritirò il pugno, e gli occhi gli tornarono normale, iniziava a sentirsi la testa più leggere e a riprendere il controllo delle proprie azioni.
    “Che ti succede, Vegeta? Sapevo che eri un pazzo, ma non fino a questo punto!”
    Vegeta non le rispose, limitandosi a fissare il pugno, era infuriato con se stesso, perché non era riuscito a controllarsi, ma anche preoccupato per qualsiasi cos stesse prendendo il controllo su di lui.

    In casa Son, intanto, Goku stava giocando con il piccolo Goten, tenendolo sulle ginocchia.
    Chichi arrivò con una merendina per Goten e stampò un grande bacio sulle labbra del marito.
    Goku iniziò a sentirsi strano, la testa pesante e vuota, la visuale sfocata, sentiva che stava per perdere il controllo.
    Prese Chichi per i fianchi ed iniziò a stringere, stringere, più forte che poteva, facendo mancare il respiro a sua moglie.
    Il piccolo Goten rimase shokkata a quella scena, ma, ripresosi, si trasformò in super sayan e colpì il padre con una testa all’altezza dello stomaco, che lo fece cadere all’indietro e perdere la presa su Chichi, la quale cadde sul pavimento, quasi senza forze.
    “Ma…Goku…” Chichi era terrorizzata, e anche Goku, che aveva ripreso il controllo di sé,.
    “Io…Chichi, io…non so cosa mi è preso”. La donna prese Goten e lo portò via, mentre Goku rimase seduto a pensare, era preoccupato, non era da lui perdere così il controllo, e per giunta senza sapere il perché.

    “Pfui, troppo facile!”
    Un uomo stava seduto ad un tavolino, sopra il quale stavano tre sfere, ognuna delle quali raffigurava uno dei guerrieri sopra citati.
    “Cosa è facile, Sommo Draklin?”
    “Le loro menti, così facili da manipolare…e loro, così deboli, batterli sarà un giochetto!”
    “Sì, Sommo Draklin”
    L’uomo si alzò, rivelando il suo aspetto. Era un uomo alto, robusto, con una ciocca di capelli viola che gli ricadeva sull’occhio sinistro. Portava una tunica nera, lunga fino ai piedi, completa di un cappuccio. Gli occhi erano arancioni e maligni, si aveva sempre la sensazione che sapesse scrutarti dentro, vedere fino agli angoli più remoti del tuo essere, e in un certo senso era così.
    Il suo servitore era un bambino, di circa sei anni, ma non un bambino come gli altri. Un demone, con maestose ali nere che ne incorniciavano la schiena.
    Draklin si avvicinò ad un mobiletto, e ne estrasse un ciondolo d’ambra, verde, a forma d’occhio.
    “Nessuno rovinerà il mio trionfo…nessuno!”

    “Uhm…sono preoccupato, giovanotto”
    Il Sommo Kaioshin stava scrutando con la sfera gli avvenimenti dei tre guerrieri.
    “Di cosa è preoccupato?”
    “Oh…lo vedrai…lo vedremo tutti…teletrasportami da Re Kaioh, devo affidargli un compito molto importante”
    Kaioshin il Superiore eseguì, così tutti e due si ritrovarono davanti a Re Kaioh.
    “Ohhh, Kaioshin il Sommo qui al mio cospetto, quale onore, cosa posso fare per lei?”
    Kaioshin il Sommo fece gesto a Kaioshin di allontanarsi, e quando il giovane ebbe eseguito, si rivolse a Re Kaioh
    “Devo affidarle un compito importante. Come saprò ogni pianeta ha i suoi custodi degli elementi”
    “Sì”
    “Bene, voglio che mi trovi quelli sul pianeta Terra, sono tre femmine ed un maschio, Shira, Melissa, Alexis e Kevin, voglio che lei me li trovi e li porti al mio cospetto, il prima possibile!”
    “Certo, Sommo Kaioshin, posso servirmi dei guerrieri della Terra?”
    “No, ma potrà servirsi del loro Dio, se lo desidera, l’importante è che faccia in fretta”
    “Bene, eseguirò”.
    I due Kaioshin se ne andarono, lasciando Re Kaioh incerto sul da farsi. Alla fine decise di affidarsi a Dende, con cui stabilì immediatamente un contatto telepatico.

    “Dende…Dende…mi senti?”
    Dende e Popo si trovarono fuori dal palazzo, e si stupirono nel sentire la sua voce
    “Sì, la sento, Re Kaioh”
    “Bene, devo affidarti un compito molto importante, e da farsi alla svelta”
    “Dica”
    “Devi trovare i custodi dei poteri degli elementi, Shira, Melissa, Alexis e Kevin e condurli al mio cospetto”
    “Va bene, e dove posso trovarli?”
    “Sta a te cercarli, ma fai in fretta”
    “Ma…ma…”
    Re Kaioh chiuse il collegamento prima che Dende potesse replicare.
    “Ma…come faccio a trovare quattro persone che non so nemmeno come sono fatte?”
    “Io lo so, mio signore” intervenne Popo, contento di poter aiutare il suo superiore.
    “Sai come sono fatti?”
    “So dove trovarli” disse Popo, ancora più contento.
    “Benissimo! Portamici, allora, ed io li convincerò ad andare da Re Kaioh”
    “Mi dispiace contraddirla, ma credo che sarà difficile…”
    “Ma…io sono un loro superiore, vero?”
    “Anche il Dio precedente lo era, e non gli hanno mai dato ascolto, ma non è questo il problema…”
    “E qual è allora?”
    Popo sembrava preoccupato da qualcosa, stava cominciando a sudare freddo”Crede che Re Kaioh voglia farli combattere al fianco dei guerrieri?”
    Dende rimase pensieroso un momento
    “Se me li fa chiamare con tanta urgenza, è probabile che ci sarà qualche guaio, e che la risposta sia sì…”
    “Se mi permette…Shira non accetterà mai di combattere con i guerrieri della squadra Z”
    Popo sudava ancora di più
    “Questo non è un problema mio, io devo solo portarceli. Popo…ho l’impressione che tu mi nasconda qualcosa”
    “Oh, no, non potrei mai!”
    Dende si alzò in volo, seguito da Popo, sempre più preoccupato.
    “Mi dispiace nasconderglielo, ma credo che per il momento sia meglio così”
    Last edited by Shira; 10 July 2007, 15:42.
    sigpic
    ~E' meglio esser odiati per ciò che siamo, che essere amati per la maschera che portiamo~

  • #2
    waa. mi incuriosisce, ma non se se continuerò a commentare, visto che ho molto da fare. ma la leggerò, spero, sisi.
    brava, molto corretto grammaticalmente, scorrevole e facilmente comprensibile (ma no!).
    spero non succeda niente di grave a questi poveracci (sopratutto alle mogli). O.o brava. ^.^
    Boku wa Kira dewanai! ぼくわきらでわない!(Yagami Raito).

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    • #3
      Bè, grave XD
      Combattono e le prendono come sempre XD
      sigpic
      ~E' meglio esser odiati per ciò che siamo, che essere amati per la maschera che portiamo~

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      • #4
        Caspita... sembra interessante! La seguirò!!!!! XD XD
        sigpic

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        • #5
          Bel episodio, grammaticalmente scritto bene, forse in alcuni punti un pò ripetitivo ma bello.
          Buono il colpo di scena iniziale con Crili e io che credevo.......

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          • #6
            Originariamente Scritto da Uomo Tigre Visualizza Messaggio
            Bel episodio, grammaticalmente scritto bene, forse in alcuni punti un pò ripetitivo ma bello.
            Buono il colpo di scena iniziale con Crili e io che credevo.......
            Tutti uguali voi uomini XD
            sigpic
            ~E' meglio esser odiati per ciò che siamo, che essere amati per la maschera che portiamo~

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            • #7
              Capitolo Uno: I custodi

              Dende e Popo arrivarono nei pressi di una montagna altissima, dal basso non si poteva scorgerne la cima a causa della troppa nebbia.
              “Ecco, le custodi stanno qui”
              “LE custodi? Mi pareva che uno fosse un maschio…”
              “Sì, ma Kevin non dimora qui, in questa montagna può trovare solo le tre ragazze”
              “Ragazze?? Saranno donne, voglio dire…per essere custodi…”
              Popo si trattenne dal replicare che anche lui era un Dio, eppure non era poi così grande, ma decise invece di spiegare
              “I custodi una volta presi i loro poteri non crescono più, questi hanno l’aspetto di adolescenti”
              “Ah…va bene…andiamo!”.
              Popo e Dende salirono la montagna volando, e attraversarono la nebbia fitta, scorgendo l’entrata di una caverna, ricavata nella roccia.

              “Dende entrò, mentre Popo decise di restare fuori, non gli sembrava opportuno presentarsi anch’egli al cospetto delle custodi.
              Quando il piccolo namecciano entrò vide una ragazza mora sdraiata su di un lastrone di roccia, ma non appena fece un passo, la ragazza aprì gli occhi.
              “Chi siete e cosa volete?”
              “Credo di trovarmi al cospetto di una delle custodi…”
              “Credete bene”
              “Mi chiamo Dende, sono il Dio di questo pianeta, mi è stato chiesto da Re Kaioh di portarvi da lui”
              “Portarvi?”
              “Sì, lei, le sue due amiche, ed il ragazzo, gli altri custodi”
              “Ah…”
              “Se vorreste quindi seguirmi…”
              Shira prese a camminare nervosamente per la stanza. Era una bella ragazza di quindici anni, con i lunghi capelli, neri come la notte, che le arrivavano fino alla vita, e glaciali occhi verdi che facevano accapponare la pelle sotto il loro sguardo indagatore.
              Si fermò nel mezzo della stanza e piantò i suoi bellissimi occhi sul volto di Dende, che cominciava ad essere spaventato, anche se era consapevole di essere un suo superiore.
              “Io non vado da nessuna parte, se prima non mi si spiega perché sono convocata”
              “Ma-ma io non lo so…mi è stato solo ordinato di convocarvi…”
              “Bha, e va bene, andremo da Re Kaioh a sentire cosa vuole da noi…ma prima devo aspettare il ritorno di Alexis e Melissa”
              “Ehm…devo aspettarle anche io per accertarmi che ricevano il messaggio”
              “Che forse non ti fidi di me?”
              Lo sguardo di Shira terrorizzò il namecciano, che non rispose, in realtà non è che non si fidasse, solo voleva vedere i custodi, visto che non ne aveva mai avuto l’occasione…ad essere sinceri non aveva mai nemmeno saputo della loro esistenza.

              Due ragazze, una bionda ed una con i capelli blu, si avvicinarono volando ad alta velocità, e si fermarono all’ingresso della caverna.
              “Popo? Come mai sei qui?”
              “Entrate, Dende deve condurvi da Re Kaioh”
              Le due ragazze lo fissarono sbalordite, quindi entrarono.
              Dende le fissò, quelle dovevano essere le alte due custodi!
              “Ehm, voi siete due custodi, giusto?”
              La bionda si sedette su una sedia e gli sorrise amorevolmente
              “Piacere, sono Alexis e sono la custode del potere dell’aria e, se interessa, sono anche la sorella maggiore di Shira” calcò molto sulla parola “maggiore” e guardò fisso Shira mentre la pronunciava.
              La ragazza dai capelli blu preferì rimanere in piedi vicino alla mora
              “Io mi chiamo Melissa, custodisco l’acqua” grugnì, per niente contenta di quella visita.
              Dende annuì e guardò Shira, la quale prima corrucciò la fronte, poi sorrise, anche se si trattava di un sorriso forzato
              “Ah, giusto, non te l’ho detto, io custodisco il fuoco”
              “E le te-”
              Shira assestò una gomitata a Melissa, prima che potesse continuare, ed allo sguardo interrogativo di Alexis rispose con un’occhiataccia che significava “Ne parliamo dopo”.
              Dende decise di non indagare oltre, quel posto non gli piaceva, quelle ragazze non gli piacevano.
              “Be-bene, allora io vado, pensate voi ad avvisare Kevin, giusto?”
              “Sì” rispose laconicamente Melissa, e Dende fu libero di andarsene.

              “Perché non gliel’hai detto? E’ Dio!” Alexis era arrabbiata con la sorella, anzi, era proprio infuriata.
              “No, non è Dio! E’ il surrogato di Dio! Kami era Dio, e questo è tutto! Melissa, andiamo da Kevin, tu, Alexis, puoi anche andare subito da Re Kaioh, visto come sei ligia alle regole!”
              Shira si allontanò, seguita dall’amica, mentre Alexis imprecava a bassa voce.

              Re Kaioh era inquieto, Dende l’aveva avvisato della buon riuscita della sua missione, ma non era tranquillo.
              Non percepiva grandi guai sulla Terra, allora perché Kaioshin il Sommo era tanto preoccupato?

              Il giorno dopo arrivarono da lui, col teletrasporto, tutti i custodi contemporaneamente.
              Alexis fece un leggero inchino “Salve, Re Kaioh, possiamo sapere il motivo per cui ha bisogno di noi?”
              “Kaioshin il Sommo mi ha chiesto di contattarvi, andate da lui”.
              Alexis annuì e fece un altro inchino, mentre Shira era visivamente disgustata.

              I custodi raggiunsero Kaioshin il Sommo, che non sembrava particolarmente contento di vederli, sebbene li avesse convocati lui stesso.
              “Bene, siete arrivati. Shira, vieni con me. Voi aspettate pure lì, poi vi dirò cosa voglio da voi”.
              Shira raggiunse Kaioshin il Sommo, mentre gli altri erano chiaramente sbigottiti da questo comportamento.

              “Cosa desidera, Sommo Kaioshin?”
              “Bene. Ti ricordi di Draklin?”
              “Sì” gli occhi di Shira si indurirono.
              “Bene, è tornato”
              “Ah” Shira era estremamente laconica, ma Kaioshin non ebbe bisogno di fare domande per capire il perché.
              “I guerrieri Z non possono vincere, Draklin ha già dato dimostrazione di poter manipolare le loro menti”
              “E’ la sua specialità, ed è solo una delle tante”
              “Esatto, ci serve il vostro aiuto”
              “No”.
              Kaioshin fece un passo all’indietro, con gli occhi sbarrati. L’espressione di Shira non era cambiata, ed il tono era risoluto e definitivo.
              “Perché no?” Kaioshin lo sapeva, ma voleva tirare la corda, finchè avesse trovato il punto giusto per spezzarla a suo favore.
              “Non combatterò contro Draklin”
              “Se non lo farai i guerrieri della squadra Z verranno sconfitti”
              “Affari loro”
              “La Terra verrà distrutta, e tu ci sei sopra”
              Shira fece spallucce
              “Chi ti dice che questo non sia un modo per trovare la pace?”
              Kaioshin rimase interdetto per quella risposta, ma si preparò a spezzare la corda.
              “Pensaci, Shira. Se Draklin vincerà ucciderà i guerrieri…tutti i guerrieri, e non gli interesserà chi ti sta a cuore”
              Shira cominciò a respirare profondamente, sembrava quasi dovesse prepararsi per un immersione, tanto che Kaioshin sul primo pensò stesse per sentirsi male, ma poi lei ritornò a respirare normalmente, si morse le labbra, e infine rispose “Accetto”
              “Benissimo! Ora ascolta, no ce la farete comunque, siete troppo deboli per Draklin”
              “Ebbene?”
              Kaioshin estrasse dalla tunica un immagine di un uomo, e gliela porse, Shira la prese in mano, doveva ammettere che era proprio un bell’uomo.
              “Trovalo” le disse semplicemente Kaioshin “E fatti aiutare da lui, intanto gli altri si mescoleranno ai terrestri del torneo Tenkaichi, cui sicuramente si iscriveranno i guerrieri Z, e terranno d’occhio la situazione, temo che Draklin possa mandare qualcuno dei suoi”
              “Al torneo è vietato uccidere”
              Kaioshin la guardò con uno sguardo di sufficienza “I suoi seguaci non vorranno certo vincere. Che importa essere squalificati?”
              Shira annuì
              “Vero, vero. Ma non manderà di certo i migliori, anzi…i sayan e Piccolo se la caveranno egregiamente”
              Kaioshin la guardò, come se aspettasse che la ragazza continuasse il discorso, ma siccome lei non aggiungeva niente, disse “Uhm…questo significa che credi che invece C18 avrebbe problemi?”
              Shira fece un gesto impaziente con la mano, come a dire che il discorso era chiuso
              “C18 non sa fare niente. E con questo è chiuso. Dimmi come si chiama l’uomo che devo trovare, la foto non basta”
              “Ananke…ma se speri di trovarlo chiedendo in giro ti sbagli”
              “Non ti preoccupare, non sono così ingenua da pensare che mi avessi affidato un compito facile”

              Shira e Kaioshin il Sommo tornarono verso gli altri.
              “Bene. Ragazzi, Kaioshin vuole che voi andiate al torneo Tenkaichi a tenere d’occhio i seguaci di Draklin, chi è lui lo sapete, chi siano i suoi seguaci no, ma non o so nemmeno io. Intanto io andrò a cercare una persona. Io vi consiglio di andare subito ad iscrivervi”
              Alexis e Melissa si limitarono ad annuire, Kevin spalancò gli occhi “Chi vai a cercare?”
              “Uno”. Il ragazzo decise di non fare più domande e si teletrasportò lontano, per andare ad iscriversi al torneo, seguito poco dopo da Alexis e Melissa.
              “Bene, Kaioshin, non puoi darmi nemmeno un indizio su dove trovare questo Ananke?”
              “No, nemmeno uno”
              “Fantastico! Vabbè, vado. Ah, dì a Shin che se crede di sembrare un fico nascondendosi dietro ad un albero per non salutarmi, se renda conto che sembra solo un cretino”
              Dicendo così si teletrasportò via, per iniziare la sua ricerca.
              Kaioshin il Superiore, nascosto dentro un grande albero, strinse i pugni “Non saluto le persone senza un cuore” sibilò tra i denti.

              NB: Il personaggio di Ananke non appartiene a me, ma appare in questa fanfiction su gentile concessione di GT!, la sua creatrice
              Last edited by Shira; 29 May 2007, 19:44.
              sigpic
              ~E' meglio esser odiati per ciò che siamo, che essere amati per la maschera che portiamo~

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              • #8
                bella questa ff e scritta molto bene, mi incuriosiscono molto questi nuovi personaggi

                Comment


                • #9
                  6 miticaaaaaaa a scrivere le ff!!!!!!!!!!!!

                  Comment


                  • #10
                    Sono contenta vi piaccia ^^
                    sigpic
                    ~E' meglio esser odiati per ciò che siamo, che essere amati per la maschera che portiamo~

                    Comment


                    • #11
                      Si sta sviluppando sempre meglio!
                      Povero kaioshin il superiore

                      Comment


                      • #12
                        Capitolo Due: Ananke

                        Goten e Trunks si stavano allenando nel giardino davanti all’edificio dove si sarebbe tenuto il torneo, erano entusiasti, avevano abolito nuovamente le classi d’età, quindi avrebbero potuto combattere con gli adulti, questo per loro era fantastico.
                        Bulma, Chichi e C18 avevano ripreso a parlare con i mariti, anche se erano sempre guardinghe con loro, avevano paura che potessero avere un altro sbalzo d’umore. Tutta la squadra Z aveva deciso di partecipare al torneo Tenkaichi, Goku e Vegeta erano molto guardinghi, scrutavano tutti i partecipanti, per vedere se qualcuno fosse seriamente potente.
                        “Hey, Vegeta, non ti sembrano strane quelle due ragazze? E il ragazzo?”
                        Vegeta guardò dove Goku gli indicava. Alexis era appoggiata su un muretto e giocherellava col berretto che aveva in testa, nervosa. Melissa si guardava attorno e Kevin fissava i partecipanti al torneo.
                        “Mha, sono solo ragazzini”.

                        “Signori e signore, vi do il benvenuto a questa edizione del Torneo Tenkaichi, generosamente offerta da Mr Satan per celebrare la sua vittoria contro Majin Bu! Tutti i partecipanti si preparino! Per l’estrazione non useremo il solito sistema, ma una ruota con scritti i vostri nomi. Preparatevi, e sperate di avere fortuna!”
                        Goku continuava a fissare Alexis, Melissa e Kevin, non lo convincevano.
                        La ruota iniziò a girare, girare e girare.
                        “Bene, signore e signori, primo match: Siagpo contro Goten”
                        Il piccolo Goten salì sul ring, seguito a ruota da un ragazzo di circa venticinque anni, con i capelli cortissimi, dritti, rossi, e gli occhi arancioni.
                        “Bene, ragazzino…schiva!”
                        Siagpo si lanciò contro Goten, colpendolo allo stomaco e mandandolo a volare in aria, quindi formò una sfera d’energia nella mano e la lanciò.
                        Goten riuscì ad accorgersene giusto in tempo, quindi si trasformò in super sayan e parò l’onda utilizzando una Kamehameha.
                        Siagpo sorrise “Sei forte, piccolo”, lanciò un’altra onda, enormemente più forte e veloce di quella di prima, il piccolo sayan non riuscì a schivarla, quindi venne colpito in pieno, ed iniziò a cadere velocemente, Siagpo lanciò una seconda onda, che avrebbe sicuramente ucciso Goten se Melissa non l’avesse preso al volo e spostato dalla traiettoria.
                        “Melissa! Che piacere rivederti!”
                        “Ma guarda un po’ chi si rivede! Siagpo! Il leccapiedi preferito di Draklin!”
                        “Leccapiedi? No, seguace. Molla il pupo, è mio”
                        “Fami vedere lo scontrino” rispose Melissa con un sorrisetto di scherno
                        “Non sto scherzando, Melissa!”
                        Siagpo sentì una mano premergli la schiena “Neanche noi scherziamo, Siagpo”
                        Fece appena in tempo a sentire la voce di Kevin che il ragazzo lo trapassò con un onda.
                        I guerrieri Z erano sbalorditi
                        “Voi, non siete ragazzi normali, vero?Siete troppo forti per esserlo” chiese Goku, curioso
                        “Non vi riguarda” Alexis preferì affrettare il tutto.

                        Melissa teneva ancora il piccolo Goten per il colletto, mentre lui si dimenava.
                        “Ti ringrazio per avermi salvato, ma non sono un gatto, piantala di tenermi per il colletto!”
                        La ragazza lo lasciò andare, e lui cadde a terra con un tonfo secco.
                        Chichi scese velocemente dagli spalti e prese in braccio il sayan, abbracciandolo e stringendolo talmente forte da farlo quasi soffocare.
                        “Ohhh, piccolo mio! Ero tanto preoccupata! Grazie mille per averlo salvato!”
                        Goku interruppe quel fiume di parole “Ti chiami Melissa, giusto?”
                        “Già. Piacere. Tu devi essere Goku”
                        Il sayan rimase molto stupito “Co-come fai a sapere il mio nome?”
                        “Lo so e basta…ma sinceramente Kaharot mi piace di più.”
                        Goku stava per parlare, quando lo speaker annunciò la sospensione del torneo, che sarebbe ripreso qualche giorno dopo, causa: il cambio del regolamento, volevano inserire nuovamente le categorie per i giovani.

                        I guerrieri erano parecchio delusi, ma avrebbero aspettato la riapertura, i più tristi erano sicuramente Goten e Trunks, che avrebbero dovuto tornare nella categoria giovani.
                        “Volete che vi offra qualcosa al bar qui vicino?” Chichi era riconoscente per il salvataggio di suo figlio.
                        “Oh, no, grazie signora. Non c’è bisogno” Melissa rifiutò cortesemente, ma Alexis disse qualcosa a Kevin nell’orecchio, così lui rispose.
                        “Io invece gradirei volentieri una Coca-Cola”
                        “Bene, ragazzi! Allora andiamo al bar!”.
                        Chichi si avviò, con i guerrieri zeta dietro, e i tre ragazzi che chiudevano la processione.
                        “Ma perché? Serviva che te ne approfittavi così? Quello che abbiamo fatto era nostro dovere farlo, siamo venuti qua apposta!” disse Melissa sottovoce al ragazzo, guardandolo male.
                        “E’ stata Alexis a dirmelo, prenditela con lei!”
                        La ragazza si girò verso l’amica con sguardo indagatore, e lei le fornì un’adeguata spiegazione.
                        “Guarda davanti a te, idiota!”
                        Melissa guardò tutta la squadra zeta, e capì cosa intendeva la bionda
                        “Ahh…non avevo visto che c’era anche A…C18”
                        “Ecco…perché sei idiota!”

                        Intanto Shira continuava a girare per boschi, deserti, e qualsiasi luogo solitario le venisse in mente
                        “Ma porco Dende! Possibile che non lo trovo?? Mi manca questo deserto e poi mando Kaioshin a quel paese! Che se lo trovi lui se vuole!”
                        La ragazza continuò ad imprecare ad ogni passo.
                        “Hey, una bella ragazza non dovrebbe avere in bocca certe espressioni”
                        Una voce fece fermare la custode, a parlare era stato un uomo di circa vent’anni seduto su una roccia.
                        “Ciao. Sei Ananke? Sembri lui…” rispose Shira, tirando fuori la fotografia e confrontandola con l’uomo che le stava di fronte.
                        “Sì. E’ il mio nome, mi cercavi?”
                        “Sì. Mi…serve…il…tuo…aiuto” Shira era parecchio riluttante a dirlo.
                        “Ah…e perché?”
                        “C’è un nemico che ci preoccupa, dovresti affiancare i custodi, me compresa, e la squadra zeta nella battaglia”
                        “No. Preferisco stare qui da solo”
                        “Come puoi vivere in totale solitudine?”
                        “Oh, ci riesco benissimo, non preoccuparti per me”
                        “Non mi preoccupo per te, mi basta che vieni con me”
                        “Non vengo. Non mi convincerai, anche se i numeri giusti ce l’hai”
                        Ananke squadrò Shira, e questo la irritò.
                        “Che hai da guardare?”
                        “Secondo te? Belle cose”
                        “Stai zitto!”
                        Shira lo guardò con odio, stava per perdere la calma
                        “Una donna che mi zittisce? Questa è nuova!”
                        “Ti ho detto di stare zitto!”
                        “Hai fegato, ragazzina, ma non verrò comunque”
                        “Vieni, oppure ti costringo”
                        Shira aumentò l’aura e si lanciò contro Ananke, che rimase impassibile e lanciò un colpo d’energia usando gli occhi, cosa che fece finire Shira per terra.
                        “Maledetto! Se solo potessi usare i miei poteri!”
                        “Non puoi?”
                        “No! Non quello del fuoco…non soperchi, ma non riesco ad azionarne il cristallo…”
                        “Perderesti anche se lo usassi”
                        “Sbruffone!”
                        “No, realista!”
                        Il sorrisetto irrisorio di Ananke stava iniziando a far arrabbiare Shira. La ragazza decise comunque di non alzarsi.
                        “Perché non vuoi aiutarmi” mise un finto broncio, sperando questo metodo funzionasse
                        “Perché non ne ho voglia” Ananke fece spallucce “E il metodo del broncio con me non funziona”
                        “Sei terribilmente irritante!”
                        Ananke sorrise, ma non le rispose.
                        “Diavolo, Ananke! Aiutami!”
                        Ananke sorrise un’altra volta, un sorriso semplice e sornione, che irritò Shira ancora di più.
                        “Sai, io e te siamo fatti l’uno per l’altra”.
                        Shira si alzò velocemente “Guarda che io non sono stupida, tu sei come tutti gli altri uomini, tante promesse e poi niente di concreto!”
                        Ananke si corrucciò “Non mi conosci, come puoi dirlo?” si avvicinò a lei e le scostò i capelli, mettendoglieli dietro le spalle, con entrambe le mani “Bè, ti sorprendo, io non faccio mai promesse, con me le donne lo sanno subito che non è amore”
                        Shira non rispose, l’aveva spiazzata e non sapeva cosa dire.
                        “Comunque accetto…ti aiuterò, ma non farò gioco di squadra”
                        “Non te l’ho mai chiesto, non lo faccio mai nemmeno io”
                        “Lo ripeto, siamo fatti l’uno per l’altra. Perché andare contro natura?”
                        “Giusto” disse Shira a bassa voce. Ananke le prese la testa e la baciò.

                        Kevin stava sorseggiando la sua Coca-Cola, mentre Melissa si era fatta convincere ad accettare un’aranciata, e, per educazione, Chichi aveva offerto qualcosa anche ad Alexis, che aveva scelto una limonata senza zucchero.
                        I guerrieri, intanto, osservavano i tre ragazzi, erano strani, fortissimi, e non sapevano niente di loro.
                        “Possiamo sapere chi siete?” chiese Vegeta, nervoso
                        Kevin smise di bere e lo guardò “Principe Vegeta…lei sa cosa sono gli elementi?”
                        Vegeta rimase stupito “Co-come fai a sapere che sono un principe? Comunque certo che conosco gli elementi! Terra, Acqua, Fuoco e Aria!”
                        “Esatto! Ebbene, ci sono delle persone che controllano gli elementi, stanno attenti che il loro potere non generi più danni del naturale, e, a volte, se ne servono per aiutare, anche se raramente”
                        “Siete voi i custodi?” interruppe Bulma, il ragazzo le rispose prontamente
                        “Già. Io sono Kevin, e custodisco il potere della Terra, lei è Melissa, custodisce l’Acqua, e lei è Alexis e ha il potere dell’Aria”
                        “Quindi manca il fuoco, giusto?” chiese C18.
                        Alexis quasi si strozzò con la limonata, appena riprese fiato rispose al posto di Kevin “La custode del Fuoco si chiama Shira, è mia sorella ed al momento non è qui”
                        “E voi come mai siete qui?” Goku era sempre più curioso
                        “Per controllare i seguaci di Draklin, ci è stato detto che è tornato per governare la terra, e siamo stati andati qui per controllarvi, cosa che a quanto pare è servita” Alexis guardò Goten che divenne rosso per l’imbarazzo “Shira invece è andata a cercare una persona che può aiutarci. Ma non sappiamo chi sia. Adesso è meglio se andiamo, ma ci rivedremo”.
                        I custodi si alzarono in volo e si allontanarono, lasciando i guerrieri a pensare a quanto appena udito.
                        sigpic
                        ~E' meglio esser odiati per ciò che siamo, che essere amati per la maschera che portiamo~

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                        • #13
                          “Uhm…secondo voi si vede?” Melissa era pensierosa e pareva preoccupata
                          “Cosa?” Kevin era troppo incentrato a pensare a chi cavolo stesse cercano Shira, soprattutto perché da quanto aveva capito era un maschio
                          “Come cosa??? Di C18, dico!”
                          Alexis li interruppe “No, non si vede! Fidatevi, non si vede…cerca piuttosto di chiamarla così!”
                          “L’ho chiamata così!”
                          “Veramente prima ti sei quasi sbagliata”
                          “Appunto quasi! Comunque, che si fa, ora?”
                          “Niente, si aspetta. Vieni nella grotta con noi, Kevin?”
                          “Sì…”
                          I tre custodi si diressero verso la loro grotta, Shira per quella notte non sarebbe tornata.
                          sigpic
                          ~E' meglio esser odiati per ciò che siamo, che essere amati per la maschera che portiamo~

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                          • #14
                            Però! Niente male direi!!!!! Bravissima!!!!! :-)))
                            sigpic

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                            • #15
                              La mia Shirucciaaaaaaaaaaaa finalmenteee *________* ke bello quanto la adoro!!!! e poi Ananke
                              sigpic
                              Come on visit your good friend Sweeney

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