Questa fanfiction non è altro che un seguito di DragonBall Z, che parte esattamente un anno dopo il torneo Tenkaichi che vedrà la partenza di Goku con Ub.
In questa fanfiction le invenzioni del GT non sono prese in considerazioni, quindi anche il carattere dei personaggi non farà riferimento al GT, ma semplicemente a quello che si vede alla fine dello Z (più la fantasia della sottoscritta :P)
La mia fanfiction è divisa in diverse saghe, ecco a voi il prologo della prima saga ^^
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Probabilmente vi chiederete perchè l'inizio di questo capitolo sia completamente slegato dalla storia. Ebbene, è presto detto, quello che voi leggerete all'inizio di questo capitolo e leggerete in altri capitoli non è altro che un piccolo flashback di un universo diverso da quello in cui si svolge la storia. Vi state chiedendo qual'è l'utilità? Tutti i flashback che vi verranno presentati nel corso dell'opera, vi serviranno per capirne la fine. Pertanto, se siete interessati a scoprire chi sono quei personaggi che vi vengono presentati dovete continuare a seguire questa fanfiction ^_^
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Prologo
Un gran nuvolone di polvere si levò dal ring.
Lo scontro si era appena concluso, ed il vincitore si allontanò velocemente, per lasciare spazio al prossimo incontro.
Il presentatore prese il microfono, tutti osservavano lo schermo luminoso. Su quel semplice schermo giallo sbiadito varie lettere blu vorticavano frenetiche. Presto si sarebbero fermate e avrebbero scritto i due nomi che il computer aveva selezionato per l’incontro.
Tutti avevano il fiato sospeso. Era il primo turno, e la paura era ancora nell’aria. La consapevolezza di andare contro l’ignoto, di non conoscere ancora la forza dei propri avversari.
Le lettere sullo schermo smisero di vorticare frenetiche e composero il primo nome.
Van.
Il vecchio maestro Aikagi annuì in direzione dell’allieva. Era il suo momento.
La guardò per qualche secondo. I capelli biondi le incorniciavano un volto pallido, impreziosito da due occhi cobalto. Era diventata proprio una bella ragazza, ed un’abile combattente.
Le lettere sullo schermo smisero nuovamente di vorticare, formando un altro nome.
Kripta.
Aikagi gemette e si guardò intorno. Kripta…non era forse quello il nome dell’allieva di…
Sì. I suoi dubbi furono confermati quando i suoi occhi incontrarono la figura di una giovane ragazza dall’aria imbronciata. Osservò la curva dei suoi capelli color del mare, il suo sguardo azzurro e limpido, i suoi occhi grandi. Un viso angelico, ma la curva delle labbra suggeriva una crudeltà d’animo che poteva derivarle solo dal suo maestro: Oshii
Le due ragazze salirono sul ring, squadrandosi per qualche secondo, poi lo scontro iniziò, sotto gli sguardi attenti dei due maestri.
Un sole limpido e risplendente, che riscalda il cuore e manda via ogni malinconia.
Non una nuvola in cielo, cielo terso e brillante, che da speranza e fa presagire un futuro di pace.
Una bellissima giornata, l’ideale per una piccola festa che riunisse tutti gli amici, persi di vista da tempo.
Alla Capsule Corporation era tutto pronto.
La tavola era apparecchiata con gusto e decoro. Una tovaglia rosa con pizzi bianchi era stesa sopra la tavola di legno massiccio, i piatti di porcellana erano allineati con studiata perfezione, i bicchieri di cristallo rovesciati davanti al piatto, in attesa di essere riempiti di acqua, vino o qualsiasi altra bevanda. Le posate d’argento erano sistemate accanto ad ogni piatto, i tovaglioli di seta completavano il quadro.
Una tavola perfetta, Bulma era soddisfatta di sé.
Lanciò quindi uno sguardo alla cucina, dove erano allineati in perfetto ordine tutti gli ingredienti per un menu con i fiocchi. Non sarebbe mai riuscita a preparare da mangiare per tutti da sola, così aveva richiesto l’aiuto di Chichi e C18, che si erano mostrate liete di aiutarla.
Sarebbero arrivate prima degli altri per iniziare a darle una mano.
In attesa delle altre due donne, Bulma si sistemò sul divano, in soggiorno.
Trunks era nella sua stanza, probabilmente alle prese con uno dei suoi soliti videogame.
Da molto tempo ormai non pensava ad altro. Sospirò. Le sarebbe piaciuto che si trovasse una fidanzata, invece, che mettesse un po’ la testa a posto.
Ma suo figlio sembrava interessato solo ai videogame.
La donna sorrise. Sua figlia le dava più soddisfazioni. Era appena una bambina, ma si era mostrata già molto intelligente, inoltre aveva uno spiccato senso artistico, e sembrava portata per il disegno. Crescendo sarebbe diventata una bella ragazza. Gli occhi azzurri della donna presero a scintillare. Magari Bra da grande sarebbe diventata una scienziata come lei. Vegeta aveva già manifestato la sua intenzione di non allenarla, a meno che non fosse stata lei stessa a manifestare interesse per le arti marziali, quindi, con un po’di fortuna, poteva fare di lei un’ottima scienziata, visto che con Trunks aveva fallito.
Girò pigramente la testa verso la cucina. Doveva prendere una decisione definitiva per il menu, ma non era per niente facile. Riuscire ad accontentare tutti era una prova ai limiti dell’impossibile, ma ce l’avrebbe fatta.
Lei era Bulma Brief e non poteva fallire.
Si portò una mano alla testa, il caldo torrido la stava opprimendo, decisamente era meglio servire un pasto freddo, se non voleva vedere i suoi ospiti colassare uno dopo l’altro.
Si sedette sul divano e portò una mano sotto il mento, intenta a pensare. Poteva preparare l’insalata di pollo, di solito le riusciva sempre bene. Entrò in fretta in cucina, per vedere se aveva tutti gli ingredienti necessari. Yogurt, pepe, pollo, lattuga, cetrioli, sedano, uva. Si, c’era tutto.
Però non poteva servire solo un’insalata, aveva bisogno anche di altro.
I suoi pensieri furono interrotti dal campanello.
Aprì la porta e si ritrovò davanti Chichi e C18, erano in anticipo.
Fece un passo indietro, e squadrò C18.
“Hey, ma ti sei fatta ricrescere i capelli!”
In effetti i capelli ora le accarezzavano nuovamente il collo, come avevano sempre fatto finchè la sua proprietaria non si era decisa a tagliarli.
La bionda alzò le spalle in un gesto di noncuranza. In effetti li aveva tagliati per far piacere al marito che l’aveva supplicata. Ma non avrebbe mai ammesso di aver preso quella decisione solo per Crilin.
Così preferì non dire niente.
Nel frattempo le tre donne erano arrivate in cucina.
“Allora, avevo pensato di servire un pasto freddo, perché con questo caldo ho pensato fosse l’ideale. Per secondo avevo pensato ad un insalata di pollo…”
Lasciò in sospeso la frase, per accertarsi che non ci fossero problemi alla sua proposta. Le altre due annuirono debolmente e così lei riprese il discorso.
“Ma non ho idee sul primo”
Chichi rimase pensierosa, non era abituata a porsi simili problemi, generalmente cucinava quello che le andava, tanto i suoi saiyan mangiavano di tutto.
Fu C18 ad avere l’idea vincente
“Riso freddo?”
Gli occhi di Bulma brillarono.
“Sì, mi sembra un’ottima idea!”
Per i successivi minuti le tre donne si misero all’opera, cucinando una gran quantità di insalata di riso ed insalata di pollo. In fondo avevano a che fare con dei saiyan.
Quando ormai il più era fatto, C18 si spostò in sala da pranzo, per sistemare, su incarico di Bulma, i fiori sulla tavola.
Squadrò per un secondo i fiori, messi dentro il vaso. Non la convincevano del tutto.
Erano troppo ordinati, sembravano quasi finti. Con pazienza si dedicò ad accorciare qualche stelo e sistemare diversamente quei fiori, finchè non raggiunsero quello studiato disordine che ci si aspetta sempre di trovare in un vaso.
In questa fanfiction le invenzioni del GT non sono prese in considerazioni, quindi anche il carattere dei personaggi non farà riferimento al GT, ma semplicemente a quello che si vede alla fine dello Z (più la fantasia della sottoscritta :P)
La mia fanfiction è divisa in diverse saghe, ecco a voi il prologo della prima saga ^^
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Probabilmente vi chiederete perchè l'inizio di questo capitolo sia completamente slegato dalla storia. Ebbene, è presto detto, quello che voi leggerete all'inizio di questo capitolo e leggerete in altri capitoli non è altro che un piccolo flashback di un universo diverso da quello in cui si svolge la storia. Vi state chiedendo qual'è l'utilità? Tutti i flashback che vi verranno presentati nel corso dell'opera, vi serviranno per capirne la fine. Pertanto, se siete interessati a scoprire chi sono quei personaggi che vi vengono presentati dovete continuare a seguire questa fanfiction ^_^
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Prologo
Un gran nuvolone di polvere si levò dal ring.
Lo scontro si era appena concluso, ed il vincitore si allontanò velocemente, per lasciare spazio al prossimo incontro.
Il presentatore prese il microfono, tutti osservavano lo schermo luminoso. Su quel semplice schermo giallo sbiadito varie lettere blu vorticavano frenetiche. Presto si sarebbero fermate e avrebbero scritto i due nomi che il computer aveva selezionato per l’incontro.
Tutti avevano il fiato sospeso. Era il primo turno, e la paura era ancora nell’aria. La consapevolezza di andare contro l’ignoto, di non conoscere ancora la forza dei propri avversari.
Le lettere sullo schermo smisero di vorticare frenetiche e composero il primo nome.
Van.
Il vecchio maestro Aikagi annuì in direzione dell’allieva. Era il suo momento.
La guardò per qualche secondo. I capelli biondi le incorniciavano un volto pallido, impreziosito da due occhi cobalto. Era diventata proprio una bella ragazza, ed un’abile combattente.
Le lettere sullo schermo smisero nuovamente di vorticare, formando un altro nome.
Kripta.
Aikagi gemette e si guardò intorno. Kripta…non era forse quello il nome dell’allieva di…
Sì. I suoi dubbi furono confermati quando i suoi occhi incontrarono la figura di una giovane ragazza dall’aria imbronciata. Osservò la curva dei suoi capelli color del mare, il suo sguardo azzurro e limpido, i suoi occhi grandi. Un viso angelico, ma la curva delle labbra suggeriva una crudeltà d’animo che poteva derivarle solo dal suo maestro: Oshii
Le due ragazze salirono sul ring, squadrandosi per qualche secondo, poi lo scontro iniziò, sotto gli sguardi attenti dei due maestri.
Un sole limpido e risplendente, che riscalda il cuore e manda via ogni malinconia.
Non una nuvola in cielo, cielo terso e brillante, che da speranza e fa presagire un futuro di pace.
Una bellissima giornata, l’ideale per una piccola festa che riunisse tutti gli amici, persi di vista da tempo.
Alla Capsule Corporation era tutto pronto.
La tavola era apparecchiata con gusto e decoro. Una tovaglia rosa con pizzi bianchi era stesa sopra la tavola di legno massiccio, i piatti di porcellana erano allineati con studiata perfezione, i bicchieri di cristallo rovesciati davanti al piatto, in attesa di essere riempiti di acqua, vino o qualsiasi altra bevanda. Le posate d’argento erano sistemate accanto ad ogni piatto, i tovaglioli di seta completavano il quadro.
Una tavola perfetta, Bulma era soddisfatta di sé.
Lanciò quindi uno sguardo alla cucina, dove erano allineati in perfetto ordine tutti gli ingredienti per un menu con i fiocchi. Non sarebbe mai riuscita a preparare da mangiare per tutti da sola, così aveva richiesto l’aiuto di Chichi e C18, che si erano mostrate liete di aiutarla.
Sarebbero arrivate prima degli altri per iniziare a darle una mano.
In attesa delle altre due donne, Bulma si sistemò sul divano, in soggiorno.
Trunks era nella sua stanza, probabilmente alle prese con uno dei suoi soliti videogame.
Da molto tempo ormai non pensava ad altro. Sospirò. Le sarebbe piaciuto che si trovasse una fidanzata, invece, che mettesse un po’ la testa a posto.
Ma suo figlio sembrava interessato solo ai videogame.
La donna sorrise. Sua figlia le dava più soddisfazioni. Era appena una bambina, ma si era mostrata già molto intelligente, inoltre aveva uno spiccato senso artistico, e sembrava portata per il disegno. Crescendo sarebbe diventata una bella ragazza. Gli occhi azzurri della donna presero a scintillare. Magari Bra da grande sarebbe diventata una scienziata come lei. Vegeta aveva già manifestato la sua intenzione di non allenarla, a meno che non fosse stata lei stessa a manifestare interesse per le arti marziali, quindi, con un po’di fortuna, poteva fare di lei un’ottima scienziata, visto che con Trunks aveva fallito.
Girò pigramente la testa verso la cucina. Doveva prendere una decisione definitiva per il menu, ma non era per niente facile. Riuscire ad accontentare tutti era una prova ai limiti dell’impossibile, ma ce l’avrebbe fatta.
Lei era Bulma Brief e non poteva fallire.
Si portò una mano alla testa, il caldo torrido la stava opprimendo, decisamente era meglio servire un pasto freddo, se non voleva vedere i suoi ospiti colassare uno dopo l’altro.
Si sedette sul divano e portò una mano sotto il mento, intenta a pensare. Poteva preparare l’insalata di pollo, di solito le riusciva sempre bene. Entrò in fretta in cucina, per vedere se aveva tutti gli ingredienti necessari. Yogurt, pepe, pollo, lattuga, cetrioli, sedano, uva. Si, c’era tutto.
Però non poteva servire solo un’insalata, aveva bisogno anche di altro.
I suoi pensieri furono interrotti dal campanello.
Aprì la porta e si ritrovò davanti Chichi e C18, erano in anticipo.
Fece un passo indietro, e squadrò C18.
“Hey, ma ti sei fatta ricrescere i capelli!”
In effetti i capelli ora le accarezzavano nuovamente il collo, come avevano sempre fatto finchè la sua proprietaria non si era decisa a tagliarli.
La bionda alzò le spalle in un gesto di noncuranza. In effetti li aveva tagliati per far piacere al marito che l’aveva supplicata. Ma non avrebbe mai ammesso di aver preso quella decisione solo per Crilin.
Così preferì non dire niente.
Nel frattempo le tre donne erano arrivate in cucina.
“Allora, avevo pensato di servire un pasto freddo, perché con questo caldo ho pensato fosse l’ideale. Per secondo avevo pensato ad un insalata di pollo…”
Lasciò in sospeso la frase, per accertarsi che non ci fossero problemi alla sua proposta. Le altre due annuirono debolmente e così lei riprese il discorso.
“Ma non ho idee sul primo”
Chichi rimase pensierosa, non era abituata a porsi simili problemi, generalmente cucinava quello che le andava, tanto i suoi saiyan mangiavano di tutto.
Fu C18 ad avere l’idea vincente
“Riso freddo?”
Gli occhi di Bulma brillarono.
“Sì, mi sembra un’ottima idea!”
Per i successivi minuti le tre donne si misero all’opera, cucinando una gran quantità di insalata di riso ed insalata di pollo. In fondo avevano a che fare con dei saiyan.
Quando ormai il più era fatto, C18 si spostò in sala da pranzo, per sistemare, su incarico di Bulma, i fiori sulla tavola.
Squadrò per un secondo i fiori, messi dentro il vaso. Non la convincevano del tutto.
Erano troppo ordinati, sembravano quasi finti. Con pazienza si dedicò ad accorciare qualche stelo e sistemare diversamente quei fiori, finchè non raggiunsero quello studiato disordine che ci si aspetta sempre di trovare in un vaso.
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