INIZIA LO SCONTRO FINALE
Vegeta era immobile, gli occhi sbarrati, il corpo tremante, il dito puntato contro l’essere che era appena risorto davanti a lui. La prima cosa che riuscì a scorgere furono le sue braccia, blu come il resto del corpo, snelle e muscolose, terminanti con delle mani più grandi di quelle che possedeva nella forma precedente, stavolta provviste di cinque dita, tutte terminanti con un artiglio acuminato. I polsi del mostro erano circondati da due cerchi di colore giallognolo, che sembravano contenere quasi a fatica quegli arti così potenti… Quindi apparvero le gambe, anch’esse snelle e muscolose, quasi scolpite, ed i piedi, il cui numero di dita era salito a quattro, tutte artigliate. Ma questo non era niente rispetto al resto del corpo. Il petto del demone era semplice, le placche gialle che lo ricoprivano svanite, ma i muscoli ben visibili sotto la pelle del demone, che sembrava quasi doversi tendere per riuscire a ricoprirli, anche laddove fino a qualche istante prima c’erano i due spuntoni gialli che fuoriuscivano dalle spalle del demone, ora svaniti. Nonostante questo il corpo del mostro non appariva sproporzionato come quello di Super Vegeta, i cui incredibili muscoli potevano quasi sembrare eccessivo, ma equilibrato, potente ma allo stesso tempo agile e pronto a scattare. Al sayan sarebbe bastato vedere questo per sudare freddo e capire ciò che lo aspettava. Ma la vera paura, il terrore che provava in quel momento, lo aveva provocato qualcos’altro. Le corna erano scomparse dalla testa di Seafer, facendole cambiare forma, rendendola più simile ad un volto umano, ma con delle protuberanze in testa, ricoperte di pelle, dove un tempo c’erano le due spade improvvisate. Anche il becco era svanito, sostituito da una bocca semplice, sprovvista di labbra, contratta in una smorfia malvagia, sovrastato da un naso piccolo ed appuntito, inadatto al volto del demone. Ma la cosa peggiore erano gli occhi. Furono quelli a colpire Vegeta sopra ogni altra cosa, facendolo tremare come una foglia. Essi erano freddi, spenti, come se fossero senza vita, ma allo stesso tempo illuminati da un bagliore interno, simile ad un fuoco fatuo, che li faceva risplendere di una luce quasi dorata, intensa ma allo stesso tempo debole e fioca… Di un bagliore malvagio…
“Ora chi è che ha paura, re dei sayan?” esclamò, prima di scoppiare in una risata fredda e malvagia.
Gohan volava rapidamente nel cielo buio di Namecc, un ciuffo ribelle che, sospinto dal vento di velocità, gli ondeggiava sulla fronte, gli occhi freddi, la mente concentrata. Poi, improvvisamente, si fermò di scatto, cambiando espressione.
“Non è possibile…” mormorò “Non può essere…” Un’aura incredibile, dalla potenza spropositata, era apparsa su un’isola poco lontano, sostituendo quella di Seafer. Persino l’aura del sayan, al confronto, sembrava una nullità…
“Devo sbrigarmi” si disse il ragazzo tornando a prendere velocità “Arrivo, Vegeta!”
Anche Goku si era bloccato, così come Goten e Trunks, percependo quell’incredibile aura. I tre avevano deciso di non fermarsi ad aspettare Gohan, ma la forza del nuovo Seafer li aveva spinti a non avvicinarsi di più.
“E così è questa la sua vera potenza…” mormorò Goku, riflettendo “Quella che ho sentito quel giorno nel deserto… E’ davvero incredibile…”
“Vegeta ha bisogno d’aiuto” disse Goten risoluto.
“Sono d’accordo. Mio padre non può farcela da solo” lo appoggiò Trunks.
“E va bene…” acconsentì il marito di Chi Chi, sospirando “Andiamo. Ma fate attenzione ed azzerate le vostre aure” Quindi i tre sayan tornarono normali, scendendo di quota.
“Resisti, Vegeta…” si disse Goku, confidando nell’amico “Resisti…”
Seafer era immobile, il volto sogghignante illuminato dai continui lampi che squarciavano il cielo. A pochi metri da lui Vegeta era a terra, in ginocchio, il corpo scosso da continui tremori. La paura si era impossessata di lui.
“Alzati, re dei sayan” gli ordinò il demone, in tono sarcastico “Il tuo nobile corpo non merita di stare a terra…” Trascorse qualche attimo di silenzio, durante i quali il mostro si avvicinò lentamente, un passo dopo l’altro, al suo avversario.
“Alzati, ho detto!” gridò poi, rabbioso ed allo stesso tempo divertito, afferrandolo per i lunghi capelli biondi e sollevandolo di peso, strattonandoglieli.
“Allora, re” mormorò, il volto sfigurato da un ghigno malefico “Credi ancora di potermi battere?” Per tutta risposta Vegeta, la testa dolorante per la pressione di Seafer sulla sua folta chioma, ridacchiò sommessamente.
“Cos’hai da ridere?” esclamò Seafer, furioso, guardando negli occhi il sayan, che improvvisamente tornò serio, per poi aprire la bocca e sputargli in faccia, colpendolo in pieno sulla guancia sinistra. Un lampo squarciò il cielo.
“Sei solo uno stupido!” urlò il demone, colpendolo con forza nello stomaco con la mano serrata, mozzandogli il fiato “Il tuo coraggio non servirà a niente!” Detto questo portò nuovamente in avanti il braccio, facendo sbiancare gli occhi del suo avversario, dalla cui bocca uscì un rivolo di sangue.
“Morirai…” sussurrò il mostro, sollevandolo ancora più in alto “Come tuo padre” Quindi lo colpì con un terzo pugno, ancora più potente dei precedenti, imprimendo la sua mano contro lo stomaco del sayan. Sorrise quando sentì le costole incrinarsi contro le sue nocche, mentre gli occhi del suo avversario si spegnevano. Poi lasciò la presa sui suoi capelli, facendolo cadere a terra. Quindi fece un passo indietro, osservando il rapido processo che spingeva gli occhi ed i capelli del sayan a tornare scuri, riportandolo al suo stato normale. Era stato ancora più facile di quanto pensasse… Sogghignò, orgoglioso della propria forza. Non gli restava che finirlo. Poi, improvvisamente, cambiò espressione, percependo un’aura in rapido avvicinamento.
“A quanto pare le cose si fanno interessanti…” mormorò, voltandosi, dimenticandosi completamente di Vegeta, per poi pronunciare lentamente, scandendo bene le sillabe, un nome, quello di colui che più sperava di incontrare una volta tornato alla sua forma originale…
“Gohan”
Gohan si era fermato a mezz’aria, gli occhi chiusi, ogni muscolo del suo corpo teso fino allo spasmo. Aveva bisogno di concentrarsi e prepararsi mentalmente allo scontro con Seafer. Era conscio che non sarebbe stata una battaglia facile da vincere, ma aveva dalla sua il potenziamento del Sommo Kaiohshin e la forza del Kaiohken. Se avesse dato tutto sé stesso sarebbe riuscito a farcela, se lo sentiva. Avrebbe trionfato. L’avrebbe fatto per Crilin, C17, C18, Majin Bu, Junior e tutti quelli che erano morti solo per dargli la possibilità di salvare l’universo. Aprì gli occhi di scatto e serrò i pugni. Era pronto.
Re Kaioh, accompagnato da Pai Ku Han e da tutti i grandi guerrieri dell’aldilà, continuava a seguire lo scontro. Era ormai qualche minuto che un nuovo personaggio li aveva raggiunti, ansioso di conoscere gli sviluppi dello scontro che si stava svolgendo su Namecc. Aveva dei lunghi capelli neri ed era molto basso, ma allo stesso tempo ben piazzato.
“Allora, Crilin” lo interrogò Re Kaioh del Sud “Quel mostro è davvero così terribile come sembra?” Il terrestre non rispose, ma guardò la divinità fissa negli occhi, esprimendo tutto ciò che sentiva in quel momento: rabbia, desiderio di vendetta, timore per i suoi amici…
“No” rispose, la voce bassa “E’ molto peggio”
Seafer era immobile, in piedi, a braccia incrociate. Vegeta, alle sue spalle, cercava invano di riprendere le forze, sforzandosi di capire cosa stesse facendo il mostro. Eppure era chiaro: stava aspettando… Ma cosa? Poi, improvvisamente, sentì un’energia incredibile, superiore persino alla sua allo stadio di supersayan di terzo livello, avvicinarsi rapidamente all’isola. Alzò lo sguardo, appena in tempo per scorgere un movimento fulmineo pochi metri sopra di lui. Quindi socchiuse gli occhi, mentre un’improvvisa raffica di vento iniziava a spazzare con maggiore violenza l’isola. Poi fu il silenzio.
“Ti stavo aspettando…” mormorò Seafer, rompendolo, mentre un lieve tonfo dava a Vegeta la conferma di aver pensato giusto: qualcuno era arrivato sull’isola. Quindi aprì lentamente gli occhi, scorgendo una sagoma a pochi metri da lui. Indossava degli stivali neri, così come la sua tuta, che brillava di una luce interiore, provocata dall’aura del proprietario.
“Tutto bene, Vegeta?” mormorò l’essere, girandosi rapidamente e rendendo visibile il suo volto, incorniciato da corti capelli scuri.
“Gohan…” sussurrò il sayan, sorridendo. Forse c’era ancora una speranza.
“Forza…” lo incoraggiò il figlio di Goku, prima di tornare a guardare Seafer “Ora ci penso io a questo mostro”
“Illuso” lo interruppe il demone, sogghignando “Questa volta non sarai tu a vincere…”
“Ne sei sicuro?” replicò Gohan, muovendo qualche passo in avanti “E’ giunto il momento di scoprire chi è il più forte… Vendicherò Crilin, Junior e tutti gli altri…” Un lampo squarciò il cielo. I due avversari si osservavano, impassibili, pronti a dare inizio allo scontro. Attorno a loro il cielo tremava, mentre le onde s’infrangevano con forza contro la scogliera, ma nulla di questo sembrava sfiorare i due combattenti, le cui menti erano calme e rilassate, sebbene la battaglia più difficile della loro vita stesse per iniziare…
Vegeta era immobile, gli occhi sbarrati, il corpo tremante, il dito puntato contro l’essere che era appena risorto davanti a lui. La prima cosa che riuscì a scorgere furono le sue braccia, blu come il resto del corpo, snelle e muscolose, terminanti con delle mani più grandi di quelle che possedeva nella forma precedente, stavolta provviste di cinque dita, tutte terminanti con un artiglio acuminato. I polsi del mostro erano circondati da due cerchi di colore giallognolo, che sembravano contenere quasi a fatica quegli arti così potenti… Quindi apparvero le gambe, anch’esse snelle e muscolose, quasi scolpite, ed i piedi, il cui numero di dita era salito a quattro, tutte artigliate. Ma questo non era niente rispetto al resto del corpo. Il petto del demone era semplice, le placche gialle che lo ricoprivano svanite, ma i muscoli ben visibili sotto la pelle del demone, che sembrava quasi doversi tendere per riuscire a ricoprirli, anche laddove fino a qualche istante prima c’erano i due spuntoni gialli che fuoriuscivano dalle spalle del demone, ora svaniti. Nonostante questo il corpo del mostro non appariva sproporzionato come quello di Super Vegeta, i cui incredibili muscoli potevano quasi sembrare eccessivo, ma equilibrato, potente ma allo stesso tempo agile e pronto a scattare. Al sayan sarebbe bastato vedere questo per sudare freddo e capire ciò che lo aspettava. Ma la vera paura, il terrore che provava in quel momento, lo aveva provocato qualcos’altro. Le corna erano scomparse dalla testa di Seafer, facendole cambiare forma, rendendola più simile ad un volto umano, ma con delle protuberanze in testa, ricoperte di pelle, dove un tempo c’erano le due spade improvvisate. Anche il becco era svanito, sostituito da una bocca semplice, sprovvista di labbra, contratta in una smorfia malvagia, sovrastato da un naso piccolo ed appuntito, inadatto al volto del demone. Ma la cosa peggiore erano gli occhi. Furono quelli a colpire Vegeta sopra ogni altra cosa, facendolo tremare come una foglia. Essi erano freddi, spenti, come se fossero senza vita, ma allo stesso tempo illuminati da un bagliore interno, simile ad un fuoco fatuo, che li faceva risplendere di una luce quasi dorata, intensa ma allo stesso tempo debole e fioca… Di un bagliore malvagio…
“Ora chi è che ha paura, re dei sayan?” esclamò, prima di scoppiare in una risata fredda e malvagia.
Gohan volava rapidamente nel cielo buio di Namecc, un ciuffo ribelle che, sospinto dal vento di velocità, gli ondeggiava sulla fronte, gli occhi freddi, la mente concentrata. Poi, improvvisamente, si fermò di scatto, cambiando espressione.
“Non è possibile…” mormorò “Non può essere…” Un’aura incredibile, dalla potenza spropositata, era apparsa su un’isola poco lontano, sostituendo quella di Seafer. Persino l’aura del sayan, al confronto, sembrava una nullità…
“Devo sbrigarmi” si disse il ragazzo tornando a prendere velocità “Arrivo, Vegeta!”
Anche Goku si era bloccato, così come Goten e Trunks, percependo quell’incredibile aura. I tre avevano deciso di non fermarsi ad aspettare Gohan, ma la forza del nuovo Seafer li aveva spinti a non avvicinarsi di più.
“E così è questa la sua vera potenza…” mormorò Goku, riflettendo “Quella che ho sentito quel giorno nel deserto… E’ davvero incredibile…”
“Vegeta ha bisogno d’aiuto” disse Goten risoluto.
“Sono d’accordo. Mio padre non può farcela da solo” lo appoggiò Trunks.
“E va bene…” acconsentì il marito di Chi Chi, sospirando “Andiamo. Ma fate attenzione ed azzerate le vostre aure” Quindi i tre sayan tornarono normali, scendendo di quota.
“Resisti, Vegeta…” si disse Goku, confidando nell’amico “Resisti…”
Seafer era immobile, il volto sogghignante illuminato dai continui lampi che squarciavano il cielo. A pochi metri da lui Vegeta era a terra, in ginocchio, il corpo scosso da continui tremori. La paura si era impossessata di lui.
“Alzati, re dei sayan” gli ordinò il demone, in tono sarcastico “Il tuo nobile corpo non merita di stare a terra…” Trascorse qualche attimo di silenzio, durante i quali il mostro si avvicinò lentamente, un passo dopo l’altro, al suo avversario.
“Alzati, ho detto!” gridò poi, rabbioso ed allo stesso tempo divertito, afferrandolo per i lunghi capelli biondi e sollevandolo di peso, strattonandoglieli.
“Allora, re” mormorò, il volto sfigurato da un ghigno malefico “Credi ancora di potermi battere?” Per tutta risposta Vegeta, la testa dolorante per la pressione di Seafer sulla sua folta chioma, ridacchiò sommessamente.
“Cos’hai da ridere?” esclamò Seafer, furioso, guardando negli occhi il sayan, che improvvisamente tornò serio, per poi aprire la bocca e sputargli in faccia, colpendolo in pieno sulla guancia sinistra. Un lampo squarciò il cielo.
“Sei solo uno stupido!” urlò il demone, colpendolo con forza nello stomaco con la mano serrata, mozzandogli il fiato “Il tuo coraggio non servirà a niente!” Detto questo portò nuovamente in avanti il braccio, facendo sbiancare gli occhi del suo avversario, dalla cui bocca uscì un rivolo di sangue.
“Morirai…” sussurrò il mostro, sollevandolo ancora più in alto “Come tuo padre” Quindi lo colpì con un terzo pugno, ancora più potente dei precedenti, imprimendo la sua mano contro lo stomaco del sayan. Sorrise quando sentì le costole incrinarsi contro le sue nocche, mentre gli occhi del suo avversario si spegnevano. Poi lasciò la presa sui suoi capelli, facendolo cadere a terra. Quindi fece un passo indietro, osservando il rapido processo che spingeva gli occhi ed i capelli del sayan a tornare scuri, riportandolo al suo stato normale. Era stato ancora più facile di quanto pensasse… Sogghignò, orgoglioso della propria forza. Non gli restava che finirlo. Poi, improvvisamente, cambiò espressione, percependo un’aura in rapido avvicinamento.
“A quanto pare le cose si fanno interessanti…” mormorò, voltandosi, dimenticandosi completamente di Vegeta, per poi pronunciare lentamente, scandendo bene le sillabe, un nome, quello di colui che più sperava di incontrare una volta tornato alla sua forma originale…
“Gohan”
Gohan si era fermato a mezz’aria, gli occhi chiusi, ogni muscolo del suo corpo teso fino allo spasmo. Aveva bisogno di concentrarsi e prepararsi mentalmente allo scontro con Seafer. Era conscio che non sarebbe stata una battaglia facile da vincere, ma aveva dalla sua il potenziamento del Sommo Kaiohshin e la forza del Kaiohken. Se avesse dato tutto sé stesso sarebbe riuscito a farcela, se lo sentiva. Avrebbe trionfato. L’avrebbe fatto per Crilin, C17, C18, Majin Bu, Junior e tutti quelli che erano morti solo per dargli la possibilità di salvare l’universo. Aprì gli occhi di scatto e serrò i pugni. Era pronto.
Re Kaioh, accompagnato da Pai Ku Han e da tutti i grandi guerrieri dell’aldilà, continuava a seguire lo scontro. Era ormai qualche minuto che un nuovo personaggio li aveva raggiunti, ansioso di conoscere gli sviluppi dello scontro che si stava svolgendo su Namecc. Aveva dei lunghi capelli neri ed era molto basso, ma allo stesso tempo ben piazzato.
“Allora, Crilin” lo interrogò Re Kaioh del Sud “Quel mostro è davvero così terribile come sembra?” Il terrestre non rispose, ma guardò la divinità fissa negli occhi, esprimendo tutto ciò che sentiva in quel momento: rabbia, desiderio di vendetta, timore per i suoi amici…
“No” rispose, la voce bassa “E’ molto peggio”
Seafer era immobile, in piedi, a braccia incrociate. Vegeta, alle sue spalle, cercava invano di riprendere le forze, sforzandosi di capire cosa stesse facendo il mostro. Eppure era chiaro: stava aspettando… Ma cosa? Poi, improvvisamente, sentì un’energia incredibile, superiore persino alla sua allo stadio di supersayan di terzo livello, avvicinarsi rapidamente all’isola. Alzò lo sguardo, appena in tempo per scorgere un movimento fulmineo pochi metri sopra di lui. Quindi socchiuse gli occhi, mentre un’improvvisa raffica di vento iniziava a spazzare con maggiore violenza l’isola. Poi fu il silenzio.
“Ti stavo aspettando…” mormorò Seafer, rompendolo, mentre un lieve tonfo dava a Vegeta la conferma di aver pensato giusto: qualcuno era arrivato sull’isola. Quindi aprì lentamente gli occhi, scorgendo una sagoma a pochi metri da lui. Indossava degli stivali neri, così come la sua tuta, che brillava di una luce interiore, provocata dall’aura del proprietario.
“Tutto bene, Vegeta?” mormorò l’essere, girandosi rapidamente e rendendo visibile il suo volto, incorniciato da corti capelli scuri.
“Gohan…” sussurrò il sayan, sorridendo. Forse c’era ancora una speranza.
“Forza…” lo incoraggiò il figlio di Goku, prima di tornare a guardare Seafer “Ora ci penso io a questo mostro”
“Illuso” lo interruppe il demone, sogghignando “Questa volta non sarai tu a vincere…”
“Ne sei sicuro?” replicò Gohan, muovendo qualche passo in avanti “E’ giunto il momento di scoprire chi è il più forte… Vendicherò Crilin, Junior e tutti gli altri…” Un lampo squarciò il cielo. I due avversari si osservavano, impassibili, pronti a dare inizio allo scontro. Attorno a loro il cielo tremava, mentre le onde s’infrangevano con forza contro la scogliera, ma nulla di questo sembrava sfiorare i due combattenti, le cui menti erano calme e rilassate, sebbene la battaglia più difficile della loro vita stesse per iniziare…
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