Mi scuso umilmente per non essere ancora riuscito a postare i giudizi, ma sfortunatamente in questi giorni ho avuto un po' di problemi con il computer. Comunque ora li ho risolti e vi giuro che nel giro di due giorni posterò tutto.
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Torneo di one shot
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Ecco i miei giudizi:
L'arte che distrugge ogni cosa,pure l'anima.
Buona one shot, decisamente migliore rispetto alle tue opere precedenti.
Deidara è un personaggio che non conosco benissimo, ma per quanto ne so sei riuscito a renderlo abbastanza bene (anche se da quanto ho avuto modo di vedere non è esattamente un calcolatore come da te scritto).
La pazzia non è l'elemento dominante nella one shot, ma è comunque presente ed il modo in cui è stata causata mi è piaciuto.
Scrivi abbastanza bene, anche se potresti realizzare delle descrizioni maggiormente dettagliate ed evitare alcuni errori che presumo siano causati dalla distrazione. Per fare un esempio:
A pensare tutto questo era un giovane adulto di nome Deidara,un ninja traditore del villaggio della roccia,facente ora parte di un'organizzazione criminale denominata Akatsuki.
E' alto e magro,due occhi vispi,il sinistro è coperto perennemente da un lungo ciuffo biondo,che nasconde a sua volta uno strano congegno.
A parte questo hai svolto un buon lavoro e sono sicuro che se continuerai ad applicarti raggiungerai livelli davvero molto elevati.
Voto: 7, 5
SCENA PRIMA-CAMERA DI SHOU
E' la prima volta che mi capita di leggere e dover commentare un'opera di questo tipo e onestamente sono un po' spiazzato. Non ho mai avuto molto a che fare con il mondo del teatro e quindi non ho molta esperienza in questo campo...ma cercherò comunque di giudicare nel miglior modo possibile.
Dunque ho apprezzato molto il modo in cui hai affrontato la trasformazione di Shou in Akumestsu (che effettivamente da un certo punto di vista può essere considerata una forma di pazzia), specialmente per il dialogo fra lui e l'altro Akumetsu ma anche per l'ottima descrizione di ciò che avviene sul palcoscenico.
Non ho trovato errori di particolare rilevanza (anzi mi sa tanto che non ne ho proprio trovati in generale xD) e in generale ho trovato la narrazione molto scorrevole.
Non ho nient'altro d'aggiungere se non che mi piacerebbe leggere ancora altre tue opere di questo tipo.
Voto: 9
ミハエル・ケール,
Molto bene Oplita, hai fatto un altro bel lavoro.
Ottima la scelta di indurre Mello alla follia a causa della sua rivalità con Near. Effettivamente dev'essere veramente irritante e demoralizzante venire ripetutamente sconfitti dalla persona che si odia.
Mi è piaciuto il modo in cui hai descritto la discesa del ragazzo negli abissi della follia e il fatto che alla fine sia riuscito ad avere la meglio (anche se in modo poco elegante) sull'odiato rivale (chiedo scusa per l'astio, ma ho sempre odiato Near).
Il tuo stile di scrittura mi piace molto: è scorrevole, dettagliato e si lascia leggere con piacere.
Nessun errore da segnalare.
Voto: 8,5
AMARA CONCLUSIONE
L'idea alla base della one shot mi è piaciuta veramente tanto. Non avevo mai considerato Gohan come un personaggio potenzialmente incline alla follia, ma il tuo racconto mi ha decisamente fatto ricredere.
La scelta di indurre alla pazzia il ragazzo a causa della sua parte umana mi è sembrata veramente azzeccata e ho trovato il modo in cui è stata narrata decisamente buono. Il finale mi ha lasciato un po' spiazzato: decisamente non mi aspettavo una conclusione simile.
Trama a parte devo dire che come al solito hai scritto veramente bene, compiendo scelte grammaticali e di lessico che personalmente ho apprezzato non poco.
Voto: 9
IL PRINCIPE GIOCATTOLO
Stupendo il modo in cui hai trasformato Goku da eterno salvatore dell'umanità a fredda macchina omicida priva di sentimenti. La tua idea è effettivamente simile a quella di Majin Broly ma è gestita in modo decisamente diverso e proprio per questo se ne distacca nettamente.
Ho adorato la decisione di Vegeta di togliersi la vita pur di non essere più costretto ad essere il patetico balocco del suo più grande rivale. Sebbene sia stata una scelta causata dalla pazzia mi è sembrata perfettamente coerente col personaggio di Vegeta, per il quale l'orgoglio viene prima di ogni altra cosa.
L'intera storia è scritta dannatamente bene, ma da te non mi aspettavo niente di meno.
Voto: 9
IL RITORNO DEL MAJIN:
One shot carina, anche se non esente da errori.
Cerca di evitare le ripetizioni e gli errori ortografici rileggendo la one shot prima di postarla.
Per quanto riguarda la trama devo dire che non l'ho trovata molto originale ma tutto sommato non mi è dispiaciuta.
Voto: 7Last edited by Rowelence; 02 May 2009, 15:11.Sto giocando a: Tales of Xillia (PS3), Assassin's Creed 3 (WiiU), Pokémon X (3DS - Solo online) Sto leggendo: A storm of swords (volumone completo in italiano) Sto guardando: Kill la Kill (ep 7)
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Originariamente Scritto da ~Alex Visualizza Messaggio
ミハエル・ケール,
Molto bene Oplita, hai fatto un altro bel lavoro.
Ottima la scelta di indurre Mello alla follia a causa della sua rivalità con Near. Effettivamente dev'essere veramente irritante e demoralizzante venire ripetutamente sconfitti dalla persona che si odia.
Mi è piaciuto il modo in cui hai descritto la discesa del ragazzo negli abissi della follia e il fatto che alla fine sia riuscito ad avere la meglio (anche se in modo poco elegante) sull'odiato rivale (chiedo scusa per l'astio, ma ho sempre odiato Near).
Il tuo stile di scrittura mi piace molto: è scorrevole, dettagliato e si lascia leggere con piacere.
Nessun errore da segnalare.
Voto: 8,5
Grazie ancora per la valutazione."I was born and raised from the sea..." =Sonata Arctica=
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Dragon Ball Second Saiyan Saga
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Inciso: povero Vegeta lo eleggerei ad honorem il folle della manche... Attira la follia questo pover'uomo!
L'ARTE CHE DISTRUGGE OGNI COSA, PURE L'ANIMA (Shadow Trunks)
Voto: 6.7
Spoiler:Devo dire che dall'inizio del torneo la tua scrittura mi sembra notevolmente migliorata. Risulta più scorrevole e comprensibile, la punteggiatura è più sapiente e la narrazione procede molto meglio, nonostante rimangano ancora qua e là dei residui d'imprecisione e d'errore da perfezionare, ma sempre meno fastidiosi.
Il personaggio da te scelto risulta piuttosto adatto alla parte, presentando già ab origine numerose caratteristiche tangenti la follia; quella che dovrebbe essere la perdita di lucidità definitiva però non risulta molto chiara, sembra più il risultato del dibattersi infruttuoso di un pesce che odia il suo essere impigliato in una rete. Il gesto finale si appoggia molto più all'esasperazione che alla follia, e del resto molta parte del problema nasce dal fatto che tu segui per più di due terzi della fiction gli avvenimenti del manga esattamente come sono proposti da Kishimoto, senza variare praticamente nulla, e questo toglie drammaticità ed originalità al tuo racconto. Se ti fossi concentrato maggiormente (anche seguento pedissequamente gli stessi avvenimenti del manga) sull'interiorità di Deidara, lasciando perdere la descrizione di avvenimenti già dati nel manga, sarebbe uscito probabilmente un lavoro ancora migliore.
In ogni caso complimenti per i progressi notevoli!
SCENA PRIMA (Il Nicco)
Voto: 9
Spoiler:Idea originale ed azzeccata. Il teatro forse più d'ogni altra forma d'arte espressiva s'è sempre fruttuosamente occupato di follia, avendo dalla sua la recitazione, che attraverso il talento dell'attore comunica senza filtri allo spettatore lo stato d'animo dei suoi personaggi.
L'espediente dello sdoppiamento poi è dannatamente efficace, permettendo di mettere in scena il dialogo tra l'uomo e la sua follia, incarnata nel demone che diventa per il protagonista la giustificazione definitiva di ogni suo futuro atto folle. Una forma di follia drammaticamente comune e realistica peraltro... Per un momento ho pensato alla stessa scena con protagonisti David Berkowitz ed un cane.
È la resa definitiva al demone, la scena finale -a dispetto del titolo- della normalità che cede il passo con scarse esitazioni alla follia, incarnata da un essere inizialmente 'alieno' ed inquietante tanto quanto lo sarà il protagonista alla fine del suo processo di decadimento della psiche .
Niente da dire sul lessico e sui dialoghi, che trovo efficaci dal punto di vista narrativo e potenzialmente efficaci anche nel recitativo, solo che per quel fine dai forse un po' poche precisazioni sull'intonazione da tenere; non so se fosse il tuo scopo realizzare un pezzo 'teatrale' in quel senso ma spesso viene inserito assieme alla descrizione delle battute e della scenografica anche un appunto sul particolare stile recitativo da utilizzare qualora fosse necessario. A teatro è la voce la cosa più importante, tu fai impeccabili precisazioni sui movimenti dei personaggi ma raramente ti dilunghi sull'intonazione da dare alle battute.
Un altro minimo appunto lo farei sulle luci. L'illuminazione (che può variare moltissimo nel corso del recitato) è spesso usata per sottolineare o nascondere parti della scena, oltre che per dare enfasi ai momenti culminanti. Ad esempio mi sono chiesta subito cosa intendessi tu con quel 'non ben visibile' riferito all'astronave sullo sfondo. È in ombra? Oppure è coperta da qualcosa? Ho immaginato che fosse in ombra e che la luce fosse principalmente sul protagonista.
Complimenti per il lavoro davvero notevole.
= /| I JL . T -- JL (Oplita XXX)
Voto: 8
Spoiler:Prima di tutto ho trovato molto calzante la narrazione concitata e quasi frenetica, che accompagna ed esprime perfettamente lo stato d'animo del protagonista nella sua corsa precipitosa verso il delirio. Tutto succede in fretta e tutto viene descritto in fretta, senza soffermarsi mai a descrivere troppo quello che sta succedendo, perchè il soggetto stesso non lo percepisce mai chiaramente, seguendo una logica ad ogni passo più illogica che lo porta a compiere un'azione dietro l'altra in un crescendo di tensione ben riuscito ed articolato che culmina nel colpo di scena finale, decisamente d'impatto.
Pienamente azzeccata la scelta di Death Note, crogiuolo di pazzie d'ogni sorta e genere, e quindi terreno più che fertile per un racconto incentrato sulla follia.
Forse solo un piccolo appunto sulla chiarezza del racconto: nel tuo (fondamentalmente riuscito) tentativo di impregnare la narrazione stessa della concitazione del protagonista finisci per dare per scontate forse un po' troppe cose, inglobando nel delirio crescente una moltitudine di fatti e persone che risultano in parte poco chiarire e non spiegate. Ovviamente non siamo qui a fare il riassunto per chi non ha letto il fumetto, intendiamoci! Lungi da noi elencare pedissequamente ogni passaggio, il senso del racconto perderebbe molta parte della sua forza. Ma un pizzico di chiarezza in più in certi passaggi a mio avviso avrebbe perfezionato ulteriormente questo già splendido risultato.Last edited by Kabu; 21 April 2009, 15:10.sigpic
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Ti ringrazio, Kabu, sono contento ti sia piaciuto. In effetti ho cercato di dare al racconto un'atmosfera vaga, che poteva comprendere a pieno solo chi aveva visto tutto l'anime (o letto tutto il manga)... In ogni caso grazie per i tuoi consigli"I was born and raised from the sea..." =Sonata Arctica=
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Originariamente Scritto da Kabu Visualizza MessaggioSCENA PRIMA (Il Nicco)
Voto: 9
Idea originale ed azzeccata. Il teatro forse più d'ogni altra forma d'arte espressiva s'è sempre fruttuosamente occupato di follia, avendo dalla sua la recitazione, che attraverso il talento dell'attore comunica senza filtri allo spettatore lo stato d'animo dei suoi personaggi.
L'espediente dello sdoppiamento poi è dannatamente efficace, permettendo di mettere in scena il dialogo tra l'uomo e la sua follia, incarnata nel demone che diventa per il protagonista la giustificazione definitiva di ogni suo futuro atto folle. Una forma di follia drammaticamente comune e realistica peraltro... Per un momento ho pensato alla stessa scena con protagonisti David Berkowitz ed un cane.
È la resa definitiva al demone, la scena finale -a dispetto del titolo- della normalità che cede il passo con scarse esitazioni alla follia, incarnata da un essere inizialmente 'alieno' ed inquietante tanto quanto lo sarà il protagonista alla fine del suo processo di decadimento della psiche .
Niente da dire sul lessico e sui dialoghi, che trovo efficaci dal punto di vista narrativo e potenzialmente efficaci anche nel recitativo, solo che per quel fine dai forse un po' poche precisazioni sull'intonazione da tenere; non so se fosse il tuo scopo realizzare un pezzo 'teatrale' in quel senso ma spesso viene inserito assieme alla descrizione delle battute e della scenografica anche un appunto sul particolare stile recitativo da utilizzare qualora fosse necessario. A teatro è la voce la cosa più importante, tu fai impeccabili precisazioni sui movimenti dei personaggi ma raramente ti dilunghi sull'intonazione da dare alle battute.
Un altro minimo appunto lo farei sulle luci. L'illuminazione (che può variare moltissimo nel corso del recitato) è spesso usata per sottolineare o nascondere parti della scena, oltre che per dare enfasi ai momenti culminanti. Ad esempio mi sono chiesta subito cosa intendessi tu con quel 'non ben visibile' riferito all'astronave sullo sfondo. È in ombra? Oppure è coperta da qualcosa? Ho immaginato che fosse in ombra e che la luce fosse principalmente sul protagonista.
Complimenti per il lavoro davvero notevole.
Giuste le osservazioni di Kabu riguardo le luci, ma è un problema causato dal fatto che almeno fino ad ora è sempre stato il nostro regista ad occuparsi delle luci in scena mentre noi proviamo e quindi tendo a dimenticare la loro utilità, e brava per immaginato giustamente che la capsula fosse in ombra e non coperta nonostante avessi omesso di scriverlo(distrazione, credo); quanto all'appunto sul tono di voce, come attore teatrale a livello scolastico che vorrebbe tanto poter proseguire su questa strada, ho pensato di privare il copione dei toni perchè dopotutto gli appunti sul tono da tenere sono spesso ridotti rispetto al resto(per intenderci, è raro, almeno per quei pochi testi teatrali che ho letto io, trovare più di un "irritato, con tono dolce e suadente" o qualcosa del genere, e neppure tanto spesso, di solito questo è un punto in cui viene dato più ampio margine al regista per valorizzare questo o quell'aspetto del personaggio)...se proverò a dilettarmi in altri testi del genere(per quanto occupino molta più fatica di un normale testo in prosa, almeno per me) cercherò di adattare le didascalie in questo senso
Mille grazie a tutti e due
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Passiamo alla sezione Dragonball del torneo!
Premessa generale per tutti e tre: vi siete ficcati un po' da soli in un ginepraio, scegliendo uno dei terreni più aridi in assoluto per trattare l'argomento; non tanto perchè l'autore stesso non si occupa mai granchè della psiche dei suoi personaggi (anzi questo in teoria spalanca praterie d'opportunità al fanficcaro) quanto perchè a questi personaggi succedono tali e tante cose gravi nel corso della storia senza che queste procurino particolari danni alla loro psiche che diventa complesso andare a scovare un motivo atto a scatenare un'ipotetica follia.
Non a caso tutti e tre siete andati a cercare un motivo esterno alla psiche per causare il cambiamento del personaggio, 'saltando' in parte il vero soggetto della gara (sto generalizzando ovviamente, ciascuno di voi ha fatto in realtà cose molto diverse, che poi spiegherò meglio nei commenti singoli). Non c'è una discesa nella follia, ma una trasformazione improvvisa del personaggio prescelto, che genera nella realtà circostante tutta una serie di cambiamenti sui quali vi focalizzate, svolgendo il tema di una follia immediatamente completa, senza passaggi.
Premesso questo -e cioè che terrò conto che vi siete andati a scegliere un ambiente particolarmente ostile per sviluppare l'argomento- procedo con le votazioni.
AMARA CONCLUSIONE(Majin Broly)
Voto: 7.5
Spoiler:Premessa la premessa, mi è piaciuta la tua scelta. Gohan è uno dei personaggi in assoluto più bistrattati della storia: nato per essere protagonista, non è di fatto mai riuscito ad infastidire nemmeno vagamente il padre nel suo ruolo. È il vero ed unico guerriero 'americano' di questo fumetto, mite ed impacciato, con un potere enorme che non vuole e che lo mette in difficoltà, costretto a dilaniarsi tra l'uomo e il supereroe.
La 'follia' scatta in automatico dal momento in cui la sua natura umana resta stritolata nella morsa della sua potenza aliena, che da sempre giace latente in lui nonostante il suo costante rifiuto.
Le scene di violenza cui assistiamo sono crude, scioccanti, strazianti, narrate con una durezza forse sconosciuta all'opera originale ma indubbiamente necessaria per essere d'impatto immediato. Uno sconvolgimento totale di ogni regola fino a quel momento sottintesa nel tacito accordo che separava i 'buoni' dai 'cattivi'. Il crescendo di tensione è palpabile e terrorizzante, narrato con fluidità ed efficacia. Il colpo di scena finale è inaspettato quanto crudele.
Goku in tutto questo è sempre lì dove dovrebbe essere, ancora una volta vincitore di una partita persa in partenza, a dispetto di ogni cosa.
Nonostante io abbia trovato la fic molto bella, penso che abbia centrato relativamente poco l'argomento da trattare, non solo per il problema citato nella premessa ma anche per la descrizione di Gohan sotto l'influenza del suo nuovo immenso potere.
La sua non si può considerare follia sotto quasi nessun aspetto, ogni atto crudele che compie fa parte di un disegno di vendetta improvvisamente costruito nel suo cervello dalla nuova condizione di guerriero sanguinario. È freddo, meticoloso, organizzato e motivato. Il suo somiglia molto più ad un cambio repentino di carattere (peraltro molto simile alla sua condizione durante la lotta contro Cell, prova del fatto che hai pienamente compreso cosa avviene a Gohan quando va in overdose di potenza) più che ad una forma di follia. Quella di Gohan risulta a tutti gli effetti essere una trasformazione -in male in questo caso- più che una perdita del senno. Il figlio di Goku risulta anzi molto più razionale e metodico in questa sua nuova condizione che durante la sua normale esistenza.
L'impressione di follia nasce unicamente dal contrasto tra ciò che Gohan era prima del cambiamento e ciò che inizia a fare dopo, ma separando i due aspetti non c'è niente di 'folle' nel comportamento di Gohan che non farebbe razionalmente qualsiasi altro soggetto crudele per sua propria natura.
Nonostante a mio avviso tu non entri mai nei meccanismi della follia -cosa che mi impedisce di darti un voto alto- devo dire che la tua ipotesi mi ha decisamente angosciato e coinvolto, l'ho trovata assai realistica oltre che estremamente ben raccontata.
Come sempre complimenti per come racconti i personaggi.
IL PRINCIPE GIOCATTOLO (Final Goku II)
Voto: 8.5
Spoiler:Qui siamo davanti ad un'operazione interessante: la visione della 'follia' di un personaggio attraverso gli occhi di un altro, che lucidamente analizza la situazione critica in un lento crescendo di disperazione ed impotenza. Soprattutto quest'ultima sensazione risulta espressa molto bene attraverso il racconto di Vegeta, che per la prima volta si arrende senza combattere, sconvolto dalla potenza dell'essere che si ritrova davanti. Dopo averlo chiamato inutilmente per tanto tempo, finalmente ha incontrato quel Kakaroth che avrebbe sempre voluto conoscere.
Stai sempre attento a quello che desideri.. perchè potresti ottenerlo...
Tutto ciò che percepiamo della 'follia' di Goku ci arriva da lontano, come ovattato. Un suono sommesso che permea l'intero racconto del principe, senza presentarsi agli occhi del lettore se non alla fine. Una follia tutt'altro che folle in realtà, anche in questo caso siamo di fronte ad una trasformazione improvvisa più che ad una perdita del senno (vedi premessa), ma il vero colpo di scena finale è che noi, troppo concentrati a seguire la 'pazzia' di Kakaroth, non ci siamo accorti che stavamo assistendo al decadimento della psiche del nostro narratore, che infine si risolve nell'imprevedibile finale.
Chi è alla fine il folle di questo racconto? Goku o Vegeta?
Mi piace questa ambiguità.
I sentimenti di Vegeta nei confronti di Goku sono trattati molto bene, ed il gesto finale così tristemente inutile è adatto e calzante.
Mi è rimasto solo in dubbio il comportamento del ssj leggendario: questa purezza assoluta al di sopra del bene e del male che tu spieghi con efficacia -e che in realtà non rappresenta nient'altro che l'elevazione a potenza di quello che Goku è sempre stato- in definitiva non si risolve nei fatti.
L'interesse di Goku per Vegeta come avversario è piuttosto inspiegabile, considerando che il principe è uscito dal radar di Kakaroth fin dai tempi di Namecc. Tra l'altro non è tanto una caratteristica esclusiva di Goku questo disinteressarsi di avversari che non sono più al suo livello, quanto piuttosto una prerogativa della razza saiyan direi, poichè lo stesso Vegeta -che pure possiede un carattere estremamente vendicativo ed orgoglioso a differenza del compagno- si disinteressa totalmente di avversari passati che non possono più competere con lui, anche se lo hanno in precedenza ferito nell'orgoglio (vedi C-18 per dirne una).
A Kakaroth non interessa più nulla di Vegeta come avversario da molto tempo, ed è abbastanza un controsenso che torni ad interessarsene proprio nel momento in cui il divario tra loro aumenta in modo incalcolabile.
Il problema del principe non è che Goku 'gioca' con lui, il suo problema è che non se lo caca proprio.
È una rivalità non corrisposta.
Gran bel lavoro in ogni caso, hai affrontato nel migliore dei modi le sabbie mobili.
IL RITORNO DEL MAJIN (Gohan86)
Voto: 6.5
Spoiler:Il racconto è gestito abbastanza bene, nonostante manchi in realtà un vero grip sulla situazione interna del personaggio protagonista. Si oscilla senza particolare efficacia tra la visuale altrui del personaggio impazzito nel tentativo di bloccarlo e qualche sporadico accenno alla lotta interiore mai concretamente approfondita. Nonostante questo la vicenda è scorrevole e coinvolgente, questo avvicinamento progressivo all'inferno presenta un crescendo di tensione sufficientemente riuscito, ed il triste finale ne è la giusta conclusione. Bella l'ultima scena presentata, ambigua e misteriosa, che riaccende l'angoscia ed il dubbio apparentemente risolti con la morte di Vegeta.
Nonostante i pregi del racconto anche in questo caso trovo che non sia stato trattato granchè il tema della follia. Si tratta piuttosto di una possessione (non presunta, che sarebbe stato al contrario un tema interessantissimo e molto calzante, bensì effettiva e data per scontata), un'entità esterna che schiaccia la personalità del protagonista, prendendo possesso del suo corpo e delle sue azioni, ed agento con sue proprie finalità. Il fatto che incidentalmente si serva del corpo di Vegeta per farlo non ha molto a che vedere con la pazzia se non sul piano esteriore per chi tenta di bloccare il principe posseduto.
C'è da ricordarsi inoltre che Vegeta non è mai stato posseduto da nessuno. Ha solamente sfruttato l'aumento di potenza dato dalla possessione di Babidi per poter raggiungere il ssj2, senza mai perdere il controllo delle sue azioni. La sua volontà è molto forte, per questo (come nel caso di Babidi nel GT) questo facile soggiogamento della sua mente mette un po' in ombra la reale resistenza psichica del principe che Toriyama aveva volutamente sottolineato.
In ogni caso un bel lavoro, gestito con equilibrio. Anche tu stai facendo grandi progressi nel corso di questa gara.Last edited by Kabu; 22 April 2009, 12:28.sigpic
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Nicco, per quel che mi riguarda il voto alto scaturisce non tanto dalla levatura del testo teatrale (che detto fra noi mi trovo anche discretamente impreparata a giudicare con perizia) quanto dalle idee ottime che hai avuto nello sviluppare l'argomento pazzia.
Solo la scelta del teatro denota a mio avviso un approccio assai intelligente all'argomento, ed il dialogo/monologo tra il personaggio e la sua follia è per quel che mi riguarda l'espediente più efficace di questa manche per trattare il tema scelto.
Per quel che riguarda le luci poi, credo in realtà che ricadano quasi sempre sotto la tutela esclusiva del regista, dato che la stragrande maggioranza dei testi teatrali rappresentati risalgono a periodi nei quali l'aspetto visivo/illuministico era decisamente secondario rispetto al testo (senza bisogno di andare a pescare uno Shakespare al quale mancava non solo la luce ma praticamente qualsiasi forma di scenografia, anche tutto il teatro moderno fino al dopoguerra si è poco o nulla curato dell'aspetto visivo dell'opera).
Sono i nostri giorni che hanno eletto la vista a senso imperatore delle nostre esperienze, trasformando l'opera teatrale in un'allegoria fatta di luci ed ombre oltre che di suoni e voci.
Per questo ritengo che oggi come oggi spetti all'ideatore del testo più che al regista gestire questo aspetto ormai narrativo dell'opera teatrale.Last edited by Kabu; 22 April 2009, 12:29.sigpic
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L'arte che distrugge ogni cosa, pure l'anima. : 7
Non male, l'ho trovata scorrevole. A parte qualche imprecisone non ci sono molti errori gravi, il personaggio mi è sembrato ben fatto ed anche la storia è buona.
SCENA PRIMA-CAMERA DI SHOU : 9
Questa mi è piaciuta particolarmente, forse per via del modo in cui l'hai raccontata, poi Akumetsu l'hai realizzato abbastanza bene. Nessun errore rilevante, ottimo lavoro.
ミハエル・ケール, : 8
Che dire, Mello non mi è mai andato particolarmente a genio, ma devo comunque dire che hai raccontato un'alternativa molto valida. Scorrevole, ritmo adeguato. Bel lavoro.
AMARA CONCLUSIONE : 8
Beh, lo stravolgimento del personaggio di Gohan mi è abbastanza piaciuto, ed anche il modo in cui hai caratterizzato i personaggi. Bella anche la conclusione, mi è piaciuta.
IL PRINCIPE GIOCATTOLO : 8,5
Idea molto simile a Majin Broly, ma sviluppata in modo molto differente. I pensieri di Vegeta ed il suo scoinvolgimento sono raccontati molto bene, ed anche la spietatezza di Goku. Bel lavoro.
IL RITORNO DEL MAJIN : 7
Non male. Voglio dire, c'è di meglio in giro ma anche la tua storia fa la sua figura, non sei stato ripetitivo e non vedo errori rilevanti. Come detto all'inizio, non male.
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Grazie anche a Snake Strife per le valutazioni!
Ora non ho proprio idea dell'argomento da trattare per questa manche... apparentemente i temi più diffusi li abbiamo trattati, ma ce ne sono tanti altri... Vediamo cosa tirerà fuori dal cappello il nostro amico metallaro Alex"I was born and raised from the sea..." =Sonata Arctica=
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