I see the truth in your eyes
[Tribunale distrettuale-sala imputati numero uno- ore 10:33]
Justin Shield, Kogoro Odaki e Ren Anderson erano ritornati nella sala imputati dove avrebbero trascorso i dieci minuti di pausa e Justine era intenzionato a fare la massima chiarezza sul caso durante quel lasso di tempo.
“Ren, devo farti alcune domande per far maggiore chiarezza sul caso. Ti prego di rispondere sinceramente” disse il giovane avvocato.
“D'accordo...”
“Bene, allora ecco la prima domanda: sei stato tu ad uccidere Jack Steel?”
“Certo che no! Le sembrano domande da fare?! Credevo che si fidasse di me!” esclamò il ragazzo, indignato.
“Certo che mi fido di te, soprattutto ora che ho visto la sincerità nei tuoi occhi”
“Cosa?”
“Vedi io sono in grado di capire se una persona sta mentendo o no semplicemente guardandola negli occhi. Ora posso dire di fidarmi completamente di me visto che nei tuoi occhi non ho visto altro che la verità”
“Ma se lei ha davvero questa capacità allora avrebbe dovuto sapere che ero sincero fin dalla prima volta in cui le ho parlato della mia innocenza!” osservò Ren Anderson.
“Vero. Però la prima volta che ne avevamo parlato io non ti ho guardato negli occhi perché ancora non sapevo che avrei dovuto essere io a difenderti”
“Capisco....Ha per caso altre domande da farmi?”
“Sì, ne ho ancora una. Ieri sera mentre eri nel bagno del poligono di tiro hai per caso sentito un rumore di spari?”
Ren aprì la bocca per rispondere ma appena fece per parlare venne preceduto dal signor Odaki.
“Ma che razza di domanda stupida è questa?!” esclamò il vecchio avvocato, furioso.
“Ho detto qualcosa che non va?” chiese Justin, confuso.
“Ma non riesci a renderti conto di aver chiesto una cosa assurda?! Anche se Ren avesse sentito degli spari mentre era al bagno non ci sarebbe nulla di strano!”
“Perché?” chiese il giovane avvocato, sempre più confuso.
“PERCHE' L'OMICIDIO è AVVENUTO IN UN POLIGONO DI TIRO! Ti rendi conto che in un posto del genere è normalissimo sentire degli spari?!”
Justin si rese conto della cavolata che aveva detto e diventò rosso dalla vergogna.
“Scusami Kogoro, non ci avevo pensato...”
“Bé questo mi sembra evidente!”
Ren Anderson scoppiò a ridere e i due avvocati si voltarono a guardarlo.
“Scusate ma siete troppo divertenti! E io che pensavo che gli avvocati fossero tipi seri e noiosi!”
“In teoria dovremmo esserlo...Comunque questo non è il momento adatto per scherzare. Io ci tengo davvero a farti dichiarare innocente per cui ti voglio fare un'ultima domanda: per caso c'è qualcosa che ti sei dimenticato di dirmi? Riflettici bene...il minimo dettaglio può essere importante”
Il ragazzo rimase in silenzio per un po', ripensando a ciò che era successo la sera del delitto e a ciò che aveva raccontato al signor Shield.
“No” disse infine “non c'è niente che io non le abbia raccontato”
“Peccato...”
“Un momento!” esclamò il signor Odaki colto da un'improvvisa ispirazione.
“Cosa c'è?” chiese Justin.
“Forse la domanda che hai fatto prima non è del tutto sbagliata!”
“Quale? Quella sugli spari che ha sentito mentre era in bagno?”
“Esattamente. Quella domanda tocca un argomento fondamentale di questo caso: gli spari e più nello specifico il loro numero!”
“Che intendi dire?” chiese Justin, perplesso.
“Se il numero di spari che Ren ha sentito mentre era in bagno fosse in contraddizione con quello menzionato dal signor Hawk le possibilità di ottenere un verdetto di innocenza aumenterebbero!”
“Hai ragione! Presto Ren rispondi a questa domanda: quanti spari hai sentito mentre eri in bagno?”
“Tre, se non sbaglio....”
“Questo conferma ciò che ha detto il signor Hawk...” mormorò Justin Shield sconsolato. Per qualche magnifico istante aveva avuto la sensazione di essere più vicino che mai alla soluzione del caso mentre ora era di nuovo in alto mare....
“La corte si sta riunendo” annunciò un usciere del tribunale “Invito l'imputato e il suo avvocato difensore a recarsi nella sala udienze”
-Non devo perdere la speranza...In questo caso ci sono molti punti ancora oscuri...per esempio il fatto che l'orologio della vittima si sia fermato nel momento esatto del delitto o l'affermazione di Ren di aver sentito un forte dolore al collo prima di svenire che è in netta contraddizione col fatto che sul suo collo non c'è nemmeno un livido. Finora l'accusa ha minimizzato l'importanza di questi dettagli definendoli inutili..ma io sono convinto che saranno proprio questi dettagli a condurmi alla vittoria!-
Comment