Questa ff è di genere lottativo. Avevo provato solo una volta (no, vabbè, due, ma conta uno) questo genere, e ho deciso di riptrovare. Attenzione però, il sentimento ci sarà sempre e cmq anke in questa ff XD
NN vi preoccupate x le altr, proseguiranno lo stesso. e ki dice ke nn si possono fare tante ff insieme diko ke nn è vero.
Infatti se si ha un idea x una ff la mente ci ritorna sempre lì, e nn ci permette di pensare ad altre ff, quindi molto meglio quqndo si ha un idea stenderla, e se se ne hanno altre iniziare a pubblicare ^^
Almeno, a me torna meglio così, sennò mi impallo e le ff non le continuo più ^^
La mia ff si svolge dopo la saga di majin bu, ma prima del torneo che si vede alla fine dello Z, si chiama "The Last Fight", perhè è l'ultima battaglia della serie Z ^^ (poi ci sarà il GT)
Bene, detto quiesto, via al prologo, ditemi se vi piace, xkè se nn vi piace nn la continuo ^^
Prologo
Crilin stava giocando sulla spiaggia, con la piccola figlioletta, le lanciava una palla rossa e lei la prendeva e gliela rilanciava lanciando gridolino di gioia e divertimento, il sole creava riflessi bellissimi sul mare calmo; C18 stava preparando la colazione, mentre guardava fuori dalla finestra e sorrideva alla vista del marito e della figlia che giocavano allegramente.
Finì di preparare la colazione e mise il latte a scaldare, intanto si sedette su una poltrona a rilassarsi.
Il marito entrò in quel momento.
“Hey, amore, è pronta la colazione?”
“Quasi, sta scaldando il latte”
Crilin le si avvicino, dandole le spalle e le fece scivolare la testa all’indietro, in modo che poggiasse sui suoi pettorali scolpiti. La donna sorrise e fece slittare le braccia all’indietro, cercando di abbracciarlo, mentre la bimba giocava ancora fuori.
Tutto si presentava come una tranquilla scenetta familiare, ma all’improvviso lo sguardo di Crilin si fece vacuo, e lui iniziò a slacciarsi la cintura. La cyborg se ne accorse immediatamente.
“Ma…amore! C’è la bimba! Semmai dopo, in camera…” disse con un sorriso, Crilin non le rispose e si tolse la cintura, quindi velocemente la fece passare davanti al collo di C18, senza che lei avesse il tempo di reagire, e cominciò a stringere sempre più forte, mentre la cyborg cercava di liberarsi.
Finalmente la donna riuscì a dargli una testata che lo fece andare all’indietro, perdendo la presa sulla cintura.
C18 iniziò a massaggiarsi il collo, mentre il marito si alzava e il suo sguardo tornava normale.
“Ma che ti è preso, Crilin? Sei impazzito?” la donna era infuriata
“Io…io…” Crilin non sapeva cosa dire, passava lo sguardo dalle sue mani al collo arrossato della moglie, incapace di fare un discorso completo
“Io…non lo so…”
La donna lo guardò attentamente, non si capacitava della reazione di qualche secondo prima.
L’uomo si alzò e si diresse fuori, ma C18 gli sbarrò la strada.
“Ah, no! Prima rinsavisci, poi ti lascerò giocare ancora con nostra figlia!”disse, prendendola in braccio e portandola in camera sua. Crilin si sedette sul divano, continuando ad osservarsi le mani che stavano per uccidere la sua amata.
Molto lontano, intanto, Vegeta si stava allenando nella stanza gravitazionale, quando la voce della moglie lo convinse ad uscire.
“Cosa vuoi, donna?” il principe fece in tempo a pronunciare queste parole, che si sentì la testa pesante e vuota, iniziò a vedere sfuocato, si sentiva come in un sogno, e non era più consapevole dei suoi movimenti.
“Zuccone! Non allenarti tutto il giorno, va fuori a giocare con tuo figlio!”.
Vegeta la buttò contro il muro, tenendole la bocca coperta con una mano, in modo che non potesse chiedere aiuto. Quindi sollevò un pugno, con la chiara intenzione di trapassarla all’altezza dello stomaco.
Per fortuna il piccolo Trunks, passando di lì, aveva visto tutta la scena e si trasformò immediatamente in super sayan, fermando appena in tempo il pugno del padre.
Vegeta ritirò il pugno, e gli occhi gli tornarono normale, iniziava a sentirsi la testa più leggere e a riprendere il controllo delle proprie azioni.
“Che ti succede, Vegeta? Sapevo che eri un pazzo, ma non fino a questo punto!”
Vegeta non le rispose, limitandosi a fissare il pugno, era infuriato con se stesso, perché non era riuscito a controllarsi, ma anche preoccupato per qualsiasi cos stesse prendendo il controllo su di lui.
In casa Son, intanto, Goku stava giocando con il piccolo Goten, tenendolo sulle ginocchia.
Chichi arrivò con una merendina per Goten e stampò un grande bacio sulle labbra del marito.
Goku iniziò a sentirsi strano, la testa pesante e vuota, la visuale sfocata, sentiva che stava per perdere il controllo.
Prese Chichi per i fianchi ed iniziò a stringere, stringere, più forte che poteva, facendo mancare il respiro a sua moglie.
Il piccolo Goten rimase shokkata a quella scena, ma, ripresosi, si trasformò in super sayan e colpì il padre con una testa all’altezza dello stomaco, che lo fece cadere all’indietro e perdere la presa su Chichi, la quale cadde sul pavimento, quasi senza forze.
“Ma…Goku…” Chichi era terrorizzata, e anche Goku, che aveva ripreso il controllo di sé,.
“Io…Chichi, io…non so cosa mi è preso”. La donna prese Goten e lo portò via, mentre Goku rimase seduto a pensare, era preoccupato, non era da lui perdere così il controllo, e per giunta senza sapere il perché.
“Pfui, troppo facile!”
Un uomo stava seduto ad un tavolino, sopra il quale stavano tre sfere, ognuna delle quali raffigurava uno dei guerrieri sopra citati.
“Cosa è facile, Sommo Draklin?”
“Le loro menti, così facili da manipolare…e loro, così deboli, batterli sarà un giochetto!”
“Sì, Sommo Draklin”
L’uomo si alzò, rivelando il suo aspetto. Era un uomo alto, robusto, con una ciocca di capelli viola che gli ricadeva sull’occhio sinistro. Portava una tunica nera, lunga fino ai piedi, completa di un cappuccio. Gli occhi erano arancioni e maligni, si aveva sempre la sensazione che sapesse scrutarti dentro, vedere fino agli angoli più remoti del tuo essere, e in un certo senso era così.
Il suo servitore era un bambino, di circa sei anni, ma non un bambino come gli altri. Un demone, con maestose ali nere che ne incorniciavano la schiena.
Draklin si avvicinò ad un mobiletto, e ne estrasse un ciondolo d’ambra, verde, a forma d’occhio.
“Nessuno rovinerà il mio trionfo…nessuno!”
“Uhm…sono preoccupato, giovanotto”
Il Sommo Kaioshin stava scrutando con la sfera gli avvenimenti dei tre guerrieri.
“Di cosa è preoccupato?”
“Oh…lo vedrai…lo vedremo tutti…teletrasportami da Re Kaioh, devo affidargli un compito molto importante”
Kaioshin il Superiore eseguì, così tutti e due si ritrovarono davanti a Re Kaioh.
“Ohhh, Kaioshin il Sommo qui al mio cospetto, quale onore, cosa posso fare per lei?”
Kaioshin il Sommo fece gesto a Kaioshin di allontanarsi, e quando il giovane ebbe eseguito, si rivolse a Re Kaioh
“Devo affidarle un compito importante. Come saprò ogni pianeta ha i suoi custodi degli elementi”
“Sì”
“Bene, voglio che mi trovi quelli sul pianeta Terra, sono tre femmine ed un maschio, Shira, Melissa, Alexis e Kevin, voglio che lei me li trovi e li porti al mio cospetto, il prima possibile!”
“Certo, Sommo Kaioshin, posso servirmi dei guerrieri della Terra?”
“No, ma potrà servirsi del loro Dio, se lo desidera, l’importante è che faccia in fretta”
“Bene, eseguirò”.
I due Kaioshin se ne andarono, lasciando Re Kaioh incerto sul da farsi. Alla fine decise di affidarsi a Dende, con cui stabilì immediatamente un contatto telepatico.
“Dende…Dende…mi senti?”
Dende e Popo si trovarono fuori dal palazzo, e si stupirono nel sentire la sua voce
“Sì, la sento, Re Kaioh”
“Bene, devo affidarti un compito molto importante, e da farsi alla svelta”
“Dica”
“Devi trovare i custodi dei poteri degli elementi, Shira, Melissa, Alexis e Kevin e condurli al mio cospetto”
“Va bene, e dove posso trovarli?”
“Sta a te cercarli, ma fai in fretta”
“Ma…ma…”
Re Kaioh chiuse il collegamento prima che Dende potesse replicare.
“Ma…come faccio a trovare quattro persone che non so nemmeno come sono fatte?”
“Io lo so, mio signore” intervenne Popo, contento di poter aiutare il suo superiore.
“Sai come sono fatti?”
“So dove trovarli” disse Popo, ancora più contento.
“Benissimo! Portamici, allora, ed io li convincerò ad andare da Re Kaioh”
“Mi dispiace contraddirla, ma credo che sarà difficile…”
“Ma…io sono un loro superiore, vero?”
“Anche il Dio precedente lo era, e non gli hanno mai dato ascolto, ma non è questo il problema…”
“E qual è allora?”
Popo sembrava preoccupato da qualcosa, stava cominciando a sudare freddo”Crede che Re Kaioh voglia farli combattere al fianco dei guerrieri?”
Dende rimase pensieroso un momento
“Se me li fa chiamare con tanta urgenza, è probabile che ci sarà qualche guaio, e che la risposta sia sì…”
“Se mi permette…Shira non accetterà mai di combattere con i guerrieri della squadra Z”
Popo sudava ancora di più
“Questo non è un problema mio, io devo solo portarceli. Popo…ho l’impressione che tu mi nasconda qualcosa”
“Oh, no, non potrei mai!”
Dende si alzò in volo, seguito da Popo, sempre più preoccupato.
“Mi dispiace nasconderglielo, ma credo che per il momento sia meglio così”
NN vi preoccupate x le altr, proseguiranno lo stesso. e ki dice ke nn si possono fare tante ff insieme diko ke nn è vero.
Infatti se si ha un idea x una ff la mente ci ritorna sempre lì, e nn ci permette di pensare ad altre ff, quindi molto meglio quqndo si ha un idea stenderla, e se se ne hanno altre iniziare a pubblicare ^^
Almeno, a me torna meglio così, sennò mi impallo e le ff non le continuo più ^^
La mia ff si svolge dopo la saga di majin bu, ma prima del torneo che si vede alla fine dello Z, si chiama "The Last Fight", perhè è l'ultima battaglia della serie Z ^^ (poi ci sarà il GT)
Bene, detto quiesto, via al prologo, ditemi se vi piace, xkè se nn vi piace nn la continuo ^^
Prologo
Crilin stava giocando sulla spiaggia, con la piccola figlioletta, le lanciava una palla rossa e lei la prendeva e gliela rilanciava lanciando gridolino di gioia e divertimento, il sole creava riflessi bellissimi sul mare calmo; C18 stava preparando la colazione, mentre guardava fuori dalla finestra e sorrideva alla vista del marito e della figlia che giocavano allegramente.
Finì di preparare la colazione e mise il latte a scaldare, intanto si sedette su una poltrona a rilassarsi.
Il marito entrò in quel momento.
“Hey, amore, è pronta la colazione?”
“Quasi, sta scaldando il latte”
Crilin le si avvicino, dandole le spalle e le fece scivolare la testa all’indietro, in modo che poggiasse sui suoi pettorali scolpiti. La donna sorrise e fece slittare le braccia all’indietro, cercando di abbracciarlo, mentre la bimba giocava ancora fuori.
Tutto si presentava come una tranquilla scenetta familiare, ma all’improvviso lo sguardo di Crilin si fece vacuo, e lui iniziò a slacciarsi la cintura. La cyborg se ne accorse immediatamente.
“Ma…amore! C’è la bimba! Semmai dopo, in camera…” disse con un sorriso, Crilin non le rispose e si tolse la cintura, quindi velocemente la fece passare davanti al collo di C18, senza che lei avesse il tempo di reagire, e cominciò a stringere sempre più forte, mentre la cyborg cercava di liberarsi.
Finalmente la donna riuscì a dargli una testata che lo fece andare all’indietro, perdendo la presa sulla cintura.
C18 iniziò a massaggiarsi il collo, mentre il marito si alzava e il suo sguardo tornava normale.
“Ma che ti è preso, Crilin? Sei impazzito?” la donna era infuriata
“Io…io…” Crilin non sapeva cosa dire, passava lo sguardo dalle sue mani al collo arrossato della moglie, incapace di fare un discorso completo
“Io…non lo so…”
La donna lo guardò attentamente, non si capacitava della reazione di qualche secondo prima.
L’uomo si alzò e si diresse fuori, ma C18 gli sbarrò la strada.
“Ah, no! Prima rinsavisci, poi ti lascerò giocare ancora con nostra figlia!”disse, prendendola in braccio e portandola in camera sua. Crilin si sedette sul divano, continuando ad osservarsi le mani che stavano per uccidere la sua amata.
Molto lontano, intanto, Vegeta si stava allenando nella stanza gravitazionale, quando la voce della moglie lo convinse ad uscire.
“Cosa vuoi, donna?” il principe fece in tempo a pronunciare queste parole, che si sentì la testa pesante e vuota, iniziò a vedere sfuocato, si sentiva come in un sogno, e non era più consapevole dei suoi movimenti.
“Zuccone! Non allenarti tutto il giorno, va fuori a giocare con tuo figlio!”.
Vegeta la buttò contro il muro, tenendole la bocca coperta con una mano, in modo che non potesse chiedere aiuto. Quindi sollevò un pugno, con la chiara intenzione di trapassarla all’altezza dello stomaco.
Per fortuna il piccolo Trunks, passando di lì, aveva visto tutta la scena e si trasformò immediatamente in super sayan, fermando appena in tempo il pugno del padre.
Vegeta ritirò il pugno, e gli occhi gli tornarono normale, iniziava a sentirsi la testa più leggere e a riprendere il controllo delle proprie azioni.
“Che ti succede, Vegeta? Sapevo che eri un pazzo, ma non fino a questo punto!”
Vegeta non le rispose, limitandosi a fissare il pugno, era infuriato con se stesso, perché non era riuscito a controllarsi, ma anche preoccupato per qualsiasi cos stesse prendendo il controllo su di lui.
In casa Son, intanto, Goku stava giocando con il piccolo Goten, tenendolo sulle ginocchia.
Chichi arrivò con una merendina per Goten e stampò un grande bacio sulle labbra del marito.
Goku iniziò a sentirsi strano, la testa pesante e vuota, la visuale sfocata, sentiva che stava per perdere il controllo.
Prese Chichi per i fianchi ed iniziò a stringere, stringere, più forte che poteva, facendo mancare il respiro a sua moglie.
Il piccolo Goten rimase shokkata a quella scena, ma, ripresosi, si trasformò in super sayan e colpì il padre con una testa all’altezza dello stomaco, che lo fece cadere all’indietro e perdere la presa su Chichi, la quale cadde sul pavimento, quasi senza forze.
“Ma…Goku…” Chichi era terrorizzata, e anche Goku, che aveva ripreso il controllo di sé,.
“Io…Chichi, io…non so cosa mi è preso”. La donna prese Goten e lo portò via, mentre Goku rimase seduto a pensare, era preoccupato, non era da lui perdere così il controllo, e per giunta senza sapere il perché.
“Pfui, troppo facile!”
Un uomo stava seduto ad un tavolino, sopra il quale stavano tre sfere, ognuna delle quali raffigurava uno dei guerrieri sopra citati.
“Cosa è facile, Sommo Draklin?”
“Le loro menti, così facili da manipolare…e loro, così deboli, batterli sarà un giochetto!”
“Sì, Sommo Draklin”
L’uomo si alzò, rivelando il suo aspetto. Era un uomo alto, robusto, con una ciocca di capelli viola che gli ricadeva sull’occhio sinistro. Portava una tunica nera, lunga fino ai piedi, completa di un cappuccio. Gli occhi erano arancioni e maligni, si aveva sempre la sensazione che sapesse scrutarti dentro, vedere fino agli angoli più remoti del tuo essere, e in un certo senso era così.
Il suo servitore era un bambino, di circa sei anni, ma non un bambino come gli altri. Un demone, con maestose ali nere che ne incorniciavano la schiena.
Draklin si avvicinò ad un mobiletto, e ne estrasse un ciondolo d’ambra, verde, a forma d’occhio.
“Nessuno rovinerà il mio trionfo…nessuno!”
“Uhm…sono preoccupato, giovanotto”
Il Sommo Kaioshin stava scrutando con la sfera gli avvenimenti dei tre guerrieri.
“Di cosa è preoccupato?”
“Oh…lo vedrai…lo vedremo tutti…teletrasportami da Re Kaioh, devo affidargli un compito molto importante”
Kaioshin il Superiore eseguì, così tutti e due si ritrovarono davanti a Re Kaioh.
“Ohhh, Kaioshin il Sommo qui al mio cospetto, quale onore, cosa posso fare per lei?”
Kaioshin il Sommo fece gesto a Kaioshin di allontanarsi, e quando il giovane ebbe eseguito, si rivolse a Re Kaioh
“Devo affidarle un compito importante. Come saprò ogni pianeta ha i suoi custodi degli elementi”
“Sì”
“Bene, voglio che mi trovi quelli sul pianeta Terra, sono tre femmine ed un maschio, Shira, Melissa, Alexis e Kevin, voglio che lei me li trovi e li porti al mio cospetto, il prima possibile!”
“Certo, Sommo Kaioshin, posso servirmi dei guerrieri della Terra?”
“No, ma potrà servirsi del loro Dio, se lo desidera, l’importante è che faccia in fretta”
“Bene, eseguirò”.
I due Kaioshin se ne andarono, lasciando Re Kaioh incerto sul da farsi. Alla fine decise di affidarsi a Dende, con cui stabilì immediatamente un contatto telepatico.
“Dende…Dende…mi senti?”
Dende e Popo si trovarono fuori dal palazzo, e si stupirono nel sentire la sua voce
“Sì, la sento, Re Kaioh”
“Bene, devo affidarti un compito molto importante, e da farsi alla svelta”
“Dica”
“Devi trovare i custodi dei poteri degli elementi, Shira, Melissa, Alexis e Kevin e condurli al mio cospetto”
“Va bene, e dove posso trovarli?”
“Sta a te cercarli, ma fai in fretta”
“Ma…ma…”
Re Kaioh chiuse il collegamento prima che Dende potesse replicare.
“Ma…come faccio a trovare quattro persone che non so nemmeno come sono fatte?”
“Io lo so, mio signore” intervenne Popo, contento di poter aiutare il suo superiore.
“Sai come sono fatti?”
“So dove trovarli” disse Popo, ancora più contento.
“Benissimo! Portamici, allora, ed io li convincerò ad andare da Re Kaioh”
“Mi dispiace contraddirla, ma credo che sarà difficile…”
“Ma…io sono un loro superiore, vero?”
“Anche il Dio precedente lo era, e non gli hanno mai dato ascolto, ma non è questo il problema…”
“E qual è allora?”
Popo sembrava preoccupato da qualcosa, stava cominciando a sudare freddo”Crede che Re Kaioh voglia farli combattere al fianco dei guerrieri?”
Dende rimase pensieroso un momento
“Se me li fa chiamare con tanta urgenza, è probabile che ci sarà qualche guaio, e che la risposta sia sì…”
“Se mi permette…Shira non accetterà mai di combattere con i guerrieri della squadra Z”
Popo sudava ancora di più
“Questo non è un problema mio, io devo solo portarceli. Popo…ho l’impressione che tu mi nasconda qualcosa”
“Oh, no, non potrei mai!”
Dende si alzò in volo, seguito da Popo, sempre più preoccupato.
“Mi dispiace nasconderglielo, ma credo che per il momento sia meglio così”
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