EPISODIO 186: IL DONO
“Che curiosa situazione! Il fato ha mosso i fili del destino affinché molti vecchi nemici si ritrovassero riuniti nel medesimo luogo! E’ proprio vero che la vita sa regalarci delle sorprese tali da renderla equiparabile ad un’opera teatrale frutto di un copione già scritto! Huhuhu!” commentò divertito Ghiller, mentre con lo sguardo passò in rassegna le figure di tutti coloro che erano presenti sul luogo della battaglia. “Prima tra tutti, la mia cara alleata Lady Polaris… la matriarca di una famiglia che per decenni ha dominato l’universo fregiandosi della nomea di guerrieri più forti dello spazio!” disse egli fissando la madre di Freezer, per poi volgere lentamente lo sguardo in direzione di Jiaozi. “E a tenerla ancora imprigionata nella propria morsa telecinetica… qualcuno in cui la perdita di un caro amico ha risvegliato un rancore acceso, bruciante e giovane, il quale però stride con un’effettiva incapacità di poter realizzare i propri propositi di vendetta, non avendo i mezzi per superare l’ostacolo rappresentato dall’immortalità della regina!” commentò l’umano, sebbene le sue fattezze di Super saiyan rendessero arduo definirlo tale. Jiaozi ringhiò. Ghiller aveva perfettamente ragione in merito alla situazione in cui egli si trovava, ma lo spregio del suo tono, che suonava come un falso compatimento lo irritava profondamente. Il suo primo istinto sarebbe stato quello di attaccarlo, ma aveva subito compreso come l’ex collaboratore del Dr.Gero fosse divenuto inspiegabilmente potente, troppo potente, perché egli potesse sperare di competerci, anche sfruttando i suoi potere telecinetici. Inoltre se avesse allentato la morsa su Lady Polaris sarebbe stato attaccato immediatamente dalla medesima, schiumante di rabbia e pronta a sfruttare la minima possibilità di sfuggire alla tecnica di Jiaozi e contrattaccare con impeto vendicativo e furente. “E poi abbiamo Seripa… una valorosa guerriera saiyan…” proseguì Ghiller calcando irriverentemente col tono di voce su tale definizione in segno di derisione mentre ne fissava il corpo immobile ed esanime al suolo. “Un burattino… che non ha potuto fare altro che passare impotente da un marionettista all’altro… prima manovrata da Lady Polaris, e poi resa una propria schiava dal nemico giurato di quest’ultima! Semplicemente patetico… huhuhu!”. “Tuttavia, il primato della pateticità non può che spettare…” disse Ghiller per poi voltarsi di scatto verso Crilin. “Al nostro caro, piccolo ipocrita!” lo sguardo dell’umano mutato in saiyan era straripante di un folle odio, carico di spregio e di disprezzo. “Maledetto demonio! Quali sono le tue intenzioni? Uccidermi?” chiese Crilin. “Ucciderti? Ci puoi giurare! Ma non adesso! Perché tu sei tutto quello che più disprezzo! Sei un codardo! Un lurido verme senza dignità! E non ti farò mai la concessione di una morte rapida! Dovrai soffrire!” disse Ghiller, per poi voltarsi verso Garlic. “Sfortunatamente in questo momento non posso permettermi di divertirmi con te… dal momento che ho un avversario a cui non commetterei mai l’errore di voltare le spalle!”. “Devi odiare chiaramente quel nanerottolo! Lo avverto chiaramente nel tuo animo! Il motivo mi sfugge e non mi interessa! Tuttavia non permetti a questo sentimento di renderti meno avveduto! Decisamente degno di lode per un essere umano!” commentò Garlic. “Sentimenti? Ho già permesso una volta che essi fossero causa della mia sconfitta! E io non commetto due volte lo stesso errore!” rispose Ghiller. Nell’udire quelle parole la mente di Crilin tornò a quel giorno, in cui per riuscire a vincere il malvagio scienziato non aveva esitato a sfruttare il suo unico punto debole: C-18, la donna amata da entrambi. Egli si era servito di lei come scudo per riuscire a sferrare all’albino il colpo decisivo, e se non avesse agito in quel modo sarebbe certamente stato sconfitto, e Ghiller avrebbe fatto sua la donna che poi sarebbe diventata la sua compagna per la vita. “Non è giusto… o forse lo è e non voglio accettarlo! Forse il destino ha voluto che riuscissi a salvare C-18 e aiutarla ad essere felice, presentandomi però il conto per l’infamia di cui mi sono macchiato? Ghiller può permettersi tranquillamente di rimandare a quando meglio gli aggraderà il suo confronto con me! E allora mi distruggerà! Non c’è alcun dubbio in proposito! Anche se potessi contare sul mio cybercloth in condizioni perfette non potrei mai vincere contro la sua nuova potenza! La sua aura… è superiore persino a quella di Goten trasformato in Super saiyan di secondo livello, e io non potrò mai nemmeno avvicinarmi ad un livello del genere! Ma come ha potuto ottenere un potere di tale entità? Come?” si chiese il padre di Marron. “In ogni caso…” disse Ghiller per poi scomparire con la super velocità e apparire davanti a Crilin colpendolo con un violentissimo pugno all’addome. “Crilin!!!” urlò Jiaozi. “Meglio metterti fuori gioco definitivamente! Ho trattenuto la mia forza per non ucciderti, ma ci vorrà un bel po’ prima che tu ti riprenda! Non penso che tu sia abbastanza forte da uccidermi con un qualche attacco a tradimento degno del codardo che sei! Ma non vedo perché correre rischi inutili!” commentò l’albino mentre il corpo del suo odiato nemico cadeva inerte al suolo. In quel momento, con la coda dell’occhio, vide una sfera di energia rossa avvicinarsi a lui a gran velocità, nel tentativo di colpirlo alle spalle. Ghiller si voltò di scatto e con un colpo del taglio della mano deviò il colpo mandandolo a deflagrare a molti chilometri di distanza in una lucente esplosione. “Rapidissimo… e con dei riflessi davvero fulminei! Non ha solo acquisito grandi poteri, ne ha anche la piena padronanza! Un avversario molto pericoloso!” commentò Garlic nel constatare come il proprio attacco a sorpresa non avesse sortito gli effetti sperati. “Pensavi che fosse così facile sorprendermi? Superficialità che ben si addice ad un perdente come te!” disse l’umano mutato. “Come?” ringhiò Garlic. “Gli ultimi dei della Terra sono stati una massa di nullità una peggio dell’altra! Come potrei definire qualcuno che non è stato nemmeno capace di reggere il confronto con loro?” e così dicendo egli si scagliò contro l’ex rivale di Dio tempestandolo con una raffica di colpi rapidi e potenti, dai quali l’avversario si difendeva con palese affanno. “Huhu! Luridi vermi! Ghiller è più forte di tutti voi! E’ andato ben oltre le mie più rosee previsioni! Sarà lui ad uccidervi tutti!” disse Lady Polaris rivolgendosi a Jiaozi. Il plasmatore terrestre non seppe cosa ribattere, in quanto anche lui considerava quella come la più verosimile delle conclusioni. Dinanzi agli occhi dei due, lo scontro stava prendendo una piega sempre più chiara, con l’ex assistente di Gero che stava prendendo nettamente il sopravvento sul pur forte rivale. “Inaudito che un umano possa avermi ridotto in questo stato” pensò Garlic con il volto tumefatto e il corpo ricoperto di lividi e ferite. Il combattente dorato non gli lasciava letteralmente tregua e se non avesse fatto qualcosa sarebbe certamente stato ucciso. In quel momento un’onda di energia comparsa dal nulla si abbatté sulla schiena di Ghiller.
“Che curiosa situazione! Il fato ha mosso i fili del destino affinché molti vecchi nemici si ritrovassero riuniti nel medesimo luogo! E’ proprio vero che la vita sa regalarci delle sorprese tali da renderla equiparabile ad un’opera teatrale frutto di un copione già scritto! Huhuhu!” commentò divertito Ghiller, mentre con lo sguardo passò in rassegna le figure di tutti coloro che erano presenti sul luogo della battaglia. “Prima tra tutti, la mia cara alleata Lady Polaris… la matriarca di una famiglia che per decenni ha dominato l’universo fregiandosi della nomea di guerrieri più forti dello spazio!” disse egli fissando la madre di Freezer, per poi volgere lentamente lo sguardo in direzione di Jiaozi. “E a tenerla ancora imprigionata nella propria morsa telecinetica… qualcuno in cui la perdita di un caro amico ha risvegliato un rancore acceso, bruciante e giovane, il quale però stride con un’effettiva incapacità di poter realizzare i propri propositi di vendetta, non avendo i mezzi per superare l’ostacolo rappresentato dall’immortalità della regina!” commentò l’umano, sebbene le sue fattezze di Super saiyan rendessero arduo definirlo tale. Jiaozi ringhiò. Ghiller aveva perfettamente ragione in merito alla situazione in cui egli si trovava, ma lo spregio del suo tono, che suonava come un falso compatimento lo irritava profondamente. Il suo primo istinto sarebbe stato quello di attaccarlo, ma aveva subito compreso come l’ex collaboratore del Dr.Gero fosse divenuto inspiegabilmente potente, troppo potente, perché egli potesse sperare di competerci, anche sfruttando i suoi potere telecinetici. Inoltre se avesse allentato la morsa su Lady Polaris sarebbe stato attaccato immediatamente dalla medesima, schiumante di rabbia e pronta a sfruttare la minima possibilità di sfuggire alla tecnica di Jiaozi e contrattaccare con impeto vendicativo e furente. “E poi abbiamo Seripa… una valorosa guerriera saiyan…” proseguì Ghiller calcando irriverentemente col tono di voce su tale definizione in segno di derisione mentre ne fissava il corpo immobile ed esanime al suolo. “Un burattino… che non ha potuto fare altro che passare impotente da un marionettista all’altro… prima manovrata da Lady Polaris, e poi resa una propria schiava dal nemico giurato di quest’ultima! Semplicemente patetico… huhuhu!”. “Tuttavia, il primato della pateticità non può che spettare…” disse Ghiller per poi voltarsi di scatto verso Crilin. “Al nostro caro, piccolo ipocrita!” lo sguardo dell’umano mutato in saiyan era straripante di un folle odio, carico di spregio e di disprezzo. “Maledetto demonio! Quali sono le tue intenzioni? Uccidermi?” chiese Crilin. “Ucciderti? Ci puoi giurare! Ma non adesso! Perché tu sei tutto quello che più disprezzo! Sei un codardo! Un lurido verme senza dignità! E non ti farò mai la concessione di una morte rapida! Dovrai soffrire!” disse Ghiller, per poi voltarsi verso Garlic. “Sfortunatamente in questo momento non posso permettermi di divertirmi con te… dal momento che ho un avversario a cui non commetterei mai l’errore di voltare le spalle!”. “Devi odiare chiaramente quel nanerottolo! Lo avverto chiaramente nel tuo animo! Il motivo mi sfugge e non mi interessa! Tuttavia non permetti a questo sentimento di renderti meno avveduto! Decisamente degno di lode per un essere umano!” commentò Garlic. “Sentimenti? Ho già permesso una volta che essi fossero causa della mia sconfitta! E io non commetto due volte lo stesso errore!” rispose Ghiller. Nell’udire quelle parole la mente di Crilin tornò a quel giorno, in cui per riuscire a vincere il malvagio scienziato non aveva esitato a sfruttare il suo unico punto debole: C-18, la donna amata da entrambi. Egli si era servito di lei come scudo per riuscire a sferrare all’albino il colpo decisivo, e se non avesse agito in quel modo sarebbe certamente stato sconfitto, e Ghiller avrebbe fatto sua la donna che poi sarebbe diventata la sua compagna per la vita. “Non è giusto… o forse lo è e non voglio accettarlo! Forse il destino ha voluto che riuscissi a salvare C-18 e aiutarla ad essere felice, presentandomi però il conto per l’infamia di cui mi sono macchiato? Ghiller può permettersi tranquillamente di rimandare a quando meglio gli aggraderà il suo confronto con me! E allora mi distruggerà! Non c’è alcun dubbio in proposito! Anche se potessi contare sul mio cybercloth in condizioni perfette non potrei mai vincere contro la sua nuova potenza! La sua aura… è superiore persino a quella di Goten trasformato in Super saiyan di secondo livello, e io non potrò mai nemmeno avvicinarmi ad un livello del genere! Ma come ha potuto ottenere un potere di tale entità? Come?” si chiese il padre di Marron. “In ogni caso…” disse Ghiller per poi scomparire con la super velocità e apparire davanti a Crilin colpendolo con un violentissimo pugno all’addome. “Crilin!!!” urlò Jiaozi. “Meglio metterti fuori gioco definitivamente! Ho trattenuto la mia forza per non ucciderti, ma ci vorrà un bel po’ prima che tu ti riprenda! Non penso che tu sia abbastanza forte da uccidermi con un qualche attacco a tradimento degno del codardo che sei! Ma non vedo perché correre rischi inutili!” commentò l’albino mentre il corpo del suo odiato nemico cadeva inerte al suolo. In quel momento, con la coda dell’occhio, vide una sfera di energia rossa avvicinarsi a lui a gran velocità, nel tentativo di colpirlo alle spalle. Ghiller si voltò di scatto e con un colpo del taglio della mano deviò il colpo mandandolo a deflagrare a molti chilometri di distanza in una lucente esplosione. “Rapidissimo… e con dei riflessi davvero fulminei! Non ha solo acquisito grandi poteri, ne ha anche la piena padronanza! Un avversario molto pericoloso!” commentò Garlic nel constatare come il proprio attacco a sorpresa non avesse sortito gli effetti sperati. “Pensavi che fosse così facile sorprendermi? Superficialità che ben si addice ad un perdente come te!” disse l’umano mutato. “Come?” ringhiò Garlic. “Gli ultimi dei della Terra sono stati una massa di nullità una peggio dell’altra! Come potrei definire qualcuno che non è stato nemmeno capace di reggere il confronto con loro?” e così dicendo egli si scagliò contro l’ex rivale di Dio tempestandolo con una raffica di colpi rapidi e potenti, dai quali l’avversario si difendeva con palese affanno. “Huhu! Luridi vermi! Ghiller è più forte di tutti voi! E’ andato ben oltre le mie più rosee previsioni! Sarà lui ad uccidervi tutti!” disse Lady Polaris rivolgendosi a Jiaozi. Il plasmatore terrestre non seppe cosa ribattere, in quanto anche lui considerava quella come la più verosimile delle conclusioni. Dinanzi agli occhi dei due, lo scontro stava prendendo una piega sempre più chiara, con l’ex assistente di Gero che stava prendendo nettamente il sopravvento sul pur forte rivale. “Inaudito che un umano possa avermi ridotto in questo stato” pensò Garlic con il volto tumefatto e il corpo ricoperto di lividi e ferite. Il combattente dorato non gli lasciava letteralmente tregua e se non avesse fatto qualcosa sarebbe certamente stato ucciso. In quel momento un’onda di energia comparsa dal nulla si abbatté sulla schiena di Ghiller.
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