Ciao anke io cm te sn nuova e la tua idea mi piace molto continuala penso ke verrà sicuramente molto bn!!!
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L’ALLENAMENTO DEI SAYAN
Non era ancora l’alba, ma Goku era già in piedi. Era nervoso ed allo stesso tempo eccitato per la sfida che lo aspettava. Erano passati già sette giorni da quando aveva combattuto con Cyder e, nonostante i duri allenamenti, non era convinto di poter sconfiggere il nemico che solo poche ore dopo sarebbe tornato in vita. Aveva sentito la sua aura qualche giorno prima, e sapeva che lo aspettava un incontro davvero difficile. Per fortuna poteva contare sull’aiuto di suoi amici: tutti si erano allenati negli ultimi giorni. Tensing e Rif avevano passato sette giorni fra i ghiacci e Crilin e C18 si erano preparati insieme. Gohan era ancora nell’aldilà ad allenarsi con Re Kaioh, mentre Goten e Trunks avevano combattuto ogni giorno, come anche i loro genitori, lui e Vegeta. Ripensò al loro primo scontro quella settimana, nella stanza d’allenamento della Capsule Corporation. Era stata una sfida a dir poco incredibile...
“Non male Kakaroth” aveva detto il principe dei sayan dopo i primi minuti di combattimento “Ma non basta contro di me”
“Lo vedremo” aveva risposto Goku rilanciandosi all’attacco con una serie di pugni facilmente parati da Vegeta, che poi controbatté con un Ki Blast che fece volare lontano il sayan, che però si diede una spinta sulla parete circolare della sala e cercò di colpire il suo avversario con un calcio, scansato facilmente. I due si allontanarono e, dopo essersi lanciati uno sguardo d’intesa, si trasformarono in supersayan, pronti a proseguire lo scontro con maggior vigore.
“Guarda e impara, Kakaroth” disse Vegeta alzandosi in aria “Galick-Ho!”
Goku rimase stupito di vedere il suo avversario usare l’attacco con cui aveva tentato di distruggere la Terra tanti anni prima e rispose come aveva fatto l’ultima volta: “Kamehame... HA!”
I due attacchi energetici si scontrarono con un impatto incredibile. Fin dall’inizio era chiaro quale fosse il colpo destinato a prevalere e pochi secondi dopo Vegeta era a terra, ansimante.
“Non credere che sia già finita” disse il sayan alzandosi e preparandosi a riattaccare Goku. Un attimo dopo lo stava tempestando di pugni e calci, che il suo avversario cercava invano di parare. Poi, dopo un colpo particolarmente potente, il padre di Gohan e Goten reagì con una ginocchiata nello stomaco che mozzò il respiro a Vegeta e permise al suo avversario di allontanarsi di qualche metro e recuperare energia.
Non sapendo cosa fare, Goku uscì di casa e si soffermò ad osservare il sole che sorgeva dietro le montagne in lontananza. Era uno spettacolo meraviglioso. Si dovette coprire gli occhi a causa della luce abbagliante. Tutta quella luminosità gli fece ricordare un attacco di Vegeta durante il primo giorno del loro allenamento.
Erano uno davanti all’altro, entrambi trasformati in supersayan di secondo livello. Erano stremati, ma nessuno dei due incredibili combattenti aveva intenzione di arrendersi. D’altronde erano sayan, appartenevano alla razza più orgogliosa dell’universo.
“E’ ora di terminare quest’incontro” disse Vegeta puntando il braccio destro verso Goku.
“Cosa stai facendo? Distruggerai mezza città!”
“Qualsiasi cosa per sconfiggerti, Kakaroth!” rispose il principe dei sayan “BIG BANG ATTACK!”
Goku rimase abbagliato dalla luminosità del potentissimo attacco energetico che Vegeta aveva scagliato contro di lui e fu quasi tentato di pararsi gli occhi, ma poi riuscì a reagire e cercò di difendersi lanciando anche lui un’onda ad una mano, che si schiantò contro quella di Vegeta, dando luogo ad un’esplosione che scosse tutta la Capsule Corporation. Goku cadde a terra, mentre il principe dei sayan restò in piedi, soddisfatto.
“Sono io il migliore, Kakaroth!”
“E’ giunto il momento di svegliare gli altri” pensò Goku dirigendosi lentamente verso il letto dove Chi Chi dormiva tranquilla. Le diede un bacio sulla guancia per poi aprire la finestra della stanza, lasciando entrare la luce al suo interno.
“Forza Chi Chi. E’ ora di alzarsi” le sussurrò amorevolmente all’orecchio, prima di andare verso la stanza di Goten per svegliare anche lui. Aprì la porta lentamente e fu colto dallo stupore quando vide il ragazzo già vestito e pettinato, pronto a uscire.
“Ciao papà. Non riuscivo a dormire...”
“Neanche tu? Ti capisco. Io mi sono svegliato più di un’ora fa. Mentre aspettiamo la mamma, che ne pensi di raccontarmi dei tuoi allenamenti con Trunks? Sono curioso di sapere chi è il più forte fra voi due”
“Lui è più grande di me e penso che sia anche più potente. Però io sono più veloce di lui”
“Bravo figliolo! Dai, raccontami qualcosa” chiese Goku preso da un improvviso istinto paterno. D’altronde forse qualche ora dopo sarebbero morti entrambi e non avrebbero più potuto passare momenti come quello. Così Goten iniziò a narrargli dei suoi allenamenti con Trunks.
I due ragazzi erano uno di fronte all’altro, entrambi trasformati in supersayan. Erano ore che combattevano, ma per riuscire a rendere più forte la loro fusione non dovevano fermarsi. Così Trunks attaccò per l’ennesima volta. Goten schivò facilmente la sua serie di colpi al volto, per poi reagire con una gomitata che fece cadere il suo avversario a terra. Il figlio di Vegeta però si rialzò subito e si staccò dal suolo salendo di qualche metro, per poi allargare le braccia.
“Ma cosa fai?” chiese Goten spiazzato.
“Ti mostro un attacco di mio padre!” gridò il giovane accumulando energia.
“Quale?”
“Lo vedrai” disse Trunks distendendo le braccia in avanti “FINAL FLASH!”
Un potentissimo raggio d’energia dorata partì diretto verso Goten che, terrorizzato, non seppe come reagire. Poi, all’ultimo momento, il figlio di Vegeta deviò l’attacco verso l’alto, evitando di colpire l’amico.
“Ma perché non ti sei spostato?” chiese Trunks, furioso.
“Non lo so, sono rimasto come paralizzato... Scusa” rispose Goten.
“Poi col tempo mi sono sciolto di più. Sai, in questi giorni mi sono reso conto che ero talmente abituato a combattere unito a Trunks che da solo non ero più molto bravo”
“Ti capisco figliolo... Ma alla fine hai fatto qualche progresso?” chiese Goku, curioso.
“Papà, se ti dico una cosa sai mantenere il segreto?”
“Si, Goten. Dimmi tutto”
Il ragazzo gli sussurrò qualcosa all’orecchio che riempì il padre di stupore.
“Per favore, non dirlo a nessuno però. Me lo ha chiesto Trunks” lo pregò Goten.
“Va bene, va bene. Ora andiamo a vedere a che punto è la mamma” disse Goku alzandosi in piedi.
I due si incamminarono verso la sala da pranzo, dove Chi Chi li aspettava con una piccola valigia.
“Ehm... Tesoro? A cosa ti serve quella?” chiese Goku indicandola.
“Dentro ci sono tutte le cose che mi possono servire nel caso che dovessi passare più di un giorno al palazzo del supremo con gli altri. Non è detto che lo scontro con quel mostro duri solo qualche ora, no?” rispose la donna.
“Si, ma...” iniziò il sayan.
“Niente ma! Ora andiamo” lo interruppe Chi Chi.
I tre uscirono all’aria fresca del mattino. Ormai gli altri dovevano già essere arrivati. Avevano deciso il giorno prima di darsi appuntamento al palazzo del supremo tutti insieme con le proprie famiglie, in modo da poterle proteggere più facilmente in caso di seria minaccia per la Terra. Goku si ritrovò a pensare a Gohan. Sarebbe l’unico mancante all’appello quella mattina. Probabilmente era ancora ad allenarsi con Re Kaioh, ma il sayan non poteva esserne certo: da quando lui e il figlio si erano salutati nell’aldilà non aveva più avuto sue notizie. Si augurò che stesse bene e uscì di casa seguito da Goten e Chi Chi. Era giunto il momento di andare. Chiese ai suoi due familiari di abbracciarlo e si portò due dita alla fronte, pronto a teletrasportarsi al palazzo del supremo. Stava per iniziare uno dei più duri scontri della sua vita, ma ora si sentiva pronto. Avrebbe vinto, con l’aiuto dei suoi amici e della sua famiglia, che avrebbe protetto ad ogni costo. Pensò a Vegeta. Il giorno prima si erano salutati con uno sguardo di rispetto e stima reciproca. In quel periodo passato ad allenarsi insieme si erano conosciuti ancora meglio di prima ed avevano imparato a comprendersi a vicenda. Inoltre le loro forze erano quasi equivalenti. Ormai erano pronti. Insieme, aiutati dai loro amici, avrebbero vinto, per la salvezza delle loro famiglie e del pianeta in cui vivevano.Se esiste un limite voglio raggiungerlo per poi superarlo...
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sigpic
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Allora, che ne dite? Stasera spero di poter postare il capitolo sull'inizio delle ostilità... e se volete eccovi un indizio sul titolo del capitolo, che vi farà capire con un po' di intuito l'identità del nemico resuscitato...
Spoiler:E' il titolo di una delle tre parti del Signore degli Anelli...Se esiste un limite voglio raggiungerlo per poi superarlo...
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sigpic
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è stata dura ma ce l'ho fatta
Ho letto tutto, dall'ultimo episodio da me letto!
Devo dire che sei parzialmente migliorato!
Ovviamente devi ancora migliorare, e non poco, ad esempio puoi argomentare maggiormente le descrizioni e i dialoghi.
Te lo dice uno che (sono costretto a dirlo) prima scriveva molto bene (chiedere ai miei lettori) ma ora sono un pò calato.
Ci sono i momenti di sbandamento, nei quali non si scrive al massimo, ma l'importante è insistere, e vedrai che raggiungerai uno standard niente male!!Vivi, corri per qualcosa, corri per un motivo…
Che sia la libertà di volare o solo di sentirsi vivo…
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Ottimo lavoro Dark come hai deciso di fare il capitolo ,la fine degli allenamenti con i ricordi del primo giorno, BRAVISSIMO!!!
Scritto sempre molto bene, senza errori grammaticali e.........................................
nn vedo l'ora di sapere che ha sussurrato Goten all'orecchio del padresigpic
Il mio primo video adesso rimodernato.... "braccio destro di Dante™"
Ed ecco il secondo OSCAR DBA 2007/2008 :"Miglior critico di ff"
Mia LongShot con Gogeta_89
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Originariamente Scritto da GoTeo Visualizza MessaggioOttimo lavoro Dark come hai deciso di fare il capitolo ,la fine degli allenamenti con i ricordi del primo giorno, BRAVISSIMO!!!
Scritto sempre molto bene, senza errori grammaticali e.........................................
nn vedo l'ora di sapere che ha sussurrato Goten all'orecchio del padreSe esiste un limite voglio raggiungerlo per poi superarlo...
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IL RITORNO DEL RE
Vegeta camminava avanti e indietro per il palazzo del supremo. Dov’era Kakaroth? Ormai erano arrivati tutti, anche Videl e Mr.Satan che, sebbene non avrebbero mai potuto aiutare gli altri in combattimento, avevano deciso di proteggere con gli altri. Ormai era come se facessero parte delle loro famiglie. Il principe dei sayan guardò l’insolito gruppo di persone che gli stava davanti, quelli che col tempo erano diventati i suoi amici. Poi sentì un movimento dietro di sè e si girò di scatto, per ritrovarsi davanti Goku con la sua famiglia.
“Kakaroth, ma dov’eri finito?” sbraitò il sayan, colto dal nervosismo.
“Chi Chi ci ha messo un po’ ad alzarsi” rispose lui “Sono già tutti qui?”
“Si, stavamo aspettando te” disse Vegeta dirigendosi verso gli altri, seguito subito da Goku e dalla sua famiglia.
Dopo che lui e i suoi parenti ebbero salutato tutti, i due sayan si misero a discutere su come prepararsi allo scontro che li attendeva.
“Io direi di dividerci ed ispezionare contemporaneamente le varie città, mentre qualcuno rimarrà qui a proteggere gli altri” suggerì Goku.
“Non è una brutta idea... Ma se veniamo attaccati?”
“Basterà aumentare l’aura e saremo subito raggiunti dai rinforzi. In ogni caso penso che se qualcuno venisse attaccato dall’essere dall’aura spaventosa che abbiamo sentito l’ultima volta ce ne accorgeremmo subito”
“Ma siete sicuri che quel mostro attaccherà? Non ne abbiamo la certezza” si intromise Mr.Satan.
“Si. Me lo dice il mio istinto di sayan” fu la risposta secca di Vegeta, che poi chiese a Goku “Quali saranno i gruppi?”
“Beh, per controllare tutte le città dei dintorni ne servono quattro... Io direi di fare delle coppie tali che ognuna abbia almeno un sayan” rispose il sayan.
“Non essendo quello scansafatiche di tuo figlio ancora arrivato vorrà dire che io dovrò essere in un gruppo diverso da Trunks?”
“Temo di si”
“Ma non ha senso!” si intromise il figlio di Vegeta “Io e Goten dobbiamo essere insieme, per poter fare, in caso di attacco, la fusione!”
“Meglio di no” disse Junior ignorando le proteste di Trunks “Gotenks è troppo superbo e potrebbe fare qualche follia. Approvo l’idea di Goku”
“A te sta bene, Vegeta?” chiese il sayan.
“Si, ok. Ora non ci resta che decidere chi sarà il compagno di ogni sayan”
“Io e Rif resteremo qui” lo interruppe Tensing “Ci rendiamo conto che non saremmo in grado di sostenere uno scontro”
“Allora verremo noi con voi” disse Crilin avvicinandosi a braccetto con C18.
“Ottimo. Allora io proporrei queste quattro coppie: Vegeta e Junior, io e Crilin, Trunks e Majin Bu e Goten e C18. Che ne dite?” chiese Goku.
Tutti approvarono la sua decisione e gli otto guerrieri si prepararono a partire per le loro rispettive destinazioni.
Ci fu un ultimo momento di pace e profonda commozione, quando Chi Chi abbracciò Goten e Goku mentre Bulma augurava buona fortuna a Vegeta stringendo il figlio tra le braccia. Mr.Satan raccomandò a Majin Bu di stare attento e le quattro coppie si alzarono in volo salutando i loro amici. Pochi secondi dopo ognuna di queste si diresse verso una differente direzione, ognuno sperando in cuor suo di non dover essere costretto a chiedere aiuto.
Vegeta e Junior stavano sorvolando la Città dell’Ovest. Il namecciano era leggermente a disagio, perché il suo compagno gli sembrava parecchio nervoso ed aveva paura di contrariarlo. Quindi rimase zitto, finché fu lo stesso sayan a interpellarlo: “Allora, Junior, come vanno gli allenamenti? Non dirmi che sei rimasto tutto questo tempo a non fare niente!”
“Effettivamente ho fatto qualche esercizio, ma niente di che... So benissimo di essere nettamente inferiore ai sayan”
Vegeta emise una risata della quale Junior non capì la causa ed accelerò, cercando invano di percepire un’aura anomala.
“Allora Crilin, come va? E’ passato tanto tempo dall’ultima volta che abbiamo fatto una bella chiacchierata” disse Goku.
“Beh, amico mio, ormai la mia vita è monotona. Sto tutto il giorno con mia moglie e mia figlia, che sta diventando proprio una bella bambina”
“Si, l’ho vista al palazzo del supremo. Per sua fortuna penso che abbia preso tutto dalla madre!” rise il sayan.
Crilin arrossì e finse di offendersi, ma dopo qualche secondo riprese a parlare con Goku.
“Pensi che siamo davvero in pericolo?”
“Non lo so, ma purtroppo temo di si. L’aura che ho percepito al momento del risveglio di quel mostro era spaventosa... Non ho mai sentito niente di simile. Ci aspetta una dura battaglia”
“Dimmi la verità, amico mio. Tu non vedi l’ora di iniziare a combattere, vero? L’idea di un nemico così forte ti stimola, ti conosco”
“Effettivamente si, non vedo l’ora di combattere” rispose Goku leggermente imbarazzato.
“Sei sempre il solito!” esclamò Crilin scoppiando a ridere.
A Satan City tutto era tranquillo. Trunks si rilassò e guardò il suo compagno di viaggio. Ma perché proprio a lui doveva toccare quello stupido ciccione? Sarebbe stato più utile un cane!
“Uffa, ho fame. Ho tanta voglia di un gelato” disse Majin Bu scendendo verso la metropoli sottostante.
“Stai fermo, zuccone!” lo sgridò il ragazzo “Non è ora di mangiare questa!”
“Ma io ho fame!” protestò l’amico di Mr.Satan.
“E a me che me ne importa? Dobbiamo rimanere qui e sorvegliare la città, non andare a pranzo!”
Majin Bu fece una faccia dispiaciuta e risalì all’altezza di Trunks, ma dopo un altro minuto riniziò a sentire i morsi della fame.
Goten osservava gli edifici sotto di lui, alla ricerca di un segnale che gli facesse capire dove si trovasse l’essere malvagio di cui gli aveva parlato suo padre.
“E’ inutile che continui a guardare sotto” disse C18 “Se quel mostro comparisse percepiremmo subito la sua aura”
Il ragazzo si girò verso la moglie di Crilin. Non gli era mai stata molto simpatica e quei suoi occhi di ghiaccio lo spaventavano parecchio.
“Il mio papà mi ha detto di cercare il nemico e io faccio ciò che mi ha chiesto” disse il sayan, leggermente nervoso.
“Fai come vuoi” rinunciò C18.
Goten tornò a osservare la città, ma si sentiva a disagio, perché sapeva che quegli occhi gelidi lo stavano fissando.
Improvvisamente Goku si fermò. Crilin non se ne accorse subito, ma ci mise qualche secondo prima di notare che il suo amico non lo stava più seguendo.
“Che succede?” chiese il terrestre.
“Non hai sentito anche tu?”
“Cosa?”
“Un’aura, incredibilmente malvagia” rispose il sayan con tono grave.
“Dove?” domandò Crilin, guardando preoccupato la città sottostante.
“Nella Città dell’Ovest. So che è la zona di Vegeta e Junior, ma voglio andare a controllare. Tu aspettami qui”
“Aspetta Goku!” gridò il terrestre all’amico, ma era troppo tardi: il sayan si era portato due dita alla fronte ed era scomparso.
Improvvisamente un’esplosione sconvolse la Città dell’Ovest. Vegeta e Junior si guardarono, preoccupati, e si lanciarono a tutta velocità alla ricerca del qualcosa o del qualcuno che l’avesse causata. Entrambi percepivano un’aura, ma la metropoli era immersa nel fumo, il che rendeva molto difficile individuare il suo proprietario. Poi improvvisamente il sayan vide una figura alla sua destra e vi si lanciò contro.
“Fermo Vegeta, sono io!”
“Kakaroth? Cosa ci fai qui?”
“Ho percepito un’aura malvagia e ho pensato di venire a verificare se stesse succedendo qualcosa... A quanto pare ho fatto bene”
“Questa è la mia zona, torna nella tua!”
“Non fare lo stupido Vegeta!”
“Zitti tutti e due!” si intromise Junior “E guardate laggiù!”
I due sayan smisero di litigare e scorsero una sagoma sulla cima di un palazzo semidistrutto nella direzione indicata dal namecciano. Lentamente il fumo si diradò, lasciandone scorgere le sembianze. Per prima cosa fu possibile vedere il suo corpo muscoloso, coperto da una tuta nera. Il petto era protetto da un’armatura bianca, che splendeva alla luce del sole. Alle spalle aveva legato un mantello rosso e blu, che gli arrivava fino agli stivali celesti che aveva ai piedi. Poi apparvero le due braccia, anch’esse coperte dalla tuta nera, e le mani, protette da dei guanti bianchi come l’armatura che portava sul petto. Per finire comparve il volto, duro e serio, con una cicatrice sulla guancia destra e un accenno di barba e baffi, bruni come i capelli che si stagliavano dritti verso il cielo.
A Goku ricordava incredibilmente qualcuno, ma non capiva chi. Guardò Junior per chiedergli se aveva anche lui la sensazione di averlo già conosciuto, ma il namecciano guardava Vegeta a bocca aperta.
“Incredibile...” sussurrò il principe dei sayan.
Goku lo guardò con aria interrogativa, ma Vegeta lo ignorò.
“Tu...tu... tu sei mio padre, il re dei sayan, Re Vegeta!”Se esiste un limite voglio raggiungerlo per poi superarlo...
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sigpic
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Grazie mille del commento, non vedo l'ora di sapere il parere sugli altri... E attenzione: IL RE E' TORNATO!Se esiste un limite voglio raggiungerlo per poi superarlo...
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sigpic
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Cavolo nn mi sarei mai aspettato lui! ,Re Vegeta, ma sarà sua l'aura super potente che hanno sentito??!!!
Che colpo di scena BRAVISSIMO!!!!! ora che succederà, ci sarà lo scontro di Vegeta contro suo padre??!! sarebbe interessante
Divertentissimi gli atteggiamenti di Goten e Trunks con i loro compagni di viaggiosigpic
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Grazie a tutti per i commenti e aspettatevi miriadi di colpa di scena.
Scusate ma stasera non riuscirò a postare... Spero di rifarmi domani postando 2 o addirittura 3 episodi... Ma solo se trovo tanti commenti, eh! XD
E ricordate: IL RE E' TORNATO!Se esiste un limite voglio raggiungerlo per poi superarlo...
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SCONTRO TRA PADRE E FIGLIO
Goku era stupito: com’era possibile che l’essere di fronte a lui fosse il padre di Vegeta, il re dei sayan? A quanto ne sapeva era morto anni prima ucciso da Freezer... Eppure ora era lì, davanti ai suoi occhi. Si vedeva che era un sayan: aveva lo sguardo fiero e orgoglioso che spesso era visibile nei suoi occhi o in quelli di Vegeta. Stranamente però non aveva la coda, forse persa durante qualche battaglia.
Il principe dei sayan guardava il suo re stupito, impaurito e curioso allo stesso tempo.
“Come fai a essere qui?” chiese infine al padre “Sei tu l’essere che, dopo aver vagato per tutto l’universo senza vita, è stato resuscitato da un folle scienziato? Rispondimi, padre!”
Il re rimase impassibile alle parole del figlio e guardò Goku negli occhi.
“Ti ho già visto” disse con una voce grave e possente “Tu devi essere un sayan, il figlio di qualcuno che conoscevo... tanti anni fa”
“Rispondimi!” gridò Vegeta infuriato. Perché suo padre, invece di rispondere alle sue domande, pensava a Kakaroth e alle sue origini?
“Ah, Vegeta” sospirò il re volgendosi finalmente verso il figlio “Non dovresti dare ordini a tuo padre, sai? Dovresti riceverli!”
“Perché sei qui?” chiese ancora Vegeta.
“Sono qui per conquistare un pianeta. Come noi sayan abbiamo sempre fatto” fu la laconica risposta di suo padre.
“Che cosa?” gridò Goku.
“Non ti intromettere, Kakaroth” lo fermò il principe dei sayan prima di tornare a rivolgersi a Re Vegeta “Padre, io vivo in questo pianeta da molto tempo ed ormai è come una casa per me. So che è inconcepibile per un sayan, ma io qui ho una famiglia... Non sei più agli ordini di Freezer, non devi conquistare altri pianeti e distruggere altre razze!”
“Da te questo proprio non me l’aspettavo, figlio mio. Sei sempre stato un gran combattente e fin da quando eri piccolo ti facevo allenare ore e ore ogni giorno affinché dopo la mia morte tu potessi diventare un re guerriero capace di ribellarsi a Freezer”
“Freezer è morto ormai da tempo, padre! E il pianeta Vegeta è stato distrutto!”
“Che importanza ha? Tu eri il figlio di un re, il mio successore! E ora sei solo un mollaccione, che invece di combattere pensa a farsi una famiglia e a proteggere un pianeta di pessimi combattenti! Non è questo ciò che mi aspettavo, Vegeta! Non me ne importa niente di quanto tu tenga a questo insulso pianeta, io lo conquisterò perché così mi è stato ordinato!”
“Da chi?” chiese veloce Goku.
“Zitto, Kakaroth! E’ una questione fra me e mio padre!” gridò Vegeta, sempre più nervoso.
Poi improvvisamente il sayan vide un altro guerriero avvicinarsi a gran velocità: era suo figlio, Trunks.
“Cosa ci fai qui? Come ho già detto a Kakaroth, questa è la mia zona” disse Vegeta.
“Beh, Majin Bu è andato a mangiarsi un gelato e appena ho percepito un’aura malvagia mi sono fiondato qui. Pensavo che saresti stato contento... Ah, tanto per sapere... chi è quello?” chiese il ragazzo mostrando una certa indifferenza.
“E’ tuo nonno, Re Vegeta, il signore dei sayan. Vuole distruggere la Terra, ma io glielo impedirò”
“Che cosa? Quello è tuo padre? Beh, se è solo un sayan non sarà difficile batterlo. Me ne libero io!” esclamò Trunks con superbia lanciandosi all’attacco.
“No, fermo! Non sai con chi hai a che fare!” gridò Vegeta, ma era troppo tardi: suo figlio si era già trasformato in supersayan e si stava scagliando contro il nonno che, con un unico movimento fluido, evitò un calcio e lo colpì con un pugno in faccia che lo fece volare dall’altro lato della strada. Il bambino distrusse una finestra e finì all’interno di un palazzo, tornando normale.
“Stupido ragazzino! Kakaroth, ci penso io a mio padre. Tu prendi Trunks e portalo al palazzo del supremo: ha bisogno di cure. Quel colpo è stato molto più forte di quanto sembra” disse Vegeta.
“Ma...”
“Niente ma! Fai presto, si deve essere spaccato l’osso del collo”
Goku guardò l’orgoglioso principe dei sayan, poi suo padre. Capì quanto il suo amico fosse cambiato dal suo arrivo sulla Terra. Poi osservò il buco fatto da Trunks nella finestra del palazzo e si rese conto di quanto potesse essersi fatto male.
“Va bene. Stai attento, Vegeta” disse andando a recuperare il ragazzino svenuto, per poi teletrasportarsi con lui al palazzo del supremo.
Il principe dei sayan lo guardò svanire nel nulla, poi si rivolse verso suo padre. Era tutto avvenuto in pochi secondi: l’arrivo di Trunks, il breve scontro tra lui e suo nonno, il teletrasporto di Goku. Ma ora non aveva più nessuna importanza: era giunto il momento dello scontro. Nessuno poteva toccare suo figlio e passarla liscia.
Goten era ancora con C18, ignaro dello scontro che stava per iniziare nella Città dell’Ovest. Quella ragazza gli dava sempre di più sui nervi, con la sua odiosa indifferenza. Era talmente concentrato sul suo sguardo penetrante che non aveva neanche percepito la potentissima aura di Re Vegeta. La sua compagna di viaggio non era da meno: non si era accorta neanche lei di nulla a causa della sua totale indifferenza che dava tanto sui nervi a Goten. Lei non sarebbe neanche andata fino a lì se non glielo avesse chiesto Crilin. Perché perlustrare una città alla ricerca di un mostro inesistente? Non aveva alcun senso... Guardò il ragazzino di fronte a lei. Era convinto che la odiasse, ma non capiva per quale ragione. Ci pensò per qualche secondo, poi scosse la testa e rivolse la sua mente ad altri pensieri.
Vegeta era cambiato, da quando abitava sulla Terra. Fino a qualche anno primo avrebbe iniziato uno scontro impulsivamente, attaccando subito l’avversario, ma ora aveva imparato a pensare prima di agire. Suo padre si era liberato di Trunks, sebbene fosse trasformato in supersayan, in pochi secondi, perciò la sua forza non era certamente da sottovalutare.
“Sai, padre, sei molto più forte di come ti ricordavo. Probabilmente dev’essere merito delle migliorie che ti ha fatto quello scienziato pazzo, ma non basteranno, perché io sono il guerriero leggendario, l’eletto della stirpe sayan, il supersayan!” gridò Vegeta espandendo la sua aura. I suoi capelli diventarono biondi e gli occhi azzurri sotto lo sguardo impassibile del padre, che sembrava non essere stupito o spaventato dall’idea che suo figlio fosse capace di trasformarsi nel guerriero leggendario, nel supersayan.
“Io sarò un padre molto migliore di te. Per questo motivo non ti permetto di colpire mio figlio e passarla liscia!” urlò ancora Vegeta lanciandosi all’attacco contro il suo re.
I due si scontrarono a mezz’aria, braccio contro braccio. Poi iniziarono a tempestarsi di colpi, per la maggior parte bloccati dall’avversario.
Junior guardava ammutolito l’incredibile scontro fra i due sayan, l’orgoglioso Vegeta e il suo re, suo padre. Calcio dopo calcio, pugno dopo pugno, si affrontavano nella città deserta, abbandonata dai cittadini subito dopo l’esplosione causata senza motivo dal sayan. Era un vero peccato che una così grande e bella metropoli fosse ora semidistrutta. Alcuni grattacieli erano crollati, altri erano rimasti gravemente danneggiati dallo scoppio. Il namecciano si guardò intorno. In fondo era positivo che gli abitanti della città fossero tutti fuggiti, almeno nessuno poteva disturbare il combattimento e rischiare la vita inutilmente. Si, probabilmente era meglio così.
“Non te la cavi male” ammise Re Vegeta “Ma il fatto che tu sia capace di trasformarti nel leggendario supersayan non mi spaventa. Anche quel ragazzino ne è stato capace, ma mi sono liberato di lui in pochi secondi”
“Quello era tuo nipote!” esclamò Vegeta “E tu gli hai spezzato la spina dorsale! Ho visto il movimento che ha fatto durante la caduta, il tuo colpo è stato troppo potente per lui! Io ti ammiravo padre, ma ora il mio unico scopo è distruggerti! BIG BANG ATTACK!”
Il sayan puntò il braccio destro contro il suo avversario e lasciò partire un potentissimo raggio di energia che colpì in pieno il re, che cercò invano di proteggersi incrociando le braccia davanti al corpo.
Junior chiuse gli occhi per il bagliore accecante provocato dall’attacco di Vegeta e quando li riaprì scorse il sayan ansante fissare un punto impreciso in mezzo alle rovine di un palazzo distrutto.
“Forza, padre. So che ti stai solo nascondendo” disse Vegeta guardandosi intorno con aria circospetta “Esci fuori”
Improvvisamente una grossa sfera di energia bluastra uscì dall’interno di un palazzo dirigendosi ad alta velocità contro il sayan, che la evitò alzandosi in aria. In pochi secondi però altre venti sfere di energia come quella partirono verso Vegeta, che stavolta ebbe il suo bel da fare a evitarle tutte.
“Come vedi non basta un attacco del genere contro un supersayan” disse Vegeta.
“Sei sicuro?” chiese suo padre uscendo allo scoperto. Era nascosto dietro una macchina rovesciata e ora si stava dirigendo lentamente verso suo figlio con una mano alzata “Guardati intorno”
Il principe dei sayan diede uno sguardo sopra di lui e si accorse che tutti i colpi lanciatigli dal padre erano rimasti intorno a lui, circondandolo.
“Attento Vegeta!” gridò Junior.
Il sayan si guardò intorno, cercando invano una via d’uscita da quella situazione.
“Addio figliolo” disse suo padre chiudendo la mano a pugno. Improvvisamente tutte le sfere di energia si diressero verso Vegeta e lo colpirono dando luogo ad un’esplosione che illuminò l’intera Città dell’Ovest di blu. I pochi palazzi rimasti in piedi crollarono e molti si disintegrarono a causa della potenza dello scoppio. Junior udì una risata agghiacciante, la risata di un padre tanto malvagio da uccidere suo figlio. Quando il fumo si diradò, Vegeta era scomparso.Se esiste un limite voglio raggiungerlo per poi superarlo...
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